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La scontro finale

Entrai in una stanza molto buia, l'aria era piuttosto rarefatta e il freddo mi perforava i polmoni. "Quindi sei tu il successore di Crono..." disse una voce tetra "Il...successore...?" chiesi io piuttosto confuso "Mhhhh non mi sorprende che Crono non ti abbia detto nulla, è sempre così sensibile su questo tema..." disse con voce piatta. Comparve un'alta figura dal vestito nero, mi si avvicinò e con le sue lunghe e cadaveriche dita mi prese il viso per analizzarmi al meglio. Tolsi la sua mano dalla mia faccia con uno schiaffo, i suoi modi di fare mi schifavano. 

"Di che cosa stai parlando?!" domandai senza timore "Ti avrà sicuramente detto che fra Morte e Tempo c'è sempre stata molta rivalità e che viene cambiato il Guardiano del Tempo ogni ottant'anni, giusto?". Io annuii. "È proprio a causa di questo odio che viene cambiato il Guardiano, o meglio eliminato. Il primo che c'è stato è morto dopo ottant'anni a causa di un litigio avuto proprio con me e da quel giorno si è attivata come un maledizione che si abbatte su ogni Guardiano" disse freddamente "Crono ha pensato che l'idea migliore per distruggere quella maledizione fosse uccidermi ma visto che non ci è mai riuscito ha scaricato tutto questo peso su di te, che illuso". Concentrava tutto il suo disprezzo verso Crono in quelle parole, cosa che mi dava molta fastidio però lasciarmi prendere dalle emozioni non era di certo l'idea migliore.

"Quindi cosa ne sarà di Crono?!"

"Crono morirà e tu sei qui per prendere il suo posto. Come da tradizione i Guardiani del Tempo sono persone che soffrono di Cronofobia". 

Il mio sguardo era perso, non sapevo che dire o che fare...e quella domanda sembrava non cancellarsi dalla mia mente...

"So a cosa stai pensando" disse improvvisamente Morte. Senza che io me ne accorgessi si era seduto ad un tavolino a bere del tè nero "Continui a chiederti perché sei qui, non è vero? Eppure Crono te lo avrà sicuramente detto che non esiste una motivazione. Tu lo sai di non essere speciale, dico bene?" leccò le sue labbra cadaveriche e posò il suo freddo sguardo su di me. Rimasi in silenzio, non mi aspettavo che capisse. "Dimmi Henry, perché continui a pensarlo? Tu sai già la risposta a questa domanda che continua a tormentarti, no?"

"Io...Io non lo so..."

"Mhhhh te lo dico io perché! Perché tu hai un ottimo intuito"

"Un ottimo intuito...? Ma che stai dicendo?!"

"Il fatto che venga scelta una persona a caso per un ruolo così importante non ti convinceva eh? Perciò hai continuato a porti quella domanda. Tu credi che i prescelti non esistano, oh sbaglio?" dicendo questo emise una piccola risata, come se volesse prendersi gioco di me.

"Ma...come fai a sapere tutte queste cose su di me?!"

"Beh...tu sei morto no? Perciò sono stato io a prendermi la tua anima. Io so tutto di te. Io ho visto la tua vita, i tuoi pensieri, la tue opinioni...e tutto questo per decidere dove dovevi stare. Anche Crono ha potuto vedere la tua vita e così ti ha definito come "un prescelto". Per lui eri un ragazzo forte e riteneva che tu fossi la persona migliore per questo compito. Probabilmente qualcun altro non sarebbe mai arrivato fino a qui, molti avevano mollato l'impresa già alla prima stanza. Sai, non tutti riescono a sostenere psicologicamente un compito del genere. Crono non poteva più permettersi di sbagliare, per questo riponeva tutte le speranze in te. Sarà molto triste quando scoprirà che ti ho schiacciato come un insetto proprio come ho fatto con gli altri".

Il suo maledetto sorriso mi faceva infuriare, sembrava così perspicace e allora perché non capiva cosa si provava a soffrire?!

"Sai Henry, credo di essere d'accordo con te. Non esiste un prescelto. Chiunque potrebbe svolgere un lavoro se si impegna e non perde le speranze. Forse...non siamo così diversi io e te..."

"Non...non...NON PARAGONARTI A ME!" mi scagliai addosso a lui ma avendo degli ottimi riflessi si spostò subito, si avvicinò e mi prese per il collo e senza che me ne rendessi conto mi scaraventò contro il muro. "Come ha fatto ad avvicinarsi senza che me ne accorgessi?!" pensai "No! Non devo distrarmi!" mi rialzai subito anche se mi doleva molto il braccio, lui cercò di prendermi ma indietreggiai e lo colpii alla spalla con la mia spada. Non sembrò provare alcun dolore...mi prese il braccio e mi spezzò l'osso. Il dolore era indescrivibile, non riuscivo più a muovermi. Mi prese per il collo e mi buttò di nuovo contro il muro. 

