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57 - Capitolo finale (Parte 2)

Quel giorno, Minhee era uscita con le sue amiche per passare una giornata in compagnia, all'insegna dello shopping e del buon cibo.

Era raro trovare un momento dove le quattro ragazze potevano incontrarsi per stare tutte insieme, e quando questo si presentava quest'ultime ne approfittavano subito, lasciando i rispettivi fidanzati a casa e donando a loro stesse qualche ora di svago e divertimento.

"Ho mangiato troppa torta..." Si lamentò Minhee, mentre saliva le scale per rientrare nel suo appartamento.

La mano era premuta sulla pancia, la castana stava accusando un forte mal di stomaco.
Prima Y/N aveva avuto la brillante idea di far prendere il dolce anche a Rose e Yun, anche se le due ragazze non lo volevano; così lei e Minhee avrebbero potuto mangiare doppia porzione di torta.

Minhee in quel momento trovò che l'idea della moglie di Jungkook fosse geniale, ma adesso si stava pentendo di aver fatto il pieno di zuccheri.
Aveva esagerato, e ora provava un forte senso di nausea.
Aprì il portone di casa, ancora con un'espressione dolorante segnata sul viso; ma un sorriso gioioso si dipinse subito sulle sue labbra, non appena venne accolta da due bestioline tanto allegre e saltellanti.

"Sono tornata! Vi sono mancata?" Domandò con occhi colmi di adorazione la ragazza.

Wondu miagolava, felice che la sua fornitrice di cibo fosse tornata in tempo per poterlo nutrire, mentre Holly continuava a scodinzolare e ad agitarsi in preda alla felicità.
Ad un certo punto entrambi si sdraiarono sul pavimento con la pancia rivolta all'insù; Minhee ridacchiò divertita, perché il micio a volte si comportava esattamente come un cane.
La bruna si chinò e cominciò a coccolare le due piccole pesti.

"A me siete mancati tanto, sapete?"

Minhee era consapevole che i due animali non potevano risponderle, ma la ragazza parlava spesso e volentieri con loro, li trattava come se fossero figli suoi.

"Oppa! Sono tornata!" Esclamò ad un certo punto, facendo sapere a Yoongi che la giornata di shopping sfrenato con le amiche era finita.

Ma la più bassa increspò le sopracciglia, quando notò che non ottenne alcuna risposta da parte del fidanzato.

"Yoonginoooo?"

Minhee ridacchiò, sapeva quanto a Yoongi desse fastidio quando lei lo chiamava così.
Ma ancora una volta, il maggiore non rispose.

"Che strano..."

La ragazza controllò che ore fossero; erano le 18 passate, quindi Yoongi doveva essere rientrato dal lavoro già da un po'.
Minhee stava per andare a controllare nella loro stanza, quando il miagolìo incontrollato di Wondu la bloccò.

"Wondu perché miagoli così? Yoongi non ti ha dato da mangiare oggi?" Minhee domandò al micio, ma quest'ultimo continuò a miagolare e a strusciarsi sulle gambe della fanciulla.

"Va bene va bene. Ora ti do da mangiare."

Holly, vedendo la sua padroncina vicina all'armadietto dove teneva il mangiare sia per lui, sia per Wondu, cominciò ad abbaiare e a saltare, cercando di far capire a Minhee che pure lui aveva fame.

"Okay, lo do anche a te."

Appena Minhee chiuse l'anta dell'armadietto però, le saltò all'occhio una cosa posizionata al centro del tavolo; con la scatoletta di paté per gatti in mano, e Wondu e Holly al seguito, si avvicinò con sguardo confuso.

"Un vassoio di cioccolatini? Come ho fatto a non notarlo quando sono entrata?" Domandò ad alta voce.

Dentro di sé si chiese subito da dove fosse arrivata quella piccola alzatina colma di cioccolatini; ce la doveva aver messa per forza Yoongi, lei non ricordava nemmeno di aver comprato dei cioccolatini l'ultima volta che erano andati a fare la spesa.

Un cioccolatino però risaltava su tutti gli altri; Minhee appoggiò la scatoletta di Wondu sul tavolo, ignorando i continui miagolii del micio, e afferrò l'unico cioccolatino rivestito di una carta lucida rosa.
Tutti gli altri cioccolatini avevano la carta o di colore argento o celeste, quello era l'unico rosa e per questo aveva immediatamente attirato l'attenzione della castana.

