Capitolo 10: Acqua, Acqua Ovunque
Liam si svegliò a causa dei raggi di sole che facevano del loro meglio per accecarlo, la coperta di Theo ancora stretta intorno a lui, coprendogli la metà più bassa della faccia. Theo nell'altro letto aveva tirato la coperta sopra la sua testa, lasciando intravedere in alto solo alcuni ciuffi di capelli castani.
Si stiracchiò, allungando la schiena con un leggero sospiro di piacere. Liam non poteva esattamente dire che preferiva il letto pisciato al pickup di Theo (il pickup di Theo era in realtà abbastanza comodo), ma essere in grado di stiracchiarsi davvero era qualcosa che gli era mancato la settimana prima.
Liam si strinse di nuovo contro se stesso, nascondendo la faccia nella coperta e rilasciando un piccolo sospiro di sollievo quando il sole se ne andò finalmente dai suoi occhi.
<Devo lasciarvi un minuto da soli?> Arrivò la voce di Theo, rauca e debole. Liam alzò la testa di scatto, gli occhi che incontravano quelli di Theo mentre si abbassava la coperta sul petto. Gli occhi di Theo erano annebbiati dal sonno, le labbra alzate in quello che Liam era certo voleva essere un ghigno ma che venne fuori più come un sorrisetto intontito. Metà dei capelli di Theo era appiattita contro la sua testa, l'altra metà un groviglio ribelle di capelli da appena sveglio. <Non stavi scherzando sul fatto di pensare che io abbia un buon profumo, vero?>
<Sta' zitto, stavo solo facendo andare via il sole.> Disse Liam, il sorriso di Theo si alzò ancora.
<Quindi hai preso la mia coperta solo ora? Non ci hai dormito abbracciato?>
<Non la stavo abbracciando.>
<Mi sono svegliato prima di te, Liam.>
<... Il letto odora dell'urina di qualcuno, okay? Non riuscivo a dormire e ho dovuto usare qualcosa per bloccare l'odore.>
<Giusto.> Mormorò Theo. Liam assottigliò gli occhi ma Theo non lo pressò, si stiracchiò solo sul suo letto, le giunture che scricchiolavano. <Hai fame?>
<Certo.>
<Allora preparati, il parco apre tra poco. Vado a farmi una doccia, ma poi dovremmo andare.> Disse Theo, saltando giù dal letto e spostandosi verso il bagno. Liam rimase dov'era, gli occhi sul letto di Theo mentre cercava di convincersi che alzarsi fosse una buona idea. <Liam, tieni-> Liam riuscì a malapena a girarsi e prendere al volo in tempo. Guardò confuso il tessuto che aveva tra le mani, gli occhi che si alzarono poi su un Theo a torso nudo. <In caso ti serva qualcosa per "bloccare l'odore" mentre sono via.> Spiegò Theo. Liam arrotolò la maglietta, lanciandogliela contro mentre le sue guance arrossivano, Theo la allontanò spostandosi di un passo. La maglia colpì il muro con un leggero tonfo.
<Vaffanculo! Non tutti noi dormiamo con piacere con l'odore di fluidi corporei di altre persone!>
<Non vuoi stringerti nella mia coperta allora.> Disse Theo.
<Cos-> Theo fece l'occhiolino. <Oh amico, che schifo!> Urlò Liam cercando di togliersi la coperta di dosso, che lo portò solo a cadere dal letto. Theo andò in bagno ridendo.
Liam era estremamente tentato di buttar giù alcune bottiglie d'acqua così da poter ripagare Theo con la stessa moneta quando si veniva a parlare di piombare in bagno per urinare mentre la gente cercava di farsi la doccia. Probabilmente lo avrebbe fatto, ma non era del tutto sicuro di aver sentito Theo tirare la tendina della doccia.
Quindi Liam usò il tempo in cui Theo si lavò per sedersi su una delle sedie cigolanti e leggere i messaggi del gruppo del branco a cui Mason lo aveva aggiunto. Aveva ragione, per la maggior parte erano Jackson e Stiles che battibeccavano, aggressivi brevi messaggi lanciati da una parte e l'altra anche mentre Liam cercava di mettersi al passo.
C'era un messaggio dal suo patrigno, che diceva solo "Detto alla mamma, fai attenzione", e uno da sua mamma "mangia della verdura"
*
<Avete qualcosa con le verdure?> Chiese Liam con aria imbronciata al cameriere.
