42. Don't forget about me
Una settimana dopo...
"Dio Seria.. lo sai che io senza di te non ci posso stare.." ammise con calma, ma ridendo nervosamente.
"Ti sto portando verso la morte.. questo è solo l'inizio".
"Non è così Seira!".
"È così invece.. smettila di dire il contrario".
"No! Dacci un taglio tu! La mia vita prima di te non era nulla! Ho bisogno di te per vivere!".
"..e dopo come farai?".
Luciano era nella propria stanza mentre si stava cambiando.
Indossava solo vestiti neri, una camicia nera, una giacca nera, dei jeans neri con scarpe vigorosamente nere.
Era di fronte allo specchio ad aggiustarsi i capelli mentre ripensava alle giornate trascorse con Seira.
In particolare la giornata in cui Seira gli raccontò la possibilità della propria imminente morte.
Gli scese qualche lacrima.. proprio come quel giorno.
"Che intendi dire?" domandò preoccupato.
"Piccolo Principe.. io sono inguaribile, penso che tu ormai lo sappia".
"Non è così..".
"Io non posso guarire.. e per questo.. prima o poi morirò, e tu-".
"NO! TU NON MORIRAI! IO NON TI PERMETTERÒ DI ANDARTENE!" lo gridò con tutta la forza che aveva.
Le lacrime si fecero sempre più numerose e veloci mentre si stava aggiustando i capelli.
"Luciano.. basta. Smettila" si rimproverava, cercando di smettere.
"Lei non vorrebbe vederti piangere..".
"Luciano.. smettila..".
"Tu guarirai! Ti farò uscire da qui.. te l' ho promesso e manterrò la promessa".
"No Piccolo Principe, non lo puoi fare".
Luciano nascose la testa nell' incavo del collo di Seira, abbracciandola forte mentre aveva cominciato a singhiozzare e a piangere.
Seira ricambiò quell' abbraccio, piangendo silenziosamente.
"DATTI UN FOTTUTO CONTEGNO, IDIOTA!" urlò di fronte allo specchio.
"Dacci un taglio..".
"Ti amo Volpina mia".
"Anche io mio Piccolo Principe".
"PORCA TROIA!!" tirò un fortissimo pugno allo specchio, spaccandolo.
Lo specchio ora era rotto in mille pezzi, proprio come il suo cuore.
"A-Ahh.." ritrasse la mano, notando delle piccole schegge rimaste conficcate nelle proprie nocche.
Ma il dolore fisico che stava provando in quel momento non era minimamente paragonabile a quello che provò non appena venne a conoscenza della morte di Seira.
Cominciò ad estrarre una scheggia alla volta dalla sua mano, molto lentamente, mentre un altro flash si impossessò dei suoi pensieri.
Lui le si avvicinò e la prese in braccio, facendola uscire dall' armadio.
Lei ovviamente non si oppose e venne fatta sedere sul letto.
"L' altro giorno, però, non eri nell' armadio. Dove ti sei nascosta quella volta?".
Lei lasciò le gambe a penzoloni. Luciano si avvicinò a lei, insinuandosi fra le sue gambe, abbracciondola subito dopo.
..l' abbraccio però non venne ricambiato..
Poi lui si staccò, rimandendo comunque appiccicato a lei.
"Domani, tieni aperte le ante dell' armadio. Se la luce esiste, un motivo ci sarà".
Silenzio.
"Quando regna una notte oscura, vuol dire che giungerà un mattino luminoso. Stanotte ci sono tantissime stelle.. sicuramente il mattino di domani sarà ancora più luminoso del solito".
Silenzio.
"Quindi non preoccuparti. La notte non è uno stop, ma solo una piccola interruzione della tua vita. Ricomincerai a sorridere quando smetterai di vedere un grande vuoto oscuro per goderti l' immensa distesa di stelle".
Il silenzio non cessò, ma almeno lei alzò lo sguardo verso Luciano.
"Alza il pollice e premi play sulla tua vita.. in modo che tutti possano vedere lo spettacolo che stai facendo loro perdere.. che è molto più bello di una stella".
"Il mio non è uno spettacolo piacevole..".
Gli salirono i brividi nel risentire quella voce riempire quell' incolmabile silenzio.
"Perché pensi questo?".
"Lo spettacolo che vi ho dato non è stato affatto meraviglioso..".
...
"E quello che vedo da anni è tutto tranne che da far ripartire.." continuò lei.
"..che genere di spettacolo è?".
"Tu sei un essere umano semplice Luciano, non lo puoi capire..".
"Non può nessuno.." continuò "..sei tu a dire che non sarei in grado di capire o è la tua mente?".
