❝𝑅𝑎𝑔𝑖𝑜𝑛𝑒 𝑒 𝑠𝑒𝑛𝑡𝑖𝑚𝑒𝑛𝑡𝑜 𝑠𝑜𝑛𝑜 𝑑𝑢𝑒 𝑓𝑎𝑐𝑐𝑒 𝑑𝑖𝑣𝑒𝑟𝑠𝑒 𝑑𝑖 𝑢𝑛𝑎 𝑠𝑡𝑒𝑠𝑠𝑎 𝑚𝑒𝑑𝑎𝑔𝑙𝑖𝑎: 𝑖𝑙 𝑙𝑜𝑟𝑜 𝑐𝑜𝑛𝑓𝑙𝑖𝑡𝑡𝑜 𝑐𝑟𝑒𝑎 𝑓𝑟𝑢𝑠𝑡𝑟𝑎𝑧𝑖𝑜𝑛𝑒, 𝑙𝑎 𝑙𝑜𝑟𝑜 𝑎𝑟𝑚𝑜𝑛𝑖𝑎 𝑑𝑜𝑛𝑎 𝑠𝑒𝑟𝑒𝑛𝑖𝑡𝑎̀.❞

||𝐸𝑚𝑎𝑛𝑢𝑒𝑙𝑎 𝐵𝑟𝑒𝑑𝑎||

Dopo più di tremila anni i ragazzi dell'epoca antecedente alla pietrificazione stavano finalmente per riassaporare la dolcezza dello zucchero filato.

Senku aveva voluto ricrearlo, utilizzando come al solito una scusa per mascherare il fatto che lo stava facendo per loro.

Quando gli abitanti del villaggio lo assaggiarono mostrarono delle espressioni beate, come se avessero appena mangiato la cosa più buona del mondo.
Ma come dargli torto, prima di quel momento non avevano mai assaporato niente di così dolce.

Dopo averlo dato a coloro che non l'avevano mai visto era tempo per chi invece lo conosceva fin troppo bene di poterlo mangiare nuovamente.

Ikuyo però era presa cercare qualcuno, più precisamente il ragazzo della sua amica, Kinro.

Non si era fatto vedere e ci avrebbe scommesso tutto che ancora stava sul ponte a fare la guardia.

«Quello stupido, Kinuyo sta palesemente aspettando che venga qui, e lui che fa? Continua a fare la guardia?» Sussurrò tra se e se, lanciando poi un'occhiata all'amica, che come lei non aveva ancora preso un pezzo di zucchero filato.

La cosa fece infuriare Ikuyo, che decise di andare a prendere di persona colui che lei aveva soprannominato "borbottone fissato con le leggi", così da trascinarlo a forza all'interno del villaggio.

Il suo passo era spedito e non mostrava segni di esitazione, non poteva credere che non si fosse mosso da lì per nemmeno un secondo da quando era cominciata la giornata, certe volte si chiedeva in base a quale criterio decidesse di prendersi una pausa o meno.

«Sul serio non capisce che questo è uno dei momenti in cui deve prendersi una pausa per stare con Kinuyo?» Mise piede sul ponte e si diresse verso i due fratelli, in piedi davanti all'entrata del villaggio.

Ikuyo sfrecciò davanti a loro con un'espressione fintamente pacifica e sorridente.
«Ei ragazzi!»

Ginro si voltò verso di lei quando la vide arrivare.
«Ikuyo! Che ci fai qui?» Il suo viso poi si illuminò.
«Oh ti prego! Sei qui per portarci ad assaggiare quello che stanno mangiando gli altri? Sembra così buono! Ne voglio uno!» Cominciò a farfugliare esasperato da quello che si perdeva a forza di fare la guardia.

Alla castana il ragazzo fece pena, in effetti stare la maggior parte del proprio tempo lì non doveva essere affatto piacevole.

«Ginro, lo sai che questo è il nostro lavoro.» Intervenne Kinro prima aggiungere la sua solita frase.
«Le leggi sono leggi.»

Nell'udire quell'affermazione a Ikuyo a momenti le prendeva un tic nervoso all'occhio.
«Un girono di questi gli lancio qualcosa, sul serio.» Lo disse talmente sottovoce che nessuno dei presenti riuscì a sentirla.

Decise di ignorare il commento del moro per rivolgersi a Ginro, doveva prima chiedere una cosa a lui.
«Ginro, devo chiederti un favore.» Unì i palmi delle mani tra di loro, portandole all'altezza del suo viso, pregandolo di ascoltarla.

«Ti assicuro che ti porterò non uno, ma due zuccheri filati, ma devi promettermi di accettare la richiesta che sto per farti.» Lo guardò negli occhi, attendendo una risposta da parte sua.

