Assonnata inizio a muovermi nel letto, sentendo il suono della sveglia che pone fine ad una meravigliosa dormita.

Assotiglio gli occhi con fatica, cercando di spegnere quel rumore fastidioso ma quando  allungo la mano verso il lato destro del letto dove si trova il mio comodino, mi rendo conto di non trovare nulla.

Per questo motivo mi costringo ad aprire completamente gli occhi e solo in quel momento mi rendo conto che il comodino è dalla parte opposta, ricordandomi che non sono nella mia camera.

Sussulto di colpo notando che sono le 8 del mattino.

«Oh cazzo!» esclamo mettendomi immediatamente seduta.

Holden al mio fianco, ancora addormentato, mugola qualcosa di incomprensibile.

Io in un gesto veloce scavalco il suo corpo, spegnendo la sveglia che altrimenti avrebbe fatto insospettire qualcuno da fuori, dato che solitamente lui è uno dei primi ad alzarsi, spegnendo la sveglia prima che suoni.

«Joseph svegliati!» sussurro scuotendolo, avendo paura che qualcuno dalla cucina possa sentirci. Tra tutte le volte, proprio oggi doveva scegliere di non essere mattiniero.  «Jo!» lo strattono ancora e finalmente apre gli occhi. «Ci siamo addormentati insieme» dico, completamente nel panico.

Lui sbadiglia, dopodiché si mette seduto nel letto guardandosi intorno.

Entrambi notiamo che il letto di Petit è completamente intatto. Per fortuna sono solo loro due in questa camera.

«Ho dormito bene» mi sorride lievemente, passandosi una mano tra i capelli.

Possibile che non si renda conto della gravità della situazione?

«Devo uscire senza che qualcuno mi veda» gli faccio notare alzandomi velocemente dal letto ma lui mi afferra dalla manica della felpa.

«Gin rilassati, se Petit non è stato in camera sicuro ci ha coperti» cerca di tranquillizzarmi, con scarsi risultati.

Infatti ignoro completamente quello che mi ha appena detto e mi dirigo verso la porta, aprendola lievemente.

In cucina ci sono Marisol, Petit, Dustin, Martina, Gaia, Mida e ...Sarah.

«Cazzo» borbotto di nuovo «Esci dalla stanza e crea un diversivo» dico a Holden e lui per poco non mi ride in faccia.

Infatti si alza e a passo molto lento si dirige
verso di me, dopodiché afferra il mio volto tra le mani e mi stampa un delicato bacio sulle labbra.

«Tranquilla» mi ripete ed apre la porta con nonchalance, uscendo dalla stanza e facendomi segno di seguirlo.

Contro ogni mia aspettativa, nessuno ci degna della propria attenzione e riusciamo ad entrare in cucina passando inosservati.

Gli unici due che stanno cercando di non ridere sono Marisol e Petit.
Io lancio immediatamente uno sguardo ad entrambi che si devono voltare nella direzione opposta per non scoppiare davanti a tutti.

«Buongiorno» dico per niente convinta, avendo davvero il terrore che qualcuno possa aver notato qualcosa.

Holden anche sta cercando di non ridere mentre si versa il caffé nella tazza.

«Dormito bene?» mi chiede Sarah, spalmando della marmellata sulle fette biscottate.

«Certo come sempre! Perché questa domanda?» rispondo immediatamente, mettendomi in allerta.

A quel punto, Petit ride e Joseph senza farsi vedere gli tira una gomitata scherzosa, sorridendo anche lui.

Ed io inizio a sentirmi una merda.

«Così» mi fa notare Sarah, ma ha un tono di voce particolare.

Eppure quando guardo Holden, lui sembra non accorgersene.

«Ho dormito profondamente» invento sul momento, mentre dentro di me percepisco che qualcosa non va e solitamente il mio sesto senso non sbaglia mai.

*********

Sono davanti allo specchio della mia camera, intenta a provare con le cuffiette nelle orecchie una delle mie assegnazioni per la quarta puntata ovvero "Take me home" di Jess Glynne.

È una canzone difficile ma mi piace talmente tanto che non mi pesa dover lavorare duramente per farla al meglio.

«Would you take the wheel
If I lose control?
If I'm lying here
Oh Will you take me home?
Could you take care» canticchio con una bottiglia in mano, come se fosse il microfono del serale.

