CAPITOLO 38
Brian's POV
Incontro Freddie sotto casa di Roggie e John.
"Ciao. Che ci fai qui?" Chiedo.
"E tu?" Risponde lui.
"Io devo parlargli. Devo provarci. Io non posso e non voglio vivere senza di lui. È mia la colpa e devo rimediare"
"Sono stato io a toglierti i pantaloni" Dice lui.
"Ma io ti ho baciato" Rispondo io.
"Perché se il portone è aperto, non entri?"
"Sai, me lo ha aperto una gentile anziana signora che mi conosce perché la ho incontrata dopo che ho accompagnato John a raccontare certe cose, che credo tu sappia, su Roger ai suoi. Ma sono rimasto qui a fissare il vuoto per un'ora. John e Roger ci odiano. E hanno anche ragione per farlo. Forse dovremmo arrenderci"
"No. Io non voglio perderlo. Un mese senza di lui, è stato come una vita intera all'inferno"
"Senza di lui o senza farlo con lui?" Chiede.
"Io sono innamorato perso di lui, Freddie. Lo amo e non me ne fotte proprio niente di farlo o non farlo. Ho bisogno di lui. Lo amo" Dico, piuttosto disperatamente.
"Anche io amo tanto il mio Johnny. Allora… saliamo?" Dice.
"Lo dobbiamo fare. Dobbiamo perlomeno provarci" Dico convinto ed entriamo, salendo le scale, impazienti di rivedere i nostri amati.
Quando arriviamo, la voce di Roggie chiede chi è alla porta. Quanto mi era mancata la sua voce!? Amo la sua voce. Come ogni cosa di lui.
Non ho neanche il tempo di rispondere, che ha già aperto.
Ci fissa con aria arrabbiata.
"Che cazzo ci fate qui?" Chiede in tono duro.
"Chi è?" Chiede la timida voce di John. Freddie sbianca a vederlo con la cintura slacciata. Noto che i capelli d'oro di Roger sono scompigliati, come quelli del fratello e che ha la camicia aperta e che quindi è praticamente a torso nudo.
Non ci posso credere.
"Non ci posso credere!" La voce fresca di Freddie da vita ai miei pensieri. Spinge Roger dentro, con una spinta ogni due o tre passi. Anche io entro, sconcertato, nell'appartamento e poi chiudo la porta.
"Tu! John è tuo fratello!" Urla Freddie.
"Tranquillo. Io non lo ho neanche sfiorato" Dice Roger e poi si gira.
"Non sono i nostri. Potete andare, via libera" Dice, in direzione del corridoio e due tizi anche molto belli fanno capolino dall'arco che determina l'inizio del corridoio.
"Ci ha pensato lui, a farlo" Dice a Freddie, con un sorriso, indicando uno dei due. È alto, ma meno di me, ha un bel fisico, uno di quelli che in spiaggia tutte le ragazze fissano, e nel suo caso, anche i ragazzi.
Quindi quell'altro, più o meno simile al primo, aveva messo le mani addosso a Roger.
I due escono dalla porta di casa e fanno bene, perché Freddie fissa quello che è stato con John con aria omicida e anche io guardo un po' male l'altro.
Roger's POV
Guardo Brian che segue con lo sguardo i nostri nuovi amichetti. Come Freddie.
"Johnny" Mormora il moro, stupito, guardando mio fratello.
"Pensate, perfino se urlavo, sentivo mio fratello dalla sua stanza" Dico, con un sorriso molto poco innocente. "E, fidatevi, urlavo. Come un pazzo. Ho proprio goduto molto. Me la sono spassata, possiamo dire così. Ma se volete, scendo nei dettagli" Aggiungo, compiacendomi del fatto che le mani di Brian scattano a coprire le sue orecchie.
Freddie continua a fissare John, senza capire.
"John, che te ne è parso?" Chiedo.
"Ho mal di gola. E con le tue urla mi hai seriamente stonato le orecchie. Ma, cavolo… Lui era bravo da morire" Dice mio fratello.
