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━━━━━━━━━ 𝒂 𝒘𝒂𝒊𝒕𝒊𝒏𝒈 𝒈𝒂𝒎𝒆

𝒂𝒄𝒕 𝒕𝒘𝒐 // 𝒔𝒆𝒂𝒔𝒐𝒏 𝒔𝒊𝒙

capitolo diciotto . . . . the vampire diares

༄ // ❝ tranquillità ❞














La giornata durò per quelli che sembravano anni.

"Hai finito il compito di matematica?" chiese Bonnie dall'altra parte della stanza. Molly alzò lo sguardo dalla costellazione che stava inconsciamente disegnando in cima al foglio del suo quaderno, puntando la sua attenzione sulla strega.

"Ehm..." la bruna frugò nel suo zaino e sfogliò tra i suoi fogli prima di consegnare a Bonnie i compiti. "Eccoti."

"Sono così felice che tu sia tornata." affermò la Bennett prima di voltarsi sulla sedia girevole verso la sua scrivania.

"Fammi vedere quando hai finito." disse Caroline mentre scriveva qualcosa nei suoi appunti. Le tre avevano studiato nel dormitorio della Forbes per ben due ore. Caroline alzò lo sguardo dal suo quaderno e vide Molly guardare fuori dalla finestra con uno sguardo perso. "Stai bene?" le chiese.

La testa di Molly scattò verso la vampira dai capelli biondi. "Sto bene." affermò, scuotendo la testa e abbassando lo sguardo sui suoi compiti.

"Sembri nervosa." disse Bonnie. "Continui a far cliccare la tua penna da mezz'ora."

Molly alzò le spalle e fece un respiro profondo, cercando una scusa per il suo stato d'animo. "Ho un esame domani."

Caroline iniziò a mettere le sue cose nello zaino, facendo spostare l'attenzione delle due brune verso di lei, con un cipiglio sul volto. "Dove vai?"

"All'ospedale." ammise la Forbes, sospirando prima di mettersi lo zaino in spalla.

"Ancora?" Bonnie aggrottò la fronte.

"Sì." dichiarò Caroline con sicurezza. "Io e mia madre guarderemo Baywatch per la quinta volta."

Molly rise per la scelta del film. "Baywatch? Tra tutti i bellissimi film che esistono?"

Caroline sembrò offesa dalle sue parole. "Scusa se non mi piacciono i tuoi profondi e tristi film indie." disse sarcasticamente, mimando le virgolette con le mani.

Molly rise, scuotendo la testa perché sapeva che aveva ragione ━ il genere indie era il suo favorito e 'little miss sunshine' era il suo film preferito in assoluto.

Ma dopo poco tornò il silenzio nella stanza.

"Come sta?"

Caroline fece un respiro profondo. "Non lo so." disse, alzando leggermente le spalle mentre abbassava lo sguardo sul pavimento, preoccupata per la salute della madre. "I dottori mi hanno detto tutto quello che potevano." poi guardò l'orologio. "Devo andare, mandami un messaggio quando trovi la risposta alla domanda ventotto." ordinò Caroline, indicando Molly.

La Denver aspettò che la Forbes chiudesse la porta per tornare a studiare i suoi appunti. "Va bene." disse Bonnie, costringendo Molly a guardarla. "Ora puoi dirmi cosa c'è veramente che non va."

"Cosa? Cosa vuoi dire?" chiese Molly, leggermente confusa.

"Molly Denver, ti conosco da sei anni e non ti ho mai sentito dire di essere in ansia per un test." affermò Bonnie, alzandosi dalla sedia girevole della scrivania e lasciandosi cadere sul letto con uno sguardo consapevole sul volto. "Cosa succede?"

La bruna si morse l'interno della guancia e cercò di pensare a una scusa che non fosse una vera e propria bugia, perché se le avesse rivelato che il motivo per cui era nervosa era la salute di Kai, l'avrebbe presa per pazza. "Sono solamente preoccupata che... Kai sia di nuovo libero."

Bonnie annuì lentamente, sapendo che l'argomento 'Kai' era molto delicato. "Giusto." disse piano. "Non abbiamo mai veramente parlato di cosa... è successo quando Damon e io abbiamo lasciato il mondo prigione senza di te."

Molly giocherellò con le sue dita, scrocchiandole e dandosi dei piccoli pizzicotti. "Non c'è molto da dire." ammise, alzando le spalle e tenendo lo sguardo fisso sulle sue scarpe mentre queste si muovevano velocemente.

"Non può vincere la fusione. L'intera congrega crollerà." Bonnie scosse la testa, cercando di 'consolarla' in qualche modo. "E sento che Alaric ha davvero trovato la persona giusta per lui." disse, incrociando le gambe sul letto e mettendosi un cuscino in grembo. "Non può perdere Jo."

Molly stette zitta per un momento, elaborando le parole della sua amica. "Già." disse dopo aver realizzato di non aver detto nulla in risposta. "Si, appunto." annuì rapidamente, come se le parole appena uscite dalla sua bocca fossero rivolte più a se stessa che a Bonnie.

