CAPITOLO 17
CAPITOLO 17
"Ben, di cosa hai paura?" Gli chiedo.
"D-di m-me. I-io non voglio farti del male"
"Ma non me ne farai"
"Non puoi dirlo"
"Si, invece"
"No. Se succedesse ancora, io…"
"Ben, questo è il passato. Te l'ho già detto, quando ci siamo lasciati. È il passato"
"Questo non vuol dire che non succeda di nuovo"
Faccio un respiro profondo.
Prendo di nuovo il colletto del suo giubbotto e lo attiro a me, baciandolo con foga. Poi mi stacco e lui fa un versetto di protesta. Mi sposto e lo libero.
"Vai. Puoi andartene, se vuoi. Se non mi vuoi ascoltare, non posso ripeterlo a vita. Puoi andartene. Ma non osare farti vedere ancora"
Lui mi guarda, smarrito.
Poi, peró, mi attira a sé e da in modo da farmi essere con la schiena contro il muro, proprio come io prima ho fatto con lui.
"Ben, che fai?" Chiedo.
Mi bacia a lungo, tanto a lungo e mi finisco per abbandonarmi a lui.
Si stacca solo quando entrambi abbiamo il fiatone, per riprendere non più di un minuto dopo.
Poi si stacca definitivamente.
Lo guardo.
"Questo che significa?" Gli chiedo.
"Proveró ad ascoltarti. Ma non è detto che lo faccia, Joey"
"Oh, accidenti, meno male! Sei tornato normale" Dico. -Quello di prima non era Ben. Ben è sicuro di sé e spavaldo. E non balbetta. E piange solo se non si trattiene più, due volte in tutta la sua vita-
Si lascia scappare una risata, asciugando le lacrime.
"Beh, si. Sono tornato «Normale»"
"Perché hai fatto le virgolette con le mani?"
"Perché normale è una parola… Strana. Nulla è normale. La normalità è un concetto relativo. E la mia normalità, che tu ci creda o no, è quella. Solo che essere se stessi è difficile. Venire presi in giro, e tu mi puoi ben capire, è difficile. Così, non tutti se la sentono. Io sono uno di quei codardi che preferisce cambiare sé stessi in pubblico. Ma poi ci si abitua e si cambia anche nel privato. E così sono finito ad abusare della mia «Recitazione»"
Lo guardo senza capire.
"In breve, per paura di essere preso in giro, mi sono spacciato per il tizio figo e popolare. Ma poi lo sono diventato davvero ed è finita che… Che poi ho iniziato a fare totalmente schifo. Tu sei anche più coraggioso di me. Sei migliore in tutto, Joe"
Mi viene naturale di baciarlo, ma stavolta delicatamente, dolcemente. Peró il bacio si fa presto appassionato, sento le sue mani che mi tolgono la maglia e poi le fa scorrere sulla mia pelle, dandomi un brivido che non provavo da tempo, un brivido di eccitazione e voglia di lui. Una voglia incontrollabile di lui.
Inverto la situazione: Ben adesso ha la schiena contro il muro.
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