| Quattro |
«Lando, è la ventesima volta che ti guardi nello specchietto. Sei figo»
Daniel rise, prendendo in giro il suo compagno. Gli piaceva vedere quel lato imbarazzato di Norris e non perdeva mai occasione per farglielo notare.
Il britannico d'altra parte si limitò ad alzare gli occhi a cielo per poi prendere un bel respiro profondo. La Mc Laren di Daniel era fermata da circa trenta minuti nel parcheggio davanti all'ospedale e tutti quelli che passavano non si risparmiavano e ammiravano quella macchina nera in tutta la sua bellezza, ignorando al presenza dei due piloti al suo interno.
«Secondo te devo togliere il cappellino?» chiese Lando, sistemandosi i capelli per la quindicesima volta.
Ricciardo a quel punto gli tirò un leggero pugno contro la spalla, aprendo le portiere. «Vai» gli ordinò indicandogli l'entrata dell'ospedale.
Lando sospirò di nuovo e poi si decise a scendere dall'auto, facendo gioire il suo amico intento a stringere il volante con entrambe le mani.
Daniel gli sorrise ma Lando aveva gi iniziato a camminare con le mani intasca, sentendo il respiro farsi sempre più corto e sentendo e gambe tremare leggermente.
A discapito di quello che si poteva pensare all'esterno, essendo lui un pilota di Formula 1, non aveva mai avuto tanti appuntamenti, soprattutto nell'ultimo periodo, dove il tempo libero disponibile era davvero poco. Lando aveva avuto una sola fidanzata nella sua vita, una relazione durata nove mesi, finita perché lei aveva perso la testa per un calciatore del Barcellona e lo aveva mollato con uno stupidfo messaggio doivbe gli augurava il meglio.
Lando sorrise amaramente a quel ricordo e per un secondo gli passò per la testa l'idea di tornare indietro da Ricciardo e scappare. Quel pensiero iniziò a crescere quando nella sala d'attesa vide l'amica dai capelli rossi di May, seduta ed intenta a leggere qualcosa sul suo cellulare.
«Ciao» salutò lui educatamente.
Melanie alzò di scatto lo sguardo, riconoscendo quella timida voce.
Lei sorrise, quasi spontaneamente. «Sei venuto davvero» disse, alzandosi. Era leggermente più alta di Lando ed il suo portamento così sicuro, metteva il giovane ragazzo in soggezione. «Di solito i ragazzi alla fine non si presentano, sai, la chemioterapia non spaventa solo May»
Norris rimase immobile, sostenendo però lo sguardo della rossa che lo stava visibilmente mettendo alla prova. Lando però non si scompose e Melanie questo lo notò.
«Che intenzioni hai con lei?» continuò la rossa, incrociando le braccia al petto.
Lando corrucciò la fronte, non aveva nessuna intenzione strana in quel momento, voleva solo bere un caffè con May.
«Voglio solo conoscerla» ammise Norris, sinceramente.
«Perché?» lo interrogò ancora la ragazza.
Lando rimase in silenzio, il motivo non lo sapeva neanche io.
«Mel per favore, smettila di spaventarlo»
La rossa sorrise, Norris invece si immobilizzò sul posto nel sentire la voce di May.
Melanie alzò le braccia in segno di resa, poi rivolse un'ultima rapida occhiata a Lando, facendogli segno che lo avrebbe tenuto d'occhio, prima di sorpassarlo.
«Scusala, di solito non è così» parlò ancora May, seguendo la sua amica con lo sguardo intenta ad allontanarsi da loro due.
«È tutto ok» sorrise debolmente il ragazzo «Come stai?» chiese, subito dopo se ne pentì.
Come poteva stare una ragazza che aveva da poco iniziato la chemioterapia?
Lando in quel momento voleva solamente colpirsi ma l'espressione di May lo fece rilassare, sembrava divertita.
«Scusa io-»
«Tu ti scusi per tutto?» lo interruppe May, appoggiandosi alla porta alle sue spalle.
«Di solito no»
«E perché ora lo stai facendo?»
I due si gurdarono e per qualche secondo ci fu un momento di profondo silenzio.
May lo guardava intensamente e Lando non aveva mai visto degli occhi guardarlo in quel modo, o forse non se n'era mai accorto.
Eppure con lei stava facendo davvero caso ad ogni dettaglio, infatti notò che rispetto all'ultima volta che si erano visti, lei aveva i capelli più corti.
«Posso ricominciare tutto da capo?» chiese Lando, accennando un leggero sorriso.
May si strinse nelle spalle, quasi come se fosse indifferente ma non lo era neanche un po'.
Lando era il primo ragazzo che la stava davvero guardando, quasi osservando con una delicatezza tale che a May vennero i brividi su tutta la schiena.
Melanie le aveva ripetuto tante volte negli ultimi giorni che secondo lei sarebbe tornato e non aveva sbagliato, perché lui era davvero davanti a lei e non era ancora scappato neanche dopo aver visto la cannula nasale che le permetteva di respirare meglio.
