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33. Non me ne voglio andare

Ormai non sapeva più cosa pensare.

Non sapeva più a che cosa aggrapparsi e stavolta Seira non avrebbe potuto aiutarlo.

Restare da lei avrebbe solo incrementato il dolore che stava provando, così decise di tornare a casa.

Non appena si trovò di fronte alla porta di casa, cominciò a picchiarci leggermente la testa sopra.

"Ho dimenticato pure le chiavi a casa.. che genio che sono!" asserì continuando, scoppiando a ridere.

Giunse la madre ad aprirgli, un po' titubante.

"Luciano!! Che stai facendo?!".

"Mamma!" le si buttò fra le braccia, ridendo.

"Luciano.. stai bene?".

"Ahahah certo, alla grande" rise ancora, camminando un po' impacciatamente, sembrava ubriaco, anche se non lo era.

Alla fine cadde sul divano.

"Luciano! No! Alzati dal divano. Non puoi addormentarti qui!".

"Lasciami dormire mamma.." disse con la voce impastata dal sonno.

La madre si alzò per prendergli un bicchiere d' acqua, sperando di farlo tornare in sé.

"Tieni.. bevi questo!".

"No, non voglio..".

"Luciano bevilo!".

Luciano prese il bicchiere, sbuffando, e se lo portò alla bocca per poterlo bere tutto d' un fiato.

Quando finì, posò il bicchiere a terra con una faccia disgustata.

"Mamma..".

"Dimmi, tesoro".

Non potette nemmeno iniziare a parlare che un conato di vomito lo bloccò.

Subito si alzò per correre in bagno, seguito dalla madre, che nel frattempo si era spaventata.

Non si sapeva cosa il ragazzo avesse buttato fuori, ma la madre gli accarezzò la schiena tutto il tempo per dargli una sensazione di conforto.

Quando finì, tirò lo sciacquone tenendo gli occhi chiusi dalla stanchezza.

"Che hai, Luciano? Perché hai vomitato?!".

"Mamma.. ricorda.. che io ti voglio bene..".

Parlava come se si fosse appena svegliato. Aveva un tono sfinito.

"Tesoro, ma io lo so già".

"Tu ti fidi di me, mamma?".

"Certo, Luciano".

"Allora perché non mi hai raccontato delle altre figlie di papà...?".

La madre si immobilizzò "E-E tu come fai a saperlo?".

"È per questo che non posso stare con Seira?".

"..Luciano..".

"Fammi stare con Seira, mamma..".

"Luciano no, ci sono ragazze migliori di lei. E poi lei non sta nemmeno bene".

Luciano non riuscì a reggere la risposta ricevuta. Sperava in un consenso da parte della donna.

"Ma io amo lei.. ti prego..".

"Ne amerai un' altra migliore.. tu sei troppo per lei. Lei non ti merita".

A quella risposta, Luciano sentì un altro conato di vomito invadergli la gola.

Lui non avrebbe più amato nessuna ragazza.

Era Seira quella giusta per lui.

E nel frattempo la madre si stava preoccupando sempre di più.

"Non ce ne sarà un'altra.. io sono innamorato di lei.. può avere tutti i difetti e i pregi del mondo, ma io voglio lei. Lei e soltanto lei. Perché non lo capisci?".

"Luciano.. tu puoi avere tutte le ragazze che vuoi..".

"Anche Seira?".

"...".

"..ti prego..".

Il ragazzo si lasciò cadere a peso morto sul pavimento del bagno, svenendo.

Non poteva reggere un altro conato, così si ritrovò completamente privo di forze.

"No! Luciano, no! Non puoi dormire sul pavimento!" gli prese il volto tra le mani per cercare di svegliarlo, ma fu tutto inutile "Luciano!" gli tirò qualche piccolo schiaffetto prima di rendersi conto del vero stato del figlio.

Era svenuto.

Mattina seguente...

Luciano andò comunque a scuola quel giorno.

Preferiva davvero andarci, almeno avrebbe potuto provare a distrarsi.

"Luciano!!" la voce di Noemi riecheggiò in tutto il cortile "Sei tornato! Non ci posso credere!".

"Ciao Noemi.." rispose sorridendole forzatamente.

Lei capì immediatamente lo stato d' animo del ragazzo "Stai bene?".

"Certo".

"Luciano.. stai bene?".

"Va tutto alla grande" cercò di convincerla, ma non era riuscito nemmeno a convincere se stesso.

Si avvicinò all'amica e affondò il volto sulla spalla della ragazza, ricominciando a piangere.

Noemi, presa alla sprovvista, lo abbracciò istintivamente "È successo qualcosa con Seira?".

Le lacrime non smettevano di scendere, era completamente distrutto.

Partirono singhiozzi non controllati che cercava inutilmente di placare.

"Ho scoperto il vero motivo per cui i miei non vogliono che io stia con lei".

"È una cosa tanto brutta?".

"..lei è la mia sorellastra, figlia di mio padre..".

"CHE COSAA?!!" non ci poteva davvero credere.

"Sono innamorato della mia sorellastra.. nonché una delle cause per cui i miei hanno divorziato. Io sono stato così male per questo.. lei non faceva altro che dirmi che sarei stato male per causa sua, ma io non le credevo.. non volevo farlo..".

"Non è colpa sua se i tuoi hanno divorziato".

"Lo so, ma è una delle cause anche se non ha fatto nulla di male. Quale dovrebbe essere la sua colpa? Essere nata?".

"Luciano..".

"Senza di lei i miei non avrebbero divorziato, ma senza di lei.. non voglio immaginare la mia vita senza Seira..".

