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| Tre |

Daniel camminava a passo svelto tra quei corridoi fin troppo frenetici. Le persone gli sorridevano dolcemente e lui ricambiava com'era al suo solito fare. Stringeva in una mano un mazzo di fiori mentre nell'altra aveva un pacco di cioccolatini davvero invitanti.
Si sentiva decisamente fuori luogo in quella situazione ma lo stava facendo per Lando ed era l'unica cosa che importava.

Ricciardo prese un respiro profondo nell'instante in cui si trovò davanti alla camera 73, la stessa che Lando gli aveva indicato.
Non capiva perché al suo amico fosse rimasta nella testa quella ragazza ma aveva promesso di aiutarlo e mai si sarebbe tirato indietro.

Allora bussò. Aspettò qualche secondo mentre si dondolava sui talloni leggermente agitato.
Una lieve risposta arrivò poco dopo e lui si costrinse ad entrare dopo aver preso un respiro profondo.

May, appena la porta si spalancò, per poco non soffocò con la sua stessa saliva. Isaac, suo fratello, la guardava stranita non capendo cosa diavolo stesse succedendo. Melanie invece, sorrise quasi compiaciuta. Aveva fatto centro.

«Ciao!» salutò l'australiano, sventolando il mazzo di fiori da una parte all'altra.

May si mise più comoda sul letto e non poté fare a meno di pensare che molto probabilmente, quella fosse un'opera di quel Lando.

«Ehm...ciao!» rispose lei, per la prima volta imbarazzata, mentre Isaac continuava a non capire. Quello davanti a lui era proprio Daniel Ricciardo, pilota di Formula 1, che stava salutando sua sorella davanti ai suoi occhi.

Cosa si era perso?

«Questi sono da parte di Lando» mentì Daniel, mentre porse sia i fiori che i cioccolatini alla ragazza. Se il suo amico avesse saputo di quella piccola bugia avrebbe dato di matto ma sperava che May fosse abbastanza disinteressata per mantenere un segreto.

La ragazza d'altro canto si stupì.
Come poteva quel Lando sapere davvero che i suoi fiori preferiti fossero i girasoli e che amava il cioccolato?

«Grazie ma...» iniziò lei cercando di guardare dietro le spalle del pilota,poi si bloccò.
Non poteva chiederlo davvero.

Daniel le sorrise incitandola a continuare perché aveva capito perfettamente cosa volesse dire la ragazza. Stava per chiedergli dove fosse Lando e forse, anche a lei il bell'inglese non era rimasto indifferente.

«Qualcuno mi spiega cosa succede?» si intromise allora Isaac, volendo giustamente una spiegazione. «Perché un pilota di Formula 1 è in camera tua?» sussurrò poi rivolgendosi a sua sorella, la quale non riusciva a reggere lo sguardo del bel Daniel.

«Diciamo che-»

«Lando ha trovato May molto carina quando è venuto qui e nulla, ha mandato me per farglielo sapere» Ricciardo interrupe Melanie, dicendo qualcosa che forse avrebbe dovuto tenere per sé. Ma lui era così. Era convinto che si vivesse una volta sola, quindi tanto valeva dire cosa si pensasse davvero. Perché si, a nascondersi e a fuggire non si ottiene mai nulla di buono. E Lando non poteva continuare ad essere una comparsa della sua stessa vita, doveva diventarne il protagonista una volta per tutte. «Ti ha anche lasciato un bigliettino con il suo numero» aggiunse spezzando quel clima di imbarazzo, facendole l'occhiolino.

May sussultò leggermente ma non poté non nascondere un lieve sorriso.

D'altro canto Lando continuava a picchiettare le sue dita sul volante della macchina, avendo perso il conto dei minuti che erano passati da quando Daniel aveva fatto il suo ingresso in ospedale. Forse erano passati venti minuti, forse trenta o forse era passata più di un'ora.
Aveva trovato carina l'idea di Daniel di portarle qualche regalo e non capiva come avesse fatto lui a non pensarci prima.

Era qualcosa di assurdo, ma si era preso una sbandata come un'adolescente.
Non aveva mai creduto ai colpi di fulmine e sinceramente, non sapeva neanche se quello si potesse definire tale, fatto sta che quando il suo telefono vibrò perse un battito, risvegliandosi dai suoi pensieri.

Sullo schermo era comparso un messaggio da parte di un numero sconosciuto e Lando dovette mettersi più comodo sul sedile per capire se stesse delirando o se quello fosse reale.

«Ciao Lando, sono May la ragazza che non è stata molto simpatica con te l'ultima volta che sei venuto. Ti ringrazio per i fiori ed i cioccolatini, sei stato davvero molto gentile.
Io non posso uscire, ma se ti va, potremmo berci un caffè qui al bar...offro io ahah»

Il ragazzo rilesse il messaggio più volte, quasi incredulo. Poi prese un respiro profondo e con le dita che tramavano leggermente riuscì addirittura a scrivere un messaggio di senso compiuto.

«Certo, molto volentieri. Sabato allora passo»

Inviò. Poi bloccò il telefono.

Si appoggiò al sedile e sorrise, guardando la strada davanti a sé. Aveva un appuntamento?

La risposta era sì. Peccato però che Lando non sapesse che quel messaggio non era stato scritto da May, bensì da Melanie.

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Sono tornata! Mi piacerebbe scrivere molto di più ma purtroppo con l'università è un gran casino! Detto questo, cosa ne pensate di questo capitolo passeggero? Avete già in mente come potrebbe evolversi la storia?

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