Freddie stringe i pugni. "Lo trovo e lo uccido" Dice tra i denti.
Poi vedo Brian letteralmente scoppiare a piangere, singhiozzando abbondantemente. E, a parte lui, nessuno fiata, nella stanza.
"Ora, io devo rifare il letto. Sapete, devo togliere le lenzuola. Oppure, stasera come faccio? Anche se non so se i papà in una settimana saranno molto felici di lavare tre set di lenzuola"
"Quattro. Vengo anche io, Rog" Dice John.
"Dove andate?" Chiede Freddie.
"Ma che domande, a fare acchiappanze! Ci sono tanti, tantissimi ragazzi sexy e carini in circolazione" Dico, con un altro sorriso.
"Quanti ti hanno messo le mani addosso?" Chiede Freddie.
"Tu non puoi fare il geloso. Io sono single e cavolo se mi piace. Posso andare con chiunque voglio"
"Che cazzo hai fatto al mio Johnny! Il mio piccolo, dolce, innocente Johnny!" Dice Freddie.
"Tuo!? Un corno. Non è tuo, merda umana. Levati dai coglioni e porta la fontana con te! Non devi avvicinarti a mio fratello o giuro che ti uccido lentamente" Dico io, incavolato.
"Quindi puó fare la puttana e portarsi chiunque, ma non posso avvicinarmi a lui?"
"Tu lo hai fatto soffrire!"
"E tu no?" Questo è un colpo basso. È davvero un colpo basso. Resto stupito, all'impiedi, con molte probabilità ho una faccia da ebete. John mi abbraccia. È al mio fianco.
"John, per favore, io ti amo. Tu lo sai che ti amo. Io non avevo intenzione, è stato un errore e tutti sbagliano. Torna da me, ti prego, mio piccolo adorato Johnny" Supplica Freddie.
Io lo tengo stretto per la vita.
Lui prova a muoversi, ma lo fermo.
"Tu vuoi tenermelo lontano!" Protesta Freddie.
"Cerco di tenerlo lontano da una merda"
"Allora dovresti per lo meno smettere di abbracciarlo" Dice il moro.
"Io sono suo fratello maggiore, sono stato una merda con lui, ma io ucciderei per il mio amato fratellino. E sono ancora pentito per quello che è successo. E mai smetteró di esserlo. Ma non sono fatti che ti riguardano"
"E anche io sono pentito, John, te lo giuro! Io ti amo" Dice il più grande di tutti e quattro, con le lacrime agli occhi. Mio fratello mi guarda. Io capisco e lo lascio e lui corre da Freddie ad abbracciarlo, seppellendo la testa nel suo petto ed appoggiandoci una mano sopra. Il più grande lo stringe a sé e con una mano gli accarezza i capelli castani. Gli mormora qualcosa che non sento all'orecchio e lui annuisce. Così escono dalla porta di casa.
«Ora Brian. Sono sicuro che John stia bene, che Freddie non lo farà soffrire. È sincero. Ma ora devo pensare a Brian» Penso e mi avvicino a lui. «Ora devo sistemare le cose»
"Vieni qui, dai" Dico, aprendo le braccia ed in men che non si dica, mi ritrovo stretto a lui. Mi sento così bene, tra le sue braccia. Vorrei poterci stare per sempre
Continua a singhiozzare. Riesco a portarlo a sedersi sul divano.
"Respira, Brian" Dico sottovoce. Gli prendo il volto tra le mani e con i pollici inizio ad accarezzare le sue guance, asciugandole.
"Respira. Calmo. Bri, calmati" Cerco di usare il tono più dolce possibile.
"Se ti calmi, se respiri, ti bacio. Ma non mi va di ucciderti e se lo faccio ora, tu muori asfissiato"
"Ti prego… I-io n-non…" Dice tra i singhiozzi
"No, Brian, no. Respira. Calmati, va tutto bene" Dico, in tono dolce e tocco le sue labbra con le mie per pochi istanti. Non serve a molto.
