CAPITOLO 33
John's POV
"Buongiorno, piccolo" Mi accolgono i papà.
"Buongiorno" Dico. Mi guardo attorno e mi assicuro che mio fratello non sia qui.
"Tutto bene?" Si preoccupa papà Ben.
"Si. Va tutto bene. Solo che… Vorrei parlarvi di Roger. Ora che dorme mi sembra il momento più adatto" Dico.
"È successo qualcosa, piccolino mio?" Si preoccupa papà Joe.
"No. Mio fratello… Sta capendo. Sta imparando molte cose, vi ha fatto conoscere il suo ragazzo… Insomma, papà, i-io credo che dovreste revocare la punizione. È solo la mia modesta opinione. Ma credo che sia giusto dopo tre mesi liberarlo. Non credete?" Dico.
Loro mi guardano stupiti.
"Piccolo, capisco che lo hai perdonato e che si è pentito. Ma ciò che ha fatto… Non deve restare impunito. Anzi, quello che abbiamo deciso per lui è anche poco"
"Almeno… Solo un altro mese. Peró poi è troppo. Vi prego" Provó.
Loro si guardano, parlano sottovoce e poi decidono. La porta della cucina si apre.
"Buongiorno. Come mai sei in piedi, John? E perché vi fissate e fissate me? So di essere bellissimo, ma voi siete un po' vecchi per me, no? Senza contare che siete sposati"
"Ok. Roger, abbiamo deciso che la tua punizione finirà tra due mesi" Dice papà Ben e mio fratello lo guarda e poi guarda papà Joe e poi me.
"C'entri tu?" Chiede.
Io abbasso lo sguardo. "Credo solo che sia giusto che premino i tuoi sforzi"
Lui mi abbraccia e basta. Poi si siede a tavola e fa sedere anche me. Così facciamo colazione anche con i nostri. È sabato e quindi non dobbiamo andare a scuola.
Roger's POV
I papà hanno detto che posso riavere il telefono, perché sono arrivati molti messaggi di Brian. Che bello. Pian piano, riconquisto la libertà. Leggo i messaggi. In pratica, dice che si annoia e che sta studiando, ma per la prima volta nella sua vita, non gli andava per niente. E che gli manco molto.
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«Anche io muoio di noia, Bri»
«Devi studiare, perció ti conviene farlo. Ma possiamo tenerci compagnia in chat»
«Che darei per essere da te» Mi ha scritto.
«Mh, non sai che ti farei, se fossi qui»
«Mi spaventi 😂»
«Lo vuoi sapere?»
«Mi piacerebbe, quello che mi vuoi fare?»
«Boh… 🤷🏼♂️😏😈»
«Che intendi con: 😏😈?»
«Se vuoi scoprirlo, basta chiedere» Mi sta piacendo come va la situazione. Da impazzire. Ed il messaggio di Bri migliora solo le cose:
«Si! Dimmelo, ti prego! Così magari non muoio di noia»
«Bene»
«Ti bacerei»
«Ti bloccherei al muro e ti bacerei sul collo. Poi inizierei andarti dei morsetti delicati. So bene che poi tu inizieresti già ad ansimare...»
«Non ci arrivi a baciarmi il collo, cucciolo. Sei basso😂❤️»
«Oh, si invece. Ce la faccio, Bri. Ci arrivo. Comunque sia, ti bacerei di nuovo e ti sbatterei sul letto. Il controllo sarebbe mio. E allora ti toglierei la maglia»
«Oddio. Adesso mi va che accada!»
«Oh, quindi vuoi che smetta?»
«Tu sei tipo uno di quegli psicopatici che inventano modi assurdi di farlo e dicono cose come queste in chat. Non conoscevo questo lato psicopatico di te😂»
«Mi offendi!😭 Quasi quasi non continuo…»
«No, dai. Ti prego. Mi piace»
«Te lo meriti un vaffanculo🖕🏻»
«Ma mi piace troppo l'idea di dare sfogo alla mia fervida, fervida immaginazione… Soprattutto se da frutti»
«Ok, tu, in questo momento sei proprio inquietante»
«Peró continua, ti prego»
«Allora… Dov'ero rimasto? Ah, si. Ti toglierei la maglia. E poi, anche i jeans. Poi credo che mi scoccerei di aspettare. Eh, no. A quel punto, l'unica cosa che vorrei sarebbe sentirti urlare. Non mi andrebbe di aspettare che anche tu facessi qualcosa. Quindi ti toglierei i boxer»
«Oddio. Seriamente, questo lato di te non l'avevo mai visto. Appena ti vedo, prima ti picchio e poi ci chiudiamo in una stanza QUALSIASI»
«Interessate, Bri. Davvero interessante. Anche se non capisco perché mi vuoi piacchiare😂»
«Perché col cavolo che ho voglia di studiare, ora. Accidenti a te»
«🤣🤣🤣»
«Vai a studiare, piccolo nerd 🤓»
«Perché!? Mi lasci con la suspense!»
«Vedo che ti interessa»
«Dimmelo. Che faresti dopo?»
«Ti dimostrerei che con la bocca non sono bravo solo a baciare. Finisce così»
«Ma dai!»
