
Epilogo
Frost POV:
Nulla di nuovo anche per questa notte: l'ennesimo sogno. Mi sono risvegliato con il cuore che batteva fortissimo nel mio petto, guardandomi spaventato nei dintorni di dove fossi, constatando, nello stesso tempo nel quale tentavo di riprendere fiato, di essere tornato alla normalità nella mia stanza. Mi alzo flebilmente, avvicinandomi con fare stanco alla cucina per prendere un po' d'acqua e rinfrescarmi un pochino.
È ancora mattina presto, onde per cui l'interno della casa è ancora completamente avvolto nel buio.
Raggiunta la stanza in direzione del frigorifero, noto subito con desolazione che gran parte di ciò che vi è al suo interno sia completamente vuoto. Sbuffo, tornando in camera e prendendo dei soldi per fare la spesa; dopotutto, che cosa avrei potuto fare ora che mi ero alzato?
Qualche minuto dopo, sono già arrivato ad un negozio di alimentari per comprare un po' di cibo: la mia abitazione è situata al centro della cittadina, e tale posizione mi dà dunque la possibilità di raggiungere facilmente i posti di prima necessità senza molte difficoltà. Nel mentre che mi aggiro fra i vari scaffali pieni di cibo, la mia mente inizia a ricordare i vari dettagli di ciò che avessi sognato prima.
Anzi, partendo dalla definizione iniziale, non era un sogno, benché avesse potuto esserlo se raccontato dalla mente di qualcun'altro: era un ricordo, un ricordo che mi faceva stare molto male. Nonostante fossero passati anni da quel giorno, mi era davvero difficile cancellare dalla mia testa un evento così dannatamente significativo, tant'è che, ciononostante sembrassi avere dato buoni progressi da quando era successo, continuavo lo stesso a rivivere quella memoria.
Dalla botola della navicella vi uscirono volta per volta tutti i membri della Ginew Force, quali si avvicinarono dinanzi a noi sfoggiando la loro bizzarra posa da combattimento.
Bulma nascose subito un sorriso coprendosi la bocca con una mano, ma non era di certo l'unica a trovare tutto ciò divertente: infatti, potevo chiaramente sentire alle mie spalle il trio dell'ex esercito di Freezer borbottare fra loro battute sghignazzando, mentre Goku fissava un po' tutti allibito per questo improvviso cambio di umore senza capire la ragione di tutte quelle battute.
La Ginew Force però non sorrideva; percepivo in loro una serietà anormale alla quale non ero mai stato abituato a vedere in loro, sguardi glaciali che nascondevano timore e preoccupazione, corpi rigidi e fin troppo composti. A quanto pare per il mio ritorno a casa c'era in ballo la vita di tutti, tra cui i miei stessi amici. Le leggi di Freezer erano chiare,indiscutibili, assolutiste: in quanto comandante stava a lui decidere che cosa fare per il suo giusto, per lui uccidere qualcuno non gli importava granché se in ballo c'era altro più grosso.
E a me quel suo ideale faceva schifo.
In fin dei conti, nessuno in quell'istante era davvero felice: chi mai avrebbe potuto davvero esserlo quando c'era in ballo la vita e l'esistenza di un pianeta per causa della mia sparizione? Mi sembrava vivere con i miei stessi occhi una vera vicenda omerica¹ , dalla quale avevo scatenato una guerra per il mio sperato ritorno in patria a causa di un mio capriccio. Ma io ero consapevole, dopo tanto tempo, che la stessa patria alla quale mi riferissi fosse esattamente quella che mi si era presentata all'inizio di tutto: una vera prigione. Piuttosto ironico, visto che sin dalla mia fuga dal Sesto Universo avessi cercato con tutte le mie forze di scappare da ciò che mi si sarebbe potuto presentare come la fine di tutto.