Quest'ultima si rigirò tra le dita quel cioccolatino dalla particolare forma tondeggiante ma irregolare, e appena lesse le parole straniere stampate sopra la carta, si accese dentro la sua mente la lampadina dei ricordi.

"Ma sono quei cioccolatini italiani!" Esclamò incredula, contenta di essersi ricordata dove aveva già visto quel tipo di dolcetto.

"Dove li ha presi? Non può averli rubati tutti dai nonni di Yun..." Aggiunse subito dopo.

Minhee aveva scoperto i Baci Perugina grazie ai nonni della ragazza dai capelli biondi; ricordò come se fosse ieri, il giorno del primo appuntamento che aveva avuto con Yoongi.
Senza farsi vedere, aveva preso un cioccolatino dalla dispensa dei nonni dell'amica, e lo aveva portato al ragazzo.
Aveva scelto di portare a Yoongi proprio quel cioccolatino, perché sapeva che dentro la carta lucida era nascosto un bigliettino con su scritto una frase d'amore; quel messaggio era un segno caratteristico del piccolo bonbon italiano.

La ragazza era tentata dall'aprire proprio quello rosa per leggere il messaggio che si nascondeva al suo interno, ma il dolore allo stomaco tornò a farsi sentire, e a malincuore posò il cioccolatino rosa in mezzo a tutti gli altri.

"Lo mangerò dopo... chissà perché solo uno rosa..." Rifletté ad alta voce, tornando a dedicarsi ai suoi due animaletti.

Minhee dette loro da mangiare, e Wondu e Holly si calmarono all'istante, gettandosi famelicamente sulle loro ciotole.

"Yoongi?"

Una volta sistemati i suoi bambini, Minhee si diresse verso la camera da letto per controllare se il ragazzo stesse facendo un sonnellino.
Stava per appoggiare la mano sulla maniglia della porta, ma il suono dell'arrivo di un nuovo messaggio fermò i suoi movimenti.
La più bassa sfilò il cellulare dalla tasca della sua felpa e appena vide che era un messaggio da parte di Yoongi, aprì la chat senza pensarci due volte.


'Cosa?' Disse dentro di sé Minhee, sempre più in preda alla confusione.
Quel messaggio fu immediatamente seguito da altri due.


"I tre passi?" Lesse ad alta voce, una smorfia spaesata prese vita sul suo volto.

Ma Minhee non rispose alla chat, e seguì obbedientemente gli ordini di Yoongi.
La ragazza tornò in cucina alla ricerca di questa lettera; si dette della stupida appena la vide, era semplicemente posata al centro del tavolo, nascosta sotto l'alzata contenente i cioccolatini.

"Come ho fatto a non vederla prima?" Borbottò, ma si rispose subito da sola.

Sapeva che non aveva notato quella lettera perché la sua concentrazione era interamente rivolta verso il cioccolatino dalla carta rosa.
Con cautela spostò leggermente di lato quella piccola alzata di vetro, e afferrò la busta bianca; la aprì, e con sguardo sempre più disorientato, lesse cosa c'era scritto sul foglio contenuto al suo interno.

◃───────────▹

3 STEPS:

- 1° step = Leggi il retro.

- 2° step = Scegli il cioccolatino giusto.

- 3° step = Dì di SÌ, anche perché non accetterò un no.

◃───────────▹

Minhee lesse attentamente i tre passi scritti da Yoongi; il cuore cominciò a battere freneticamente, poiché dentro di sé pensò immediatamente ad una possibile proposta di matrimonio.
Ma scacciò subito quell'idea dalla sua testa, lei e Yoongi in tre anni e più di relazione non avevano mai parlato di matrimonio, si ricordava benissimo che entrambi non avessero mai fatto nemmeno un piccolo accenno riguardo quell'importante argomento.

Ma il battito accelerato del suo cuore non aveva la minima intenzione di calmarsi; deglutì ansiosamente, e con una lentezza disarmante rigirò il foglio per poterne leggere il retro.
Con il cuore letteralmente bloccato in gola, e il respiro sempre più irregolare, si apprestò a leggere ciò che aveva scritto e pensato con tanto impegno il fidanzato.