Le dita di Theo battevano a ritmo sul tavolo.
<Abbiamo pancake ai mirtilli.> Disse il cameriere.
<Va bene, posso averne alcuni per favore?>
<Tutto qua?> Liam non riuscì nemmeno ad aprire bocca per dire sì che il cameriere stava già andando via. <Sembra amichevole.> Disse Liam sarcasticamente. Le labbra di Theo si alzarono in un piccolo sorriso.
<Sai che i mirtilli sono un frutto, giusto?> Chiese Theo.
<Sì ma è sano abbastanza e sono comunque buoni.> Rispose Liam stringendosi nelle spalle. Il sopracciglio di Theo si alzò. <I mirtilli sono salutari e non c'è nulla di male nei pancake... e sai, negli sciroppi come quello d'acero, lo sciroppo d'acero non è non-salutare.>
<...Ti prego dimmi che non pensi davvero che lo sciroppo sia salutare?> Disse Theo. Liam si strinse di nuovo nelle spalle. <Come hai fatto a sopravvivere come essere umano?>
<Disse il ragazzo il quale cibo preferito sono i churro.>
<Non ho mai dichiarato i churro come salutari.> Controbatté Theo.
<Comunque, sono molto meno salutari dei pancake.>
<Qual è il tuo cibo preferito allora?>
<Non lo so... la nonna di Mason fa una tenerina molto buona.>
<Oh perché quella è molto meglio.>
<Non l'ho mai dichiarata come salutare.> Scimmiottò Liam, la testa che ondeggiava. Theo gli lanciò contro un tovagliolo arrotolato.
<Comunque sul serio. I pancake non sono salutari.>
<Tu non sei salutare.>
<Bella risposta.> Mormorò Theo. Liam gli diede un calcio sullo stinco, Theo rispose con un altro subito dopo. Liam era certo che avesse colpito più forte; bestemmiò mentre il suo stinco bruciava dal dolore e calciò di nuovo, le dita dei piedi che andarono a sbattere solo sulla gamba della sedia.
<Stron-> Theo chiuse le sue gambe, le caviglie che stringevano quelle di Liam.
<Non è carino calciare.> Disse Theo calmo. Liam provò a tirare indietro la gamba ma Theo strinse le sue caviglie più su, tenendo ferme le gambe di Liam.
<Togliti.>
<Smetterò quando avrai imparato ad andarci piano.> Disse Theo semplicemente. <Dovremo mangiare in fretta. Il parco apre tra meno di un'ora e ci metterò mezz'ora per arrivarci.>
<Lo sai che non dobbiamo essere lì per il momento esatto in cui aprono le porte, vero?> Chiese Liam, dimenando il suo piede. Theo non lo lasciò andare.
<Ci hai fatto andare al Grand Canyon per l'alba, Liam.> Disse Theo. <Il momento dell'apertura non è esattamente una richiesta impossibile.>
*
Liam uscì dallo spogliatoio, i vestiti sotto il braccio e il telefono nell'altra mano. Guardò torvo la foto di lui stretto nella coperta di Theo alcune ore prima.
<Penso sia una bella foto.> Affermò Theo. Liam sarebbe stato d'accordo, era venuto bene. La sua bocca non era aperta mentre russava, non stava sbavando o qualcos'altro di strano, se non si contava il modo in cui la coperta era stretta al suo naso. Theo comunque l'aveva mandata con un semplice "maniaco" che lasciava alla foto un tono meno dolce e molto più irritante.
Liam era certo che vedere Theo con solo i suoi boxer addosso in una lavanderia sarebbe dovuto essere più strano che vedere Theo in costume da bagno ad un parco acquatico. Per prima cosa il costume era molto più lungo dei suoi boxer, e più ampio, e invece Liam si ritrovò a fissare più del dovuto, gli insulti che aveva appena pensato bloccati nella sua gola mentre guardava Theo vestito in null'altro che le sue bermuda. Forse era perché Theo non gli stava ordinando di spogliarsi e perciò ne era più consapevole, o forse era il modo in cui Theo sembrava... felice. Innocente. Normale.
Le sue labbra erano piegate in un sorriso, il borsone accanto a lui, le spalle libere dalla tensione che avevano durante la maggior parte delle loro interazioni a Beacon Hills. Theo superò tre bambini che correvano per il corridoio prima di riuscire ad arrivare da Liam. Si appoggiò al più piccolo, le spalle l'una accanto all'altra mentre guardava la foto con un ghigno soddisfatto.