Ero talmente preso da un turbinio di pensieri che non mi ero neppure reso conto che lo scontro fosse già iniziato. Vegeta era partito in raffica, una saetta che, per lo slancio di velocità, innalzò a sé un nuvolone di polvere che fece tossire tutto il mio gruppo. Junior cercò di raggiungerlo come meglio poté, tentando di ammonirlo allo stesso tempo di non essere così impulsivo con quel gesto così tanto spericolato, e altrettanto cercarono di fare Nappa e Radish, i quali vennero però placcati da Rekoom e Butter che si pararano appositamente davanti per fermarli. Il principe dei Sayan, in quello stesso istante, aveva già raggiunto Guldo, il quale, per cercare di difendersi, si parò il resto nel corpo in attesa di preparare un colpo che potesse stordire o fermare l'avversario, lasciando però scoperta soltanto una parte per vedere: la sua testa.
Non capii esattamente cosa fosse accaduto, era tutto troppo confusionario per comprendere che tipo di mossa Vegeta avesse usato, fatto sta che, sempre in un cumulo di polvere che cominciava pian piano a dissolversi, vidi cadere privo di capo ciò che ne restava del mio amico.
Soltanto Jeeth gridò il suo nome come se stesse tentando di soccorrerlo, mentre io restavo come paralizzato nell'assistere alla brutalità di quell'uccisione. La mia mente sembrava vuota; ormai avevo solo l'immagine a rallentatore della morte di Guldo.
- È un vero peccato che se ne sia andato: adesso la Ginew Pose non sarà più la stessa senza di lui!- sentenziò con una finta malinconia il capo della squadra.
Fu una secchiellata d'acqua gelata.
-Già. - gli fece eco Rekoom:- Ma forse Frost potrebbe essere un ottimo sostituto.-
Un tremolio passeggero percorse la mia schiena, e senza neppure rifletterci troppo, iniziai a gridare:- MA COME POTETE DIRE QUESTE ASSURDITÀ DOPO CHE AVETE CHIARAMENTE VISTO MORIRE GULDO?-
Di lì in poi calò il silenzio. Metteva sempre a disagio quel momento.
- Non starai per caso tentando di fare comunella con il nemico, spero.- si avvicinò a me Vegeta, tornato da poco al punto di partenza, ma con giusto alcune chiazze di sangue fresco che tingevano la sua tuta ed il viso.
Avvertii gli occhi di tutti attorno a me, perfino di Junior, il namecciano che sembrava mostrasse sempre disinteresse e che adesso aveva uno sguardo differente nei miei confronti. Avrei giurato addirittura di vedere il Genio delle Tartarughe scuotere la testa.
- Devi scegliere, Frost.- esclamò pacato Radish con le braccia incrociate:
- O resti con noi, o decidi di morire con loro².-
Eccolo, un fulmine a ciel sereno; ormai ero in bilico fra due strade, e solamente una sarebbe dovuta essere l'unica giusta.
Mi ricordai di nuovo per cosa combattevo, per tutto quello per cui avevo sofferto, per l'aspirazione ad una nuova vita e libertà.
Chiusi gli occhi, e trattenni il respiro, lasciandomi crogialare in quel minuto di pensieri, la dolce sensazione di sprofondare e risalire alla superficie dell'acqua.
-Non vi mento: non sarà facile per me accettare un sacrificio simile, ma da quando sono qui sto trovando la vera pace di cui ho bisogno, sto conoscendo il mio vero me stesso, e sto incontrando persone che, piano piano, mi stanno progressivamente ridando una nuova, vera, possibilità di vivere. Là con Freezer non è I mio posto-non lo è mai stato-e al posto di essere usato un'altra volta e di soffrire per i miei sentimenti, preferisco lottare qui e assaporare ciò di cui ho bisogno prima di tornare fra delle sbarre in attesa di qualcuno che mi possa amare.-
Ormai era fatta: non potevo più tornare indietro.
-Ma Frost, io credevo che fossimo buoni amici!- sentenziò Jeeth facendosi crescere dentro di sé una serpina furia.
- I veri amici non ridono delle sofferenze altrui, e a maggior ragione non vanno a causarle al prossimo soltanto perché qualche vigliacco glielo ha ordinato.-
-E bravo il nostro poeta!- rise Radish dandomi una pacca sulla spalla.
Goku, Nappa, Crilin, il Genio e Bulma sorrisero, mentre Junior si degnò solo di annuire sollevato.