Scosto i suoi capelli e accosto le labbra al suo orecchio.
"Brian, ascoltami, amore. Va tutto bene, ok? Va tutto bene. Respira. Fai un bel respiro, amore mio. Calmati. Calmati. Fai uno dei tuoi stupendi sorrisi, amore mio. Fammi un sorriso e ti giuro che sono di nuovo solo tuo" Mormoro dolcemente, accarezzandogli l'altra guancia con una mano.
"I-io… Io… Ti amo. T-ti amo, Roggie, scusami. Scusami tanto, amore mio, ti prego. Scusami" Dice ed io gli bacio una guancia.
"È tutto a posto. Va tutto bene, amore mio. Non fa niente. Hai ragione. È stato solo uno sbaglio. Tutti sbagliano. Io ho commesso errori enormi, errori di cui continuo a pentirmi ogni dannato giorno della mia vita. Questo non è niente, ok? Va tutto bene. Ti ho perdonato. Non merito neanche di avercela con te, è solo una stronzata" Dico.
"M-mi hai per-perdonato?" Chiede.
"Sì. Sì, scemo, sì. Vieni qui, baciami, Bri" Dico. Lui sbatte gli occhi e si lascia asciugare le lacrime dalle guance. Gliele bacio. Poi finalmente lo bacio a lungo, dolcemente ed appassionatamente. Il bacio dura tanto. Infatti, poi, non ci accorgiamo quasi che la porta si è aperta e che John e Freddie si stanno avviando, spogliandosi a vicenda, verso la stanza del mio fratellino.
"Ci conviene andare via, o dovremmo sorbirci quei due che lo fanno. So per esperienza che mio fratello è tutto tranne che silenzioso" Dico.
Il mio riccio preferito ed io, quindi, ci alziamo, lui mi abbottona la camicia e la infila meglio nei jeans, guardandomi con dolcezza. Poi usciamo di casa, ma prima prendo le chiavi di John lasciate nella toppa esterna della serratura e le metto sul mobile accanto alla porta.
Camminiamo a lungo ed arriviamo in un parco. Non c'è nessuno, perché è evidente che stia per piovere.
Brian si siede e io mi metto tra le sue gambe. Lui mi mette le mani sui fianchi.
"Mi sei mancato da morire, piccolo mio" Mi mormora all'orecchio, per poi baciarmi la guancia.
Poi mi prende la mano. Sento che esplora delicatamente i miei polsi. E probabilmente so, alla ricerca di cosa. Così, apro i bottoni sulle maniche e le tiro su.
Lui peró non vede, perché ho appoggiato le mani a terra, un po' più dietro del mio bacino e ho messo la testa sulla sua spalla.
Sento che continua a sfiorarmi l'avambraccio destro, poi il sinistro.
A un certo punto, emetto un risucchio per il dolore e lui subito fa in modo da guardare il mio avambraccio, preoccupato.
"Sono stato aggredito dal gatto di un mio amico" Spiego. "Sembrava volesse fare amicizia, ma poi mi ha graffiato, lo stronzetto. Poi è anche salito da lui e si è accoccolato sulla sua pancia, come se niente fosse e mi ha soffiato. È stato due giorni fa" Dico. Lo ho odiato, quel gatto. Mi ha fatto male"
"Sulla pancia?" Chiede confuso. "Non so come sia possibile. La gravità lo rende un po' impossibile. Forse intendevi sulle gambe"
"Eravamo stesi. Avevo il braccio fuori dal letto..."
"Oh" Capisce subito. "Roger, io…" Mi stringe a sè da dietro, cingendomi la vita e poso di nuovo la mano. Inizia a piovere. Ma non me ne fotte niente. Mi piace stare col mio amato Bri e non mi va affatto di alzarmi di qui.
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Volevo solo dirvi, che per chi non avesse capito metterò ad ogni capitolo una canzone trash :D
Già.
Byeee~
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