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𝒞𝒶𝓅𝒾𝓉𝑜𝓁𝑜 𝟺𝟹

❝𝑁𝑜𝑛 𝑎𝑣𝑒𝑟 𝑚𝑎𝑖 𝑝𝑎𝑢𝑟𝑎 𝑑𝑖 𝑢𝑛𝑜 𝑠𝑐𝑜𝑛𝑡𝑟𝑜. 𝐴𝑛𝑐𝘩𝑒 𝑞𝑢𝑎𝑛𝑑𝑜 𝑖 𝑝𝑖𝑎𝑛𝑒𝑡𝑖 𝑐𝑜𝑙𝑙𝑖𝑑𝑜𝑛𝑜, 𝑑𝑎𝑙 𝑐𝑎𝑜𝑠 𝑛𝑎𝑠𝑐𝑒 𝑢𝑛𝑎 𝑠𝑡𝑒𝑙𝑙𝑎.❞

||𝐹𝑜𝑛𝑡𝑒: 𝐴𝑛𝑜𝑛𝑖𝑚𝑜||

Tutti i ragazzi della Seirin si stavano preparando per il riscaldamento che avrebbero fatto di lì a poco in campo. Ognuno di loro non vedeva l'ora di confrontarsi con la Rakuzan.

Sebbene sapessero che non sarebbe stata una passeggiata, non erano più nella pelle, avrebbero cominciato a giocare anche in quel preciso momento se fosse stato per loro.

Kayla si era appena legata i capelli in una coda alta.

Si tolse l'orecchino a forma di piuma e lo ripose con cura nel borsone.

«Il momento della vostra sfida è arrivato.» Le disse Kagami, riferendosi al fatto che mancava veramente poco all'inizio della partita.

«Immagino che Akashi non abbia mostrato tutta la sua forza durante i vostri allenamenti.» Intervenne Kuroko, che si trovava al fianco del rosso.

«Già.» La ragazza si raddrizzò dopo aver chiuso la borsa.
«Ne ho vista solo una parte, ma è abbastanza per capire che non va sottovalutato.»

Si girò verso i due compagni prima di continuare.
«Inoltre so che si comporterà come fa con tutti gli altri, non lascerà che il nostro rapporto influenzi in qualche modo la partita» sorrise.
«Ma va bene così.»

«Sei proprio sicura di non voler entrare subito in campo?» Le domandò poco dopo Kagami, mentre uscivano dallo spogliatoio.

Insieme alla coach erano arrivati alla conclusione che avrebbero fatto meglio ad utilizzare la stessa strategia che avevano usato quando la ragazza era appena entrata in squadra.
In quell'occasione, quando stavano giocando contro la Shutoku, la giovane era rimasta in panchina ad osservare i movimenti dell'avversario prima di entrare in campo.

«Per quanto io non veda l'ora di confrontarmi con la squadra di Seijuro, devo pensare anche a cosa posso fare per noi» cominciò a spiegare all'amico.
«Questa è una partita delicata, vorrei prima guardare con attenzione i nostri avversari. Al momento giusto la coach mi farà entrare.»

«Come strategia può funzionare» disse Kuroko, appoggiando l'idea della ragazza.
«In ogni caso ci servono delle carte nascoste, da giocare nei momenti critici.»

I tre compagni si guardarono a vicenda, non dovevano avere fretta di fare le cose. Quando ce ne sarebbe stato bisogno Kayla era lì, pronta ad aiutarli.

xxx

«Quindi pensi che la ragazza non giocherà fin dall'inizio?» Stava chiedendo un ragazzo alto, l'unico tra i suoi compagni ad avere una barbetta sul mento, al capitano della sua squadra.

«Non lo farà.» Si alzò dopo esserci allacciato le scarpe.

«La conosco. Questa è una partita importante, sicuramente rimarrà in panchina ad osservare il nostro gioco per un po'.» Rivolse lo sguardo verso la ragazza, che in quel momento stava parlando con alcuni suoi amici.

