Sometimes we punish ourselves the most
Una volta avuto accesso a quei documenti importanti vi ritrovaste davanti una valanga di email che il ragazzo aveva scambiato nel corso del tempo nel quale aveva lavorato come spia e notasti come le informazioni che aveva condiviso fossero accurate e perfettamente organizzate, tuttavia mancavano sempre dei dettagli che erano stati rilevanti per il vostro gruppo in spiacevoli situazioni, cosa che ti fece intendere che Jungkook stesse cercando di proteggervi nonostante allo stesso tempo vi avesse tradito, cosa che ti lasciò abbastanza confusa.
Allontanasti il portatile dal tuo sguardo (C/O) lasciando a Rosalba il compito di controllare le informazioni che vi erano all'interno, alla ricerca di qualche cosa di rilevante, tu aiutasti Michela a cambiare la fasciatura alla gamba della castana, la quale vi guardava con chiaro disappunto, cosa che durò davvero poco a dire la verità.
«Quando c'è stata la prima sparatoria, quella dalla quale siamo scappate finendo nella vecchia villa, Jungkook ha mandato una email piuttosto particolare nella mail lavorativa del c.e.o. della Kim software and technology e il tono non era affatto dolce, guardate qua...» disse la riccia sorpresa voltando lo schermo così da lasciarvi leggere, tuttavia una sola di voi lo fece, a voce alta, ovvero la mora.
«Cosa diavolo è successo? Perché c'è stata una fottuta sparatoria quando avevate tutti promesso che nulla del genere sarebbe successo e non voglio cazzate, se succede ancora una sola volta non contate più su di me. Non voglio che succeda qualcosa a quelle ragazze. Non mi interessa che la colpa sia vostra o meno, non deve succedere, tenete a bada i vostri subordinati cazzo.» quel tono aggressivo e poco rispettoso non sembrava adattarsi alla figura del ragazzo, per questo lasciò te, Veronica e Rosalba che lo avevate conosciuto bene piuttosto sorprese.
«Guardate che per farlo parlare ho usato la sua rabbia e i suo senso di colpa contro di lui, era ovvio che non avesse finto per il resto del tempo, poi parliamone, lo avete visto quando ha provato a mentire quando ha divorato tutto il cibo nel frigo della villa e ha fallito. Come vi aspettate che possa spingersi a tanto e, onestamente, se non avesse avuto interessi nel proteggervi e aiutarvi non avrebbe bombardato di colpi quelli del suo gruppo» disse lei sbadigliando dopo essersi appropriata del portatile.
Smanettando casualmente si rese conto che oltre all'indirizzo di posta elettronica della famosa società c'erano delle email personali, tutte spedite alle stesse persone e fu facile comprendere che se erano criptate si trattava degli altri membri principali del gruppo, cosa che comunicò senza troppi problemi.
Poi disse che fra una delle email da parte del c.e.o. della compagnia, che a quel punto sospettava essere anche il boss dei Black Skull, c'era una planimetria di un edificio, leggendo poi il testo che vi era stato allegato sembrava che l'uomo avesse chiesto dei consigli riguardo alcune cose di sicurezza nelle quali il suo voto sarebbe stato decisivo, si parlava di altri cinque ragazzi che avevano espresso la loro opinione.
«Oh, ma guarda, ho appena trovato il modo per entrare nel loro quartier generale, supponendo che la sede dell'azienda del pluri miliardario Kim Namjoon sia la loro base, ma sono piuttosto certa di non sbagliare. Dunque cosa vuole fare la nostra cara (T/N)?» chiese Michel in modo drammatico facendo finta di svenire sul leto in modo teatrale, chiaramente stando attenta a non peggiorare la ferita di Veronica.
Tu indecisa ti portasti una mano fra i capelli (C/C), ti inumidisti le labbra con la lingua pensando alla decisione migliore che avresti potuto prendere ed esculudesti una piccola imboscata, avrebbe dato troppo nell'occhio e in più avevate Jungkook che avreste potuto usare come merce di scambio per ottenere degli accordi con la loro gang, anche se il tuo obbiettivo era principalmente di sapere con chi avevi a che fare e tentare di far crollare il loro gruppo.
A quel punto si trattava di una vendetta insipida in quanto colui che aveva ordinato l'omicidio dei tuoi genitori era già stato spedito nel buio ignoto della morte, non sapevi bene ancora cosa ti continuasse a spingere nel voler distruggere quel gruppo, forse un irrazionale senso di appagamento.