◃───────────▹

Non sono mai stato bravo con le parole.
In realtà sono sempre stato un tipo silenzioso, taciturno; uno che si è sempre fatto gli affari propri, e che non si è mai immischiato nei problemi degli altri.

Ringrazio il cielo quel giorno di non essermi fatto gli affari miei.

Di solito quando si conosce una persona la si conosce prima di tutto per i suoi pregi, ma con te è successo l'esatto contrario.
Ho conosciuto prima i tuoi difetti: eri così petulante, appiccicosa, fastidiosa e aggiungerei anche spaventosa, perché ogni volta che sbucavi mi chiedevo se fossi capitata lì per caso, o se in quel momento tu mi stessi seguendo.
Probabilmente era giusta la seconda opzione.
Eppure penso di essermi affezionato a te proprio grazie ai tuoi difetti.

Poi ti ho conosciuta più a fondo; avevo notato subito che non eri come tutte le altre ragazze dell'università, eri particolare, e con il tuo carattere e i tuoi modi di fare risultavi speciale ai miei occhi.
Se mi ero affezionato a te per i difetti, i tuoi pregi mi avevano letteralmente conquistato.
Nemmeno mi sono accorto il momento in cui mi sono innamorato di te: è successo e basta.

È tutto cominciato dalla piccola sfida che avevamo fatto: dovevi trovare un modo per farmi sorridere, e se tu avessi vinto io avrei dovuto concederti un appuntamento.
Forse non lo sai caro scricciolo, che il giorno in cui abbiamo cominciato quel gioco che ha cambiato le nostre vite, io già stavo sorridendo, solo che tu non lo vedevi.

Non lo vedevi perché era il mio cuore a sorridere; ogni volta che aprivi bocca, o semplicemente vedevo le tue piccole gambette correre verso di me, e il tuo enorme sorriso stampato su quel bel faccino, il mio cuore sorrideva come mai aveva sorriso prima d'ora.

Trovavo i tuoi regalini estremamente teneri e divertenti, ma quando avevi cominciato a regalarmi i fiori, dedicandomi i loro significati, sapevo già che difficilmente mi sarei liberato di te.
E senza rendermene conto, un filo invisibile uscito dal tuo cuore aveva fatto il suo percorso raggiungendo così il mio: e una volta trovato il mio cuore, il filo lo ha avvolto, stritolato, torturato e legato collegandolo così al tuo.
Ad oggi, quel filo è più resistente e forte che mai.

Quando questo filo però ha raggiunto il mio cuore?
Forse quando mi hai regalato il primo fiore?
Come dimenticare il bellissimo tulipano screziato... ricordo che quando cercai il suo significato su internet e lo lessi, il filo attorno al mio cuore si mosse, stringendolo lievemente.

Bellezza degli occhi di chi lo riceve in dono.

Quando mi hai regalato invece il tulipano giallo, il filo allentò la sua presa per aumentarla maggiormente subito dopo, facendo sussultare e bloccare il mio cuore per un secondo.
Ricordo bene la sensazione che avevo provato quando il mio battito cardiaco si fermò per quel brevissimo attimo: già dal significato del tulipano giallo avevo capito che eri tu, quella giusta.

C'è il sole nel tuo sorriso.

Il terzo fiore fu la camelia rossa.
Fiore azzeccato per la situazione in cui eravamo coinvolti in quel momento; ci eravamo dati appuntamento e ti avevo promesso che non sarei mancato, ma per colpa di una terza persona non ero arrivato in tempo.
Avevo raggiunto troppo tardi il luogo del nostro appuntamento, infatti tu non c'eri già più, ma avevi lasciato una parte di te ai piedi dell'albero.

Perché sapevo che quella camelia raffigurava un pezzo del tuo cuore, quel frammento che si era rotto a causa della promessa che io stesso avevo infranto.
Quando strinsi il gambo della camelia tra le mie dita, il filo si attorcigliò così tanto attorno al mio cuore, che una scintilla prese vita, donando ad esso una lieve ma dolorosa sofferenza.

Sei la fiamma nel mio cuore.