- Lo sai, checca? Forse mi stai quasi iniziando a piacere.- ammise Vegeta con un lieve ghigno di soddisfazione. Non feci a meno di sorridere.
Dall'altra parte, i membri della Ginew Force si sentirono traditi.
- Se questo è ciò che vuoi.- riprese pacato Ginew :- Allora dovremo farti tornare a casa con le cattive, e di certo neppure Lord Freezer ne sarà così tanto felice!-
Il capitano venne interrotto dal rumore improvviso di qualcosa in avvicinamento: passi.
Colui che si stava avvicinando nella nostra direzione non poteva non essere che uno soltanto.
La mia controparte comparve da dietro alcune rocce, camminando adagio, mani dietro la schiena, ispezionando ognuno di noi con i suoi vispi occhi rossi, per poi fermarsi a fissare me raggiungendo la mia direzione.
Feci cenno a Bulma e gli altri di arretrare con un braccio, imitando la medesima azione dell'icejin bianco raggiungendolo faccia a faccia.
Alla fine mi aveva trovato.
Mi richiamò dolcemente, inclinando la testa guardando verso il basso, e ignorando il contatto visivo che stavo tentando di instaurare con lui.
Guardami, volevo dirgli: fallo e basta, dimmi come hanno sempre fatto tutti che gli fossi mancato, solo per tornare alla vita di prima e ricominciare daccapo.
-Non puoi nemmeno immaginare quanto io sia stato in pensiero nel momento in cui non ti ho visto nei dintorni della base.- cominciò piano, tentando di ricucire lo strappo che avevamo entrambi creato. Solo allora mi fissò, occhi imploranti, fin troppo familiari³.
-Avevi ragione: non avremmo mai dovuto venire qui, non avrei mai dovuto dubitare dei tuoi presagi; questo soggiorno ci ha solamente allontanato l'uno dall'altro, ha portato via tutto ciò che noi avevamo costruito prima, la nostra fidata amicizia, una sciocca azione che ne ha ripagato di conseguenze molto amare. Che sia dannato questo pianeta, Frost, e tutto quello è avvenuto. Ti supplico, torna con me, ti prometto che niente di tutto questo si ripeterà. - nel mentre che stava parlando mi prese entrambe le mani, accarezzandone con lieve delicatezza le dita e cominciando a sorridere beatamente, sempre più convinto che le sue parole avessero avuto l'effetto sperato nei miei confronti.
Freezer mi avrebbe anche potuto cingere la vita con la sua coda per tenermi stretto a lui, ma riuscii appena in tempo a scansarmi lasciandolo afflitto e pensieroso.
-Non c'è mai stato un 'noi', Freezer: tu mi hai solo usato. Ma adesso il tempo dei giochi è finito, ed io nella tua trappola non ci casco più. -
Un ghigno di perfidia si andò a formare sul suo viso, lo stesso che, fino a pochi istanti fa, mostrava tutto il dolore del quale io ne ero responsabile:- E allora, che diano inizio le danze!-
Non feci neppure in tempo a reagire che egli si avventò contro di me, avvinghiandomi con forza, quasi stesse cercando di farmi mancare l'aria.
-No, Frost! Così lo uccidi, bastardo!-
Sentii gridare così qualcuno, forse Crilin, ma non ne fui in grado di riconoscere il tono a causa di quella sleale mossa che mi stava poco a poco prosciugando la vita. Afferrai una spalla di Freezer, tentando di scostarmi e di contrattaccare in modo da fuggire alla sua presa, ottenendo però un rilascio istantaneo che gli servì per prendermi per il collo con la coda e cominciare a riempirmi di pugni.
Quello non poteva essere lui, non era Freezer: quando combattevamo assieme era sì il più forte, ma non aveva mai usufruito di tecniche come quella che stava usando adesso, se non in situazioni più disperate o dove si trovava in svantaggio per recuperare. Trattenni il respiro, lasciandomi andare, lievemente, verso il colpo di grazia. La mia controparte iniziò a mollare, venendo ricambiata per quel gesto da un calcio sotto al mento.
