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𝕾𝖙𝖔𝖗𝖎𝖆 𝖉'𝖆𝖒𝖔𝖗𝖊 𝖉𝖎 𝖉𝖚𝖊 𝖒𝖎𝖓𝖚𝖙𝖎

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✎Storia d'amore di due minuti ♡

✎Mafia AU, Drammatico ♡

✎Keres Giyu ♡

✎Agape Amihl Teddy

Teddy

✎1000 parole

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Tre erano le note che rimbalzavano tra le mura di quella semplice stanza.
La più semplice nella villa del ragazzo dalle numerose bende, figlio di coloro dietro a "Cosa Nostra".

Strano, no?
E' strano immaginarsi delle dita che avevano passato la loro esistenza ad essere premute su un grilletto che ora accarezzavnano leggiadre i soliti tre tasti, creando quella melodia.
L'unico occhio che le bende non coprivano era socchiuso, mentre le orecchie ascoltavano quel suono dolce e malinconico.

Tre note che danzavano nell'aria, che abbracciavano l'ossigeno e che non uscivano di lì, intrappolate in quella stanza.

Intrappolate come un sentimento strano, dolce e doloroso che non poteva far altro che nascere dal profondo del suo cuore.

Una nota, un sorriso amaro.

La seconda, mani tremanti.

La terza, un destino segnato.

E mai, forse, aveva sentito un dolore così grande, neanche con tutte le ferite che i genitori continuavano a provocargli continuamente.

E i mille pezzi del suo cuore non erano mai stati così pesanti.

Ma la cosa che si spezzò di più, sicuramente, fu la sua anima nel sapere che si fosse messo in trappola da solo.

Continuò ad accarezzare i tasti bianchi.

Era colpa di quegli occhi scuri, dolci e pieni di dolore?

Continuò a suonare.

Era colpa di quei capelli, che sembravano così soffici e leggiadri?

Continuò a suonare.

Era colpa di quel viso, così dolce e amabile che riuscì ad incantarlo?

Continuò a suonare.

Oppure di quel corpo così piccolo che sembrava stare perfettamente tra le sue braccia?

Continuò a suonare.

O forse era stato il vederlo crollare e il vederlo aprirsi a lui che lo fece impazzire?

Continuò a suonare.

No, non erano state solo quelle cose.

Era stato lui, nel suo insieme a fargli perdere completamente la testa.

E forse non doveva innamorarsi.

E forse era troppo poco tempo.

E forse non erano fatti l'uno per l'altro.

Ma era successo.

E Keres non poteva farci nulla.

Così, mentre le tre noti continuavano ad alternarsi in un preciso ordine, un canto danzò su quella melodia, abbracciando la stanza spoglia di calore e di luce ma riempita solo dal ragazzo e dal suo pianoforte.

«Wise man says only fools rush in»

E forse sì.

Era letteralmente caduto ai suoi piedi.

Ma non poteva fare altrimenti.

«But I can't help falling in love with you»

No.

Non poteva proprio farne a meno.

Quel ragazzo che sembrava leggergli l'anima.

Quel ragazzo che sembrava volerlo aiutare.

Quel ragazzo che sembrava porgergli la mano.

Quel ragazzo che riuscì a fottergli il cervello.

E gli prese il cervello, rimanendo sempre nei suoi pensieri.

E gli prese lo stomaco, facendo volare in esso tenere farfalle.

E gli prese il cuore, facendolo battere al suo unico pensiero.

E gli prese l'anima, portandogliela via.

«Should I stay, would it be a sin?»

Doveva rimanere così?

Così a disposizione di un ragazzo di un bar che era riuscito ad incontrare per caso?

Sarebbe stato un peccato?

Anche l'altro la pensava come lui?

E ad Agape, sarebbero arrivate le sue parole?

Avrebbe toccato anche lui il suo cuore?

Ci sarebbe riuscito?

Oppure stava solo perdendo tempo?

E lo aveva fottuto così tanto che con lui cantò come un'usignolo, non riuscendo a tenere la bocca chiusa.

E l'altro come l'avrebbe presa?

Quel giorno il bar era chiuso.

Forse dopo sarebbe passato lo stesso: gli aveva detto che passava la serata a pulire il bar.

"Dopo"

Sorrise amaramente.

Continuò a suonare.

Continuò a ballare.

«If I can't help falling in love with you?»

E se non ce l'avrebbe fatta a non innamorarsi?

E se non ci sarebbe riuscito?

L'altro lo avrebbe accettato o lo avrebbe preso come un matto?

Il dubbio, impercepibile in quella canzone, abbracciò il ragazzo, come un'angelo nero.

Le sue ali lo avvolsero, stringendolo a sè.

Le sue piume andarono a solleticare le sue ferite, causandogli del dolore.

Il dolore di non poter sapere.

Il dolore di non poter sapere se potesse amare o meno.

Ancora una volta, su quel viso scavato dal rimorso un piccolo sorriso amaro apparve sul suo volto.

Era già fottuto, lui.

«Like a river flows, surely to the sea»

Come un fiume che tranquillo superava tutto.

Come un fiome che distruggeva le poche certezze il ragazzo aveva.

Come un fiume che inarrestabile continuava ad andare verso il suo mare.

Come un fiume che, nonostante vedesse il muro pronto a fermarlo, non riuscisse a non pensare al mare.

Ecco com'era l'amore di Keres.

Sentimento e speranza.

Speranza che quel muro non fosse reale.

E mentre in quella stanza veniva concentrato un'amore che va ben oltre a due parole, fuori da essa era un'altro il suono che rimbombava.

Due spari.

«Darling, so it goes, some things are meant to be»

Così però doveva andare.

Così per forza.

Ma lui sorrideva, perchè il suo cuore, almeno una volta, era riuscito a battere per qualcun'altro.

E mentre la dolcezza si godeva quei due minuti, da fuori il suono della morte non accennava a fermarsi.

«Take my hand, take my whole life to»

E poteva prendere tutto di lui.

Poteva farlo, quel ragazzo.

Oh e Keres lo voleva così tanto.

Ma la vita.

Oh, ella non sempre va come vorremmo.

«for I can't help falling in love with you»

E lo aveva capito.

Dolorosamente.

Purtroppo, quasi.

Ma il ragazzo c'era arrivato.

Come una dolce e delicata pioggia, una lacrima si staccò dall'occhio del ragazzo.

Si staccò.

Si allontanò da esso.

Accarezzò lo zigomo.

Baciò la sua guancia.

Accarezzò quel triste sorriso.

E mentre capiva di amarlo.

E mentre la lacrima si staccava dal suo viso e toccava terra.

E mentre gli spari si facevano sempre più vicini, la dolce canzone di ripetè.

« Like a river flows, surely to the sea,
Darling, so it goes, some things are meant to be.
Oh, take my hand, take my whole life too
Oh, for I can't help falling in love with you »

Un sorriso malinconico.

«For I»

Una seconda lacrima che gli accarezzava il volto

«Can't help»

Le porte che si spalancavano

«Falling in love»

Le pistole che vennero puntate alla testa del giovane.

«With»

E quando gli spari ruppero quella storia d'amore di due minuti.

E quando il giovane si accasciò sopra quei dolci tasti.

E mentre i bianchi compagni di due minuti si macchiarono della sostanza scarlatta.

Mentre la Morte raccoglieva il suo ultimo respiro.

Il suo pensiero fu uno solo.

Fu una persona.

Una parola.

Cinque lettere.

Un sorriso.

"Agape"

«You»

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