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14. Strong as death is love

Luciano, dopo essersene andato, non aveva iniziato a fare altro che pensare.

Finalmente, dopo tante difficoltà, era riuscito ad avere un po' di serenità nella sua vita, per quale insulso motivo adesso dovevano rovinargliela?!

"Cristo, non ho fatto altro che stare male per tutto questo tempo! Perché ora non posso essere felice una volta per tutte?!".

"Perché non stai facendo altro che guardare il bicchiere mezzo pieno, idiota!".

Per poco il ragazzo non si strozzò con la sua stessa saliva. Era l'unica persona presente su quel vagone della metro, chi aveva parlato?!

"CHI C'È?!".

"Ma sei serio?! Su, piccolo principe! Svegliati! Sono la tua mente!".

"La mia mente? Cos'è? Vuoi farmi impazzire anche tu?".

"No, in realtà sto cercando di farti riflettere, ma tu sei troppo impegnato a crogiolarti per rendertene conto! E poi io ti parlo sempre.. sei tu che non mi dai mai ascolto!".

"Senti, non mi va affatto di starti a sentire!".

"Se pensi che ti lascerò in pace, ti stai sbagliando di grosso, amico mio. Sono qui per aiutarti!".

"Ah davvero? Allora se sei qui per cercare di farmi stare meglio, perché mi stai facendo pensare a cose che mi fanno stare male?! Eh?".

"Ma per rifletterci su, idiota! Per aiutarti a trovare una soluzione che riesca ad aggiustare tutto questo macello".

"Ora prenderanno per pazzo anche me.. sto iniziando a parlare da solo!".

"Ma 'sti gran cazzi, Luciano! Che te ne frega?! Una beata minchia, quindi evita di farti paranoie super inutili!".

"Ma cosa vuoi da me?".

"Vorrei davvero tanto farmi comprendere anche da una persona bacata come te, ma è impossibile, dato che sei un completo idiota!".

"Io sarei un idiota?!".

"Sì! Assolutamente sì! Sei la persona più demente che io abbia mai conosciuto".

"Ma perché?!".

"Sei anche il più ingenuo di tutti! Non ti accorgi mai di niente, non ti rendi mai conto di cosa le persone vogliono realmente da te..".

"Se ti riferivi a Noemi, sappi che per un bel po' non voglio averla tra i piedi".

"..sì, mi riferivo anche a lei, ma io volevo farti focalizzare di più su Seira".

"Perché? Cos'ha che non va?".

"Ma fammi capire, scusa, il tuo cervello è forse rimasto nel grembo di tua madre?".

"Non ti capisco! Spiegati!".

"..quella ragazza..".

"Cos'ha fatto?".

"Tu credi che adesso lei stia bene?!".

"Beh, oggi si è comportata come una ragazza~ ..ehm..".

"Normale?".

"Non intendevo dirlo così.. lei è una persona come tutte le altre, ma~".

"Pensi che lei non sia normale".

"Penso che lei sia davvero speciale..".

"Lei ha bisogno di sicurezza e di sincerità.. e tu oggi non gliele hai concesse".

"Non è stata colpa mia se Noemi~".

"Questo lo so, ma ora è sola, a ripetersi costantemente di non essere abbastanza.. per te".

"MA NON È VERO!".

"Lo spieghi tu a quella testaccia? Io ho deciso di non parlarci più!".

"Ma lei ha detto di voler stare da sola..".

"Devo seriamente parlare con tua madre.. ma nel frattempo.. VA' DA QUELLA RAGAZZA!".

"Okay, okay... corro!".

Nel frattempo...

"Non illuderti ragazza mia..".

"Ma Mirko ha ragione.. ha ragione su tutto, perché dovrebbe illudermi?".

"..perché non ragioni adeguatamente? Qualsiasi forma di vita diversa da te riconosce la tua superiorità.. e di conseguenza vuole starti accanto, come quello psichiatra o come quello stupido del tuo ragazzo...".

"Lui non cerca di illudermi!".

"Non hai visto come ha trattato quella ragazza qualche oretta fa?".

"Sì ma-".

"Ma lo farà anche con te.. lo so, é dura da accettare, ma la supererai".

"NOO! LUI MI AMA VERAMENTE!".

"Seira no. Non ti ama affatto! Cerca di starti accanto per sentirsi superiore.. cosa che non è".

"Perché cerchi di farmi soffrire?! Perché lo fai?".

"Io ti metto di fronte alla realtà... tu devi accettarla! E se ciò non ti va bene, devi sparire oppure far sparire coloro che peggiorano tutto".

"Lui non mi peggiora..".

"Infatti ti uccide".

"Come può uccidermi se è lui che mi ferma costantemente?".

"Lui è consapevole del fatto che potresti trovare la pace in un' altra vita.. ma è troppo egoista e ti tiene con sé per i suoi interessi, facendoti soffrire".

"Lui non..".

"Allora perché adesso stai male?!".

"Sto male perché non è qui con me".

"No.. e tu sai che non sia per questo. E sai anche cosa fare per stare meglio.. è da un po' che non lo fai..".

"Non ci voglio ricadere di nuovo".

"Abbandonare quest' abitudine è stata una cosa sbagliata.. fidati di me".

"Ti prego.. smettila..".

"Voglio solo aiutarti.. a toglierti dai piedi".

Alla fine Seira si ritrovò costretta ad obbedire. Era da diverso tempo che non stringeva tra le mani un taglierino.. si sarebbe ricordata tutte le regole da seguire?

Ma certo che sì!

Aveva la sua mente a guidarla.

Si era ripromessa di non lasciarla più.

Un taglio per aver disobbedito.

Due tagli per averla ignorata.

Tre tagli per essersi innamorata.

Incise, come sempre, il classico nome sul suo braccio.

Per la mente, era sufficiente così.

La fermò dal compiere quell' opera per condurla vicino alla finestra, facendole ammirare le stelle.

"Ti piacciono?".

"..sono bellissime".

Ormai Seira non rispondeva più di sé, la sua mente l' aveva sottomessa.

"Se mi seguirai e mi obbedirai.. ti farò diventare la più splendente di tutte".

"...davvero?".

"Dovrai solo.. sbarazzarti di quel moccioso.. e avrai la tua pace".

Si ritrovò così a disegnare un cuore sul muro... un cuore rossissimo, color rosso sangue.

Forse perché l' aveva disegnato con il proprio sangue, che continuava a scorgare dalle braccia della ragazza, rigandogliele, e si fermava una volta raggiunte le dita, dalle quali poi tante piccole gocce rosse scendevano per dissolversi sul pavimento.

E il taglierino era ancora stretto tra le sue dita. La forza con cui lo stringeva era sovrumana, tant' è che continuò a tagliarle tutto il palmo della mano.

Lo tenne ancora per un po'.. così. Come segno di difesa dal mondo.

Poi lo conficcò nel muro, proprio al centro del cuore.

"Ti ha illusa..".

"Mi ha illusa".

"Tu non lo ami e lui non ama te".

"I-Io.. i-io..".

Ma l' amore per quel ragazzo non permetteva la sottomissione completa da parte della mente, che poteva controllarle tutto, ma non il cuore.

"NON L' AMI E LUI NON AMA TE!".

"I-Io... lo amo".

Quelle furono le sue ultime parole della serata.

La vista le si appannò, fino a diventare completamente nera.

Poi svenne.

Non poteva tornare ad essere quello il suo stile di vita... eppure, oggi ci era ricascata.

Ancora una volta.

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