Lo vide pensarci per un istante, però non gli prese molto tempo dal momento che avrebbe ricevuto in cambio ciò che desiderava tanto.

«Ginro, non lasciarti convinc-» Le parole di Kinro però vennero scavalcate da quelle del fratello.
«Va benissimo! Chiedi pure!» Esclamò quest'ultimo con entusiasmo crescente.

«Ei! Ginro, ascoltami!» Si lamentò il moro mettendosi poi una mano in faccia, rassegnato.

Sul volto di Ikuyo nacque un sorriso raggiante, aveva appena ottenuto il tassello che non avrebbe permesso a Kinro di replicare in alcun modo.

«Io devo portare tuo fratello da Kinuyo, non pensi sia romantico mangiare insieme uno zucchero filato in una giornata così bella?» Cominciò a dire con aria sognante, portando le mani sulle guance.

«Quindi volevo chiederti se potevi rimanere solo tu per un po' a fare da guardia» disse poi, sperando che il giovane non cambiasse idea proprio in quel momento.

Il biondo non amava l'idea di rimanere lì da solo, sarebbe stato ancora più noioso, però se non avesse accettato probabilmente gli altri avrebbero finito lo zucchero filato e lui sarebbe rimasto a bocca asciutta.

Cosa che non sarebbe successa a prescindere, non avrebbero mai permesso che qualcuno non assaggiasse tale prelibatezza, ma questo lui non sapeva.

«Va bene, ma solo perché mi hai promesso due zuccheri filati invece di uno solo!» Le disse, ricordandole di ciò che avrebbe dovuto portargli.

Ikuyo saltellò sul posto, in preda alla felicità.
«Ma certo! Grazie Ginro!» Si girò poi nella direzione del fratello maggiore del biondo.

«Tu ora vieni con me, non esiste che te stai qui tutto il tempo!» Non gli diede modo di replicare, lo afferrò per un polso e lo trascinò via dal ponte.

«Dovrei quantomeno finire prima il turno, ci sarei andato dopo da Kinuyo-» Si bloccò quando vide lo sguardo minaccioso della ragazza.

Ikuyo parlò solamente quando si fermarono, a poca distanza dal luogo dove gli altri si stavano gustando il dolce.
«Lei ti sta aspettando adesso, tranquillo, Ginro se la caverà benissimo! Ora aspettami qui, torno subito.» 

La castana riapparse con due zuccheri filati in mano, glie ne diede uno ma poi si accorse che nell'altra mano ancora teneva la sua lancia.
«Sei diventato come Ginro per caso?»

«In che senso?» Chiese lui non capendo a cosa si riferisse.
«La lancia non portartela dietro, per favore.» La prese e l'appoggiò affianco al carro dello zucchero filato, dando subito dopo l'ultimo che aveva nella mano appena liberata di Kinro.

«Non vuoi proprio farmi finire il turno, vero? Non mancava molto.» La guardò con aria di chi sapeva che non avrebbe potuto fare niente per farle cambiare idea.

Ikuyo sorrise.
«Per una volta al diavolo le regole, vai e passa un bel pomeriggio con lei.» Si mise dietro di lui e lo spinse delicatamente sulla schiena con entrambi i palmi delle mani.
«Su, forza, non perdere altro tempo!» Notò un accenno di sorriso sul viso di Kinro, anche lui voleva stare con la sua ragazza, non poteva nasconderlo.

La ragazza fu soddisfatta quando lo vide avvicinarsi all'amica e allungare lo zucchero filato verso di lei.

Il viso di quest'ultima si illuminò, sicuramente non si aspettava di vederlo in quel momento, anche se ci stava sperando con tutta se stessa.

Ikuyo decise di sedersi sul tronco di un albero caduto a causa di qualche tempesta, sembravano tutti così felici, era veramente una bella giornata.

Improvvisamente vide davanti a se la nuvola bianca di uno zucchero filato.

Fece scivolare lo sguardo su di esso, fermandosi su colui che glie lo stava porgendo.

Gen si era appena seduto accanto alla castana portandosi dietro solo uno zucchero filato, non le ci volle molto a capire che quello era per lei, sicuramente aveva notato che non aveva ancora avuto modo di assaggiarlo.

«Non puoi non mangiarlo, sai... Il sapore ti riporta indietro di tremila anni, è magico.» Le disse con un piccolo sorriso sul volto.

Non seppe perché, ma Ikuyo si chiese come sarebbe stato passare le giornate con Gen nel loro mondo, quello prima della pietrificazione.

Con molte probabilità sarebbe stato capace di comprarle uno zucchero filato e rendere quel momento unico, anche se in quel mondo era una risorsa alla quale tutti potevano avere facile accesso.

«Quindi quello è per me?» Domandò la ragazza indicando ciò che il bicolore teneva in mano.