"Infondo l' ami.. come potresti vivere senza di lei?".

"La nostra relazione non verrà accettata da tutti..".

"E con ciò?".

"Come farà lei a reinserirsi nella società?".

"Davvero stai pensando a questo?".

"Io e lei parlavamo sempre e solamente di questo! Ci stavamo preparando per questo.. ed era così felice tutte le volte che riusciva a controllarsi..".

"Lei non era felice di reinserirsi. Lei era felice di poter stare con te.. a lei non interessa l' opinione degli altri, le interessi solo tu".







Nel frattempo la madre di Luciano si stava dirigendo in ospedale.

"Buongiorno" disse al centro informazioni.

"Buongiorno, posso esserle utile?" domandò la ragazza dietro il bancone.

"Vorrei sapere in quale stanza sia ricoverata una ragazza".

"Chi?".

"Seira Spinelli".

"Alla stanza 117, quinto piano".

"La ringrazio".

La donna giunse nella stanza della ragazza, trovandola mentre stava ancora dormendo.

"Sembri quasi una santa in queste condizioni.. ma non riesco a farmiti piacere. Assomigli troppo a quello stronzo..".

"Ieri mio figlio si è sentito male perché ha scoperto il vero motivo per cui non vi approvo. Sapevi che lui fosse il tuo fratellastro?! Vostro padre non sa combinare altro che danni. Guarda in che casino siamo finiti!".

"Io ce l' ho sempre avuta a morte con tua madre, anche se so che lei non ha colpe. Anzi, l' ha cacciato non appena ha scoperto la mia esistenza.. però credevo che lei lo avesse attirato in qualche modo. Non volevo capacitarmi del fatto che lui fosse riuscito a tradirmi.. e per questo odio anche te. E ora cerchi anche di prenderti mio figlio?! La tua famiglia deve imparare a mantenere le mani a posto.. io non ce la faccio più".

"È tanto chiederti di lasciarlo stare? È davvero troppo? Eppure.. non riesco a chiedertelo.. vedere Luciano in quello stato mi ha fatto fermare il cuore. Non può veramente vivere senza di te..".

"Temo di essere gelosa del vostro rapporto, ma temo anche che gli possa succedere lo stessa cosa che è successa a me.. e non si può dire che io mi fidi molto della tua famiglia. Hai cercato di uccidere mio figlio più e più volte, ma non l' hai mai fatto..".

"Non l' hai mai fatto perché lo ami.. tu sei una ragazza che non si è mai fatta troppi problemi ad uccidere una persona".

"E se sei diventata così è esclusivamente colpa di tuo padre.. perché con te non si è mai comportato come tale. E se tua madre è morta è anche colpa sua.. perché ha fatto il coglione e non si è assunto le proprie responsabilità, permettendo così a tua madre di cadere in una sorta di circolo vizioso da cui non è poi riuscita ad uscire. Lei aveva solo bisogno di una persona al suo fianco..".

"Anche lei aveva i miei stessi sogni.. ma a lei sono stati negati. Io, però, ho ancora i miei figli, lei no..".

"Non oso immaginare quanto tu e tua sorella abbiate sofferto.. mi dispiace davvero tanto".

In quel momento entrò nella stanza Fabio, che non appena si accorse della donna, cercò di riconoscerla.

"E lei chi é?".

"..la madre di Luciano. Tu chi sei?".

"Un amico di Seira.. mi chiamo Fabio".

"Tu sei quel ragazzo che riesce a comunicare con Seira?".

"S-Sì..".

"Seira ha qualcosa da dirmi?".

Fabio le si avvicinò e le toccò il polso, cercando di ascoltarla.

"Seira.. ci sei?".

"Ci sono da quando tu mi hai abbandonata in quella cazzo di piazza!".

"MA ALLORA PERCHÉ IERI NON MI HAI RISPOSTO?!".

"..davvero non riuscivi a sentirmi?".

"..era da tanto che non usavo la mia abilità.. da vivo.. comunque ora ci sono cose più urgenti di cui parlare".

"Lo so.. c' è la madre di Luciano..".

"Vuoi dirle qualcosa?".

"..sì".

"Mi scusi signora.. sono riuscito a mettermi in contatto con lei solo adesso".

"..ha qualcosa da dirmi?".

"La prego di perdonare me, mia sorella e mia madre".

La donna era letteralmente senza parole. Si aspettava degli insulti, non delle scuse.

"Sono davvero mortificata.. mi dispiace di essermi innamorata di suo figlio..".

"Non lo sta dicendo davvero..".

"E mi dispiace di aver fatto stare male lei e suo figlio.. non volevo.. non provi compassione per me, non la merito".

"Tu non hai fatto nulla di sbagliato e ti sei ritrovata in una situazione del genere".

"Mi sono innamorata di suo figlio.. e lei non lo accetta. È questa la mia colpa".

Per la prima volta nella vita, Miriam si pentì amaramente delle cose che aveva detto alla ragazza.

Si sentiva un mostro.


Fa caldo.

Fa caldo.

Ma si è rannuvolato.

Ma allora perché fa caldo?

Ora una cosa seria.

Stavo pensando.. quando questa storia finirà.. vorrei farne un' altra (la notte mi ha già portato consiglio).

E mi stavo chiedendo..

La rifaccio sempre su Luciano o cambio personaggio?

Mi serve aiuto.

Fa troppo caldo.. e ho il telefono al 2%, bollente pure sto pezzo di merda.

C'è qualcosa di fresco attualmente nella mia vita?

No.

Le gioie sono rare anche in estate.

Axera♤

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