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Capitolo 7:Sapevo fosse scemo,ma non fino a questo punto

"Ehi,Dazai! Ma non potevi restartene li in Europa? Tanto qui non fai un emerito cavolo. Non sono la tua mogliettina casalinga,sai? Se non ti alzi da quel letto, ti sbatto fuori di casa" sbottò Chūya, fumante di rabbia, osservando il suo imbecille fidanzato sdraiato sul letto a leggere.

"Mi hai fatto venire un'idea, se non vuoi essere mia moglie, cosa ne pensi di diventare mio marito?" propose Dazai con aria divertita al più basso che arrossì.

"La tua offerta è purtroppo da declinare. Sei un pessimo partito, non sai far niente. Potrei considerare questa proposta dopo che sarai diventato responsabile, vado a lavoro, ciao ciao" lo salutò Chūya.

"Ehi, aspetta! Non stai dimenticando nulla?" lo inseguì Dazai col broncio.

"Ah, si. Giusto, stavo per dimenticarlo, quando torno voglio tutti i piatti lavati. Buona fortuna" disse il rosso con un sorrisetto.

"Mmm" mugugnò Dazai afflitto, ma prima che potesse chiudere la porta due braccia gli su avvolsero intorno alla vita.

"Sei proprio un bambino viziato. Ritorna al museo di storia naturale, staresti molto bene con gli altri esemplari di Fidanzati irresponsabili" sussurró Chūya divertito.

"Ti odio quando fai così,  razza di manipolatore" borbottò ancora imbronciato il castano.

"Si, però,i piatti li lavi comunque" lo avvisò Chūya staccandosi da lui.

"Stai usando uno scrittore di successo come servetta,  ma ti rendi conto? Sfruttatore, schiavista!"

"Come no, Dazai, come no" disse il rosso uscendo di casa con un gran sorriso sulle labbra.

Qualche ora dopo Dazai stava cercando con ansia il numero di Chūya tra i contatti salvati.

"Allora qua c'è Akutagawa, Rampo... Oh, eccolo! Pronto, ehm, Chūya? "

"Cosa c'è?  È proprio urgente?" Chiese la voce preoccupata di Chūya.

"Beh, si. Ti consiglio di tornare in fretta a casa" disse Dazai e riattaccò. "Quando torna mi ammazza" pensò nel panico più totale.

Chūya entrò sbattendo la porta con la parola "preoccupazione" stampata in faccia e fece sobbalzare Dazai.

"Che è successo? Stai bene? ti sei ferito? Insomma, che diavolo è successo?" chiese a raffica Chūya col fiatone per le scale fatte di corsa.

"Potrei aver messo i piatti da lavare nella lavatrice" disse a bassissima voce Dazai trovando estremamente interessante una macchiolina sul pavimento in marmo.

"Ah, okay. No, aspetta, dimmi che stai scherzando ti prego.  Dimmi che TU un adulto responsabile, o almeno legalmente, di quasi 22 anni,  non ha messo i piatti nella lavatrice?Sei un idiota, Un grandissimo idiota!" urlò Chūya con voce stridula, poi Si avviò a Una lavagnetta sul muro e scrisse "zero giorni dall'ultima bravata di Dazai" rimpiazzando le due settimane di pace e tranquillità.

"Anche i bambini di otto anni sanno che i piatti non vanno in lavatrice, demente. Dio, Dazai. Se ti prendo Ti faccio fuori" continuò ormai strillando a ruota libera e inseguendo il castano che era scappato terrorizzato.

"Fermati, maledetto! Fammi vedere che hai combinato ai miei piatti" sbottò affermando il retro della maglietta di Dazai cadendo, però, sopra di lui.

"Beh, quando mi hai detto di metterli in lavastoviglie,non ti stavo ascoltando e mi ricordavo solo la parola lava. Avevo il 50% di indovinare" spiegò Dazai e con questa strana logica, fece innervosire ancora di più Chūya.

"Già,  peccato che tu abbia scelto il 50% sbagliato" disse il rosso tentando Di calmarsi. "Sapevo che eri stupido,  ma mai credevo si arrivasse a questo punto" mormorò.

"Stavolta hai ragione. Mi spieghi quando hai intenzione di alzarti? Sembrerai pure magrolino, ma inizi a pesare" disse Dazai.

"Da domani, ti giuro, che viene Emi a farti da babysitter. Non posso lasciare che tu mi distrugga la casa" si lamentò il rosso alzandosi, le braccia di Dazai lo riportarono giù.

"No, ti prego! Emi è simpatica e tutto il resto, ma ha il tuo stesso carattere e già sopporto a malapena te" lo punzecchiò Dazai con un sorrisetto all'apparenza innocente che Chūya aveva imparato ad amare, ma che lo faceva ancora imbestialire a giorni alterni.

"Se non ti sta bene Il mio carattere, quella cosa di legno in fondo al corridoio è chiamata porta, è estremamente utile perché se la attraversi, volendo, puoi andare all'inferno. Una destinazione piuttosto popolare al giorno d'oggi"disse sarcastico Chūya.

"Compensare l'altezza col sarcasmo, ti fa sembrare ancora di più Un bambinetto delle medie" sogghignò Dazai girandosi e facendo rotolare Chūya sul pavimento.

"Se non ti togli da sopra di me entro due nanosecondi,  ti levo ogni capacità di procreare e diventerai la signorina Dazai" lo minacciò il rosso alzando pericolosamente Il ginocchio.

"Non era mai stato nei miei piani" ribattè tenendo d'occhio quella pericolosa minaccia.

"L'hai voluto tu, cretino" dandogli una ginocchiata li sotto e finalmente si alzò. "Se ti serve del ghiaccio quando riuscirai a tirarti su, sai dove trovarlo"  lo prese In giro andando in camera sua. "Ho un deja-vu" si disse ghignando mentalmente.

"Santo cielo, Chūya!  Vuoi uccidermi per caso? Mamma mia, che dolore sto morendo. Sento la morte avvicinarsi sempre di più, spasmi!"strillò Dazai tentando di attirare l'attenzione di Chūya.

"Se è un trucco per farmi uscire dalla Camera perché stai facendo finta di morire, sappi che non funzionerà. E poi tanto per la cronaca, non ti ho nemmeno sfiorato. Quindi smettila di far il re del dramma" urlò da dietro la porta.

Dazai aprì prima un occhio e poi l'altro "ma che davvero?" pensò scioccato tirandosi su.

"Manipolatore, lunatico e bugiardo" strepitò battendo i piedi sul pavimento, Chūya mise fuori la testa dalla porta e lo squadrò annoiato.

"Smetti di far la ragazzina che ha scoperto che i saldi sono finiti, Dazai. E vedi di andare a comprare i piatti nuovi, datti una mossa, oppure credo che tu possa morire di fame. E non vorrei  mai che capitasse una cosa simile al mio amato ragazzo"

"Come vuole lei, nanetto. Basta che non assumi nessuna babysitter " lo implorò Dazai.

"Oh no! Che disdetta, ho appena scritto a Emi di venire domattina a controllarti, anche se dovrei assumere qualcun altro che controlli lei mentre controlla te, non si sa mai" sorrise il rosso guardando l'espressione da cane bastonato comparsa sul volto di Dazai. "Buona fortuna a trovare quei piatti" disse dandogli il portafogli e spingendolo fuori dalla porta.

angolo-questo-capitolo-fa-schifo
Salve gente!
come va?

scusate l'enorme ritardo
io sempre più convita di essere una specie di Dazai :

Bye bye <333


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