Ormai liberatomi dalla sua presa, mi guardai attorno, notando come lo scontro fosse già ripreso scaldandosi ancor di più, ormai fra le due parti in bilico su di una bilancia che avrebbe giudicato l'esito e punito chi avrebbe perso.
Respirai a pieni polmoni cercando di riprendere fiato dopo avere quasi rischiato di morire, e guardato il mio combattente pulirsi il labbro inferiore sanguinante, cominciai a riavvicinarmi a lui iniziando a concentrare le mie energie.
Freezer fece altrettanto, però in una direzione opposta alla mia, per poi fare qualche passo indietro, posizionarsi in modo tale da immagazzinare tutte le sue energie e cominciare a mutare precocemente forma.
Al tempo stesso, da quello che avevo potuto vedere, la Ginew Force era già sul colmo della sconfitta: difatti, l'ultimo rimasto in piedi non era altri se non il capitano, completamente ricoperto di ferite ed ormai accerchiato dai Guerrieri Z accanto a quelli che, ormai, non erano altro che gli ex-membri di quel gruppo.
Bulma era rimasta al punto di partenza, con sé un biconocolo per guardare le sorti degli altri ed un sacchettino in mano, quasi sicuramente, da quanto avevo saputo, dei cosiddetti fagioli di Balzar dal potere curativo.
Voltatomi nella direzione della mia controparte, ebbi quasi un tuffo al cuore.
Ci era già capitato qualche mese fa di usufruire delle nostre trasformazioni come ulteriore vantaggio, ma fino ad allora non avevo mai visto il suo stadio finale, lo stesso che, dal mio punto di vista, era l'unica muta che fossi stato in grado di domare e di disponere a differenza delle altre due che Freezer aveva per dosare la sua potenza.
Dovevo ammettere che provavo pure adesso un tantino di ammirazione nei suoi confronti: il suo corpo era della stessa medesima statura alla mia (cosa non presente nelle altre sue due trasformazioni), ma differentemente alla tipica pelle violacea e alle striature rosa vicino agli zigomi e presenti in altre parti del corpo, era completamente diverso da prima. Il nuovo Freezer era pallido, un rivestimento albino a tutti gli effetti⁴ che ricopriva un corpo molto più fragile di prima, quasi simile al mio.
La sua arcigna espressione si tramutò in un sorriso compiaciuto non appena mi vide con la bocca spalancata dallo stupore.
-Hai paura di essere in svantaggio, Frost?- mi schernì ridendo.
-Affatto; sono solo sorpreso.- ammisi con il batticuore, cominciando ad immagazzinare l'energia necessaria per recuperare in fretta e proseguire con il passo successivo. Adesso eravamo entrambi pronti per cominciare: niente sarebbe stato più come prima. Avanzai per primo, riportandomi alla mente la scena iniziale del nostro primo combattimento, testando immediatamente la nuova potenza dell'avversario e cercando, come meglio potei, di difendermi dai suoi attacchi. Ero in netta difficoltà, logicamente per via di questo aspro cambiamento, ma nonostante tutto, tentai ugualmente di restargli al passo, affinché fossi riuscito a ripercuotere con le buone le sorti della lotta ed avere un minimo di speranza nella vittoria. Più il tempo passava, e più Freezer sembrava stesse riducendo la forza che aveva: i colpi meno precisi, la strategia di combattimento meno rivisitata. Per un attimo ne fui quasi felice, ed ero convinto di potercela fare a batterlo, ma nell'esatto momento in cui mi trovai nella direzione dove era lui prima, realizzai che stesse cercando di trovare un modo per avvicinarsi al gruppo e cominciare ad eliminare coloro che gli risultavano, a parere suo, i più deboli.
-Non te lo permetterò!- esclamai senza pensarci, scagliando su di lui una sfera di energia che lo colpì in pieno bruciandogli l'avambraccio. Freezer si chinò sulla difensiva come una specie di armadillo, trattenendo stretto ai denti un sibilìo rauco nel mentre che si toccava la ferita stringendo forte la pelle con le unghie delle dita fino a farla sanguinare. Nei suoi occhi rossi brillava una luce che mi fece tremare nello stesso istante in cui mi rivolse lo sguardo; essa bramava, m'incantava, a tal punto da riscontrare in me un attimo di sventatezza che mi colpì nell'immediato bloccando così ogni mia azione e pensiero.
