CAPITOLO 11
"Che cazzo significa?" Chiede.
Lo guardo, confuso.
"Mi spieghi che sono questi?"
Resto zitto, beccandomi uno schiaffo talmente forte da farmi girare la testa da un altro lato.
"Parli o il gatto ti ha mangiato la lingua?"
Sono un po' paralizzato dal suo atteggiamento. Anche nei momenti di rabbia più pura, non era stato così violento.
"Come lo hai capito?" Riesco a chiedere con un filo di voce.
"Me ne sono accorto. Adesso parla"
"Che vuoi sapere? Tu sai giá tutto"
Mi guarda, non capendo.
"Tu. Tu. Tu sei la causa di questo. È adesso, lasciami, stronzo" Mi da un altro schiaffo, facendomi gemere dal dolore.
"Non chiamarmi stronzo"
La porta si apre ed entrambi ci giriamo. Davanti a noi, c'è la prof White che ci fissa, confusa.
"Hardy!" Esclama poi. "Lascialo in pace!"
Ben mi libera.
Io metto la mano destra sulla guancia, sperando che lei non veda i tagli. E sembra che non li noti.
"Hardy, adesso mi spieghi che stava succedendo. Perché spero di sbagliarmi. O sarai espulso"
Lui resta muto.
"Mazzello?" Mi interroga e io mi sento svenire. Non so che fare. Parlare non mi conviene e neanche a Ben.
Scuoto la testa, debolmente.
"Hardy, fila via. Tu, invece, vieni con me, Joe" Dice lei.
Mi conduce nella sala professori. Ho il tempo di abbassare la manica, senza che noti niente.
"Se Ben ti ha fatto del male" Dice, una volta arrivati lì "Puoi dirmelo, Joe. Siete finiti giá due volte in punizione per aver fatto a botte. Raccontami come è andata"
Preferisco tenere la bocca cucita.
"Joe, ti ha minacciato?" Chiede. Ma resto ancora zitto.
"Perché lo fa, potresti dirmelo, almeno?"
Non voglio parlare.
"Mi spiace che tu sia stato preso di mira, Joe. Ma se non mi aiuti, io non posso aiutare te ad uscirne"
"Non ho bisogno di niente, professoressa"
Lei mi lascia andare, non molto convinta e io vado verso casa mia