"Sono io..".
"Allora permetti di far decidere a me se io sia in grado o no".
"Tu non puoi.. e io non.. non voglio condividere questa parte di me".
"Per quale motivo?".
"Piccolo Principe.. è il motivo per cui sono qui" esitò per qualche secondo "non posso assolutamente permettere che Sara ferisca altre persone.. soprattutto quelle che amo".
A Luciano fece un certo effetto quella frase "E-E allora come.. posso rendermi utile?".
"N-Non puoi.." balbettò accarezzandogli il viso.
"I-Io.. invece.. ero convinto di poterlo fare..".
"Luciano.. sei pronto?" entrò la madre nella sua stanza.
"S-Sì.. mamma".
"Possiamo andare?".
"A-Arrivo..".
Luciano si stava preparando per andare al funerale di Seira.
E insieme alla madre e al fratellino, arrivò in chiesa, dove incontrò tutti i suoi amici.
"Mi dispiace da morire Lulu.." lo abbracciò forte Noemi.
"Almeno.. a-adesso.. non soffrirà più".
"Avrò il peso del tuo dolore sul cuore per sempre Luciano.." gli confessò Sara.
"Non l' avrei mai conosciuta senza di te Sara.. non fartene una colpa troppo grande".
"...m-mi sarei dovuta fermare... mio Dio...".
"Shh.. calmati piccola" le sussurrò Marco, il proprio ragazzo "..evidentemente doveva andare così" strinse forte la propria ragazza "mi dispiace da morire amico".
"Anche a me.. non sai quanto".
"Io stavo pensando.. Seira assomiglia molto a Sara, non trovi?".
"Ehh già.. sono due ragazze bellissime..".
"Però Seira era speciale.." aggiunse Fabio "..mi voleva tanto bene".
"Fabio! Ci sei anche tu".
"Accompagnerò la mia migliore amica fino alla fine. Gliel' avevo promesso.. solo.. non credevo avrei dovuto mollare tutto così presto".
"....proprio così".
"Buongiorno Luciano" gli psicologi salutarono il ragazzo.
"Oh ragazzi.. avete fatto tutto?".
"Abbiamo ripulito la sua stanza da cima a fondo. Abbiamo messo tutta la sua roba in due scatoloni. Non aveva chissà quanta roba con sé..".
"Grazie mille ragazzi..".
"Ragazzi, sta per iniziare. Entriamo" ricordò la madre.
La cerimonia durò circa un' oretta.
All' uscita si presentò anche Lorenzo, il bullo che dava continuamente fastidio al Piccolo Principe.
"Ci tenevo a farti le mie più sentite condoglianze Luciano.. mi dispiace veramente".
"Grazie Lorenzo, lo apprezzo davvero tanto".
Si diressero poi al cimitero, in cui cominciarono a seppellire la bara.
"Luciano.." lo chiamò la madre.
"Dimmi..".
"Ho una cosa che.. che Seira mi aveva detto di farti avere in caso lei.. ecco..".
"Che cosa?".
Giunse Fabio con un gatto nero.
"Lui è Theo, era il gatto di Seira. È stato con sua zia per tutto questo tempo. Mi raccontava di questo gatto quasi tutti i giorni. Lo amava da morire".
"M-Ma..".
"Un giorno le chiesi che fine avrebbe fatto il gatto se mai sua zia non avesse più potuto tenerlo.. e lei mi rispose che avrebbe voluto darlo a te".
"..il gatto.. di Seira".
"Si chiama Theo e, secondo noi, adesso vorrebbe che diventasse tuo".
Luciano afferrò il gatto, che si accoccolò subito fra le sue braccia.
"Ah.. ti comporti proprio come la tua padroncina eh.." sorrise, guardando il cielo "lo tratterò nella stessa maniera con cui trattavo te, piccola mia".
Dopo una mezz' oretta circa tutti quanti andarono a casa.
Rimasero di fronte alla tomba di Seira soltanto Luciano e gli amici.
"Non sarebbe dovuta finire così.." disse Sara.
"Stava guarendo.. non è giusto" continuò Fabio.
"Aveva lottato così tanto.." aggiunse Noemi.
Mentre tutti quanti parlavano, a Luciano giunse un messaggio sul cellulare.
Lo estrasse dalla propria tasca e aprì il messaggio.
From: Volpina mia💙
To: Piccolo Principe💙
<Anche io ti amo Piccolo Principe. E ti amerò per tutta la vita>.
06:56 PM ✔✔
#BUCA4VOLPINE
E mo.. che succede? 😏😆
E mo aspettate. PUAHAHAHAHAAH!!
Axera♤
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