Persino quando mi colpì nel ventre lasciandomi precipitare nel vuoto non potei smettere di contemplarli.
Caddi a terra, ma non sentii alcun dolore: qualcuno mi aveva preso in tempo, afferrandomi saldamente ed appoggiandomi al suolo. Il tocco era familiare, gentile...
Solo l'universo sapeva quanto avrei sperato che non si trattasse di lui ma di uno dei miei amici.
-Non mi hai lasciato altra scelta se non questa, Frost: mi auguro che tu mi possa solo perdonare.
Avevo riconosciuto subito la sua voce, ma ormai privo di energie l'unica cosa che potei fare fu chiudere gli occhi dolorante e restare immobile al suolo, esattamente dove ero stato depositato poco tempo fa. Neppure una lacrima sembrava volesse sgorgare dal mio volto, mi sentivo impotente, patetico, e come al solito non ero riuscito a fare niente per poter contrastare la forza della mia controparte, se non quella di rimanere, ancora una volta, un'ombra che lo seguiva senza essere in grado di superarlo un pochino in qualcosa. Mi alzai, avvicinandomi laddove si innalzava la navicella abbandonata dalla Ginew Force il luogo di una nuova, definitiva battaglia fra Freezer e gli ultimi Sayan.
Goku, Nappa, Vegeta e Radish stavano tentando nel disperato tentativo di placcare l'avversario e di sconfiggerlo con le loro forze tutti insieme, combattendo all'unisono e dividendosi vari tecniche di attacco tra di loro che avevo avuto modo di riconoscere anche dopo i nostri allenamenti, ma che, chiaramente per l'occasione, erano mirati con ancora più forza intenzionale al tiranno. Anche lui faceva altrettanto, concentrandosi con calma con uno del gruppo in particolare per sfiancarlo e riprendere con la stessa foga sul prossimo che gli dava filo da torcere. Per quanto sembrava stesse cercando di nasconderlo era davvero in netta difficoltà, e non proprio per l'imparità numerica, ma per un individuo in particolare che mai si sarebbe aspettato risultare la sua minaccia più grande, il sassolino che, se spostato leggermente più in avanti, avrebbe completamente distrutto il bilanciamento del suo asse: Vegeta. Lui più di tutti aveva assolutamente intenzione di abbattere quello che davanti ai suoi occhi era il mostro che gli aveva rovinato la vita, sfruttandolo e negandogli anni prima il trono annientando la sua specie, sfogando tutto il suo sdegno e rancore punzecchiandolo nello scontro per poi colpirlo senza alcuna pietà. Freezer odiava la sua presenza, era dannatamente fastidioso, ma il principe era come protetto da una forza invisibile, poiché, nel momento in cui tentava di reagire, Goku interveniva in sua difesa, lasciandolo ad un palmo di naso e spogliato di qualche punto debole che uno degli altri due combattenti adoperava contro di lui.
Non potevo fare altro se non guardare, con un furore incolmabile, la scena davanti ai miei occhi, attendendo come un avvoltoio gli scarti di ciò che gli sarebbe spettato.
Non sapevo più che fare, ormai.
La testa mi girava, avvolta da un tumulto di suoni: il primo, un assordante e fastidioso fischio, e gli altri, seppur velati, delle grida dei Sayan e dei rumori insistenti di pugni, calci, e tecniche dosate con la loro energia.
Ad un certo punto udii un grido più forte degli altri, seguito da uno schianto in qualche roccia lì vicino.
Freezer era riuscito ad avvicinarsi a Nappa, colpendolo con forza e scaraventandolo via da tutti gli altri, per poi prendere uno slancio nella sua direzione frastornando gli altri Sayan che lo seguirono qualchi istanti dopo.
Li seguii anch'io con un groppo in gola: sapevo perfettamente che il tiranno stesse tramando qualcosa.
Freezer raggiunse l'accampamento dove vi erano gli altri, e dopo aver stordito Junior con alcuni colpi, si avvicinò a Crilin, agguantandolo per il collo e spingendolo verso l'alto con un calcio.