<Sai che farmi foto mentre dormo prova soltanto che tu sei un maniaco.> Disse alla fine Liam, ignorando il calore che inondava la sua pelle nel punto in cui Theo lo stava toccando. <E il fatto che tu l'abbia mandata mentre eri nudo è... ancora più strano.>
<L'ho mandata tipo un'ora fa, Liam.> Mormorò Theo. <Il fatto che tu abbia immediatamente dato per scontato che io abbia aspettato fino a quando mi stavo cambiando per mandartela è la parte stra->
<Sta' zitto.> Si lamentò Liam, buttando i suoi vestiti nella borsa di Theo. <Andiamo sugli stupidi scivoli d'acqua.> Liam si girò camminando furente verso l'uscita dello spogliatoio. Theo trovò gli armadietti quasi subito, aprendone uno e buttandoci dentro il borsone. Liam si avvicinò all'arcata che portava al parco principale. Scivoli colorati e lucente acqua azzurra si distesero di fronte a lui. L'aspro odore di cloro lo inondò per un minuto prima che riuscisse ad abbassare i suoi sensi abbastanza da non essere soffocante. Il telefono di Liam vibrò nella sua mano.
<Liam, hai qualcos'altro da mettere dentro.> Chiamò Theo, venendo verso di lui. Theo spostò gli occhi da Liam al parco dietro di lui e Liam non poté fare a meno di ridacchiare vedendo gli occhi spalancati del maggiore. Alzò piano il suo telefono, catturando un perfetto scatto rubato dello stupore di Theo quando vide gli alti scivoli d'acqua e le larghe piscine.
<Dobbiamo andare su quello.> Disse Theo, gli occhi che non si levavano dall'oggetto, un sorriso che si allargava sul suo viso come se avesse appena trovato oro. Liam sentì il suo cuore fare un leggero salto, quante persone potevano aver avuto l'occasione di vedere Theo così spensierato?
<Certo.> Mormorò Liam, guardando il telefono e ridacchiando quando vide la pura gioia che la fotocamera era riuscita a catturare nell'espressione di Theo.
<Liam, metti via il tuo telefono e andiamo.> Ordinò Theo.
<Sì okay.> Mormorò Liam, aggiungendo la didascalia "un bimbo" alla foto e mandando la alla chat più recente, gli occhi che si alzavano su Theo ogni pochi secondi.
<Liam!> Imperò Theo.
<Sto arrivando.> Sbuffò Liam, corse indietro e lanciò il telefono nell'armadietto, sbattendo l'anta per chiuderlo e tirando fuori la chiave. Si girò e vide che Theo era già andato, Liam andò verso l'arcata, attaccando le chiavi al suo polso insieme allo scomodo braccialetto di plastica. Individuò Theo dopo alcuni secondi. Stava girando al centro dell'affollato sentiero, gli occhi che scattavano da una parte all'altra come se volesse avere almeno altre quattro teste così da poter vedere tutto in una sola volta. Liam rise quando vide due bambini che non potevano avere più di cinque anni fare la stessa cosa a un metro e mezzo da lui. Lo sguardo di Theo si girò per incontrare il suo.
<Riusciresti ad essere ancora più lento?>
<Potrei certamente provare.> Disse Liam, rallentando fino a quando camminò ad una velocità che un bradipo avrebbe trovato confortevole.
<Sei talmente infantile.> Liam corse da Theo.
<Cosa facciamo per prima?> Chiese Liam. Theo non rispose, prese solo il braccio di Liam e iniziò a correre verso il più grande scivolo come se l'Anuk-ite fosse alle loro calcagna.
Liam non era mai stato tanto felice di essere un lupo quanto mentre veniva obbligato a correre su quelli che sembravano milioni di scalini per andare in cima allo scivolo. I due aspettarono il loro turno, Theo che sbirciava oltre gli ultimi scalini mentre Liam stava comodo al centro di essi. Un grido proruppe mentre era il turno sullo scivolo di un ragazzino, la fila andò avanti. Liam osservò mentre un'altra persona entrava nella cassa di plastica, incrociando le braccia sul petto, il supporto sotto i piedi sparì e scesero giù veloci con un urlo. Lo stomaco di Liam si strinse.
<Perché tutto quello che vuoi fare tu finisce con l'essere alto?> Chiese Liam amaramente.
