𝑺𝒆𝒕𝒕𝒆
Osservo attentamente il mio dolce, soddisfatta della torta che sono riuscita a preparare durante un attacco di noia. Mia nonna diceva sempre che non c'è modo migliore per combattere le emozioni negative che gli zuccheri e forse in fondo, ha ragione...ora sono decisamente più felice.
Mi volto di scatto sorridendo alla mia amica, appena sento la porta d'entrata richiudersi segno che lei è tornata dall'appuntamento con Manuel. Ormai non è mai a casa ma so che è in buone mani, soprattutto perché ogni volta che rientra è felice, segno che quel Locatelli si sta comportando bene.
«C'è odore di bruciato» mi fa notare, entrando in cucina mentre io ridacchio leggermente. Effettivamente prima di portare a termine il mio dolce mi sono dimenticata in forno la prima torta e l'ho dovuta rifare. Ma questi sono dettagli. «Comunque c'era questo sulla porta, credo sia per te» mi informa, facendo scivolare sul bancone pieno di farina un foglietto di carta con ancora lo scotch attaccato.
Guardo di sfuggita la mia amica e lei si stringe nella spalle. «Sei tu quella che sta studiando lingue, io non capisco cosa ci sia scritto» ammette ed io mi rendo conto che effettivamente è in inglese. Leggermente titubante afferro quel biglietto, portandomelo davanti agli occhi per poter leggere meglio. La scrittura è stupenda ed è quasi un piacere leggerlo.
Jorginho non mi ha voluto dare il tuo numero, dunque questo è l'unico modo che ho a disposizione per mettermi in contatto con te. Nell'ultima settimana ho pensato tanto alla sera della festa e mi sono sentito un coglione. Non sono solito comportarmi in quel modo ma avevo bisogno ancora di mandare giù quella sconfitta e volevo distrarmi. Scusami se mi sono approcciato in quel modo, non è da me e mi faccio anche un po' schifo. Non mi sto giustificando, sia chiaro, ma volevo solo chiederti scusa.
Spero tu possa perdonarmi.
M.M.
Leggo ad alta voce mentre Thessa mi guarda confusa. «MM?» domanda ed io assumo un'espressione più confusa della sua, non riuscendo a capire di chi si tratti.
Rileggo allora quel biglietto per la seconda volta, fino a quando non capisco che c'è solo una persona che poteva sentire il bisogno di scusarsi. Quel ragazzo che nonostante il pessimo comportamento, mi è rimasto fisso nella testa. «Mason» pronuncio dopo un po'.
Thessa mi guarda e sembra quasi stupita, nonostante non sappia nulla. «Peccato che non conosco il cognome» constato. Poi ho un'illuminazione. «Magari posso provare a cercarlo su Instagram, non ci saranno tante persone con questo nome» asserisco volendo uscire dalla cucina ma immediatamente la mia amica si para davanti.
«No!» mi ferma, forse un po' troppo bruscamente «Perché cercarlo su Insta? Non ha molto senso...» ride nervosamente. La conosco da troppo tempo, so che c'è qualcosa che non va.
«Va tutto bene?» chiedo infatti e lei annuisce immediatamente.
«Se gli scrivi su Insta passerai per una sottona a cui è importato di quel biglietto. Facciamo che lo cerco io ed in qualche modo mi faccio dare il numero, che ne dici?» mi propone.
«Ehm...come preferisci» mi stringo nelle spalle, ancora confusa, poi la sorpasso non smettendo di guardarla con un'espressione interrogativa.
Raggiungo il salotto e mi siedo sul divano, rilasciando un sospiro soddisfatto per aver concluso qualcosa durante questa mattinata.
Dò una rapida occhiata al cellulare solamente quando lo sento vibrare e sorrido spontaneamente appena leggo il nome di Jorge sullo schermo.
«Ahia, qui qualcuno è cotto» commenta Thessa con sguardo malizioso, comparendo sulla soglia «Non sorridevi a dei messaggi da tanto» mi fa notare ed io colgo immediatamente il riferimento a Marco. Non sorridevo sinceramente davanti a dei messaggi da quando ci siamo lasciati. O meglio, da quando lui mi ha lasciata.
Eppure giorno dopo giorno, Jorge si sta rivelando una bella scoperta.
Forse mi sto illudendo, ne sono consapevole.
Ma come dice sempre Thessa: la vita è fatta di rischi.
«Smettila dai» replico, decisamente imbarazzata mentre torno a prestare attenzione al mio telefono.
Lo provoco mordendomi il labbro, dato che nella testa immagino già il suo strano sorriso mentre legge questo messaggio.
Neanche il tempo di bloccare il cellulare, che il campanello suona.
«Vado io!» urlo, avvisando Thessa e mi precipito all'ingresso per poi aprire la porta con un mezzo sorriso dipinto sulle labbra. Immediatamente davanti a me si presentano le figure alte di Manuel, Federico e Jorge, il quale mi fa l'occhiolino prima che io mi sposti sulla destra per farli passare.
Locatelli e Bernardeschi mi salutano con un leggero cenno della mano, mentre il ragazzo dalle origini brasiliane si ferma davanti a me. Ho scoperto che fosse nato in Brasile solamente grazie a Thessa che evidentemente durante le sue uscite con Manuel si è preoccupata di prendere informazioni anche per la sottoscritta, nonostante le abbia ripetuto più di una volta che non mi interessa sapere i fatti personali di Jorginho. Credo.
«Sei sporca qui» mi fa notare Jorginho, toccando delicatamente la punta del mio naso con il suo indice, per poi ritrovarsi del cioccolato bianco sul polpastrello.
