πππ
"Allora che si fa, eh?"
C'ero io, cioè Ludwig, e i miei tre soma: Johnny, Lewis e Testone (Testone perché era davvero un testone) e si stava tutti al Korova Milk Bar, un bar che aveva oltre sessant'anni di attività , che vendeva ancora quel latte corretto col Vellocet o il Demacrom o il Sintemesc e tutte quelle vecchie trucche che però facevano ancora il loro sporco effetto.
Stavamo seduti a locchiare il vuoto con insistenza, arrovellandoci il cardine su come passare la serata.
Seduto vicino a me stava un tipo molto bigio, molto mal vestito e molto mal ridotto, che sputava fuori da quel truglio impastato di latte corretto e saliva e sguana e altre porcherie mottate senza senso come "Autostrada e non posso sentire il tuo indirizzo di residenza e in particolare il mio curriculum e la sua faccia" e cose così.
Era davvero noioso, e piΓΉ parlava piΓΉ mi sentivo tutta una febbre addosso.
Se avesse continuato, giuro su Zio o Dio che gli avrei tirato volentieri un festone di quelli potenti sulle berte, e lì eccome se avrebbe smesso.
Se doveva stare lì, poteva prendere e andare dei cunicoli nel retro del locale. Lì avrebbe potuto dire tutto quello che voleva.
Il jukebox stava facendo girare sul piatto un pezzo friggibuco e molto, molto bigio cantato da uno di quei russoski che andavano molto di moda ai tempi di mio nonno Alex.
Una semprocchia tutta agghindata, con i capelli lunghi, vestiti neri attillatissimi e piΓΉ trucco che faccia stava ballando a quella che loro chiamavano (o osavano chiamare) musica.
Vi chiedete forse, O fratelli, cosa ci faccia un giovane malcico che sta crescendo in un posto poco ospitale come quello.
Beh, fratelli, la risposta Γ¨ molto semplice.
Il mio piΓΉ grande desiderio Γ¨ sempre stato quello di emulare il mio grande nonno, Alexander. Fu lui ad insegnarmi l'uso della lisca (o coltello a serra-manico, come preferite) e ad esercitare la nobile arte dell'ultraviolenza.
Appena compiuti i miei quindici anni mi sembrava giusto fargli onore e seguire le sue orme.
"Allora che si fa, eh?"
"Fare cosa?" Chiese Lewis.
"Non lo so...voi cosa vorreste fare?"
"Andiamo in giro e vediamo che capita?" RibattΓ© Johnny, continuando a locchiare intensamente il vuoto.
Tutti furono d'accordo e uscimmo.
Camminando per il lato sicuro della cittΓ (infatti noi eravamo a est, e i cerini automuniti e non stavano a ovest), incontrammo un bigio Martino con barbetta da barbagianni e due piccoli occhiali tondi tondi.
Un vero martino vecchio stampo.
Subito fu chiaro a tutti quale sarebbe stata la prima grande trucca della serata.
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