XVII
"Non c'è traccia dell'Oscuro. Completamente scomparso" disse Erdal.
"Ha colto la prima occasione per scappare" esclamò frustrato Alder.
"Calmati" sussurrò Glorendil afferrando l'avambraccio dell'altro. "Non è il momento di innervosirsi"
Il cadavere di Gaar era stato sistemato, tutte le frecce rimosse accuratamente, poi coperto di fiori e foglie verdi.
"Con o senza di lui, noi continueremo il viaggio" decretò Erdal "trovate molta legna, costruiremo delle barche"
Elehan si avvicinò lentamente all'entrata della foresta sospirando.
Amryn si avvicinò a lei.
"Non andare...se la caverà"
"Ho il presentimento che sia successo qualcosa" rispose.
L'elfo sospirò.
"Anche io"
Vedere Naar distrutto era difficile, nessuno di loro voleva avvisarlo che era il momento di andare via, di dare l'ultimo addio a suo fratello.
"Andiamo...siamo quasi giunti al fiume" disse il Nano di sua volontà allontanandosi.
Tutti lo guardarono con stupore, ma non fecero domande.
Naar non si girò neanche un'ultima volta verso il corpo martoriato del fratello.
Nel frattempo Magor cavalcava con Taras.
Il cavallo sfrecciava tra gli alberi sfidando la direzione del vento.
"Eccoci giunti al palazzo di Sire Alaain" disse Taras proseguendo verso un ponte sospeso.
Magia.
Era sicuramente magia.
Avevano raggiunto il palazzo in qualche minuto, quando invece si trovava dall'altra parte della terra.
Le guardie sbarrarono prontamente l'ingresso, ma l'elfo dagli occhi di giara parlò con loro.
"Entriamo, non sono ben accolto qui, quindi cerca di non dare nell'occhio"
"Non eri l'amico più stretto del principe?" chiese Magor alzando un sopracciglio.
"Appunto" ribatté freddo Taras.
"Dove stiamo andando?"
"Da Sire Alaain, dobbiamo chiedere il permesso di vedere suo figlio. Evita di parlare davanti a lui"
"Purtroppo ho la capacità di farlo" sussurrò Magor.
"Taras, cosa ti porta qui, per l'ennesima volta?" sospirò il sovrano aggrottando le sopracciglia.
"Sire, questo straniero cacciava nel vostro regno"
Magor provò a ribattere, ma le parole gli morirono in gola.
Magia, era quella usata da Taras, ora ne era ancora più certo.
"Dammi una prova che questo è vero"
"Ha una lancia e guardate, due conigli morti" disse estraendo gli animali dalla sacca.
"Sai qual'è la pena per questo atto?" chiese Alaain rivolto a Magor.
L'Elfo Oscuro scosse la testa.
"Morte"
~~~~~~~
La compagnia vagava nel bosco alla ricerca di qualsiasi tipo di legna abbastanza leggera per navigare.
Naar e Amryn cercavano di sollevare un ramo troppo grande per entrambi, mentre Alder e Glorendil spostavano con grande facilità rami di qualsiasi grandezza e peso.
"Basta così" disse Erdal "Adesso è il momento di utilizzare un po' di magia"
Le sue mani si illuminarono, facendo perdere la facoltà di vedere ai presenti.
Quando la luce si spense comparvero due barche slanciate, alla vista sembravano molto pesanti, ma al tatto erano fatte solo da un sottile strato di legno.
"Glorendil, Alder, avvicinatevi, porterete voi le barche fino alle rive del fiume"
Il guerriero annuì, invece il bruno restò per qualche secondo fermo, prima di avvicinarsi titubante.
Arrivarono verso l'ora del tramonto sulla riva, tutti avevano fame ma nessuno voleva ammetterlo.
Le barche furono poggiate attentamente sulla riva del fiume e, con una spinta, scivolarono in acqua.
"Riposate, veglierò io sul vostro sonno" disse Erdal.
"Erdal" sussurrò Glorendil. "Elehan ha fame, ogni giorno il suo viso si fa più scavato, Naar è distrutto dalla perdita del fratello, Amryn non ha la minima idea del mondo intorno a lui, non possiamo continuare in questo stato!"
"In fondo sono solo bambini" aggiunse Alder dolcemente guardando i piccoli corpi addormentati.
"Sono bambini più adulti di qualsiasi altro però, hanno un coraggio interminabile e anche se quest'impresa non andrà a buon fine verranno ricordati per sempre" disse il biondo.
"No, Glorendil, questa è una storia destinata ad essere dimenticata" sussurrò lo stregone.
"Sono stato un idiota, come ho potuto pensare di affidare un compito così grande a loro" replicò il soldato.
"Siamo stati tutti degli idioti"
Dicendo questo lo stregone raccolse un bastone dall'erba e fece comparire una luce.
"Dove vai?" chiese Erestor.
"A cercare del cibo"
~~~~~~
Quando Amryn aprì gli occhi fu colto alla sprovvista da un intenso odore.
Il profumo veniva da una tortina che anche Elehan e Naar avevano poggiata davanti.
Era piccola, coperta di marmellata e con una grande fragola rossa poggiata sulla cima.
"Ho fatto quel che potevo" sorrise Erdal.
Amryn non gli rispose, lo abbracciò semplicemente, mentre lacrime di gioia minacciavano di uscire dai suoi occhi azzurri.
"Erdal! Sei per caso impazzito? Hai girato di notte nel bosco per cercare le bacche e non so nemmeno come ti sei procurato l'impasto" esclamò Elehan.
Nonostante avesse appena sgridato lo stregone aveva un luccichio negli occhi che tradiva le sue parole.
Naar, invece, si limitò ad uno sguardo pieno di gratitudine.
Aveva smesso di parlare da quando si erano allontanati dal corpo del fratello.
"Ma Glorendil, Alder e tu?" chiese Amryn smettendo di mangiare "Avrete sicuramente fame!"
"Possiamo resistere, voi avete bisogno di più energie" lo rassicurò l'elfo biondo.
"Io non mangio se tu non prendi almeno un boccone" disse Elehan allontanando il piatto, Amryn la imitò.
Elfo e Umana guardarono Naar.
Il nano pose ad Erdal il delizioso dolcetto.
"Non ho fame" sussurrò con la voce graffiata dal non aver parlato per troppo tempo.
Glorendil esitò prima di dare un morso al dolce di Elehan, lasciandosi sfuggire un verso di apprezzamento.
Poco dopo Alder ed Erdal lo imitarono.
Divisero le tortine mangiando tutto insieme, come una famiglia.
In quel momento infatti avevano bisogno solo di questo, di una famiglia.
Glorendil guardò per un po' di tempo Elehan, prima di stringerla in un tenero abbraccio.
Le usanze degli elfi non comprendevano dimostrazioni d'affetto, ma il guerriero aveva sentito il bisogno di dare conforto all'umana.
"Non sei abituato, vero?" sussurrò la ragazza ridendo mentre spostava i boccoli biondi di Glorendil dal suo viso.
"Ne avevi bisogno" sussurrò a sua volta il soldato.
"Saliamo in barca" esclamò Erdal "se partiamo adesso c'è meno probabilità di trovare Mutati"
La compagnia si dispose nelle due barche, Erdal, Amryn ed Elehan erano su una barca, Glorendil, Alder e Naar sull'altra.
Afferrarono dei pezzi di legno e remarono a lungo.
~~~~~~
Magor era chiuso nelle prigioni del Reame elfico da quasi un giorno intero.
Stava fissando la sporcizia accumulata negli angoli della stanza. Gli elfi erano un popolo pulito e leggiadro, ma le prigioni non erano tra i numerosissimi pregi di quel posto.
Nel mentre si torturava la punta di un'orecchio.
"Hai visto mio figlio" disse una voce accanto alle sbarre.
Non era una domanda, bensì un'affermazione.
Magor si voltò lentamente alla sua destra, non si era spaventato, lo aveva sentito arrivare.
Il primo pensiero che attraversò la sua mente fu quello che Taras era un grandissimo bugiardo.
Come aveva potuto udire dalle guardie il principe Amryn era fuggito da mesi.
"Mi avere letto la mente!" ringhiò l'Elfo Oscuro mettendo le mani intorno alle colonne di ferro che gli sbarravano l'uscita.
"Ho dovuto" ribatté il sovrano aggrottando le sopracciglia "Ti offro un accordo" aggiunse addolcendo il tono.
Magor alzò lo sguardo, tenuto basso per tutto il tempo, facendogli segno di parlare.
"Dimmi se sta bene, se mangia, se è in forze, e io ti lascerò vivere"
Un'esile mano diafana attraversò le sbarre aspettando che quella dalla pelle grigia la stringesse, e non attese molto.
"Affare fatto" ghignò Alaain.
"Dire che vostro figlio sta bene è troppo" iniziò Magor "È in forze, capace di combattere e difendersi, ma c'è qualcosa che sta distruggendo il suo animo, se il vostro fidato servo non mi avesse catturato io gli avrei portato del cibo sano che lo avrebbe aiutato" disse alzando la voce sulle ultime parole.
"Tu cacci nel mio reame?" esclamò il sovrano. "Avrei dovuto fidarmi ciecamente di Taras dal primo momento"
"Vostro figlio potrebbe essere morto perché non mangia! E stavo cacciando in un posto ben lontano da qui!"
"È un Elfo, non ha bisogno di mangiare"
"Io dico che era in punto di morte"
"Allora lo raggiungerai presto" disse Alaain.
"Avevamo fatto un accordo!" esclamò Magor, ma il sovrano era ormai troppo lontano per sentirlo.
L'Elfo Oscuro tirò un calcio alle sbarre, poi si diresse verso la paglia che gli avrebbe fatto da letto.
~~~~~~~
"Queste barche scivolano sull'acqua come se fossero tinte di olio" disse Glorendil mettendo una mano sotto la superficie del fiume.
"Arriveremo in largo anticipo sulla riva" disse Amryn, pregustando già un letto morbido in una locanda.
"E se avessero rapito Magor?" chiese Elehan.
"Chi potrebbe farlo?"
Dicendo questo Alder si passò una mano tra i capelli scuri, che aveva appena sciolto.
"Io so chi potrebbe farlo..." sussurrò Amryn.
"È un elfo?" chiese il bruno.
"È il figlio del servitore di mio padre, ha lunghi capelli neri, ho sempre creduto che fosse un bugiardo e complice del male"
"Non esagerare, Amryn, se fosse davvero accaduto questo ci deve essere un motivo che ha spinto Taras a compiere quest'atto" disse Erdal.
"Taras vuole la fiducia di mio padre" disse il principe "Cerca in tutti i modi di ammaliarlo, e non c'è modo migliore per ottenere l'ammirazione di mio padre che portagli un prigioniero, magari fingendo che abbia compiuto qualche reato"
"Quindi ne abbiamo quasi la certezza" disse Glorendil "Magor è stato rapito"
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