14 K visualizzazioni per "You are my HELL". Sul serio, non so come ringraziarvi💖

"...Ricomincio da me
Qui non servono solo parole d'amore
Lo faccio per te
All'alba di ogni partenza c'è sempre un finale
Un finale cos'è?
È Solo un dettaglio in un cielo stellato di te.
Io che ero parole di vetro ora sono canzone per te
Io che restavo in disparte a guardare la vita scivolare con me
Non capivo il perché, ricomincio da me..."  (Ricomincio da me)

*20 Dicembre*

"Buongiorno, mamma" annunciai entrando in cucina.

"Buongiorno, tesoro" rispose dandomi un bacio sulla guancia.

Erano quattro giorni ormai che ero tornata a casa. Mi era mancata da morire la mia città, soprattutto mi era mancata mia mamma. La sua compagnia, la sua risata, il modo inconfondibile che aveva per farti sentire bene, a casa, amata, anche quando tutto andava storto.

Quel giorno, all'aeroporto, quando il padre di Zayn mi disse quelle parole ebbi paura, e non esitai un attimo a nascondermi dietro a Malik. Non appena andò via però, ritornai in me. Ritornai la Darcy che oramai ero da quasi due anni e, senza dargli alcuna spiegazione, partii per tornare a casa.
Lo avevo detto no? Avevo detto che sarei tornata a casa mia, e così ho fatto.
Stranamente, Louis mi lasciò partire. Tanto lui e Harry sarebbero arrivati qui a Londra tra tre giorni. Giusto in tempo per festeggiare assieme il suo compleanno, quello di Leroy, e trascorrere, dopo tanto, un Natale felice.
L'ultimo Natale lo avevamo passato in ospedale, visto che il piccolo era nato proprio quel giorno.

In quei quattro giorni, passai gran parte del tempo a pensare. Pensare a me e Zayn. Alla nostra complicata situazione, al nostro contorto legame, al fatto che anche se era sposato, nel momento in cui mi aveva stretta tra le sue braccia, mi ero sentita a casa, mi ero sentita... Viva.
Forse lo amo ancora. Anzi, togliamo pure il <forse>...

...Io lo amo ancora.

Allora cos'era che mi bloccava? Cos'era che mi impediva di dirgli <ti amo>? Due semplici parole, che prima gli dicevo sempre e che ora mi morivano in gola.

Avevo appena finito di lavare la mia tazza, quando sentii suonare il campanello. Asciugai le mani ed andai alla porta.
Chi poteva mai essere alle 8.30 del mattino?
Non appena aprii la porta, il mio sguardo fu catturato da due penetranti perle scure.
Cosa ci faceva qui a Londra?

"Perché sei a Londra?" domandai incrociando le braccia sotto al seno.

L'osservai attentamente. Era totalmente vestito di nero. In testa portava un capellino di lana; indossava un maglioncino. Sopra di esso, portava una felpa con la zip aperta e col cappuccio sollevato; come giacca, indossava un chiodo. Skinny jeans strappati sulle ginocchia e delle Nike ai piedi. Sulla mano sinistra stringeva uno zaino, mentre sulla destra teneva un pacchetto di sigarette.

"Pensavi davvero che vi lasciassi partire?" rispose con un altra domanda, mettendosi in spalla lo zaino. "Vi seguirò ovunque andrete" proseguì chinandosi.

"Ora che hai visto che sto bene, puoi anche andartene" dissi cercando di non incrociare il suo sguardo.

"Perché eviti di guardarmi negli occhi?" sussurrò al mio orecchio.

<Perché se ti guarda negli occhi, non capisce più nulla e va a finire che ti bacia e non deve. Anche se sappiamo benissimo tutti e tre che tornerete assieme molto presto> rispose la mia vocina interiore.

"Se lo dici tu" borbottai indietreggiando.

Zayn avanzò, entrando in casa. Appoggiò a terra lo zaino, poi chiuse la porta.

<Fortuna che gli avevo detto di andare via> mormorai mentalmente, guardandolo.

Alzai gli occhi al cielo, girai i tacchi e mi diressi al piano di sopra. Malik mi seguì, senza profilar parola.
Stavo percorrendo il corridoio, quando la sua fredda mano avvolse il mio polso. Mi girai sbuffando.

"Perché non torniamo ad essere come due anni fa?"

"Tu stronzo, cattivo, possessivo ed io stupida?" domandai alzando un sopracciglio. Zayn negò col capo.

"Innamorati" bisbigliò.