<Questo non è così alto. È più basso della zip line e dello skywalk.> Mormorò Theo, sporgendosi oltre il bordo fino a quando i suoi piedi furono oltre il pavimento. Liam gli prese il braccio facendolo tornare sulla terraferma.
<Sta' attento, idiota.> Sbuffò Liam. <Ed è alto. Cadremo nel vuoto.> Disse Liam. <Quello scivolo è letteralmente verticale.>
<Solo per un secondo.> Disse Theo, sminuendo la preoccupazione di Liam e togliendosi di dosso la sua mano, incrociando poi le braccia e spingendo Liam in avanti. <Dovresti andare tu per primo.>
<Cosa?>
<Non voglio che tu te la faccia sotto mentre non sono qui.> Spiegò Theo. Un altro grido e poi la ragazza di fronte a Liam stava entrando nel tubo.
<Non me la farò sotto!> Scattò Liam. La ragazza gridò felice mentre precipitava.
<Allora provalo.> Disse Theo. Liam avanzò furioso mentre l'assistente lo invitava ad avvicinarsi, Theo lo seguiva vicino. Liam vide l'apertura dello scivolo, lo sguardo fisso sulla piattaforma che sapeva si sarebbe spostata non appena fosse salito, lasciandolo cadere nel nulla.
<Dategli un minuto. Ha paura.>
<Io non ho paura.> Ringhiò Liam, entrando nella scatola e appoggiando la schiena contro la fredda parete rossa. La piattaforma scricchiolò leggermente mentre si sistemava. I suoi occhi scattarono in su mentre l'assistente lo chiudeva nel tubo. Theo era in piedi davanti alla finestrina con un sorriso sulle labbra.
<Tieni i gomiti in dentro.> Disse l'assistente. <Sei pronto?> Liam annuì una sola volta rigidamente. La piattaforma scricchiolò ancora quando mosse i piedi. Sarebbe caduto nel vuoto.
<Okay no, non credo di potercela fare!> Ammise Liam, alzando di nuovo gli occhi per incontrare quelli di Theo. Il viso di Theo si addolcì immediatamente. Liam era certo che se non fosse stato chiuso in una cassa di plastica avrebbe potuto annusare preoccupazione venire da lui. Theo alzò una mano, appoggiandola contro la curva del tubo come se fosse una prigione di vetro.
<Va tutto bene.> Disse Theo dolcemente, la voce attutita attraverso la plastica. <Non ti lascerò, Jack.*> Affermò Theo. Liam sbatté gli occhi confuso. <Spingilo!> La testa di Liam tornò sull'assistente che era riuscito ad andare alla console. Schiacciò la mano contro il bottone. La piattaforma sparì improvvisamente e Liam cadde, lasciò uscire un grido terrorizzato che fece latrare di risate Theo.
Lo scivolo, scoprì, era molto divertente una volta che Liam si liberò del terrore della piattaforma che si levava dai suoi piedi e sentì il liscio scivolo sotto la sua schiena. Il rumore dell'acqua nelle orecchie, le sue stesse grida che facevano eco nel tubo. Finì prima che se ne rendesse conto, fermandosi in un'ondata d'acqua. Liam si alzò, il cuore a mille mentre si precipitava verso la terra asciutta.
Prese un respiro tremolante, gli occhi che si alzavano al cielo, la piattaforma lontana nella quale sapeva esserci Theo. Liam sentì il momento in cui Theo entrò nello scivolo, il suo urlo che si sentiva dalla fine di esso, le risate che sbattevano contro le pareti. Stette a sentire mentre Theo si avvicinava, vide la sua ombra attraverso il lato opaco mentre andava da una parte all'altra delle curve, alto nel cielo mentre correva verso la fine. L'acqua fu lanciata ovunque quando Theo si fermò.
<Non ti lascerò mai, Jack?> Sibilò Liam, <Sei uno stron-> Le parole di Liam morirono nella sua bocca mentre Theo si alzava, i suoi occhi accesi dalla gioia ridendo nella direzione del minore, scie d'acqua correvano sul suo petto mentre si tirava i capelli indietro dal viso. Per un momento Liam desiderò avere il suo telefono così da poter scattare un'altra foto. Si chiese da quando voleva foto di Theo che si divertiva davvero assieme a quelle imbarazzanti che avrebbe potuto usare per futuri ricatti.
