45. Why am I the solo player in this game for two?
Tutti quanti accorsero verso la casa del sign.Spinelli, rendendosi conto che ciò che avessero raccontato i poliziotti fosse vero.
"Fermi. Chi siete?!" li fermò un poliziotto mentre Luciano e gli altri provarono ad entrare.
"Sono il figlio della vittima e loro i miei amici. Fateci entrare".
"Ne siete in troppi. Può entrare solo uno di voi".
"Vado io" disse la madre di Luciano "Se scoprirò qualcosa, ve lo dirò".
"Va bene..".
La donna varcò la soglia della porta poco dopo e non appena vide le condizioni del marito, un conato di vomito si impossessò di lei.
L' uomo era buttato sul divano con un' espressione terrorizzata sul volto.
Lei aveva paura del sangue e anche solo vederne un po', la faceva sentire male.
"Ci dispiace signora.." le sussurrarono degli uomini che stavano analizzando la scena del crimine.
"..ormai.. preferiva la solitudine alla sua famiglia. Però.. stava venendo alla festa di Luciano.." la donna notò l' abito elegante che aveva addosso.
"Avete scoperto qualcosa?".
"Qualcuno è riuscito a scassinare la porta d' entrata senza danneggiarla troppo, deve aver usato un grimaldello e un tensore per non farsi sentire. Sul corpo della vittima non sono state trovate impronte digitali, ma prima di essere ucciso, deve essere stato torturato.. sospettiamo che lui sapesse qualcosa che l' assassino volesse scoprire.. e questo spiegherebbe i numerosi graffi riportati sul corpo".
"Con che cosa è stato graffiato?".
"Con questo.." le mostrarono un taglierino.
Alla donna quasi si fermò il cuore non appena lo vide. Lo afferrò subito, osservandolo attentamente.
"E poi com' è morto?".
"Dissanguato.. i medici hanno detto che il suo ex-marito avesse l' emofilia".
"È vero.. e.. quanto tempo fa è morto?".
"All' incirca una mezz' oretta fa.. ".
"A-Ah..".
"Signora.. consigliamo a lei e alla sua famiglia di non dormire nelle vostre case per qualche giorno. L' assasino potrebbe avventarsi anche su di voi".
"Grazie" Miriam si precipitò fuori.
"Allora?!" chiesero tutti quanti.
"Con calma vi spiego tutto, ma prima.. Luciano.. vieni qui".
Il ragazzo le si avvicinò "Lo riconosci questo?".
Luciano iniziò ad analizzarlo con attenzione per poi sbalordirsi da solo "Fabio..".
"Che c'è?".
"Tu lo ricordi?".
Fece la stessa cosa anche lui "Non è possibile..".
"Mirko.. Marco.. avvicinatevi".
Si accapponò la pelle anche a loro due "Ragazzi, qualcuno ci vuole spaventare!".
"Ma che sta succedendo?" chiese Sara.
"È il taglierino di Seira..".
"Non ci credo".
"Ragazzi prima il messaggio.. adesso il taglierino.. qualcuno vuole spaventarci!".
"Ma nessuno di noi ha nemici!!" esclamò Fabio.
"..non so cosa dire.." rispose Marco.
"Senti Sara, se tua sorella fosse viva, dovresti sentirla, no?" domandò il Marco più piccolo.
"No.. io la sento soltanto quando è lei che si fa sentire e viceversa".
A Luciano colpì molto quella frase.
..è lei che si fa sentire.
"Ancora con questa storia che Seira sia viva?! Ragazzi basta, lasciamola riposare in pace!" esclamò Noemi.
..riposare in pace.
"Ma anche se lo fosse, perché dovrebbe uccidere il proprio padre?" chiese il Marco più piccolo.
"Lui l' odiava. A maggior ragione.. si sarebbe dovuta nascondere da lui".
..si sarebbe dovuta nascondere da lui.
"E se non l' avesse fatto?!".
"AVREBBE PAGATO!" esclamò Luciano.
"Che cosa?!" chiesero tutti.
Ma Luciano non rispose, troppo impegnato a precipitarsi all' interno della casa.
Superò tutti gli uomini, dirigendosi verso il padre.
"Ragazzo.. non puoi stare qui!".
"Vi chiedo un minuto. Un solo minuto!".
"Non un secondo di più".
Luciano osservò attentamente l' uomo, cercando qualche indizio.. ma non trovò ciò che si aspettava.
Lasciò la casa per raggiungere i propri amici.
"Io non capisco.. tutto combacia. Lui era solo.. è stato punito..".
"Che intendi?" chiese Noemi.
"I pezzi del puzzle combaciano tutti.. dov' è che ho sbagliato..?".
"Può darsi che i tuoi pezzi siano giusti, ma è ancora più probabile che tu li abbia posti nell' ordine sbagliato.. o che ti sia saltato un pezzo" spiegò Sara.
