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Capitolo 36

Hiroto's pov

Nonostante la gioia per Ichihoshi e l'ansia per le prossime partite, era innegabile che la giornata fosse stata più che pesante. Quindi, mentre gli altri tornavano a mangiare per far compagnia al puffo, io mi limitai a dargli una pacca sulla spalla e a ritirarmi in camera mia. Buttai il borsone in un angolo lontano e presi indumenti qualsiasi che non siano una tuta da calcio, dopodiché mi fiondai in doccia. 

Mi sedetti per terra e guardai il vapore dell'acqua calda che mi annebbiava la vista, e lasciai i pensieri nella mia testa vagare selvaggi e liberi. Almeno finché qualcuno non bussò rumorosamente alla porta. 

"Oi bast*rdo, starai ancora tanto sotto quella ca*zo di doccia?" e ricordai i pensieri della mattina. Sentii le mie orecchie diventare improvvisamente calde. 
Sarà la doccia.

Urlai qualche imprecazione tanto per rispondergli, poi chiusi il getto ed uscii. Mi vestii velocemente e uscii dalla porta, trovandomi faccia a faccia con un Haizaki stanco morto. Gli occhi color carmino erano quasi del tutto spenti. Gli lanciai un asciugamano "Fatti una doccia, sembri un cadavere.". Lo sentii sospirare, e lo guardai negli occhi. 

Lui, tanto per rispondermi, fece una cosa che non mi sarei mai aspettato. Si lasciò andare. Si appoggiò allo stipite della porta facendo ciondolare la testa qua e là, esibendo un sorriso di quelli veri e puri, non come i suoi soliti ghigni. "Devo proprio ammetterlo, oggi stavo quasi per gettare la spugna"

Ripresi un asciugamano e me lo passai tra i capelli ancora umidi, sedendomi sul suo letto, il più vicino alla porta. Sospirai, e lo guardai negli occhi stanchi, poi risi "E invece quel bastar*o si è dimostrato una totale sorpresa, vero?". Lo vidi sorridere ancora, e sentii qualcosa nel mio cuore che si allentava. "Vero" la sua voce mi rimbombava nelle orecchie come fosse una magia, e non mi importava se mi avrebbe preso a male parole per un motivo o per un altro: non avevo la forza di ribattere dopo questa giornata estenuante, e poi non avrei neanche voluto. 

Lo vidi lasciarsi cadere per terra, sedendosi di fronte a me, gli occhi chiusi e le braccia a penzoloni. Era bello. Molto.

Haizaki's pov

Ero così stanco che mi lasciai scivolare per terra, chiudendo per un attimo gli occhi. L'odore di sudato misto al cuoio del pallone e all'erba calpestata del campo da calcio mi infestavano ancora le narici, ma presto mi sarei rifugiato sotto la doccia e avrei messo un punto a questa dannata sensazione. Poi aprii gli occhi, e un'altra emozione prese il posto del senso di nausea. 

Quel pompato di un dio era seduto sul mio letto, ma non era questo che mi importava. Mi guardava. I suoi occhi erano fissi su di me, senza muoversi, come ipnotizzati. E qualcosa di caldo e dolce mi esplose nel petto. 

I suoi occhi color ametista erano più profondi dell'ultima volta, più vasti e caldi. I suoi capelli zuppi erano più belli rispetto alla prima volta che lo vidi così. Era più.. come dire.. attraente. Come se i suoi occhi mi chiamassero. 

Una goccia densa e trasparente gocciolò giù dai suoi capelli, interrompendo quel contatto visivo che tra noi non c'era mai stato, fino ad ora. Scossi violentemente la testa, presi l'asciugamano e mi catapultai in bagno, chiudendomi la porta alle spalle. Ma senza sbatterla. Dietro di me sentii un tonfo morbido e attutito, evidentemente il mio letto gli piaceva parecchio. 

Un pensiero mi attraversò la mente, ma prima che potesse concretizzarsi scaraventai gli abiti sporchi in un angolo, mi infilai in doccia e aprii il getto, lasciandolo scivolare via insieme alla polvere.

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