<Sono uno stronzo? Beh, questa è nuova.> Disse Theo, spostandosi dall'uscita dello scivolo.
<Sai cosa intendo.> Si lamentò Liam. <Hai detto loro di lasciarmi cadere!>
<È uno scivolo, Liam. L'idea è divertirsi e tu ti sei divertito, non è vero? Dopo le grida da femminuccia.>
<Non erano grida da->
<Sembravi Lydia quando predice una morte.> Ghignò Theo.
<Andiamo.>
<Lo scivolo per bambini è là se vuoi->
<Ti affogherò.> Disse Liam con tono aspro. Theo non provò nemmeno a nascondere il suo sorriso.
*
Liam era certo che sarebbe dovuto essere più arrabbiato per essere portato da una parte all'altra da Theo per ore ma onestamente, non lo era. Era più che felice di farsi da parte e lasciare il comando a Theo, guardandolo mentre cercava di decidere su quale scivolo andare. Su alcuni andarono solo una volta, su altri arrivavano alla fine per poi correre di nuovo verso gli scalini, spintonandosi cercando di arrivare per primi in fila.
Si sfidarono a corse lungo gli scivoli liberi cercando di vedere chi riusciva ad uscire dalla spacebowl** con la posa migliore. Theo vinse quando cadde con le mani sui fianchi e poi furono sollecitati a non tornare nella space bowl per aver infranto troppe regole.
Le ore passarono fin troppo velocemente. Scivolo dopo scivolo. All'ora di pranzo, i due si rilassarono vicino alla piscina delle onde mangiando pretzel giganti mentre guardavano bambini che venivano fatti cadere col culo per terra dalle onde. Liam era convinto che non avrebbe dovuto ridere di un paio di bambini di otto anni che non riuscivano a saltare onde artificiali ma, beh, a quanto pare Theo aveva una cattiva influenza su di lui.
<Cosa facciamo dopo?> Chiese Theo buttando la cartaccia in un cestino vicino.
<Mi prenderesti in giro se ti dicessi che voglio davvero stare seduto ancora un po'?> Chiese Liam. Poteva anche essere un licantropo, ma l'enorme quantità di scalini che doveva salire per arrivare a scivoli talmente alti era indicibile. Come facessero i normali umani non ne aveva idea.
<Per una volta, no.> Disse Theo. <Dovrebbero avere degli ascensori. Mi sembra che le gambe possano cadermi da un momento all'altro.>
<Potremmo andare al fiume ozioso.> Suggerì Liam.
<Il fiume ozioso?>
<Sì, è laggiù. Sono tipo delle rapide ma stai solo seduto su un gommone e lasci che ti porti la corrente invece di nuotare.>
<Mi piace.>
*
Liam mise il braccio nell'acqua, remando fino a raggiungere Theo. Il fiume ozioso era stata una gran idea se doveva dirlo. Il lento flusso dell'acqua li faceva girare per il parco in lenti cerchi.
<Ti sta piacendo la tua prima volta ad un parco acquatico?> Chiese Liam.
<Va bene. Speriamo che la prossima volta abbia miglior compagnia.> Mormorò Theo, gli occhi chiusi mentre teneva la testa all'indietro, le punte dei capelli che toccavano l'acqua.
<Ha-ha, sei esilarante.>
<Felice che tu l'abbia notato.> Disse Theo aprendo gli occhi. <Senza offesa per il Grand Canyon ma questo è molto meglio.>
<Il Grand Canyon è una delle meraviglie del mondo.>
<È una fossa nella terra.>
<Spiacente che le mie scelte non siano abbastanza fighe per te.>
<Ti perdonerò se ammetti che i pancake non sono salutari.> Disse Theo facendo un largo sorriso.
<Stai mai zitto?> Sbuffò Liam.
<Sei tu quello che è venuto a parlare con me.> Disse Theo, lanciando una manciata d'acqua verso Liam. Liam sospirò e si rilassò di nuovo contro il gommone, ascoltando l'acqua incresparsi mentre la corrente li trasportava.
<Qual è la cosa che odi di più?> Chiese Theo.
<Ora sei tu a voler giocare a verità o verità?>
<Hai iniziato tu con la domanda sul parco acquatico. È il tuo turno ora.>
<Non hai nemmeno risposto davvero.> Controbatté Liam.