«Ti va di andare a prendere un caffé al bar?»chiese Norris.
May sorrise furbamente. «Io in realtà vorrei un kebab»
Lando la guardò, leggermente destabilizzato. La ragazza rimase in silenzio in attesa di una risposta e tutto si sarebbe aspettata, ma sicuramente non quello che il pilota avrebbe detto successivamente.
«Okay allora facciamo una cosa» parlò lui con una strana sicurezza che non sapeva da dove fosse saltata fuori «Tu mi aspetti al bar ed io vado a prenderti un kebab»
May spalancò gli occhi. Lando invece le sorride e la sorpassò, ma la ragazza prontamente lo bloccò afferrando la manica della sua giacca. Lui si voltò verso di lei, sentendo le dita di lei ben salde intorno al suo polso.
«Ehi, stavo scherzando» disse May immediatamente «E poi il primo ristorante dove vendono kebab è a 20 km da qui» gli fece notare.
Fu Lando questa volta a stringersi nelle spalle. «Mi piace guidare» rispose.
A quel punto May sorrise spontaneamente. «Lo so, ma un caffé andrà più che bene»
Lando allora annuì, facendole segno di andare prima lei e May iniziò ad incamminarsi, sentendo una strana sensazione dentro di sé, percepiva una morsa al petto che non aveva mai sentito.
Lei allora si bloccò di colpo: aveva ancora poco tempo per vivere e si era ripromessa che non si sarebbe più tirata indietro difronte alla difficoltà, anche se dire una cosa carina ad una ragazzo non poteva definirsi tale.
«Lando» disse, voltandosi verso il brittannico. Lui la guardò attentamente, perdendosi nei suoi occhi spenti ma bellissimi. «Grazie per essere venuto»
Norris arrossì, sembrava un adolescente alla prime armi. «Grazie a te per avermi invitato» replicò tranquillamente ma notò immediatamente che il sorriso di May scomparve dal suo volto.
«In che senso, invitato?»
Tra i due calò il silenzio, fino a quando Lando capì di dover rispondere. Era consapevole di non esserci immaginato nulla, eppure non capiva il motivo di quella reazione così sorpresa.
«Si...» sussurrò lui, afferrando il suo telefono dalla tasca della giacca «Il messaggio che mi hai inviato quando Daniel è venuto a trovarti» spiegò, sbloccando l'Iphone per trovare la chat della ragazza.
«Mi sa che ti stai sbagliando, io non ti ho inviato nessun-» May si bloccò di colpo appena Lando le mostrò lo schermo del suo telefono, rivelando quel messaggio risalente a qualche giorno prima. La ragazza boccheggiò, sentendo il suo cuore iniziare a battere più forte quando si rese conto che Norris avesse davvero ricevuto un messaggio dal suo numero ma che sicuramente non aveva inviato lei.
Poi la sua mente tornò a qualche giorno prima, quando aveva chiesto alla sua amiche Melanie di ringraziare Lando per il regalo, senza naturalmente accennarle nulla sull'invitare il giovane pilota a prendere un caffé.
«È stata Melanie, non io» sbottò dura, quasi come se volesse far sentire Lando in colpa.
«Beh ma ormai sono qui e-»
«E nulla» lo interruppe May «Pensavo fossi venuto di tua spontanea volontà» aggiunse immediatamente «Che stupida che sono stata» scosse la testa, rilasciando una risata amara, quasi sconsolata.
«May non sono stato obbligato a venire» ribatté Norris, facendo un passo verso di lei «Sono stato felice quando pensavo che tu mi avessi invitato. Altrimenti non sarei qui a parlare nel bel mezzo di un corridoio d'ospedale, non credi?» sorrise poi, guardando May negli occhi.
Lui la trovava incredibilmente bella.
E lei, lei si sentiva sopraffatta da quelle parole.
Ma non poteva crederci, non doveva.
«Hai accettato quello che pensavi fosse il mio invito solamente perché ti sentivi in colpa nel rifiutare» attaccò May, mettendosi sulla difensiva.
«Certo che no!» avanzò di nuovo Lando, facendo fare alla ragazza un ennesimo passo indietro. «Io non...io non sono così»
«Me lo hanno detto in molti sai?» provocò May «E non ci credo più»
Detto questo lei gli rivolse un ultimo sguardo per poi dare le spalle a Lando e dirigersi verso la sua camera. Norris rimase immobile, non avendo il coraggio di seguirla, convinto di aver sbagliato tutto.
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Scusate per questo mega ritardo, so che non aggiorno da mesi ma non ho mai voluto abbandonare questa storia, sono stata solamente davvero tanto, troppo, impegnata con gli esami che avevo da dare.
Detto questo, tra una settimana ricomincia tutto ed io non vedo l'ora!😍
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e ringrazio chi ha aspettato questa storia
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