Dopo qualche minuto nel quale pensasti a cosa fare con le informazioni ottenute decidesti che a cosa più saggia sarebbe stata mandare una sola di voi, sarebbe in quel modo stato più facile infiltrarsi lì, spiegasti la tua idea e Rosalba, che conosceva un ragazzo che ci lavorava si offrì volontaria ma la sua richiesta venne da te respinta, non reggeva la pressione quindi se qualcuno le avesse fatto delle domande sul perché si trovaste lì sarebbe parsa sospetta, non era brava nel gestire dei combattimenti di mischia o quelli con troppi nemici, lei in fin dei conti lavorava nella retroguardia, tu non potevi andare, eri troppo famosa come immagine pubblica e avresti definitivamente attirato attenzione e dato che loro sapevano del tuo ruolo sarebbero stati allarmati.
La scelta più logica rimaneva dunque Michela, lei non era stata citata in nessuna delle mail, era conosciuta nella malavita per il suo essere la migliore sicaria professionista in circolazione quindi avrebbe potuto giustificare la sua presenza a chiunque fosse parte del giro dicendo che voleva proporre un accordo al ragazzo, ma comunque era molto probabile che nessuno avrebbe notato che era lì e come se ciò non fosse sufficente bisognava aggiungere che lei era piuttosto brava nel combattimento corpo a corpo, quello da corta, media e lunga distanza poiché con se portava sempre dei coltelli da lancio oltre che le sue armi da taglio personalizzate per le dita.
Le chiedesti un parere ed ella non sembrò affatto riluttante nell'accettare quell'incarico, tuttavia desiderava degli ulteriori chiarimenti e proprio per questo chiese «Cosa dovrò comunicare al signor Kim?» tu rispondesti semplicemente che doveva utilizzare Jungkook come merce di scambio dicendogli che se voleva rivederlo sano e salvo, per quanto possibile, avrebbe dovuto consegnare una lista con tutti gli incontri, i traffici, gli spacciatori affiliati e i clienti, la pregasti di essere persuasiva nel fargli comprendere che se avesse tentato qualcosa di sciocco come darvi delle informazioni truccate, incomplete o false ve ne sareste rese conto e che il ragazzo avrebbe fatto una brutta fine.
Non eri nata ieri e per questo pretendevi prima il pagamento poi avresti restituito loro la spia, Michela sorrise soddisfatta nell'udire come contavi di procedere e ti fece i complimenti per il piano che avevi ideato «Brava (T/N), in poche parole così li farai fallire perché dovranno consegnarti il loro intero traffico, adoro questo tipo di cose» anche la riccia e la mora si complimentarono con te per l'arguzia, anche se a Veronica non andava molto a genio il fatto che volessi utilizzare il ragazzo come una merce di scambio.
Rimanesti a parlare con le altre per qualche ora, non si trattava solo di piani e strategie varie, anche di cose più comuni adatte alle ragazze della vostra età, poi però scendesti al piano inferiore per prendere dell'acqua e vedere con cosa potevate arrangiarvi per fare colazione anche se dovevano trascorrere ancora molte ore perchè la notte si ritirasse lasciando il sole splendere nel cielo invernale dell'estrema periferia di Las Vegas.
Ti eri quasi dimenticata che nel mezzo del tuo salotto ci fosse un ragazzo legato in modo saldo a una sedia di ferro e con un dito rotto, te ne rammentasti quando prima di svoltare l'angolo udisti i singhiozzi silenziosi di Jungkook riempire quel silenzio pesante, curiosa e confusa ti sporgesti in avanti con il capo (C/C) per vedere quali fossero le sue condizioni e vide il ragazzo con il collo abbandonato indietro, i capelli che ricadevano ai lati del suo viso, le lacrime che ruscellavano copiosamente giù dai suoi occhi castani lucidi e arrossati, il labbro inferiore che aveva preso a sanguinare per tutte le volte nelle quali lo aveva morso nervosamente, cercando di reprimere la voce che gli tremava nel fondo della gola facendo tremare così tutto il suo collo.
La sua moscolatura era tesa e visibilmente provata da quella posizione, dallo sforzo di espansione e contrazione al quale la sua gabbia toracica continuava ad essere esposta a causa dei singhiozzi e delle corde, poi spostasti lo sguardo (C/O) sui suoi polsi e le mani che erano legate successivamente dietro la sua schiena muscolosa e notasti come le sue unghie avessero scavato dei solchi nella sua pelle e per quanto tu volessi essere dura e autoritaria eri anche estremamente gentile, cosa che ti comportò un innato senso di pietà nei suoi confronti.