«Di la verità, quanto dobbiamo preoccuparci di lei?»

Il capitano spostò gli occhi sul suo compagno di squadra.
«Voi non prendetela sottogamba. Ma in ogni caso sarà la Rakuzan a vincere, perché il nostro gioco è assoluto.» Si allontanò, senza aggiungere altro.

«Ei.» Un ragazzo dai capelli neri, che gli arrivavano fino al mento, si avvicinò all'amico.
«Sbaglio o quella è la stessa ragazza che qualche mese fa è piombata nello spogliatoio della squadra per parlare con Sei-chan?»

L'altro giocatore, Nebuya, ci pensò su un momento.
«Hai ragione, Mibuchi, è lei.»

«Abbiamo visto la confidenza che ha con lui, e se anche il capitano ci ha detto di non sottovalutarla allora non lo faremo» continuò a dire Mibuchi, osservando la giovane.

«Finite di prepararvi per la partita» disse Akashi, interrompendo il loro discorso, lo scontro stava per avere inizio.

Quando la partita cominciò molti rimasero sorpresi nel vedere Kagami al centro del campo, invece di Teppei.

Avrebbe provato lui a prendere la palla.

Il rosso riuscì nel suo intento. Kayla dalla panchina aveva già rivolto tutte le sue attenzioni sulla squadra avversaria.

Aveva avuto modo di vedere come giocassero quando c'era stata la partita contro la Shutoku, ma con la Seirin non era detto che sarebbe stato uguale.

Come al solito, i passaggi che faceva Akashi erano imprevedibili e precisi, su quel fronte avevano molto in comune, anche lei poteva evitare di guardare dove la passava, l'importante era sapere dove si trovassero i propri compagni.

Sbarrò gli occhi quando vide Kagami saltare alla massima potenza per fare canestro.

Quest'ultimo si era ritrovato Akashi davanti e per sovrastarlo aveva deciso di agire in quel modo, invece che provare a superarlo.

Il canestro che fece lasciò tutti sorpresi, e lo furono ancora di più quando si resero conto del fatto che era entrato nella zone durante quell'azione.

Però Kayla non credeva fosse del tutto positivo, riuscire a mantenere quello stile di gioco, riuscire a tenere attiva la zone, portava via molte energie.
Forse usarla a inizio partita era stato troppo rischioso.

La giovane spostò lo sguardo su Akashi, che in tutta quella situazione non aveva mostrato segni di agitazione, al contrario dei suoi compagni, che non sapevano come fermarlo.

Mi chiedo se non sia quello che voleva. Questo era un pensiero ricorrente nella testa di Kayla.

Conoscendo il ragazzo poteva aspettarsi di tutto, probabilmente aveva anche previsto che lei non sarebbe subito entrata in campo.

Coglierlo di sorpresa non era facile, non quando tutte le mosse le aveva già predette.

Fu grazie a quella sua capacità se Akashi riuscì a fermare Kagami.
Lo bloccò per ben due volte: la prima facendogli sbagliare il tiro, la seconda usando lo spezza-caviglie per farlo cadere a terra.

Si era mosso per contrastare Taiga personalmente, così da arrestare la determinazione che stava portando dei problemi al resto della Rakuzan.

Significava che aveva in qualche modo riconosciuto la sua forza, o forse semplicemente voleva compromettere la sicurezza del ragazzo.
Akashi sarebbe stato capace di pensare ad un piano simile.

Fortunatamente però Kagami, osservando i suoi compagni, tornò in sé e decise di uscire dalla zone, in modo da non utilizzare tutte le sue energie.

I problemi iniziarono ad arrivare quando Kuroko trovò difficoltà a smarcarsi dal numero cinque della Rakuzan.

Era già un po' che gli stava addosso, sembrava riuscisse sempre e vederlo, come se la sua abilità stesse pian piano scomparendo.

A confermarlo fu proprio il momento in cui intercettarono un passaggio di Kuroko, destabilizzando in quella maniera la Seirin. Furono solo pochi secondi di smarrimento, ma bastarono per far prendere il controllo dell'azione agli avversari.