Poi arrivarono i primi screzi; la nostra relazione non poteva essere perfetta, dovevo fare qualcosa di stupido no?
Allora non ti conoscevo ancora bene, non sapevo cos'avevi passato, cosa eri stata costretta a sopportare, ma quel giorno non ero riuscito a fermarmi con le domande.
Avevo esagerato chiedendoti tutte quelle cose riguardo la tua famiglia; purtroppo me ne sono reso conto troppo tardi e mentre cercavo disperatamente un modo per farmi perdonare, il filo continuava a torturarmi stringendo il mio cuore con una violenza inaudita.
Il mio cuore stava soffocando, e io stavo soffocando assieme a lui.

Quella fu la prima volta dove io, ti regalai un fiore; sperando con tutto me stesso che il suo significato raggiungesse il tuo cuore.
Tu non volevi parlarmi, non volevi sentire ciò che avevo da dirti, e io volevo assolutamente farti le mie scuse, così ti regalai quel mazzo di giacinti color porpora.

Ti prego, perdonami.

Speravo che quella fosse la nostra prima e ultima discussione, ma ero stato così stupido da invadere la tua privacy il giorno in cui ti eri ammalata.
Lessi il tuo diario, e da lì il nostro rapporto si incrinò.
Non parlammo per giorni, e poco a poco quel filo che collegava i nostri cuori si allentava sempre di più.
E se la presa che avvolgeva i nostri cuori diventava sempre meno forte, il dolore che ricopriva il mio cuore non era intenzionato a diminuire, anzi si ampliava espandendosi rapidamente.

Ma per fortuna i nostri amici, così impiccioni e pettegoli si misero in mezzo; e quando ti rividi per la prima volta dopo giorni in quella baita di montagna, il filo si raddrizzò e il nodo che si era quasi sciolto tornò ad avvolgere strettamente i nostri cuori.

E da lì, il nostro rapporto fu tutta una salita.

Quando mi hai regalato la dalia il giorno del mio compleanno, spiegandomi quanto tu fossi grata per aver conosciuto una persona come me, il filo che collegava i nostri cuori ormai aveva sviluppato una robustezza e un'intensità tale da non poter essere mai spezzato.

Gratitudine.

Io sono grato di averti incontrata piccola.
Sono grato di aver avuto la fortuna di conoscere te, tra le tante persone che mi circondavano ogni giorno.
Sono grato che il tuo cuore abbia scelto di legarsi al mio, e non a quello di qualcun'altro.
Sono grato a tante cose, ma mi fermo qui, altrimenti questa lunga lettera non vedrà mai una fine.

Concludo, menzionando l'ultimo fiore protagonista della nostra storia: il crisantemo.
Lo so, tu non mi hai mai regalato questo fiore, e io non l'ho mai regalato a te.
Ma quando quel giorno ho visto per la prima volta quel crisantemo bianco; quando ho visto il modo con cui lo stringevi tra le dita, e quando ho notato gli occhi lucidi che avevi nell'istante in cui lo hai donato a tua madre, avevo capito.

Rinascita.

Quel crisantemo rappresentava la tua rinascita.
Rinascita è sinonimo di rinnovamento, cambiamento.
E io voglio dare un cambiamento alle nostre vite.

Fai la scelta giusta, amore mio.

◃───────────▹

Gli occhi di Minhee erano pieni di lacrime.
Internamente maledì Yoongi per aver cominciato quella toccante, commovente, emozionante lettera scrivendo che non era bravo con le parole.
La castana si chiese che se il maggiore non era bravo con le parole, allora perché aveva iniziato a piangere come una fontana già dopo aver letto le prime righe?

Yoongi sentì i singhiozzi del suo scricciolo divenire sempre più forti e udibili; il ragazzo si era nascosto nella loro camera da letto, e si era ripromesso di uscire allo scoperto solo dopo il compimento del secondo passo.
Cercò di resistere al pianto della sua piccola, chiuse gli occhi ripetendo nella sua mente che quelle erano lacrime di gioia, non di dolore.


Yoongi cedette, per lui sentire Minhee piangere era straziante; anche se era consapevole che la fidanzata non stesse soffrendo, ma stesse piangendo per la troppa emozione.
Però per il maggiore quei versi, quei suoni, non facevano altro che riempirlo d'angoscia.