<Sì, Liam, mi sta piacendo la mia prima volta ad un parco acquatico.>
<E la compagnia?>
<Non c'è nessun altro con cui vorrei essere qui.> Disse Theo calmo, Liam spalancò gli occhi. <Che poi, ho avuto solo due amici nella mia vita ed entrambi mi odiano ora quindi non ho avuto chissà quale ampia scelta, ma-> Liam lanciò una grande palata d'acqua a Theo.
<È stato rigenerante, grazie.> Disse Theo, togliendosi i capelli dagli occhi. <Andiamo, ho risposto alla tua domanda ora tu rispondi alla mia. Quello era il patto, no?> Liam si strinse nelle spalle, Theo diede un leggero calcio al gommone di Liam facendolo girare in lenti cerchi.
<Sto pensando.> Sbuffò Liam, rimettendo le mani in acqua per fermarsi dal girare.
<Pensa più velocemente.> Mormorò Theo.
<Viaggi nel tempo.>
<Ti capitano spesso?> Ghignò Theo.
<Intendevo nei film e robe, coglione.> Sbuffò Liam.
<Perché?>
<Sono disorientanti.>
<Troppo per quel piccolo cervello?>
<Sì.> Disse Liam con tutta onestà. <Lo sono per chiunque. Voglio dire se ci pensi non funzionano mai davvero. Mason mi ha fatto vedere questo film una volta, Triangle, e abbiamo litigato per tipo quattro giorni dopo averlo visto, e non farmi nemmeno iniziare su The Flash. E Harry Potter. Tipo Voldemort era tornato da un anno e non aveva pensato di prendere semplicemente una Giratempo e uccidere Lily prima che Harry nascesse? Ma anche se avesse pensato di farlo non avrebbe funzionato, perché una volta che si tornasse indietro nel tempo e si cambiasse il passato, il futuro nel quale hai deciso di farlo scomparirebbe, giusto? Semplicemente... smetterebbe di esistere, e quindi non sei mai riuscito a tornare indietro in tempo ma-> Le parole di Liam si fermarono quando vide che Theo lo guardava con un sorriso divertito. <Sei tu quello che ha chiesto.>
<Lo so. Mi aspettavo solo qualcosa più come masticare rumorosamente. Non i viaggi nel tempo.> Disse Theo. <Quindi tu non torneresti indietro nel tempo?>
<Penso che chiunque vorrebbe tornare indietro nel tempo.> Disse Liam, muovendo l'acqua affiancoa lui. <Credo solo che non funzioni bene nei media.>
<Dove andresti?>
<Dipende, parliamo di viaggi nel tempo tipo tornare negli anni '50 o cambiare il percorso della propria vita?>
<Entrambi.>
<Non credo che potrei.> Disse Liam. <Non senza rovinare il futuro.>
<Facciamo finta che schiacciare una farfalla non cambi nulla.>
<Non intendo in quel senso.> Sbuffò Liam. <Intendo grandi cambiamenti. Se avessi la possibilità di tornare indietro nel tempo come faresti a non fermare le brutte cose che sono successe? Come potresti entrare a Pompei e non avvertire tutti di andarsene? O sparare a Hitler prima che prendesse potere, o liberare schiavi o->
<Perché, se facessi qualcosa del genere la storia cambierebbe e tu non saresti nato per fare in modo che non accadesse innanzitutto.>
<Vedi, i viaggi nel tempo sono disorientanti.> Disse Liam serio. Theo ridacchiò.
<Dovevo immaginare che avresti voluto usare i viaggi nel tempo per salvare la gente anziché fare qualcosa di divertente.> Disse.
<Tu cosa faresti allora?>
<Antica Roma, diventerei un gladiatore e sarei ricco combattendo contro tigri.>
<La maggior parte dei gladiatori erano schiavi, non guadagnavano molto, morivano giovani e raramente combattevano animali. In più quando combattevano un grosso gatto era più probabile fosse un leone che una tigre.>
<Oh guarda il piccolo storico che rovina tutto il divertimento.> Lo prese in giro Theo.
<Sempre più interessante di biologia.> Mormorò Liam. Aveva appena finito di parlare che Theo mandò un forte calcio al gommone di Liam facendolo rovesciare, assieme a Liam. Il più piccolo cadde in acqua con un tuffo e un verso strozzato. Tornò su sputando, la risata di Theo che gli risuonava nelle orecchie. Liam si tolse i capelli dagli occhi mandando un'occhiataccia a Theo mentre la chimera si lasciava trasportare verso la prossima curva.