Lui annuì, però poi se lo portò vicino, all'altezza delle labbra, osservandola con furbizia.
«Devi riuscire a prenderlo, prima.»

Ikuyo lo guardò e accennò ad un sorriso.
«È una sfida che perderai, sono molto veloce, lo sai.» Qualche secondo dopo le venne un dubbio, forse la stava solo ingannando.

«Aspetta, non vorrai fare come si faceva con le torte, vero?» Domandò assottigliando lo sguardo.
«Con le torte? Non capisco a cosa tu ti stia riferendo» rispose Gen con tono innocente, al quale la castana non credette nemmeno per un minuto.

«Lo sai che intendo, se mi avvicino non è che me lo sbatterai in faccia, vero?» L'espressione di Ikuyo doveva essere esilarante, visto come scoppiò a ridere il ragazzo.

La giovane non riuscì a non soffermarsi sul suono della sua risata, era così leggera e bella che avrebbe potuto ascoltarla ancora e ancora.

Le ci vollero dei lunghi secondi per risvegliarsi da quello stato di trance nel quale era entrata a causa di Gen.

«Ti prometto che non farò niente di tutto ciò.» Un'altra piccola risatina uscì dalle sue labbra.
«Certo che ne hai di fantasia! E poi, se devo essere sincero, con le torte è più divertente.» Precisò il giovane mantenendo un sorriso sul volto.

Anche Ikuyo si fece scappare una risatina.
«Si, ma con te è sempre tutto un punto di domanda, non so mai cosa potresti fare.»

«Quindi, hai deciso di fidarti e avvicinarti?» Le domandò Gen, lanciando una breve occhiata allo zucchero filato.

Come risposta Ikuyo decise di portare il viso vicino a quella soffice nuvola, però non fece in tempo a sentirne il sapore, perché il bicolore lo scostò di lato, posando poi alcune dita sotto il mento di lei, per alzarle il viso e guardarla negli occhi.

La ragazza iniziò a sentire il viso arrossarsi sempre di più, mentre il cuore cominciò a battere talmente rapidamente che sembrava volesse uscirle dal petto.

Non disse niente, le parole non volevano uscire, quella vicinanza la stava mandando in tilt.

Il suo intero corpo le suggerì di non allontanarsi, le disse di rimanere lì, ad ammirare gli occhi di Gen e scoprire come sarebbe andata a finire.

Spesso le aveva rivolto sguardi seducenti, che nascondevano un che di amorevole, ma in quel momento era del tutto diverso.

Gli occhi del bicolore trasmettevano ciò che provava per lei, non l'aveva mai guardata in quel modo, come se lo avesse voluto tenere per un'occasione speciale.

Ikuyo si perse in quello sguardo pieno di amore.

Dopo averla ammirata per dei secondi Gen si decise a chinare il viso su di lei, fino a far incontrare le loro labbra, unendole in un bacio.

La ragazza non ci pensò due volte e accolse quel gesto con piacere, ricambiandolo e chiudendo gli occhi.

Non lo avrebbe accettato se avesse avuto anche il più piccolo dubbio sulla serietà di quel bacio.

Aveva passato tanto tempo con lui e aveva imparato a conoscerlo, per quanto molti potessero considerarlo superficiale, Ikuyo sapeva che invece non lo era per niente.

Inoltre sapeva che con lei era sempre stato sincero.
Ha sempre mostrato il suo interesse senza nasconderlo in alcun modo, infatti non si era mai fatto problemi nel provarci con la castana in qualsiasi occasione.

Inizialmente Ikuyo pensava lo stesse facendo solo per il gusto di farlo, ma alla lunga aveva capito che non era così: i suoi gesti, i suoi sentimenti, era tutto reale.

Ed era stato questo a farle prendere una cotta per il bicolore.

Per una volta si sentiva cercata sul serio, poteva passare del tempo con lui senza avere troppi pensieri riguardo ciò che provava, perché non veniva nascosto come fosse la peste, non veniva allontanato.

«A quanto pare hai gradito.» Le disse Gen una volta che si furono staccati, poggiando la fronte contro quella della ragazza.

Quest'ultima sorrise, le emozioni provate si muovevano incessantemente all'interno del suo corpo, sentiva di avere le famose farfalle nello stomaco.

«Si, sulle tue labbra c'è ancora il sapore dello zucchero filato che hai mangiato prima di venire da me» rispose lei facendolo ridere.

«Mi hai fatto venire un'idea.» Le disse lasciando che un sorrisetto si formasse sul suo viso.

Si allungò verso lo zucchero filato che ancora teneva in mano, sotto lo sguardo curioso di Ikuyo.

Gli diede un morso e senza attendere oltre portò nuovamente le labbra su quelle della castana, posando delicatamente la mano libera sulla guancia di lei.