Malik mi attirò a se, facendomi poi appoggiare con la schiena contro il muro. Appoggiò le mani sui miei fianchi, muovendole lentamente. Mi spostò una ciocca di capelli dal viso, portandomela dietro l'orecchio.
Abbassai lo sguardo, trovando particolarmente interessanti i miei calzini neri a stelline bianche. Con due dita, Zayn mi sollevò il mento, facendo così incastrare alla perfezione i nostri sguardi. L'azzurro dei miei occhi, si stava mescolando nel color caramello dei suoi.
Lo allontanai un po', staccandomi dalla parete. Malik fece intrecciare le nostre dita, portando le mani dietro la mia schiena, bloccandomi e facendo così scontrare i nostri corpi.

"Non lo capisci che ti amo?" mi chiese mentre mi lasciava degli umidi baci sul collo. "Ti amo troppo, piccola" mormorò succhiando appena sotto l'orecchio.

"Mhn" mugugnai mordendomi il labbro inferiore.

"Mi manchi, amore" iniziò lasciando andare una mia mano, accarezzandomi la guancia. "Mi manca addormentarmi con te stretta tra le mie braccia, e svegliarmi al mattino al tuo fianco. Mi manca passare un'infinità di tempo ad ammirarti mentre dormi, con la bocca appena schiusa, e le tue bellissime labbra a formare un cuoricino. Mi manca vederti fremere e cedere ad ogni mio tocco. Mi manca vederti arrossire, vedere come le tue guance prendono colore ogni volta che ti faccio un complimento; vederti arrabbiata, gelosa di me. Mi manca udire la tua voce mentre pronuncia un semplice <ti amo>. Mi manca da morire quello che eravamo, perché nella nostra relazione, quello che provavi tu, lo provavo anche io. Ho una fottuta paura, Darcy. Ho paura di averti persa per sempre" confessò non staccando un attimo gli occhi dai miei.

Le sue parole arrivarono dritte al mio cuore, frantumando in mille pezzi la corazza che negli ultimi tempi mi ero costruita attorno al cuore, per cercare di non amarlo più.
Non mi aveva mai detto parole del genere.
In quel preciso momento, quelle parole, fecero perdere più di un battito al mio povero cuore. Cuore che aveva ripreso a battere per lui.

Senza il mio permesso, delle calde lacrime cominciarono a fuoriuscire dai miei occhi, scorrendo lungo le guance.

Zayn mi prese il viso con entrambe le mani.

"Non piangere, piccola" disse asciugandomi coi pollici le lacrime che non volevano smettere di scendere.

"Sono lunatica e bipolare..." cominciai coprendomi il viso con le maniche del pigiama. "...Non so nemmeno io cosa voglio" borbottai.

Zayn mi prese per i polsi, togliendomi le mani dal viso. Mi fissò intensamente negli occhi, restando immobile.
Mi alzai in punta di piedi, premendo la mia bocca sulla sua, allontanandomi subito. Malik mi guardò sorpreso, mi morsi il labbro inferiore.
Con il pollice, liberò il mio labbro dalla morsa dei denti.
Si avvicinò. Riuscivo a sentire il suo respiro sulle labbra ed il suo profumo alla liquirizia. Zayn fece spuntare appena la lingua, sfiorandomi il labbro inferiore. Con un movimento fluido, me lo prese in bocca.
Sporse di poco la lingua, toccando la mia. Le nostre lingue si trovarono, diventando poi un tutt'uno.
Allacciai le braccia dietro il suo collo, intrecciando le dita. Le mani di Zayn invece, vagarono lungo tutta la mia schiena, soffermandosi un attimo sull'orlo della maglia del pigiama. La sollevò un po', infilandoci sotto le mani, toccandomi la pelle nuda.

L'aria cominciava a mancarmi. Ero in balia di molte emozioni.
In quel preciso momento, Zayn era diventato il mio veleno preferito, ma allo stesso tempo era anche la migliore delle mie cure.
Lui mi faceva bene da star male.
Ci staccammo dopo molto, riprendendo fiato.

"Sarai pure lunatica e bipolare come dici, ma sei la mia lunatica bipolare" annunciò facendo intrecciare le nostre dita.

Sorrisi. Gli accarezzai una guancia. Non appena vi appoggiai la mano, i miei polpastrelli vennero punti dalla sua barba incolta.

"Ti amo, Darcy" confessò baciandomi i capelli.

Appoggiai la testa sul suo petto, lasciandomi coccolare. Non ero ancora pronta per dirgli che lo amavo ma, molto probabilmente, ero pronta per lasciarmi amare, e per ritornare a provare qualcosa di forte per lui, il mio Inferno.

Zarcy! 🙌 Amatemi haha
Darcy dirà mai a Zayn che lo ama?
Provo a fare una cosa. Aggiorno appena arrivo a 18 stelline. Vediamo quanto ci metto ad arrivarci