Gridai il nome dell'imperatore con un tono terrorizzato e minaccioso, ma non venni ascoltato; per lui ero diventato come un'entità inesistente.
Mi lanciai addosso a lui, ma fu un gesto completamente inutile: le ceneri e i brandelli di quello che erano Crilin erano ormai atterrate al suolo, polverina nera che scendeva come neve, ma senza sangue alcuno, ormai disintegratosi nell'istante in cui venne fatto esplodere.
Goku raccolse un pezzettino della tuta arancione di quello che era il suo migliore amico, tenendolo stretto in pugno con uno sguardo incredulo e perso nel vuoto.
E quella fu l'ultima cosa che rimase vivida nella mia mente poiché, da lì in poi, tutto ciò che ricordai non erano altro che rapide scene di un combattimento furioso fra quello che era un Goku trasformato e la mia controparte sempre più indebolita.
Osservavo la lotta in silenzio, senza agire o intromettermi in alcun modo.
Così facevano anche gli altri, i quali erano, specialmente Bulma, il Genio e coloro che conoscevano meglio il Sayan, completamente attoniti, poiché non riuscivano a spiegare come fosse stato possibile che il loro amico fosse cambiato così tanto.
E dire che era praticamente l'unico dal quale mi sarei aspettato che sarebbe diventato un Super Sayan per primo, ma a quanto pare mi ero sbagliato: quello che c'era in lui di straordinario era anche la capacità di non seguire una logica, di essere completamente imprevedibile.
Ero indeciso sulle mie emozioni, le quali mi dividevano nel timore nei suoi riguardi e in una profonda ammirazione.
Un'altro bagliore di luce.
Un'altro ancora.
Era tutto così confusionario ad un punto tale da esserne completamente frastornato; il cuore sembrava volesse esplodermi nel petto da quanto mi facevano male le sue pulsazioni; tenevo i pugni stretti, lasciando che le mie unghie bucassero la mia pelle e ne lasciassero uscire qualche rivolo di sangue.
E poi, come l'ultimo dei fuochi d'artificio di una celebrazione, vi fu l'ultimo bagliore di luce.
Goku vinse, e Freezer precipitò scaraventandosi al suolo.
Quello era la parte più dolorosa: doversi ricordare, come tornaconto della mia più grande colpa, la morte di colui che avrei dovuto odiare ma che, anche in quell'istante, non smettevo di amare con ardore.
-FREEZER!-
Mi precipitai dov'era atterrato, seguendo le scie della polvere alzata e delle patacche di sangue tutt'intorno nel terreno sabbioso.
Lo presi fra le mie braccia: pareva così fragile che a malapena stentavo a crederci che fosse stato uno degli imperatori più temuti nel Settimo Universo, tra cui l'essere che aveva fatto soffrire così tante anime innocenti e che mi era sembrato sempre così infrangibile ed inarrestabile.
Sembrava un'altra entità in quel momento: molte parti del suo corpo non c'erano più, completamente disintegrate dalla furia incandescente di Goku.
Il suo respiro era affannato: cercava disperatmente dell'aria, come un pionere intento a trovare ad ogni costo l'oro.
Ormai stava morendo, e non c'era neppure il bisogno di ulteriori conferme.
Goku scese a terra, giusto qualche passo da me; il suo sguardo riserbava ancora odio nei riguardi dell'icejin bianco, ma decise di restare fermo dov'era, vinto dall'onorevole senso di compassione di volerlo lasciare in vita.
Freezer tossì, fissandolo trucemente con l'unico occhio che gli era rimasto:
-Che cosa c'è ora? Paura di uccidermi?-
Chiese sforzando un amaro sorriso.
Sentivo chiaramente che stesse tremando di terrore.
Mi morsi il labbro inferiore, prendendo la parola ancor prima del Sayan stesso:
-No, Freezer, lui non porrà fine alla tua vita...perché sarò io stesso a farlo.
Goku rimase sorpreso, guardandomi con fare interrogatorio come se non avesse appena sentito ciò che avessi appena detto.
Più di lui, però, lo era la mia controparte stessa, che mi fissò fingendo sforzatamente di non capire il mio intero discorso.
