*Zap 19*
[Non ci sono parole per descrivere il dolore della gente, che quella sera hanno perso un figlio, un fratello, un amico, una persona a loro cara. Non ci sono parole per descrivere il gesto di quel folle, che quella sera, con un arma in mano, ha deciso di entrare in quel locale, e di fare fuoco contro degl'innocenti. Ferendoli, ma soprattutto uccidendoli. Ha ucciso 49 innocenti. Ragazzi e ragazze che hai suoi occhi malati erano diversi. Diversi in cosa? Diversi, per lui, solo perché amavano delle persone del loro stesso sesso. Viviamo in un mondo che ha paura del diverso... Che di diverso poi, non ha proprio nulla. In questo mondo che fa schifo, siamo tutti uguali. Tutti noi vogliamo essere liberi di poter amare chi vogliamo, e di poter vivere come vogliamo. Nessuno ha il diritto di decidere chi una persona può o non può amare. Nessuno ha il diritto di decidere chi può vivere e chi invece, deve morire. Spero tanto che un giorno, il mondo in cui viviamo cambi. Spero tanto che un giorno, le persone siano libere di essere se stessi, senza l'obbligo d'indossare una maschera per essere accettati dalla società. Voglio un futuro senza odio, senza disprezzo verso le persone. Love is Love, e prima o poi, tutti lo accetteranno.]
Venerdì 14 ottobre, il giorno della seconda partita del torneo di basket. Ero agitata, anche troppo. Non mi turbava il fatto di affrontare una delle squadre scolastiche più forti di Londra. Qualcos'altro mi turbava. Erano giorni che non vedevo, ne sentivo Jack. Il rapporto con Zayn, era peggiorato: era sempre più aggressivo e cattivo nei miei confronti. Bastava che mi distraessi un attimo e venivo subito richiamata, ritrovandomi l'oggetto dei chiacchierii della classe, e delle prese in giro da parte dell'amica di Niall.
In spogliatoio, aspettai che Jennifer si fosse cambiata e che fosse uscita, prima di spogliarmi. Dopo alcuni minuti sentii bussare, e vidi entrare Louis. Nessuna traccia di Jack.
"Tranquilla, arriverà" annunciò Louis, come se mi avesse letto nella mente.
Mi sedetti sulla panchina ed osservai Lou estrarre dal mio borsone le fasce per il braccio... Le mie salvezze. Mi fasciò per bene la cicatrice, soffermandosi poi a baciarmi la spalla. Rabbrividii. Anche se lo faceva sempre, non mi ero ancora abituata.
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La partita era iniziata da pochi minuti ed io mi sentivo gli occhi puntati addosso. I suoi occhi. Quelle dannatissime perle scure, che mi guardavano sempre. Mi guardai intorno, cercandolo. Lo vidi seduto accanto a mio fratello.
<Perché proprio vicino a Lou?> mi domandai mentalmente.
Non so il perché ma appena potevo, mi voltavo verso di lui, perdendomi sempre nei suoi occhi.
Zayn's pov
Entrai nel palazzetto sportivo, recandomi verso le gradinate. Stavo per sedermi quando notai il fratello di Darcy. Decisi di sedermi accanto a lui, continuando senza sosta a fissare la mia piccola.
"Ciao"
"Ciao, anche tu a fare il tifo per qualcuno?"
"Due miei alunni, Tomlinson e Styles. Tu?"
Louis si voltò. "Anche. Darcy è mia sorella, mentre Harry è il mio ragazzo"
Stavamo conversando, diciamo che cercavo di scoprire qualcosa su Darcy. Di colpo Louis si alzò urlando a squarciagola. Mi voltai e vidi Darcy lasciare il campo e tenersi il braccio.
"Merda! Si è fatta male" imprecò Louis.
"Come mai ha la fasciatura?" gli chiesi. Louis mi guardò interrogativo.
"Ma non sei un suo prof? Tutti i suoi professori lo sanno"
"Ehm, sono arrivato quest'anno"
"Ha avuto un incidente il 3 febbraio. È stata investita da una moto, mentre attraversava la strada"
<Incidente, incidente, incidente... 3 Febbraio> continuavano a risuonarmi nella testa.