*
<Non credo che le mie gambe riusciranno a tornare al pickup.> Si lamentò Liam, lasciandosi andare contro la fila di armadietti mentre Theo cercava con diversi sforzi di togliersi la chiave dal polso. <Tipo, non credo che riuscirei nemmeno ad alzare una gamba abbastanza da poter mettere i pantaloni al momento.>
<Beh, dovrai farlo. Non entrerai nel mio pickup con un costume bagnato.> Disse Theo. Un bambino li oltrepassò correndo e scivolando sul pavimento bagnato finì contro il muro di una delle cabine per cambiarsi; si rialzò velocemente, correndo nell'altra direzione. <Come fanno ad avere ancora energia?> Si chiese Theo.
<I bambini sono pazzi.> Disse Liam. <La scorsa estate ho dovuto fare babysitter alla cugina di Mason e ci siamo addormentati entrambi prima di lei. Aveva quattro anni.>
<Probabilmente non riusciva a dormire con te che le russavi nelle orecchie.> Mormorò Theo.
<La finirai mai?>
<Probabilmente no.> Ammise Theo con sincerità, inserendo finalmente la chiave nel lucchetto e riprendendosi la loro roba. Lanciò un asciugamano sulla spalla di Liam e gli passò il suo telefono prima di cercare i suoi vestiti nel borsone. Alla fine li buttò tra le braccia di Liam. <Ci vediamo al pickup?> Liam annuì piano, girandosi e camminando lento verso una delle cabine per cambiarsi.
Come aveva detto ci volle un po' fino a quando gli venne voglia di mettersi i pantaloni, seduto sull'umida piccola panchina, stretto nel suo asciugamano, mentre sognava ad occhi aperti di addormentarsi nel posto del passeggero del pickup. C'era mezz'ora di guida fino al motel. Era certo che a Theo non avrebbe dato fastidio.
Liam ruotò le spalle, alzandosi finalmente per asciugarsi e vestirsi. Il suo stomaco brontolò sonoramente. Liam era esausto.
E si sentiva bene. Non era come la stanchezza che si sentiva sin nelle ossa che si era abituato a provare a Beacon Hills, era il tipo di stanchezza che si ricordava dall'infanzia. Il tipo che ti lasciava le membra pesanti e un sorriso in faccia. Era la stessa sensazione che aveva dopo una vittoria a Lacrosse, in cui tutto gli faceva male ma non era una cosa cattiva, gli ricordava solo che era stato bravo. Che si era divertito.
Liam faticò ad entrare nella sua maglietta mentre ridacchiava al ricordo delle bestemmie di Theo quando Liam lo aveva lanciato nella piscina delle onde mentre facevano a gara verso uno scivolo. Il suo telefono vibrò, facendo muovere la panchina. Liam sospirò prendendolo su, sbatté gli occhi guardando lo schermo, pieno di notifiche. Liam pigiò la notifica più in alto, un tentativo di chiamata di Stiles, tenendo il telefono vicino all'orecchio mentre incartava il suo costume bagnato nell'asciugamano.
<Ascoltami, nanerottolo!> Sibilò la voce di Stiles. Le sopracciglia di Liam si alzarono. <Chiamami entro un'ora o giuro su dio che ti troverò e riporterò il tuo culo da lupo mannaro a Beacon Hills tenendoti dalle tue stupide sopracciglia lupesche. Quindi rispondi a quel telefono del cazzo e spiega perché sei con Theo o giuro su dio che io-> Il messaggio finì, raggiungendo la durata massima.
Liam abbassò il telefono dal suo orecchio, scrollando giù per i suoi messaggi.
<No no no no no.> Mormorò Liam, scrollando con il pollice lungo gli infiniti messaggi del gruppo del branco, leggendone alcuni mentre andava verso l'inizio, il terrore in gola. Che cazzo diceva Malia, Amico??? aveva messaggiato Mason, almeno venti volte. Si fermò ad una foto mandata da lui ore prima, una foto che aveva pensato di aver mandato a Theo. Fece una smorfia alla foto di Theo che vedeva il parco per la prima volta, sentendosi improvvisamente molto sveglio.
*Non ti lascerò, Jack = I'll never let go Jack: la traduzione italiana della famosa scena delTitanic non ha senso in questo contesto, perciò mi sono arrangiata così
**Space bowl:
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