La ragazza sorrise contro la sua bocca prima di ricambiare una seconda volta, aggrappandosi alle sue spalle e prendendo poi un pezzo di zucchero filato, che andò a mangiare quando lui si allontanò.

Si erano appena divisi un pezzo del dolce nel modo più romantico possibile.

«Iku-chan, è da tanto che desideravo baciarti, vorrei farlo ancora una volta» sussurrò lui buttando un'occhiata sulla bocca della giovane.

Al compleanno di lei aveva fatto in modo di dichiararsi con il regalo che le aveva fatto, il suo intento era di aspettare una sua risposta, ma non ce l'aveva fatta a resistere dal baciarla.

Le labbra di Ikuyo lo chiamavano e Gen era incapace di rifiutare un richiamo così forte.

La ragazza in quel momento stava sentendo le stesse e identiche cose, anche lei voleva baciarlo di nuovo, provava qualcosa di intenso per il bicolore e non poteva più nasconderlo.

«Allora fallo.» Gli disse avvicinandosi per farsi baciare da lui.

xxx

Il lavoro di Senku era terminato, tutti avevano ricevuto lo zucchero filato, si era persino fatto convincere da Ikuyo a darne due a Ginro per uno scambio di favori che si erano promessi di mantenere.

Si appoggiò contro il tronco di un albero e rivolse i suoi pensieri verso la ragazza, non riusciva a togliersi dalla testa la sua espressione dopo aver visto il bracciale che molto tempo prima le aveva regalato.

Nel ricordare quella giornata Senku aveva fatto caso a come fossero frequenti i momenti che avevano passato insieme, fuori dal contesto scientifico.

In quel mondo pieni di insidie e pericoli da superare momenti come quelli si erano drasticamente ridotti, li avevano avuti, ma il lavoro che dovevano portare avanti era tanto e la maggior parte del tempo che trascorrevano insieme era per quel motivo.

Sapeva che la ragazza capiva, dopotutto conosceva l'importanza di ciò che dovevano fare, ma era anche vero che in molte occasioni aveva cercato di fargli capire che da parte sua voleva qualcosa di più.

Però lui invece di accogliere quello che era il desiderio dell'amica, l'aveva respinto, marcando più e più volte che non voleva avere niente a che fare con l'amore o sentimenti simili.

Una risatina gli uscì dalla bocca.
«Non è proprio da me soffermarmi su pensieri di questo tipo» sussurrò portandosi una mano sul viso.

Non sapeva perché, ma la sua mente era appena tornata ad un preciso istante, collocato a prima che arrivassero al villaggio.

Era tornata a quando Kohaku li stava accompagnando dai suoi compagni, sembrava passato così tanto tempo, ne avevano fatte di cose da quando era iniziata quella loro nuova vita.

Nel togliere la mano dal viso passò le dita sulle labbra, bloccandosi lì per un istante.

Il bacio che Ikuyo gli aveva dato, credendo che lui stesse dormendo, l'aveva sentito.

In quel momento il giovane era sveglio, ma era stato completamente preso alla sprovvista, di conseguenza aveva preferito fare finta di niente, cosa che gli era riuscita alla perfezione.

«Alla fine anche io non ne sono immune, eh?» Disse a se stesso, riferendosi ai sentimenti che provava per la castana.

Ora che ci pensava però gli venne spontaneo domandarsi perché si era ostinato ad allontanare quell'emozione in modo così persistente.

Alla fine Ikuyo amava, come lui, la scienza e la chimica, quindi era logico pensare che fosse la ragazza giusta per Senku.

Chi più di lei avrebbe potuto capirlo in quelle sue fisse?

Forse la cosa più giusta da fare era parlarne con la giovane.

Senku non era bravo con quelle cose, ma ormai aveva preso la decisione di non scappare più, sentiva non poterlo fare ancora.

Nel tentare di sopprimere quei sentimenti non aveva fatto altro che farli crescere.

Si raddrizzò, staccandosi dal tronco dell'albero, e si mise a cercare Ikuyo.

Senku aveva fatto la sua scelta, però si rese conto di averci messo troppo, di aver atteso troppo a lungo, solo quando vide Gen baciare la castana.

Bacio al quale lei ricambiò.

»»————-　★　————-««

Angolo autrice:
Capitolo più lungo del solito, ma come avete potuto vedere ci sono stati dei punti importanti per la storia~

Finalmente Senku ha preso una decisione in merito a ciò che sono i suoi sentimenti, ma nello stesso momento Gen e Ikuyo si sono baciati.
Quella di Senku è stata la parte più difficile del capitolo da scrivere🙈

Comunque, spero che il capitolo vi sia piaciuto💕

Ilas🎐