"Darcy non ricorda nulla di quei giorni"
<Il 3 febbraio era di domenica... Quella domenica! La mia piccola era uscita per andarsi a prendere una cosa, senza però tornare. Pensavo che mi avesse piantato in asso, e che per tutto questo tempo mi prendesse in giro... Invece non ricorda nulla>
Mi portai le mani alla bocca, e ripensai a tutto quello che le avevo fatto: il disegno rotto, le cattiverie dette in aula insegnati, la mia continua arroganza nei suoi confronti, la sfuriata nello stanzino dei bidelli...
Sentii un conato risalirmi la gola. Mi alzai dalle gradinate, dirigendomi verso il bagno. Chiusi a chiave la porta, mo sciacquai più volte la faccia. Alzai lo sguardo, guardando a lungo la mia figura riflessa nello specchio.
<...Trasformerò la tua vita in un inferno. Non ti darò pace fino a che non ritornerai a ricordare tutto... INFERNO, INFERNO, NON TI DARÒ PACE...>
"Faccio schifo" bisbigliai portandomi le mani sui capelli.
Restai in bagno per quasi tutta la partita, accasciato a terra, con le mani in faccia.
Darcy's pov
La partita stava per giungere al termine. Fortunatamente il dolore al braccio era passato, ed ero potuta tornare in campo. Da quando avevo rimesso piede in campo, non mi sentivo osservata. Mo voltai diverse volte nella direzione di mio fratello, trovandogli accanto Jack. Mi guardava, ma non provavo lo stesso turbine d'emozioni, che provavo ogni volta che il professor Malik mi osservava.
<Che mi succede?>
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Avevamo vinto la partita, e al prof Dug era venuta in mente la brillante idea di andare a festeggiare all' Hirish. Dovevamo presentarci tutti, professori compresi.
Ero in camera, con le ante dell'armadio aperte, indecisa su cosa indossare. Dopo svariati cambi, avevo finalmente trovato qualcosa da mettermi: un abito nero, lungo fino a metà coscia, con maniche a tre-quarti in pizzo, scollatura a V non particolarmente accentuata. L'unico vestito che indossavo da febbraio. Vi abbinai delle calze color carne e delle Christian Louboutin: in cuoio nero, tacchi vertiginosi e suole rosse. Le uniche scarpe costose che avevo, un regalo di Anne.
"Sei bellissima. Su chi vuoi fare colpo?" mi chiese Louis dalla porta.
<Zayn... Zayn... ZAYN> ripeteva la vocina nella mia testa.
"Nessuno" risposi facendo l'ultimo boccolo.
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L'Hirish era una piccola, ma sofisticata discoteca, poco lontana dal centro di Londra. Eravamo in fila davanti all'ingresso, aspettando il nostro turno per entrare, quando qualcuno mi tirò per il braccio, allontanandomi da tutti. Scacciai un urlo, che venne subito soffocato.
"Cazzo Jack! Ma sei impazzito?" urlai.
"Perdonami" rispose prendendomi per mano e portandomi verso il parcheggio.
"Si può sapere che ti è preso? Sono giorni che non ti fai sentire!" dissi cercando di non inciampare. "Prima eri alla partita e poi sei sparito"
"Ascoltami, ti devo parlare" annunciò mettendomi le mani sui fianchi. "Promettimi che qualcunque cosa succeda, tu non ti fiderai mai di Zayn"
Sentimmo dei passi. Sempre più vicini a noi.
"Promettimelo" disse prendendomi il volto tra le mani. Annuii.
"Avanti Jack, perché non dici a Darcy il motivo per cui hai lasciato Bradford?"
Guardai dietro la spalla di Jack, era comparso Zayn. Riguardai Jack, era impaurito.
"Fottiti" rispose Jack, continuando a guardarmi negli occhi.
"Sai Darcy, il nostro Jack..." iniziò attirandomi a se. "...È stato accusato di tentato stupro" concluse cingendomi il fianco con un braccio.
SPAZIO AUTRICE: Sembra che Zayn si sta vendicando... Cosa succederà?
Sam
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