La strega Bennett aprì la bocca per dire qualcos'altro, ma si fermò quando Molly emise un gemito sommesso, allungando rapidamente le mani verso il lato della sua tempia e sussultando leggermente per il dolore.

"Wow." mormorò Bonnie, guardando preoccupata la sua amica. "Cos 'era quello?"

Molly strinse rapidamente gli occhi nel tentativo di attenuare il dolore acuto che le aveva appena attraversato la testa. Dopo un breve momento, aprì gli occhi e si strofinò il ponte del naso con il pollice e l'indice.

Dopo aver capito cosa stava succedendo, Molly si alzò dal posto in cui era seduta e si avvicinò al calendario che Bonnie aveva appeso sopra la sua scrivania. Era il 22 febbraio e c'era la luna piena il 23.

"Merda." mormorò la Denver, allontanandosi un po' dal calendario con gli occhi spalancati.

Bonnie guardò Molly confusa prima di alzarsi e guardare anche lei il calendario. "Oh." disse, capendo il motivo della preoccupazione della sua amica. "Beh, Tyler ti ha insegnato a controllarle, giusto?"

Molly la guardò preoccupata. "L'unico modo per mantenere il controllo è trasformarsi in modo continuato, e io non mi trasformo da otto mesi."

Bonnie si morse l'interno del labbro, non sapendo come essere d'aiuto. "Tyler ti aiuterà-"

La bruna scosse la testa e la strega smise di parlare. "È umano, lo potrei uccidere." affermò. "Dovrò farlo da sola."

"Vengo io con te." Bonnie annuì, sicura della sua decisione.

"Ucciderei anche te." Molly scosse di nuovo la testa, apprezzando il pensiero della sua amica. "L'ho fatto da sola in passato, però...  non lo faccio da un po' di tempo." deglutì, cercando di rassicurarsi da sola.

Il telefono di Molly squillò e lei lo tirò fuori dalla tasca dei pantaloni, vedendo una chiamata in arrivo. "È Tyler." Molly informò Bonnie prima di fare clic su 'accetta la chiamata', non riuscendo a dire nemmeno una parola prima che lui iniziasse a parlare.

"Dove sei?!" disse Tyler freneticamente.

Sul viso di Molly apparve un'espressione confusa. "Con Bonnie a studiare. Perché? Cosa c'è che non va?"

"Liv è con te?" chiese il ragazzo Lockwood, come se non avesse sentito le ultime domande di Molly.

"No?" rispose la bruna, mentre il cipiglio sul suo volto si faceva più pronunciato.

"Merda." imprecò Tyler, passandosi una mano sulla faccia per la frustrazione.

"Tyler cosa succede?" gli chiese Molly, diventando sempre più preoccupata.

"C'è un'eclissi fra poco." iniziò lui mentre la Denver sentiva la sua gola stringersi alle sue parole. "Liv ha mentito e mi ha detto che era con te, ma sono sicuro che suo padre cercherà di far fondere lei e Luke stasera." Molly non riusciva a concentrarsi su quello che stava dicendo il suo fratello adottivo, sentendo le sue parole fondersi insieme mentre il panico cominciava ad instaurarsi all'interno del suo petto.

"Tyler, stanne fuori, non è un tuo problema." gli ordinò Molly, cercando di calmarlo per far si che non facesse cose stupide di cui si sarebbe pentito.

"Si che è un mio problema, Molly!" urlò frustrato al telefono. "Luke ucciderà Liv. E non posso perderla. Io la amo." ammise il ragazzo Lockwood mentre Molly guardava Bonnie, che sembrava altrettanto preoccupata. "Devo andare." disse Tyler, riattaccando prima che la Denver potesse dire altro.

"C'è un'eclissi stasera?" chiese Bonnie, aggrottando la fronte mentre Molly iniziava a infilare tutta la sua roba nello zaino. La bruna non rispose, precipitandosi velocemente alla porta. "Dove stai andando?" chiese di nuovo la Bennett.

"Non ne sono sicura." affermò Molly, pianificando rapidamente nella mente quello che avrebbe fatto dopo. Non aveva idea di dove fosse Kai ━ o di quando l'avrebbe rivisto.

O se l'avrebbe rivisto.

. . .

Molly guidò velocemente per la strada buia, guardandosi intorno freneticamente mentre guidava, cercando qualsiasi segno che indicasse che lui fosse vivo e vegeto. Usando come fonte di luce i fari della sua macchina e alcuni fari sparsi qua e là.

Il vento si alzò, facendo volare in giro le foglie e i rami degli alberi del bosco, mandandoli ovunque. Molly si distrasse per qualche secondo, guardando il cielo stellato mentre 'l'Eclisse di Mezzanotte' inghiottiva lentamente la luna.

Sentiva un forte dolore allo stomaco e non riusciva quasi a respirare, come se un grosso macigno fosse stato posizionato sul suo petto. Voleva saltare fuori dalla macchina e urlare e piangere ━ era impaurita dai danni che avrebbe causato questa eclissi.