Avevi visto e conosciuto persone che davvero avrebbero meritato le peggiori delle tortue e delle morti, tuttavia lui, nonostante quello che aveva fatto non era fra costoro e sentisti il cuore stringertisi nel petto quando lo sentisti accusare sé stesso, ancora e ancora in parole crudeli e velenose che aveva stretto fra i suoi denti bianchi, questo perché non poteva perdonarsi per aver lasciato che l'unica donna che avesse mai amato, che lo avesse accettato per quello che era in modo genuino e gentile, fosse stata ferita.
Ripeteva a sé medesimo che lei certamente lo avrebbe odiato dopo quello che aveva fatto e che lo avrebbe meritato, continuavano ad uscire dalle sue labbra solo cose di questo tipo, dunque per te che lo avevi conosciuto e sapevi quanto vitale e gioioso potesse essere, fu abbastanza per capire quanto profondo e terribile fosse il suo turbamento, dunque tornasti indietro chiedendo a Rosalba e Michela di lasciare la stanza, spiegando nel corridoio le tue motivazioni e loro decisero di aiutarti a recuperare quel ragazzo.
La riccia dagli occhi azzurri gli medicò sapientemente il dito con qualche stecco di gelato che era stato accuratamente lavato, con delle garze fasciate strette mentre tu e la castana intanto lo stavate liberando dalle corde nonostante la sua espressione confusa quanto sconcertata e le sue continue domande a riguardo, domande che furono ignorate fino a quando gli porgesti due bottigliette di acqua minerale e dicesti «Ti conosco e so che non sei una brutta persona Jungkook, nonostante quello che hai fatto, e sono certa che i problemi che abbiamo avuto oggi non era tuo intento provocarli e per questo credo che tu abbia scontato abbastanza, credo che tu abbia qualcos'altro da risolvere quindi invece di stare qui a rimpiangere le scelte compiute e ipotizzare scenari, perché semplicemente non vai da Veronica e le dici quello che senti per lei? Le cose non si risolveranno da sole mentre te ne stai seduto nascondendoti dietro le tue azioni, usandole come scusante per la tua codardia. Sii uomo, ma prima di questo, cosa conti di fare?».
Lui si voltò ancora dolorante con le due bottiglie strette nella mano sana, i vostri sguardi si scontrarono e poi parlò serio come prima di allora lo avevi sentito in pochissime occasioni «So che quello che è successo non era intenzionale. Conosco i miei amici e sono certo che non avrebbero mai voluto una cosa del genere, ma nonostante questo non sono stati attenti, hanno fatto trapelare le informazioni e non hanno tenuto sotto controllo i loro scagnozzi e io non ho intenzione di pendere le loro parti ma non li tradirò nemmeno. Suppongo che sarò neutrale.» disse con un sospiro frustrato prima di cominciare a salire i gradini che lo avrebbero condotto nella stanza dove era seduta Veronica, con le gambe stese lungo e la schiena sorretta dai cuscini.
Jungkook entrò timido come un bambino, le porse la sua bottiglietta d'acqua ed ella lo ringraziò con un sorriso gentile come i dolci raggi del sole estivo, bastò quel suo semplice, naturale e usuale incresparsi degli angoli della bocca per incantarlo, era stato così da quando l'aveva conosciuta e da quando aveva scoperto che tipo di persona fosse, in quei due anni e così se ne era innamorato follemente.
Le chiese, arrabbiato con sé stesso, perché lei non lo disprezzasse dal profondo del suo cuore dopo tutto quello che aveva scoperto, che lui aveva fatto e dopo che, per colpa delle informazioni che aveva condiviso, lei era stata ferita in quella maniera.
Lei disse semplicemente che non aveva dubitato per un solo istante delle sue buone intenzione e che certamente ne era stata ferita, ma lo conosceva e avrebbe continuato sempre a fidarsi di lui, questo perché a prescindere da come agiva lo amava e glielo confessò, le era risultato più facile del previsto farlo ma questo lui non poteva saperlo, come non poteva sapere che quando confessò i suoi sentimenti per lei, ella già ne era venuta a conoscenza tramite le sue amiche che avevano riportato i risultati dell'interrogatorio.
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