ANGELICA POV'S

Paul mi ha consigliato un vestito lungo fino al ginocchio con un ampia gonna e il tutto stretto in vita...devo dire che non era male se non fosse che è bianco.
Non mi piace mettere vestiti bianchi li rovino sempre!
Ma se é quello che vuole la principessina seguo la sua decisione a ruota.

"Hai fatto?", chiese paul entrando con la cravatta disfatta.

"Uhm quasi",dissi aggiustandomi il ciuffo ribelle che non manca mai.

"Devo solo mettere una fascetta e ho fatto",
Dissi rivolgendomi a lui ed avvicinandomi.

"Ottima scelta, amo quando le indossi...mi potresti aiutare?",Disse infine indicando la cravatta.

Io annuì e basta.

Devo ammetterlo ...non sono tanto esperta in questo campo ma grazie a mio padre qualcosa mi ricordo.

"Come siamo impegnate signorina",disse il ragazzo scherzando non levando mai gli occhi dai miei.

"Smettila mi sconcentri McCartney",dissi una volta finito il tutto.

"Grazie mille",disse dandomi un lieve bacio per poi uscire dalla stanza dirigendosi da qualche parte di quest'immensa casa.

Bene e ora?
Beh intanto iniziamo col smettila di fissare lo specchio in cerca di qualcosa...uh vero la fascetta.

La cercai in lungo e in largo per poi scoprire che era dentro la giacca di paul.
Grazie tanto giovincello!

"Ma...ma cosa ci facevi qui!", dissi pulendola per bene dai residui che ne erano rimasti sopra.

Non adoro tanto il fumo, ma finché non sono io a fumarlo va tutto bene.

"Eccomi pronta!", dissi scendendo l'ultimo gradino.

"Uhh siamo già all'opera giovincello?",

"Cos'è questo nome?" Disse arricciando il naso

"Ora mi spieghi cosa ci faceva la mia fascia nella tua giacca?", dissi prendendo la tovaglia e distendendola per bene sul tavolo.

"Oh...non ti ricordi?", una nota triste si disegnò sul suo volto.

"A dire il vero...no", dissi grattandomi la nuca.

"Beh avevamo litigato...era un litigio brutto...duro...stavi correndo per la strada mentre io ti rincorrevo per spiegarti ma...m-ma una macchina ti ha preso in pieno...",disse nascondendo una lacrima sul suo volto.

"Ma per fortuna sei tutta qua intera!", disse facendogli ritornare il sorriso.

"Oh...giusto non mi ricordavo...", dissi ridendo per non dare sospetti.

L'incidente è successo lo stesso giorno in cui mi sono ritrovata in camera sua...com'è possibile? Vabbè meglio finire il tutto prima che arrivino gli invitati!

GAIA POV'S

"Muoviti George! Dai che sennò arriviamo in ritardo!", risi chiamando george che era in bagno a dare chi sa cosa.

"Si si arrivo", disse mentre apriva la porta del bagno e uscendone tutto bello carino e ordinato.

"Ma quanto sei bello george!", scherzai sistemandogli il colletto della camicia.

"E tu amore, cosa ti metti?", chiese.

"Uhm...non lo so..."

"Dai seguimi che ti scelgo qualcosa io", disse prendendomi la mano e andando verso l'armadio.
Lo aprì e scorse con la mano fra i pochi (ma buoni) vestiti che si trovavano al suo interno.

"Questo...E questo!", esclamò tirando fuori dei vestiti.

Aveva preso una gonna verde scuro e una maglietta a maniche corte nera.

"Hai ragione Geo molto carine", e gli diedi un bacio sulla guancia.

Andai in bagno e misi la gonna verde, lunga fino a un po' più sotto delle ginocchia, e la maglia dentro.
Mi sistemai i capelli e misi un po' di profumo.
Fatto questo uscii e mi misi le scarpe.

"George, sei pronto?", urlai al ragazzo che si trovava al piano di sopra.

"Si, ci sono".

Scese e mi prese a braccetto.

"Pronta per andare?", chiese.

"Si...", dissi pensierosa.

Uscimmo di casa e andammo verso la macchina.
George mi fece accomodare dentro e partimmo.

Dopo un breve viaggio arrivammo in ha bella casetta isolata rispetto alle altre.
Era davvero carina.

Arrivammo davanti alla porta ma esitai a bussare. Avevo paura. E di cosa nenache lo sapevo.

Fattomi coraggio bussai, e a rispondere fu una voce fin troppo familiare...aprii la porta lentamente.

"Ciao..."