Minhee visualizzò il messaggio, e se prima aveva il dubbio, adesso era completamente certa che il suo ragazzo fosse nascosto in qualche punto del loro appartamento.

"SO CHE SEI QUI! VIENI FUORI E ABBRACCIAMI!" Minhee urlò tra le lacrime.

Yoongi non riuscì a contenere il minuscolo ghigno che si formò sulle sue labbra.


La fanciulla lesse con la vista leggermente sfocata quelle tre parole; dopodiché il suo sguardo dallo schermo del cellulare, si spostò subito verso il cioccolatino rosa e nuovamente lo afferrò, separandolo dagli altri bonbon.

"Sarà questo per forza quello giusto." Rifletté ad alta voce.

Wondu, vedendo il cioccolatino tra le dita della padroncina pensò immediatamente che fosse per lui, e ricominciò a miagolare e a strusciare il proprio corpicino sulle gambe snelle di Minhee.

"Wondu che vuoi? Hai appena mangiato!"

'Sta parlando con il gatto...' Pensò Yoongi.

Si sbatté una mano sulla fronte ma sorrise, divertito dalla sua piccoletta che invece di andare avanti con i tre passi, si fermava a discutere con il micio.

"Perché uno solo rosa? Pensa che sia così stupida?" Domandò ad alta voce Minhee, che solo in quel momento si chiese se Yoongi lo avesse fatto apposta di mettere un solo cioccolatino di quel colore, per aiutarla nella scelta.

"Io non sono stupida..." Borbottò con tono offeso la castana, e Yoongi dovette trattenere la propria risata altrimenti Minhee lo avrebbe sentito.

Finalmente Minhee scartò il Bacio Perugina rosa; per un attimo rimase incantata dalla tonalità rosata e brillante del dolcetto, non vedeva l'ora di assaggiarlo ma avrebbe aspettato, perché desiderava dividerlo con Yoongi.
Gli occhi della ragazza cercarono il famoso bigliettino, e appena lesse cosa c'era scritto, i suoi occhi a cerbiatto si spalancarono, e nuove lacrime intrapresero il loro tratto lungo le gote della più bassa.

Non era una frase d'amore, bensì una domanda.

- Vuoi essere il sole del mio sorriso per sempre? -

Gli angoli delle labbra di Minhee si sollevarono, un enorme e gigantesco sorriso nacque sul suo viso ancora rigato dalle lacrime.
Il cuore batteva all'impazzata, il biglietto che reggeva tra le dita iniziò a tremare, poiché anche le sue mani, così come il suo corpo, stavano subendo scosse e brividi per la marea di emozioni che la stavano travolgendo.

"Ricordati che non accetterò un no." Disse Yoongi, finalmente venuto allo scoperto.

Minhee corse incontro al suo ragazzo; Wondu e Holly, spaventati dallo slancio improvviso della padroncina si spostarono.
Yoongi prese il suo scricciolo al volo, le gambe di lei avvolsero i fianchi del maggiore, e le sue braccia circondarono le spalle del più alto.

"SÌ SÌ SÌ SÌ COME POTREI DIRTI DI NO?" Gridò Minhee in preda alla totale eccitazione.

Yoongi non perse tempo e premette le sue labbra sopra quelle della sua futura sposa, e Minhee ovviamente ricambiò il bacio.
Quando si staccarono, le fronti rimasero incollate tra loro, gli occhi lucidi e rossi di lei erano profondamente immersi in quelli felici e luminosi di lui.

Perché ogni volta che gli occhi di Yoongi si posavano sul suo piccolo e adorato scricciolo, essi acquisivano un fascio di luce che rendeva quelle penetranti sfere più vivide e scintillanti.

"Quindi... ci sposiamo?" Sussurrò Minhee con tono elettrizzato.

"Direi che era arrivato il momento, no?"

Un enorme e gigantesco sorriso prese vita sui loro volti; un sorriso particolare, un sorriso nuovo colmo di felicità e amore.

Un sorriso che segnava l'inizio di un cambiamento.











Perché la loro storia era cominciata da un sorriso, e sempre il sorriso doveva essere protagonista del loro gran finale.









THE END

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