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29. Ma non la fine

Luciano era rimasto turbato dal comportamento della professoressa.

Si aspettava una bella ramanzina, non.. quel discorso.

Solo leggendo quella scartoffia, si era completamente sciolta.

"Se leggesse ogni giorno i miei pensieri, credo che si scioglierebbe completamente".

Non guardò in faccia nessuno.

Si diresse come ogni giorno al parcheggio della scuola, dove avrebbe dovuto aspettarlo Mirko o Marco.

Però non c' era nessuno dei due.

C' era suo padre.

"Papà?!".

"Sali in macchina".

"Perché sei venuto tu? Dove sono Trovato e Leonardi?".

"Ti devo parlare.. sali in macchina".

Bastava che lui pronunciasse quella frase per far rabbrividire il ragazzo.

Lo seguì subito sull' auto, che partì immediatamente.

"Che cosa devi dirmi?".

"Perché sei tornato in psichiatria?".

"Hanno bisogno di me".

"La ragazza della 117 è in coma. Come ti puoi rendere utile lì?!".

"Faccio il possibile".

"Pensavo di essere già stato chiaro.. non voglio che tu metta più piede in quel reparto".

"Ma io-".

"D' ora in poi avrai un incarico in oncologia".

"..NO!" esclamò di punto in bianco.

"Che cosa?".

"Ho detto no! No! Io non cambierò reparto.. io resterò in psichiatria. Io non voglio diventare come te! Non voglio diventare un chirurgo! Io voglio fare lo psichiatra.. salvare delle vite comunicando con loro!".

"Decido io! Non tu!".

"NO! NON DECIDI TU! IO DECIDO PER ME. IO RESTERÒ IN PSICHIATRIA, CHE TU LO VOGLIA O NO, DA LÌ NON ME NE VADO!".

"È per quella ragazza?! Quella della 117?".

"Sì, è per lei! È stata lei a farmi piacere questo stupido lavoro! Sono stati Leonardi e Trovato a consigliarmi di non lasciare.. non tu! Tu sei mio padre! Dovresti spingermi a fare quello che più mi piace, non quello che piace più a te! Ora mi sono stancato!".

"Lei è completamente pazza! Ha dei seri problemi al cervello. Come puoi fidarti di lei?!".

"Lei mi ha dato più motivi per cui fidarmi di lei più di quanti me ne abbia mai dati tu nel corso di tutta la mia vita".

Detto questo Luciano scese dalla macchina del padre.

"Dove vai?!".

"A me piace più la metro. Andrò in ospedale con quella" disse per poi correre via.

Raggiunse la fermata più vicina e scese per prendere il prossimo treno.

Non appena si sedette, vide di fronte a sé una coppietta che si sbaciucchiava e che si scambiava frasi dolci in continuazione.

Il suo desiderio più grande era poter uscire con Seira e vivere al meglio con lei ciò che li legava.

Gli tornarono in mente i primi momenti trascorsi con lei.. non che si volessero chissà quanto bene all' inizio, ma erano comunque i momenti in cui avevano iniziato a conoscersi.

Fu solo con il tempo che capirono di essere caduti nella trappola dell' amore.

Luciano sollevò Seira da terra, afferrandola a mo' di sposa per condurla tra le coperte del suo letto.

"Ora devo proprio andare. È tempo che tu ti riposi.. ti sei affaticata troppo oggi".

"Ma.. non sono stanca Luciano!!".

"Devi comunque dormire, su!".

"Ma-".

"Shh! Riposati... ti prometto che quando ti sveglierai, sarò qui!".

"Me lo prometti?".

"Te lo prometto, Seira".

Gli venne istintivamente da piangere.

Si sentiva come soffocare.

Cercò di non scoppiare in un posto pubblico. Il respiro gli si fece pensante, gli occhi diventarono rossi e più lucidi.

Era come se avesse un nodo in gola, così stretto da impedirgli addirittura la normale respirazione.

Però non riuscì ad evitare che qualche lacrima scorgasse dai propri occhi per poi infrangersi sullo schermo del suo cellulare, che a quel contatto si sbloccò.