«Coach.» La chiamò Kayla, non staccando gli occhi dalla partita.
«Non credi sia il caso di farmi entrare ora? Potrei aiutarlo in qualche modo.»

In situazioni come quelle la velocità di Kayla era utile, se trovava gli spazi riusciva a muoversi tra gli avversari con estrema facilità.

Sapeva che Akashi lo aveva già messo in conto, dopotutto conosceva bene le sue potenzialità e le sua capacità, però il numero cinque non avrebbe potuto fermare sia lei che Kuroko.

«Non ancora.» Le rispose Riko, continuando a parlare prima che l'altra replicasse.
«Manca poco alla fine del primo quarto, per ora continuiamo così. Guarda la sua espressione.»

Kayla posò gli occhi su Kuroko, notando il suo sguardo determinato, non si era fatto spezzare da quanto successo, né da quello che Akashi gli aveva detto.
Da lì non lo aveva sentito, ma conosceva i modi del ragazzo, quindi il fatto che l'amico non ne fosse stato colpito in maniera esagerata era un bene.

«Ho capito, vuoi che lasciamo fare a lui in questi ultimi minuti.» Vide l'allenatrice annuire, mandare un aiuto in quell'istante probabilmente avrebbe potuto interrompere e minare quella determinazione, dovevano aspettare il momento giusto per farla entrare.

Il primo quarto si concluse con un pareggio, e Riko decise di lasciare Kuroko in panchina, effettivamente trovare una soluzione in soli tre minuti era impossibile.

Disse loro che con molte probabilità avrebbe fatto entrare Kayla in partita insieme a Kuroko.

«Su con la vita, Kuroko!» Esclamò Kagami all'amico, dandogli subito dopo una pacca sulla schiena.
«Abbiamo ancora bisogno dei tuoi passaggi per vincere. Prima di abbatterci, lottiamo un po'.»

Kayla sorrise nell'udire quelle parole, era proprio ciò che Kuroko aveva bisogno di sentire in quel momento.

Poi però Kagami smontò quella sua frase motivazionale con qualcosa che era meglio non aggiungere.
«Anche se sei stato del tutto inutile, nel primo quarto siamo riusciti a cavarcela. Non preoccuparti per me!»

La ragazza chiuse gli occhi e fece un profondo respiro, dopodiché alzò il braccio e diede un colpo sulla testa del suo migliore amico.

«Taiga.» Gli rivolse un sorriso tranquillo.
«Ti sembra il modo di tirare su un tuo compagno di squadra?»

«Ho solo detto la veri-» Kayla gli diede un altro colpetto sulla testa.
«Perché certe volte riesci ad essere delicato con le parole e altre no?» Gli domandò lei non lasciandolo stare.

Kuroko sorrise alla vista di quella scena, i due ragazzi avevano appena alleggerito l'atmosfera attorno alla squadra.

«State pur certi che tornerò nuovamente in campo. Per vincere!» Disse loro con sicurezza.

«Certo! Se devo entrare insieme a te allora è ovvio che dovrà succedere, voglio giocare anche io» rispose Kayla sorridendo all'amico.

xxx

Il terzo quarto era iniziato da poco e la Seirin si era trovata costretta a chiamare un time out.

Il fatto che Mayuzumi avesse la stessa abilità di Kuroko non aiutava per niente a prendere il controllo del gioco.

Inoltre Kagami non era riuscito a rientrare nella zone per poter battere Akashi, che aveva sempre contrastato ogni suo tentativo di vittoria nei suoi confronti.

Kayla si era resa conto di quale fosse la forza di Seijuro, ma la sensazione che non avesse tirato fuori il massimo era radicata in lei.

La situazione non era delle migliori. Durante il time out tutti si erano chiusi nel loro silenzio, immersi nei vari pensieri a cui la mente dava vita.

La ragazza più li guardava e più credeva dovesse entrare insieme a Kuroko, dovevano rompere quel circolo di insicurezze, o avrebbero perso di sicuro.