«Ho fatto il bravo bambino, qui a casa. Ho due ore di libertà. Vengo da te?»
«Anche»
«Subito»
«Nah. Prima devi studiare»
«ADESSO ASCOLTAMI BENE, ROGER HARDY-MAZZELLO. TU ORA VIENI SUBITO A CASA MIA PERCHÈ SE NO VENGO LÌ E TI FACCIO DEL MALE»
«Calmo. Ti prendo in giro. Sto scendendo di casa😘»
«Si!»
«Sei dolce quando mi supplichi perché io venga da te a farti… Divertire😏»
«Anche se in teoria, sono io che dovrei supplicare te. Sei più grande»
«Beh, piccolino, so per esperienza quanto tu sia bravo. Adesso sbrigati o muoio”
«No. Non mi morire!😂»
«Se no, poi, a chi mando messaggi con la faccina “😏”»
«Il mio piccolo psicopatico❤️»
«😂»
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Quando arrivo a casa sua, lui mi apre e mi sorride. «Quanto posso adorare il sorriso di questo splendido spilungone riccioluto!?»
"Ciao" Ricambio il suo sorriso.
"Vieni qui, entra" Mi attira a sé per la felpa che porto aperta su una maglia a mezza manica.
"Come stai?" Chiede lui, baciandomi solo con le labbra.
"Ora bene" Gli sorrido. È vero. Lui ha il potere di farmi stare bene, di non farmi pensare a nulla. Io con lui mi sento davvero felice.
Sorride ancora e mi guarda.
"Sai, mi manchi, quando sono chiuso nella mia stanza a chiave a fissare il soffitto"
"Non mi hai ancora detto che razza di guaio hai combinato per avere una punizione che equivale allo stare in prigione" Mi dice tra un bacio e l'altro. Gli dischiudo le labbra e cerco la sua lingua. Ma lui si stacca e mi guarda.
"Non ne voglio ancora parlare" Dico.
Abbassa lo sguardo. "Oh… Beh, io pensavo che ti fidassi di me, almeno un pochino. Dopotutto, stiamo insieme" Dice, un po' deluso.
"No, no. Non è che non ne voglio parlare a te. Non ne voglio parlare in generale, Bri. Non ancora, per lo meno. Forse, e dico forse, lo diró a qualcuno, un giorno. Ma non oggi e non presto. Solo… Solo è una cosa molto brutta. Sai, non ne parlo anche per vergogna. Perché mi sono dimostrato uno schifo di persona. Sono uno schifo di persona. Forse non te lo diró. Non mi va di perdere anche te"
Lui mi accarezza la guancia. "Non dirlo neanche, scemo. Qualsiasi disastro tu abbia combinato, non ti odieró mica" Ride leggermente. Si abbassa un po' e mi bacia. Poi mi toglie la felpa e io lo aiuto a liberarmene.
Ho l'affanno. Diamine.
"Wow" Rido e mi giro verso Brian, steso accanto a me, tra le lenzuola del suo letto.
"Già. Wow" Commenta anche lui, con una risata smorzata da uno splendido sorriso. Noto con piacere che anche lui ha l'affanno.
Allungo una mano per accarezzargli la guancia, lui si gira e mi bacia il palmo. Poi peró prende la mia mano con la sua e se la toglie dalla guancia.
"Che c'è?" Chiedo, confuso.
Lui gira lentamente il mio polso e me lo fissa. Poi fissa me, molto confuso.
"Questi… Che sono?" Chiede. Allude alle centinaia di segni bianchi sulla mia pelle. I segni indelebili dei miei tagli.
"Acqua passata" Rispondo. È vero. È tutto finito. Non ho più un motivo per farlo.
"Non mi hai mai detto niente di questi"
"Non hanno alcuna importanza"
"E io non li ho mai notati"
"Sono bravo a tenerli nascosti, Bri"
"Piccolino, davvero non lo fai più?"
"No. Ora sto bene. Ti giuro che sto bene" Gli sorrido, mi avvicino di più a lui e lo bacio, stringendomi a lui. "Peró non chiamarmi piccolino" Dico. "Io odio i nomignoli"
"Sei più piccolo di me" Ride. "È così"
"Non me ne importa proprio niente" Rido.
"Uffa. Allora ti chiamo cucciolo e basta"
"Ma Roger non ti piace? È un bel nome" Dico io, con una risata.
"Anche Riccioli d'oro è carino. Mi piace. Ti chiameró Riccioli d'oro" Decide il mio riccio preferito. Sbuffo.
"E va bene. Ma solo perché sei tu" Dico e lui ride e mi bacia.
Mi stringe di più a sé e mi stampa un bacio sulla fronte.
"È bello stare con te. Mi sento bene" Gli mormoro all'orecchio.
Lui mi bacia sulle labbra. "Davvero?"
"Si" Rispondo e lui mi rivolge uno dei suoi soliti bellissimi sorrisi. Poi appoggio la testa sul suo petto e pian piano, tra lui che mi accarezza i capelli, il battito del suo cuore, il movimento regolare del petto e la mia stanchezza, cedo al sonno e mi addormento.
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