«Hold the gun to my head, count 1, 2, 3
If it helps me walk away, then it's what I need
Every minute gets easier the more you talk to me
You rationalize my darkest thoughts» continuo muovendomi nella stanza seguendo la coreografia che dovrò fare con i ballerini professionisti. Sono pochi passi, ma per me che sono negata con la danza sono più che sufficienti.

Mi fermo solamente quando nello specchio noto che ora non sono da sola nella stanza ma che Petit mi ha raggiunto.

Metto subito in pausa la canzone e mi tolgo le cuffiette, voltandomi verso di lui.

«Spaccherai con questa canzone Gin» sorride, sedendosi sul letto di Marisol.

«Spero» ridacchio «Come mai sei qui?» domando dolcemente, sedendomi sul mio letto di fronte a lui.

«Volevo parlarti di Holden» inizia lui ed io mi metto più comoda «Dovete fare attenzione se volete tenere il tutto nascosto. Io sono riuscito a pararvi il culo ieri sera, ma non funzionerà sempre» mi fa notare ed io annuisco consapevole.

Ma ieri sera è stato tutto naturale, addormentarmi tra le sue braccia è stata la cosa più semplice che io abbia fatto da quando sono in questo programma.

Mi sentivo rilassata, tranquilla, protetta.

«Hai ragione, non ricapiterà promesso. Grazie davvero Sà, sei un amico» sorrido sincera, rendendomi conto di che persona meravigliosa sia. Sono davvero contenta che Marisol abbia incontrato un ragazzo come lui, si meritano entrambi di vivere una storia d'amore da favola.

«Sei innamorata di Joseph?» mi chiede poi, spiazzandomi.

La verità è che dopo che Holden si è dichiarato, io non gli ho mai detto espressamente quello che provassi; probabilmente perché non lo so neanche io.
Non so cosa voglia dire innamorarsi, so solo che con lui io mi sento una persona nuova.

Petit nota il mio silenzio. «È normale non sapere cosa provi, soprattutto se è la prima volta» continua, riferendosi probabilmente al fatto che anche lui ha avuto queste sensazioni con Marisol. «L'unica cosa Gin, non prenderla come un gioco. Holden ha tante cose dentro che probabilmente non ti ha ancora raccontato, ha sofferto tanto, si merita un bel finale»

E quelle parole mi rimangono in testa.

Io non ho idea di cosa voglia dire avere una relazione seria, soprattutto perché ancora io e Joseph non abbiamo parlato di cos'é diventato il nostro rapporto dopo il bacio.

Ma quello che so, è che non ho intenzione di giocare con lui. Per la prima volta ho trovato una persona che mi piace in ogni sua singola sfaccettatura e per adesso non riesco a trovargli neanche un difetto.

«Raga, posso entrare?»

Io e Petit ci scambiamo un sorriso sincero, mentre vedo Holden sulla soglia della porta che ci osserva incuriosito.

«Mica è una conversazione privata Jo» rido, facendogli segno di entrare.

«Stavate parlando di me?» chiede sedendosi al mio fianco, posando una mano sulla mia gamba.

Da quando ci siamo baciati lo vedo più allegro e spensierato, quasi come se non fosse più quel ragazzo così introverso dell'inizio.

«Jo, la porta è aperta...» sussurro e lui immediatamente toglie la mano, lievemente rattristato.

«Devo parlare assolutamente con Sarah» asserisce lui, convinto.

Io però, inizio ad avere qualche dubbio sul fatto che questa sia effettivamente una buon'idea.
Prima del bacio lo sarebbe stato, ma ora che sono coinvolta anche io non posso fare la figura della codarda.

Sarah non la prenderà bene e avrà tutte le ragioni del mondo per essere arrabbiata con me. Sono stata pessima sia come persona che come amica ed adesso l'unica cosa che posso fare è essere la prima a parlargliene.

«Forse devo parlarci prima io» ammetto «Non può avercela con te solo perché ti piace un'altra persona» faccio notare a Holden «Ma può avercela con me per non essere stata sincera con lei»

Petit annuisce, in accordo con le mie parole.

«Sicura?» domanda Joseph

«No, ma è la cosa giusta da fare»

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Grazie anche per i commenti che lasciate in ogni capitolo, mi fanno sentire vicina a voi e mi fanno capire che la storia vi sta piacendo (spero ahaha)

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