La sua aria di sfida si era volatizzata: era ritornato nel suo docile lato che mi aveva sempre mostrato nei nostri momenti e conversazioni più intime.
Si era rassegnato al suo destino, poiché sapeva che se, scelto per mano mia, sarebbe andato tutto bene.
A stento cercavo di non piangere.
-Mi dispiace...- singhiozzai, lasciandolo sorridere alle mie scuse.
-E di cosa, Frost? - mi domandò dolcemente, avvicinando la sua mano al viso per poterlo accarezzare ed asciugare le mie lacrime.
Sospirò, tentando di far incrociare il mio sguardo verso il suo.
Guardandolo, scoprii che pure lui aveva l'occhio lucido a sua volta, e mi venne da stare ancora più male.
Ridacchiai affranto, intenerito da quel suo gesto che mi stava rivolgendo per l'ultima volta, lasciando che anche lui si lasciasse andare e mi sorridesse sollecitato da me.
Restammo così in silenzio per un paio di minuti, sentendo le forze di Freezer abbandonarlo sempre di più, fino a quando, trattenuto un sospiro misto ad un singhiozzo, non fui io a riprendere a parlare.
-E pensare che fino ad un anno fa avevamo stretto il patto di restare sempre vicini.- iniziai amaramente, appoggiando la mia fronte sulla sua:
-A quanto pare dovremo proprio scioglierlo, non è vero?-
Lui distorse lo sguardo per qualche secondo, lasciando uscire fuori una lacrima e scuotendo il capo lievemente.
-E chi te lo ha detto che dovremmo farlo, mh?- mi chiese con un forzato sorrisetto.
I miei occhi brillarono.
-Frost, sappi che dovunque tu vada, e qualsiasi cosa tu faccia, io sarò sempre vicino a te; la tua promessa vale anche per la mia.-
Sorrisi:
-Allora presumo che non sia un addio.- dissi quasi confortato.
-Ma questo non significa che non ti possa salutare come si deve.-
La mia controparte mi guardò con aria interrogativa, per poi spalancare gli occhi in quella breve, frazione d'istanti nei quali premetti per la prima volta le mie labbra alle sue.
Calde lacrime cominciarono a scendere dal mi viso, lasciando la presa ed appoggiando il suo corpo al suolo.
Per tutto il tempo in cui lo stavo baciando, la vita di Freezer mi stava appassendo ancora più precocemente, ma dopo un po' dovetti smettere, evitando che il veleno raggiungesse anche me.
Fu così che Freezer morì: non per causa di colui che più temeva, ma per via di un ultimo, gesto passionale dell'unico essere che lo avesse veramente amato.
Finisco di pagare le poche cose che ho comprato, uscendo dal negozio con una velocità tale che mi potesse permettere di lasciarmi accarezzare dai raggi di quel sole mattutino.
Rientro a casa, spalancando tutte le finestre facendo rischiarare il mio appartamento.
Esco in terrazzo, godendomi ancora qualche altro minuto di quel giorno.
Tutto ad un tratto il telefono inizia a squillare, e sebbene lo avessi sentito al primo colpo, decido di prendermi tutta la calma necessaria per avviarmi a rispondere.
Acceso il telefono, e scrollata la schermata di blocco, rispondo immediatamente alla chiamata tutt'ora in corso: era Crilin.
-Pronto Crilin!- lo saluto allegramente.
-Frost, mi dispiace doverti disturbare a quest'ora, ma è piuttosto urgente.-
La voce dell'uomo sembra essere turbata, e così gli chiedo subito che cosa stesse succedendo.
Attendo qualche secondo con il batticuore: c'era sicuramente qualcosa che non andava.
-So che sarà dura per te crederci, ma...-
Oh no...
-Freezer è tornato in vita.
Fine.
4311 parole.
Ebbene sì, siamo giunti alla fine.
Che dire? È proprio un bel traguardo: quasi stento a crederci!
Mi auguro che vi sia piaciuto, ragazzi, e scusate per l'immenso ritardo di quasi un anno!
Vi voglio bene, e grazie di tutto.
A-Dubioum <3.
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