Kuroko sembrò leggerle nella mente, perché il suo discorso andò a sposarsi alla perfezione con ciò che stava pensando Kayla.

«Non lo accetto. Voglio vincere.» Aveva iniziato a dire il giovane, i suoi occhi erano contornati da delle lacrime.

«Kuroko?» Kagami si era girato verso di lui pronunciando il suo nome, cosa che aveva attirato l'attenzione di Kayla, ma anche del resto della squadra.

Il diretto interessato si alzò.
«Io voglio vincere! Anche se è irragionevole e impossibile, voglio che diventiamo tutti insieme i numeri uno del Giappone!»

Con quelle parole si decisero finalmente a farlo rientrare, e ad accompagnarlo ci sarebbe stata anche Kayla.

La ragazza si ritrovò in un faccia a faccia con Akashi già ai primi minuti di gioco. Passarlo non sarebbe stato facile.

«Mi chiedevo fino a quanto avresti aspettato per entrare, Kayla.» Le disse Seijuro, non facendosi sfuggire nessun suo movimento.

Lei sorrise, continuando a palleggiare.
«Stavo aspettando il momento giusto.» Fece per muoversi verso sinistra, ma Akashi si mosse di conseguenza, non lasciandole nessuna apertura.

«Finalmente ci scontriamo in un incontro ufficiale» continuò Kayla.
«Questa è la tua occasione per dimostrarmi il tuo vero potenziale» disse Akashi con sicurezza.

La ragazza provò a muoversi ancora, però fu nuovamente intercettata da lui.
«Non solo. Questa è anche la mia occasione per cercare di farti ricongiungere con l'altra tua personalità, Seijuro.»

Il resto dei giocatori aspettava di scoprire chi tra di loro l'avrebbe avuta vinta. Si vedeva da come si studiavano a vicenda che i due erano soliti allenarsi insieme.
L'approccio era totalmente diverso da quello che Akashi aveva avuto nei suoi scontri precedenti, avvenuti durante la prima metà della partita.

Kayla era abituata all'attitudine del giovane. Infatti quando decise come agire lo fece senza troppi pensieri.

Si girò su se stessa, dandogli le spalle, così da passare la palla ad un suo compagno.
Lo aveva fatto senza guardare dove si trovasse, esattamente come aveva fatto Akashi molte volte nel corso dello scontro.

Se avesse provato a passarlo non ci sarebbe riuscita, ancora non era il momento giusto per provarci. Ma non perse tempo, perché scattò immediatamente, cercando di distanziare Seijuro come poteva.

Però anche lui era veloce, il problema di avere un simile stile di gioco era proprio quello, cercare di ingannare l'altro non era per niente semplice.

Quando ebbe di nuovo palla, Kayla tentò di andare a canestro, dovette però fermarsi quando Akashi la raggiunse.

Poco prima che le bloccasse la strada la ragazza lanciò la palla verso il canestro, riponendo tutta la sua fiducia in Kagami, con un po' di fortuna avrebbe potuto schiacciare a fare punto.

Il numero dieci della Seirin colse l'occasione al volo e la mise a rete. Il lancio di Kayla, seppur improvvisato, si era allineato perfettamente con il canestro, in quelle occasioni si poteva sempre contare su di lei.

«Bene, è questo che volevo vedere da te» disse Akashi a pochi passi dalla giovane.
«Sono contento di constatare che la tua determinazione non è diminuita dalla prima volta in cui mi hai sfidato.»

La ragazza si voltò verso di lui.
«Non è mai diminuita.»

Lo vide accennare ad un sorriso.
«Però togliti dalla testa quelle tue idee. Non pensare alla mia personalità, se ti distrai dalla partita non potrai fare nulla contro di me.»

Kayla non si fece intimidire, aveva capito che la stava solo testando.

Da quel momento in poi avrebbe fatto sul serio, quindi le sue tecniche dovevano essere più precise.
«Questo è tutto da vedere.»

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