Eppure Luciano non credeva di aver toccato qualcosa.

Gli comparve come foto di sblocco una foto sua e di Seira mentre si stavano abbracciando.

Quel giorno in cui erano usciti..

Dal nulla, decise di pubblicare quella foto su instagram.. e dedicarle uno dei suoi pensieri.

Mentre cercava quella foto, fu costretto a fermarsi su altre foto o video.

Uno di questi video, però, volle rivederlo.

Indossò le cuffiette e lo fece partire.

"Ma di chi sarà il compleanno oggi?!" domandò ironico alla ragazza.

"Dai Piccolo Principe, smettila!!" ridacchiò Seira.

"Non mi avevi detto che oggi fosse il tuo compleanno! Adesso ti subirai tutto questo".

"Ma non è un giorno speciale! È un giorno come tutti gli altri!".

"Cosa hanno sentito le mie orecchie?!".

"Dai, Lucianoo!!" rise ancora.

"Oggi è solo il giorno in cui è nata la ragazza che amo. Tutto qui!" ironizzò.

"Esattamente".

"Ti voglio fare un regalo".

"Ma no, Luciano!!".

"Non rompere! Ti voglio fare un regalo!".

"Ma io non lo voglio!".

"Non si rifiutano i regali!".

"Uff.. eh allora va bene".

"Qual è una cosa che adori?".

"I tuoi baci!".

"Allora vieni qui, Piccola Volpina" rise per poi avvicinarsela e iniziare a baciarla.


Il video terminò così.
Luciano si ricordò che per il compleanno di Seira aveva organizzato una passeggiata al parco, solo loro due.
Non c'è bisogno di dire che quel pomeriggio fu magico.. talmente tanto che decise di pubblicare una foto che scattarono durante la giornata.


Spnlnv Tantissimi auguri di buon compleanno volpina mia. Sei la mia vita, ti amo ❤


Ogni volta che rivedeva Seira in quello stato, il suo cuore esplodeva di una felicità che poi si frantumava non appena il video terminava.

Credeva davvero che fosse tutto reale.. e invece.. era solo.














"Fabio!! Dacci un taglio!".

"Le mie battute sono le migliori!!".

"...te lo faccio credere se ti fa piacere, ma non le voglio più sentire!".

"Senti questa: un mio amico ha comprato una maglietta perché gli piaceva un sacco..
Ma allora perché non ha comprato il sacco?! AHAHAHAHAHAHAH".

"Fabio..".

"Seira..".

"...".

"...".

"...".

"Almeno la prugna fa ridere. No! Non è vero! Fa cagare!! AHAHAHAHAH!".

"...".

"Un maiale cade dal tetto.... ....SPECK!".

"...".

"Il figlio coccodrillo chiede al padre:
- Papà, un giorno avrò molti soldi, vero?
- Certo, figliolo, quando sarai un portafoglio...".

"Fabio..".

"Hai ragione, non lo sarà per forza.. metti che apparterrà ad un ragazzo con la fidanzata spendacciona..".

"Fabio..".

"Sì?".

"Ti prego".

"C' è un cane che è a casa da solo, squilla il telefono e risponde dicendo 'bau' e all' altro capo del telefono rispondono 'cosa?'.
E il cane 'bau'
e l' altro 'cosa?'.
E il cane 'bau. B di Bologna. A di Ancona e U di Udine'".

"Fabio..".

"Mi piacciono i cani!".

"Io preferisco i gatti. Ne avevo pure uno.. un cucciolo nerissimo.. si chiama Theo".

"Ora però.. mi sento così stanco".

"È un' altra delle tue battute?!".

"No.. sono serio Seira.." cadde a terra dalla stanchezza.

"Che ti prende?".

"Mi.. gira.. la testa".

"Fabio?! Che hai?!".

Non fece neanche in tempo a rispondere, che il ragazzo svenne.

"FABIO!!".








Ricordatevi del gatto Theo perché ritornerà.. ma non prestissimo.

Ed eccomi qui!

Ogni tanto torno.. quando mi pare, ma torno.

Proprio come il ciclo.. bastardo... *lo fulmina*

Axera♤

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