"Ti credevo più forte Henry...vabbe, sei durato molto più degli altri" cercò di prendermi un'altra volta ma riuscii a sgattaiolare nel buio. "Finché non mi vedeva non c'erano problemi! Forse usando la stessa tecnica di combattimento che ho usato nelle altre stanze potrò batterlo...". Trattenni il respirò. Lo sentivo avvicinarsi ma poi più nulla. "Si è fermato...?" mi chiesi dubbioso. Ad un certo punto sentii sussurrarmi all'orecchio:"Mai sfidare un predatore nel suo campo di battaglia..." e così Morte mi lanciò di nuovo contro il muro. "Ma certo!" pensai "Lui vive qui da sempre perciò conosce fin troppo bene questo posto! Se solo riuscissi a portarlo da un'altra parte..." puntai verso la porta, lui non aveva intercettato il mio sguardo quindi avrei potuto avere delle possibilità. Scattai subito e riuscii ad aprire la porta. Corsi più veloce che potevo, più la portavo lontano dal suo territorio meglio era. Stavo per afferrare la maniglia della porta che mi avrebbe portato nella stanza della Xenofobia quando mi resi conto che era ricoperta una melma nera. La sostanza si espanse su tutta la porta e lui apparve dietro di me.

"Mhhhh che notevole intelligenza e hai avuto anche un'ottima strategia. Peccato per la pratica, dovresti allenarti di più..." e detto questo mi diede un pugno in pancia talmente forte da farmi tornare dov'ero prima. 

Faceva freddo. Era buio. Mi faceva male tutto il corpo. Non riuscivo a tenere gli occhi aperti...Sentivo che era finita, avevo deluso Crono e non ero nemmeno riuscito a distruggere la maledizione...Però cominciai a sentire come il ticchettio di un orologio e qualcuno entrò nella stanza. "Henry! Perdonami se ti ho affidato tutto questo..." riconobbi la voce di Crono che cercò di difendermi da Morte. Uscì sconfitto dalla battaglia e da quello che potevo vedere sembrava gravemente ferito. 

"è finita. Mi dispiace Crono. Se solo non mi fossi suicidato...come ho potuto essere così stupido! In fondo la mia vita era stupenda! Avrei potuto viverla al meglio prima di morire...Ho davvero sprecato il mio tempo...Ho davvero fatto ciò che temevo tanto, soltanto per non soffrire. E adesso guarda dove sono: Le mie ossa sono quasi tutte rotte e devo pure sentirmi in colpa per non essere riuscito ad aiutare Crono...Eppure anche lui è come me, anche lui è morta a causa della sua paura, anche lui ha dovuto passare quest'inferno...no...NON VOGLIO CHE SOFFRA ANCORA UNA VOLTA!" 

Sentii come una scossa all'interno del mio corpo, non potevo permettere che Morte vincesse! Mi alzai di scatto e con la mia spada tentai di colpirlo ma lui mi disarmò prima. Mi prese per il collo e mi alzò da terra, il suo sguardo era compiaciuto: sapeva di aver già vinto. Del sangue cominciò ad uscire dalla sua bocca ed entrambi guardammo più in basso: una spada gli aveva perforato la pancia, mi lasciò andare e cadde a terra dolorante. Divenne presto cenere che volò via: ormai si trovava in quello che chiamano Limbo. Crono si reggeva a malapena, lui si era sforzato di fare qualcosa solo per salvarmi...? Era solo colpa mia!

"Resisti Crono! Troverò il modo di salvarti!" dissi con le lacrime agli occhi.

"Non importa Henry...Ormai è giunta la mia ora" disse indicando l'orologio che aveva al polso. Lessi ciò che c'era scritto:

"79 anni, 364 giorni, 23 ore, 58 minuti e 00 secondi"

"No...Crono...perché non mi hai detto nulla?!" dissi piangendo dal dolore 

"Non volevo che lo sapessi..." disse dolcemente "Non piangere Henry, tutto si è risolto e tu potrai essere il Guardiano per sempre"

"Non voglio essere il Guardiano! Tu dovevi esserlo! Tu sei molto meglio di me! Io sono inutile! Senza di te non avrei nemmeno mai sconfitto Morte! Ti prego...non lasciarmi così...io non sono nulla in confronto a te e non saprei nemmeno che fare!"

"Sai Henry, ho sempre temuto questo momento. Avevo paura che il tempo passasse troppo veloce e non volevo morire. Però sapendo che il mio successore è un ragazzo forte e coraggioso sento di non temere più nulla. È ingiusto lo so, però ognuno di noi ha la propria vita e dovremmo solo pensare alle persone a cui teniamo invece di preoccuparci del futuro" disse sorridendo "Henry tu non sei affatto inutile, tu hai portato a termine il tuo compito meglio di chiunque altro. Anche se ti conosco da poco so che riuscirai a custodire la cosa più preziosa che abbiamo. Vorrei dirti di non deludermi, ma so già che non lo farai" disse ridacchiando "Buona fortuna, Henry".

Chiuse gli occhi e sentii il suo corpo diventare sempre più freddo.

Sono fiero di avere il suo stesso nome e finalmente riesco a capire ciò che non ero mai riuscito a comprendere.

Io sono Crono, il Guardiano del tempo.

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