Molly afferrò il suo telefono e compose il numero di Tyler, poi avvicinò rapidamente il cellulare all'orecchio. Continuando a guidare, batté freneticamente il pollice sul volante dell'auto, cercando di mantenere il respiro regolare mentre aspettava che lui rispondesse.

Ma lui non lo fece, per la nona volta.

Continuava a immaginare come sarebbe potuta essere la fusione, e più ci pensava, più si sentiva male.

Molly infilò l'auto nel vialetto di casa e si fermò un momento prima di parcheggiarla e spegnere il motore.

La radio si spense e il silenzio la invase. Voleva urlare, voleva piangere, voleva prendere a pugni qualcosa ━ o qualcuno. E così fece. Incanalando tutta la forza dentro di sé, inizio a colpire ripetutamente il volante dell'auto con le mani serrate, urlando per far uscire tutto quello che provava. Le lacrime cominciarono a rigarle le guance mentre si fermava.

Molly si coprì il viso con i palmi delle mani e cercò di calmarsi. Non sapeva perché stava piangendo per lui, non sapeva perché stava così male al pensiero che lui non riuscisse a sopravvivere. Non sarebbe dovuto importargli di lui.

Scese dall'auto e si asciugò ogni segno di lacrime mentre entrava velocemente nella villa dei Lockwood. "Tyler?" urlò Molly mentre la sua voce si incrinava leggermente. "Tyler, sei a casa?"

Nessuna risposta. Molly tirò su col naso mentre si affrettava a salire le scale, asciugandosi le lacrime sulla guancia con l'estremità della manica.

Voleva dormire. Ne aveva bisogno. Ma sapeva che non avrebbe dormito, non finché non avrebbe saputo che lui stava bene.

La Denver entrò nella sua camera da letto e desiderò davvero che la finestra fosse aperta. Ma non lo era. E lui non era lì ad aspettarla con il suo solito sorriso strafottente.

Si tolse le scarpe da ginnastica, e questo era il massimo che poté fare prima di arrendersi e mettersi a letto. Allungò una mano fuori dalle coperte e spense la lampada prima di girarsi e chiudere gli occhi.

Cercò di dormire. Ma a questo punto, l'insonnia era inevitabile.

Vai a dormire. Una lacrima le scese dall'occhio fino ad arrivare alla sua bocca. Vai a dormire. Continuò a ripetersi, più e più volte per un'ora. Facendo qualsiasi cosa per tenere la sua mente occupata.

Finché un tonfo non risuonò dall'altra parte della stanza. I suoi occhi si spalancarono in preda al panico e istintivamente accese la lampada con un movimento rapido, mettendosi a sedere sul materasso.

La finestra era aperta.

E Kai era proprio lì accanto ad essa.

Molly non riusciva a parlare, la sua mano si allontanò lentamente dalla lampada, e i due si fissarono per un lungo momento. Sembrava malato ━ la sua pelle era pallida, le sue labbra erano violacee e dei cerchi scuri circondavano i suoi occhi. I suoi capelli erano disordinati e i suoi vestiti erano strappati. Ma lui era lì. Era vivo.

Non riusciva a pensare a Luke, o a Jo, o a chiunque avesse fatto la fusione con lui.

Kai era l'unica cosa nella testa di Molly in quel momento.

Nessuno dei due parlò. Non ne avevano bisogno.

Kai si avvicinò all'altro lato del letto e si sedette dolcemente, fissando il terreno e respirando affannosamente.

Molly si alzò un po' a sedere e lo guardò attentamente, ma lui non la guardava, fissava pensieroso lo stesso punto per terra. La bruna esitò prima di afferrargli dolcemente la mano.

Kai abbassò lo sguardo sulle loro mani, poi di nuovo su di lei.

Le labbra della bruna si contrassero nervosamente in un sorriso tirato, e il sifone notò che aveva pianto.

Molly si girò nel letto e afferrò uno dei due cuscini che usava per dormire, mettendolo accanto al suo. Kai la guardò, e non c'era bisogno di dire una sola parola prima che lei spegnesse di nuovo la lampada.

La Denver si sdraiò sul suo cuscino e Kai si sdraiò sul suo.

Molly osservò Kai voltarsi verso di lei mentre le afferrava leggermente la mano, intrecciandola con la sua.

E in quel momento sentì una scintilla. Sapeva che quella notte era successo qualcosa di importante, perché era cambiato. I suoi occhi la guardavano ammaliati, avendo sentito la sua stessa scintilla.

Quel piccolo tocco esprimeva delle emozioni, cosa nuova per il ragazzo Parker. Una specie di conforto inesprimibile... e Molly si sentiva al sicuro. Per la prima volta non doveva zittire i suoi pensieri o misurare le sue parole.

E non ci volle molto prima che entrambi si addormentassero.















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@ -𝒏𝒙𝒑𝒕𝒗𝒏

𝒘𝒐𝒓𝒅 𝒄𝒐𝒖𝒏𝒕 // 2121

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