"..lei la obbliga.. lei si oppone perché vuole stare in pace.. lei la ferisce.. lei si nasconde da lei..".
"Credi che manchi qualcosa?" chiese il Marco più piccolo.
"Io non sono mai arrivato prima che si nascondesse ..".
"E lei dove si nasconde?".
"..nell' armadio.." rispose Fabio al posto di Luciano.
"Quale armadio?" chiese Mirko.
"Quello dell' ospedale.." rispose Luciano.
"Forse l' armadio è indicato come un.. luogo sicuro, non l' armadio come mobile".
"Luogo sicuro?" chiese Fabio.
"Lei si nascondeva nell' armadio perché poteva proteggersi, no? Ma.. adesso il pericolo non è più lo stesso. Non c'è più la sua mente, c' è un altro pericolo.." spiegò Mirko.
"Nel senso.. lei è guarita.. ma ciò non vuol dire che sarà al sicuro per sempre?" continuò Luciano.
"C' è un pericolo dalla quale nessun uomo può sfuggire..".
"...il mondo esterno" continuò.
"E qual è il suo luogo sicuro fuori dall' armadio dell' ospedale?".
"Non lo so.." rispose lui, sconsolato.
"Tesoro.. va' a riposare. Devi essere stanco" gli consigliò la madre.
"Sì. Credo che tu abbia ragione..".
"Vieni dallo zio?".
"Sì, ma vi raggiungerò più tardi.. ora.. ho bisogno di stare solo".
"Come vuoi Luciano".
Luciano montò in auto e si diresse verso casa sua, non curandosi del consiglio dei criminologhi.
"Ragazzi.. adesso anche voi credete che lei sia viva?! Sul serio?" domandò Noemi.
"Dobbiamo arrivare fino in fondo con questa storia. Soprattutto lui.. lascialo fare Noemi" le rispose Davide.
"Quella poveretta ha sofferto tanto. Dovremmo lasciarla in pace adesso".
"Luciano non la lascerà mai in pace, almeno non fino a quando non scoprirà una verità che accetterà".
Nel frattempo Luciano era giunto nella propria dimora.
Non avrebbe raggiunto sua madre.
Lui voleva stare completamente solo in casa.
Si avviò verso il bagno, facendosi una doccia veloce prima di prepararsi per andare a dormire.
Poi andò verso la propria stanza, accendendo la bajour sul suo comodino.
Fece partire un po' di musica da spotify e stava per coricarsi sotto le coperte, quando notò un cellulare completamente spaccato a terra.
Si avvicinò per controllarlo, ma si ghiacciò sul posto quando si rese conto che l' iphone a terra fosse quello di Seira.
"M-Ma che cazzo-.." indietreggiò quando qualcosa dietro di lui lo bloccò.
Il ragazzo venne completamente immobilizzato da un essere sconosciuto.
"Nessuno ti ha mai detto di guardarti sempre le spalle?" era una voce femminile.
"C-Cosa?".
"Non sai mai chi potrebbe sorprenderti quando meno te lo aspetti..".
.........
"....perché hai ucciso mio padre?".
"Per quale motivo dovrei essere io l' assassino di tuo padre?".
"Come potrei saperlo io?!".
"..scommetto che ci arrivi..".
"Chi sei?! Che ci fai qui?".
"È il mio posto sicuro dal mondo esterno".
.......
"Casa mia?".
"No.. tu".
Luciano ricordò alla perfezione tutti i movimenti da fare per liberarsi e immobilizzare l' intruso a sua volta, e così fece.
Ma restò senza parole non appena si voltò.
"O-Oh.. n-non è possibile".
"Mentivo quando dicevo che l' armadio potesse proteggermi.. sei sempre stato tu.. il mio posto sicuro dal mondo".
"I-Io?".
"Stavo bene.. soltanto quando stavo insieme a te".
......
"...p-perché non dici niente?".
"S-Sei ve..vera? Nel senso.. s-sei qui.. in carne.. e-e ossa?".
Luciano ricevette un lungo bacio a stampo, che però non ricambiò in quanto troppo sconvolto.
"Sei abbastanza sveglio ora? Piccolo Principe..".
#BUCA4VOLPINE
HO UN MAL DI PANCIA DA PAURA!
CHI È STATO AD AVVELENARMI?!
SE VOMITO, CONSIDERATEMI MORTA.
Perché oltre alle cimici e alle porte che non si aprono più, vomitare è una delle mie paure.
Ecco.. già se non ci penso.. mi dà meno fastidio.
Cristo ancora..
La risolverò in qualche modo.
E spero non col cesso.
La remissione dei peccati va benissimo.. quella del cibo la eviterei, grazie.
Gentilissimo mondo, collaborare con te è un sogno.
Axera♤
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