La scappatella
Henry era seduto al pianoforte nel suo studio a Kensington Palace. Era così concentrato a suonare che non fece caso al suo dignitario quando entrò nella stanza. Dal canto suo Shaan non fece nulla per farsi notare. Chiuse la porta e aspettò in piedi che il principe finisse di suonare. Quando Henry terminò la melodia Shaan fece un piccolo applauso al ragazzo, che sobbalzò vedendolo nella stanza.
«Cosa c'è Shaan?» Henry conosceva l'uomo abbastanza bene da sapere che dietro quell'applauso c'era dell'altro oltre ai semplici complimenti per il brano che aveva appena finito di suonare.
Shaan prese in mano una statuetta di portellana poggiata sulla libreria e fissò il ragazzo con un'espressione che trasmetteva rabbia e delusione «Volevo farvi i miei complimenti: oltre a essere un abile pianista siete anche un ottimo bugiardo. Ricordatemi per quale motivo sei giorni fa mi avete chiesto di poter andare negli Stati Uniti?»
Henry alzò gli occhi al cielo. Sapeva che nascondere la sua scappatella in America a suo nonno e suo fratello non sarebbe stato complicato, ma nasconderlo a Shaan era un altro discorso. Era lui che teneva la sua agenda personale e riusciva a scoprire tutto quello che faceva anche quando non era informato. «Per andare a una raccolta di beneficenza» il principe incrociò le braccia al petto pronto a ricevere tutta la rabbia che Shaan avrebbe scagliato su di lui.
«E mi dica, già sei giorni fa aveva in programma di fare visita al figlio della presidente degli Stati Uniti?»
«Visto che ero già lì mi sembrava giusto passare a fargli un saluto e a dargli il mio sostegno dopo la campagna elettorale in Texas» cercò di giustificarsi il ragazzo. Non riuscendo a guardare negli occhi Shaan si stava concentrando sulla statuetta che aveva afferrato e che sarebbe potuta finire in mille pezzi in qualsiasi momento.
«Sostegno certo. Quindi e così che il principe Henry da sostegno ai suoi amici: andandoci a letto insieme . Pensavi che non l'avrei saputo. Henry sono il tuo dignitario. Il mio compito e conoscere quello che fai» nonostante la rabbia Shaan stava cercando di tenere un tono basso per evitare che tutti a Kensington Palace lo sentissero urlare «Non avrei mai immaginato che dandoti il permesso di andare in America ti avrei ritrovato nella stanza dall'albergo di Alex Claremont-Diaz.»
«Era solo per una notte. Non avevamo certo intenzione di farci fotografare dalla stampa americana» provò a giustificarsi.
«Solo per una notte? Mi stai assicurando che questa è stata la prima volta?»
Henry abbassò lo sguardo sulla tastiera del pianoforte non riuscendo più a guardare neanche le mani del suo dignitario.
«Come immaginavo» Shaan rimise la statuetta di porcellana da dove l'aveva presa. Si passò una mano tra i capelli che si erano scompigliati e si avvicinò al pianoforte «Avrei preferito scoprirlo in un altro modo e non così. Ora però dobbiamo capire come risolvere la questione.»
«Non è già risolta? Nessuno in America ci ha visti insieme quindi non dovrebbero esserci strane voci in giro.»
«Per ora sembrerebbe così. Ma come la mettiamo con il rapporto che c'è tra voi e il signor Claremont-Diaz?»
«Se sei qui per chiedermi di smettere di vederlo non provarci neanche. In questo momento non ne sarei in grado» Henry trovò la forza per tornare a guardare il suo dignitario, memore delle parole di Alex dell'altra mattina.
Shaan scosse la testa in segno di disapprovazione «Temevo che questa sarebbe stata la vostra risposta. Siete certo di poter mantenere segreta questa relazione?»
«Sì, nessuno dei due ha intenzione di rivelare la cosa in pubblica piazza»
«Chi altro sa di voi a palazzo?»
«Beatrice e Percy Okonjo sono gli unici a cui l'ho detto qui in Inghilterra.»
«Bene così. Allora non dirò niente di questa vostra faccenda. Ma da adesso voglio venire a sapere di ogni vostro incontro. Non solo di quelli formali. Non vi azzardate mai più a inventare scuse solo per incontrare il signor Claremont-Diaz. Sono stato chiaro?»
«Cristallino. Grazie Shaan.»
«Faccio solo il mio lavoro altezza reale» Shaan accennò un breve inchino con il capo e si diresse verso l'uscita. Aprì la porta della stanza e si girò verso il principe «Mi fa piacere sapere che quel ragazzo vi rende felice» ammise con un accenno di sorriso «Ricordatevi di prepararvi per l'evento delle quattro.»
«Sì certo. Non me lo scordo»
Shaan uscì dalla stanza lasciando la porta aperta. Henry fece un sospiro di sollievo e riprese a suonare con il sorriso sulle labbra.
Questa storia partecipa alla challenge il Contaparole 2023 di fanfictionIT_WP
La storia è ispirata alla traccia nove: Mai più
Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro