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𝑪𝒂𝒑𝒊𝒕𝒐𝒍𝒐 26

Il primo amore, un amore che si ricorda per tutta la vita.

Aika l'aveva trovato.

Anche se in quel periodo non lo cercava bussò alla sua porta, inaspettatamente, come una tempesta piombò nella sua vita e conquistò il suo cuore.

Il suo primo amore è Kujo Tenn.

La prima cosa che doveva fare una volta rientrata era parlarne con gli amici.

Tra di loro non ci sono mai stati segreti e mai ce ne saranno, quindi era qualcosa che per quanto per alcuni potesse sembrare palese da tempo andava detta subito.

Aprì la porta di ingresso, poi raggiunse il salotto.

Li trovò tutti lì, alcuni seduti e altri in piedi, intenti a parlare e scherzare tra loro come di solito.

La giovane si fermò a pensare a quali sarebbero state le reazioni a ciò che avrebbe detto, ma soprattutto in quanti se lo aspettavano.

Dopotutto non era da escludere che per alcuni quei sentimenti potessero risultare evidenti.

"Bentornata." disse il leader, allungando la testa all'indietro in modo da poterla vedere.

"Aika, ci hai messo tanto. Dove sei stata?" le chiese l'arancione.

Anche se li aveva avvisati del ritardo non aveva detto loro il motivo per il quale avrebbe tardato.

L'azzurrina sospirò, poi si avvicinò fino ad arrivare a sedersi sul braccio del divano.

In loro compagnia si sentiva tranquilla, non avvertiva nessun filo d'ansia o preoccupazione.

Si trattava dei suoi amici e di suo fratello, quindi non aveva alcun motivo di essere agitata.

"In realtà devo dirvi una cosa. Ma credo dobbiate tenervi a qualcosa di resistente perché ciò che sta per uscire dalla mia bocca potrebbe rivelarsi abbastanza forte da farvi cadere dalla sedia." li avvertì buttandola sul ridere, notando successivamente le loro espressioni sconcertate.

Si scambiarono uno sguardo, sia curioso che confuso.

Non sapevano se doversi spaventare o meno quindi era del tutto naturale la loro reazione.

"Sono innamorata di Kujo Tenn. Ecco tutto." disse, scatenando in loro la stessa reazione di quella precedente.

Rimasero in silenzio una manciata di secondi, limitandosi a scambiarsi occhiate, poi finirono tutti a osservare la giovane.

"Eh?!" dissero in coro; alzarono talmente tanto la voce che Aika stava per essere spazzata via da esse.

"E ce lo dici con tutta questa naturalezza?" si intromise Iori.

"Ti piace Tenn-nii?"

"Certo che da non sopportarlo a essere innamorata di lui é un passo non da poco. Che cavolo ha fatto per conquistarti?" si chiese l'arancione; forse era tra quelli rimasti più sorpresi dalla notizia.

"È il fascino di un idol professionista."

"Non scherzare." rispose Mitsuki a Yamato, poi cominciarono a parlare tra loro della questione.

In un primo momento Aika non intervenne, aveva scatenato qualcosa di talmente piacevole da vedere che non se la sentiva di intromettersi.

Dopotutto, in un certo senso, stavano solo dimostrando quanto tenessero a lei.

Discutevano sulla questione senza interpellarla, come si comporterebbero dei fratelli maggiori, e pensandoci lo erano tutti per lei.

La giovane li guardò, si fermò a osservarli ancora qualche secondo ma poi cominciò a ridere, con un dolce sorriso in viso.

"Aika?" la chiamò Mitsuki, posando gli occhi su di lei.

"Siete davvero carini sapete?"

"Siamo carini? Questa é una questione seria."

"Grazie. Siete davvero degli amici fantastici." disse loro in seguito alla risposta di Iori.

Il dolce sorriso che aveva prima non scomparve, anzi diventò ancora più bello.

"Comunque, come é successo?"

"Ecco, in realtà era da qualche giorno che avevo dei sospetti. Credo di averlo cominciato a rivalutare completamente dopo l'uscita con i TRIGGER, mi sono resa conto che passare del tempo con lui era piacevole. Non é un cattivo ragazzo, al contrario penso diventi una persona molto dolce quando si trova con le persone a cui tiene. Proprio come diceva Riku, é gentile." disse abbassando lo sguardo prima di riprendere, aveva le guance arrossate.

Parlare di Tenn le faceva quell'effetto, era presissima da lui.

"Prima ho contattato Gaku, volevo incontrare Tenn per ringraziarlo di avermi guardata in televisione. Ma prima che potessi rendermene conto mi sono trovata a pattinare insieme a lui. Fu in quel momento che me ne accorsi. L'ho guardato in viso e ho pensato subito a quanto fosse bello, il cuore era sul punto di uscire dal petto e le gambe tremavano. Allora ho pensato, non può essere che amore." disse, concludendo così il discorso.

Quando sollevò la testa notò gli amici presi a guardarla.

Erano felici di sentire quelle parole, invece il fratello lo era a tal punto da sembrare stesse piangendo.

"Sorellina, anche tu ti sei innamorata alla fine."

"Tamaki-kun, prendi un fazzoletto. Aika, ne sono felice."

"Lo siamo tutti, giusto?"

"Già, ma se doveste mettervi insieme potrebbe rivelarsi complicato. Dovreste fare attenzione a come vi comportate in pubblico." rispose Iori a Yamato.

In effetti non aveva tutti i torti, quando si è innamorati certe cose rischi di metterle da parte, ma loro non potevano permetterselo.

"Beh, in ogni caso Kujo Tenn non cadrebbe mai in simili distrazioni, quindi il mio discorso in parte perde il suo senso." aggiunse, sollevando le spalle solo successivamente.

"Ragazzi, mi dispiace deludervi ma non penso che lui provi questi sentimenti per me. Sono solo un'amica, si comporta con me come fa con Gaku o Ryu."

"Non credo che Ten-nii non provi niente."

"Eh?"

"Voglio dire, è mio fratello gemello. Non posso esserne sicuro perché ormai non abbiamo più quel tipo di rapporto, però sento che con te è diverso. Al Sound Ship me ne sono accorto. Io e gli altri stavamo parlando della tua sfilata e proprio in quel momento Tenn-nii ci è passato di fianco. Sembravamo aver attirato la sua attenzione, come se volesse chiederci di più. Potrà essere una mia impressione, ma le attenzioni che ti dedica sono speciali. Questo é quello che penso, ecco."

Quindi ancora non aveva letto il messaggio?

A quel punto la giovane sorrise, quasi le venne da piangere, non per quello che aveva scoperto bensì per quanto dolce era stato il rosso a parlarle del suo pensiero.

Istintivamente passò la mano nei suoi capelli, con dolcezza.

"Grazie, Riku. Sei così carino."

"Eh? D-Dai, non esagerare. Mi fai arrossire."

[Tenn]

La sera stessa il giovane venne convocato nell'ufficio del Presidente per discutere di lavoro.

Voleva parlare solamente con lui, il che portò sia il ragazzo che gli amici a comprendere da soli la motivazione dietro quell'incontro.

Si trattava senz'altro del lavoro in collaborazione con la Takanashi.

Era già abbastanza strano il fatto che inizialmente fosse d'accordo, che avesse qualcosa in mente era palese.

"Di cosa voleva parlarmi?"

"Di quella ragazza. Non porteremo a termine il lavoro per cui ci eravamo precedentemente accordati." rispose, lo fece senza giri di parole, proprio come faceva sempre.

Non fornì alcun tipo di spiegazione al riguardo, non era sua intenzione, la sua convinzione di trattare gli artisti come burattini nelle sue mani rimase invariata.

Stando al suo pensiero le decisioni che prendeva non andavano contestate, anche se le persone in questione non ne conoscevano la ragione.

Il ragazzo non ne rimase sorpreso, era evidente da subito che l'uomo non avesse alcuna voglia di collaborare con l'agenzia rivale, ma quel tipo di comportamento non lo fece rimanere indifferente.

Un simile atteggiamento era inaccettabile da un professionista.

"Aveva detto che era la ragazza che ci serviva e che decidere di cambiarla sarebbe stato rischioso. Cosa le ha fatto cambiare idea?" chiese, cercando di farlo parlare in qualche modo; gli era perfettamente chiaro cosa stava cercando di fare.

Mantenne uno sguardo serio e non chiamò Aika per nome, per non mostrare troppa confidenza, se l'avesse fatto non avrebbe potuto uscirne facilmente.

"Ho visto come ti guarda, non credere che io sia stupido."

"Si sbaglia. Mi guarda con ammirazione, così come tutte le persone con cui lavoro. È naturale se consideriamo la mia esperienza."

Notò il volto dell'uomo sul punto di esplodere, stava preparando un attacco di rabbia che come suo solito non era in grado di tenere a freno.

"Non lavorerete mai più insieme, mettitelo in testa! Cercheremo un'altra modella. Ce ne sono a palate migliori di lei, non ci metteremo neanche cinque minuti a trovarne un'altra." rispose con tono irritato.

Stava mentendo e Tenn lo sapeva, disse cose che non pensava per paura che il rapporto tra i due si approfondisse.

Fece un passo falso, che lo portò a commettere un errore.

"È sicuro che si stia parlando ancora di lavoro? La sua non è un'agenzia che si può permettere di sbagliare e questo lo sa perfettamente anche lei. La vita privata va separata dal lavoro e lo stesso vale per i problemi personali. Cambiare la modella arrivati a questo punto è una pessima decisione e sarebbe la nostra agenzia a perderci."

"Vedi di abbassare i toni!" disse alzandosi, aumentando notevolmente il tono della voce.

"Aveva bisogno di una ragazza che stesse bene al nostro fianco. Le altre modelle erano alte e di viso troppo perfette. Quella che scelse allora e che adesso non vuole più è perfetta per il ruolo, coincide con tutto quello di cui avevamo bisogno. Quindi che cosa vuole fare, Presidente Yaotome?" chiese mettendolo davanti ad una scelta, che lo portò a innervosirsi ulteriormente.

Al giovane simili atteggiamenti non andavano giù, tuttavia normalmente non avrebbe risposto, si sarebbe limitato ad accettare la cosa senza alzare polveroni proprio come era accaduto con il Sound Ship.

Aveva perso momentaneamente le staffe perché si trattava di Aika; mentre parlava ci ragionò su.

Non si era mai innervosito al punto di rispondere in quel modo al Presidente, quindi per quale ragione questa volta era diverso?

Cosa era cambiato?

Ciò che provava per l'amica era un sentimento speciale, ma non se n'era accorto da poco, sapeva di considerarla speciale rispetto a qualsiasi altra persona.

Tuttavia non era ancora certo di ciò che provava.

Era importante, ma qual'era la parola giusta per descrivere quel sentimento?

"Sei uno stupido! Ti stai facendo trascinare dalle emozioni! Sei innamorato di quella ragazza, questo è inaccettabile!" alzò nuovamente la voce, spostando di scatto il braccio destro come per sfogarsi sulla situazione.

Innamorato?
Si sorprese, ma si ricompose subito, in modo da non far notare nessun tipo di cambiamento.

"Lei non è mio padre, eviti di comportarsi come se lo fosse. Vita privata e lavoro sono due cose che devono rimanere separate. Al momento provo interesse solo per la musica e la mia carriera, ma se provassi forti sentimenti nei confronti di qualcuno non sarebbe una cosa di cui dovrebbe interessarsi se non necessario." rispose a tono.

Forse aveva esagerato, ma mantenere la pazienza con quell'uomo era complicato.

Improvvisamente entrarono Gaku e Ryunosuke per intervenire.

Presero le sue difese cercando di far cambiare idea a Yaotome ma sapevano ancora prima di entrare che non era possibile convincerlo, dovevano limitarsi ad accettare la sua decisione come facevano sempre.

Per quanto potessero essere contrari non importava, se avesse tenuto conto della loro opinione avrebbero potuto esibirsi al Sound Ship.

Dopo essere stati sbattuti fuori si spostarono in una stanza per parlare; il ragazzo si fermò a bere qualche sorso d'acqua per riprendersi.

"Ti stai facendo trascinare dalle emozioni! Sei innamorato di quella ragazza!"

Si era allontanato dall'ufficio del Presidente, ora aveva tempo di ripensare alle sue parole, poteva rifletterci su senza preoccuparsi di altro.

Strinse appena la bottiglia con entrambe le mani, mantenendo la testa bassa.

I suoi amici stavano discutendo sulla situazione, ma i suoi pensieri vagavano altrove, la sua mente era da tutt'altra parte.

Si era davvero innamorato di lei?

"Tenn, ci stai ascoltando?" chiese, ma senza ottenere risposta, il che lo portò a prendere una pausa prima di parlare di nuovo.

"È evidente che tu non lo stia facendo. Comunque, che ti succede? Normalmente non avresti perso le staffe in questo modo." gli chiese, sospirando prima di fare quella domanda.

"Di un po', sei innamorato di Aika?" continuò Gaku.

"Anche voi vi ci mettete adesso?"

"La nostra è semplice curiosità, hai quasi aggredito verbalmente il Presidente." rispose il castano, sorridendo lievemente come tendeva a fare di solito.

Il giovane posò gli occhi sul panorama al di fuori della finestra, poi accennò un dolce sorriso.

"E chi lo sa, magari è così." disse, continuando a tenere tra le mani la bottiglia.

"Come sarebbe a dire magari è così?"

Non ne era ancora certo, quindi non poteva fornire loro una risposta adeguata, ma anche se si fosse trattato di amore non avrebbe di certo rifiutato quel sentimento.

Non poteva negarlo, non poteva nascondere che in parte gli sarebbe piaciuto innamorarsi di Aika.

Forse quel suo pensiero bastava come risposta.

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