«Se vuoi puoi mangiarlo» scherzo ridendo ma la mia espressione divertita scompare nell'esatto instante in cui è lui a sorridere, portandosi davvero il dito alle labbra per poi guardarmi intensamente negli occhi mentre la glassa sparisce nella sua bocca.
AH.
«E-era buona?» domando, mentre non capisco se dalle mie corde vocali sia effettivamente uscito qualche suono dato che il mio cuore batte talmente forte da non permettermi di ragionare lucidamente.
«Direi di si» annuisce continuando a sorridere. Sicuramente lui è consapevole dell'effetto che fa alle ragazze ed ogni tanto gioca su quest'aspetto. Perché si, potrebbe anche solo rimanere fermo a respirare e sarebbe ugualmente sexy.
«Cloe, non ci hai detto che Mason Mount ti ha scritto!» urla Locatelli dalla cucina, rovinando immediatamente quell'atmosfera. Jorginho immediatamente diventa serio e sposta la sua attenzione sul suo amico che si intravede anche dal corridoio. «Ma che cazzo ne sapevo scusa?» lo sentiamo poi borbottare, a bassa voce.
Guardo immediatamente Jorge ma lui invece si limita ad incamminarsi per raggiungere gli altri. Lo seguo a passo spedito e nel momento in cui entriamo entrambi in cucina, noto Thessa che ha un espressione preoccupata dipinta sul volto. Io invece non pensavo che sarebbe stato così semplice trovare il cognome di quel Mason.
«Fammi leggere» dice Jorge, strappando poco delicatamente il biglietto dalle mani di Manuel.
«Scusami, sarebbero cose private» gli faccio notare sporgendomi in avanti per recuperare quel foglio ma lui velocemente alza un braccio in alto, impedendomi di arrivarci. «Jo dammi quel foglio!» esclamo.
JO.
L'ho davvero chiamato Jo?
Mi alzo sulle punte e nel farlo, sono obbligata ad aggrapparmi alla sua spalla per poter saltare leggermente ma lui immediatamente posa la sua mano libera sul mio fianco per tenermi con i piedi per terra.
«Lascialo perdere Cloe» mi informa poi Jorge, accartocciando quel biglietto in maniera brusca.
«Non ti scaldare Jorginho, sappiamo tutti che Mason è un bravo ragazzo» interviene Federico, iniziando a tagliarsi un pezzo della torta. Immediatamente noto che Manuel, Jorge e Thessa posano lo sguardo su di lui contemporaneamente, ma Berna non se ne accorge perché è troppo occupato a realizzare una fetta perfetta del suo dolce. Poi finalmente alza gli occhi verso i suoi amici, sentendosi molto probabilmente osservato e avendo notato che nella stanza fosse calato il silenzio. «Che ho detto?» domanda innocentemente ma gli altri rimangono in silenzio. «Ah...giusto» asserisce poi guardandomi.
Io però, continuo a non capire.
«Si può sapere che vi prende?» chiedo, facendo saettare il mio sguardo su tutti.
«Ma nulla, è solo che-» prova a dire Thessa, ma Locatelli la interrompe.
«È solo che Jorgi voleva uscire con te»
«Cosa?!» esclamiamo contemporaneamente io e Jorge, guardandoci.
Poi l'intera stanza cade nuovamente nel silenzio, si sente solamente Federico che ridacchia.
«Davvero?» domando dolcemente, mentre rivolgo la mia attenzione esclusivamente all'italo-brasialiano.
«No, cioè...nel senso» borbotta velocemente, gesticolando «Tu puoi uscire con chi ti pare, sia chiaro. Se senti il bisogno di uscire con uno che si è comportato da coglione fai pure, non sarò io a fermarti» si mette immediatamente sulla difensiva, sotto lo sguardo attento di tutti.
Io però aggrotto le sopracciglia, sorpresa da questa sua risposta acida e totalmente fuori luogo.
«Qui c'è un conflitto di interessi Cloe, è inutile che cerchi di capire» interviene Federico, iniziando a mangiare una fetta di torta.
«Tu stai zitto» lo ammonisce Jorge, alzando gli occhi al cielo.
«No» scuote la testa Berna, ormai immerso nella conversazione «Invece di dare queste risposte del cazzo facendo passare Mason per lo stronzo che non è, perché non dici alle ragazze che una parte di te non ha ancora dimenticato il fatto che lui ti abbia rubato la ragazza senza farlo apposta?» domanda il biondo tinto.
«Senza farlo apposta?» chiede Thessa, incuriosita dal racconto.
«Si. Praticamente Jorge e Mason si erano appena conosciuti e la fidanzata di Jorginho si è innamorata di Mason e lui non ha potuto farci niente» spiega velocemente, stringendosi nelle spalle «Comunque la torta è ottima» si complimenta, regalandomi un pollice in su.
«Ma si, andiamo a dire in giro i fatti miei senza neanche chiedermi il permesso!» sbotta Jorge, visibilmente arrabbiato. «Va beh Cloe, se vuoi uscirci fallo, basta che non vieni a lamentarti da me poi» è l'ultima cosa che dice prima di dirigersi verso la porta ed uscire di casa.
Ma che problemi ha?
Bernardeschi lo osserva uscire poi scuote la testa. «Esci con Mason» afferma deciso «E so anche quando puoi farlo» mi fa l'occhiolino.
Ed io capisco immediatamente cosa intende.
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Eccomi sono tornata! Scusate se non ho aggiornato prima ma sono stata qualche giorni in vacanza e poi ho iniziato il tirocinio, dunque arrivo sempre a casa distrutta.
Detto questo, cosa ne pensate del capitolo?
Avete qualche considerazione da fare in merito ad alcuni comportamenti?
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