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Capitolo conclusivo - Speciale di Natale

Il Natale era ormai alle porte e la castana non vedeva l'ora di appendere le decorazioni all'albero insieme al fidanzato.

Abbondare con le decorazioni o addirittura fare due alberi non è nello stile dei giapponesi.

Di solito a causa delle piccole abitazioni tendono ad accontentarsi di un piccolo alberello, ma Yuma per la prima volta decise di non seguire alla lettera le tradizioni.

Voleva provare qualcosa di diverso, amava le tradizioni, ma era il suo primo Natale da fidanzata.

Hanamiya invece non era molto entusiasta dell'idea, anzi non lo era per nulla, appendere le decorazioni attorno all'albero non faceva per lui ma era stato trascinato a farlo.

Precedentemente aveva avuto una conversazione con la giovane, l'argomento principale era il Natale ed era stata lei a tirarlo fuori per prima.

Inizio Flashback

"Dobbiamo farne due? Non esiste." rispose il ragazzo, dopo aver sentito la proposta di Yuma.

Si era offerta di fare due alberi al posto di uno, visto che lui le aveva detto che in famiglia non ne facevano voleva cercare di cambiare le cose.

"Eh? Dai Makoto! Non hai un minimo di spirito natalizio." disse, mettendo un dolce broncio.

"Non fare l'offesa adesso. Se insisti tanto posso darti una mano con il tuo ma non ne faremo uno anche da me."

"Perché no? Sarà divertente. Faremo l'albero di Natale insieme a mamma, lo faccio tutti gli anni. Poi andremo a casa tua e faremo anche quello. Tua mamma ne sarà felice!"

"Hai deciso da sola."

Sospirò, poi la giovane si avvicinò in modo da potergli tirare le guance, una verso destra e l'altra verso sinistra.

"Dico sul serio, non prenderla come se fosse una tortura. Le feste sono una cosa bella." rispose, allontanandosi con un sorriso poco prima della seconda frase.

Fine flashback

Successivamente andarono a prendere il necessario per abbellire entrambi gli alberi.

Stare al passo di Yuma però non era una cosa facile, correva come una bambina quando ha voglia di giocare, era esaltatissima all'idea di fare qualcosa di natalizio con Hanamiya.

Inizio Flashback

"Makoto! Guarda, quante cose belle!" esclamò, dopo essere entrata nel negozio.

"Ah, ci sono anche le palline rosa! Ti prego, facciamo l'albero rosa?" propose, voltandosi poi verso di lui, ormai sembrava proprio andata fuori di se per quella storia.

"Rosa? Questo è troppo. Sbrigati a decidere, io ti aspetto qui."

"No dai, vieni con me."

"Non scherzare. Mi ci vedi a scegliere delle palline da mettere su un albero? È ridicolo, a me non interessano certe cose."

A quel punto la castana provò un altro tipo di tattica, sperava potesse rivelarsi efficace ma non ne era del tutto convinta, anche perchè il moro non era facile da convincere in questo tipo di situazioni.

Yuma approfittò della distrazione del ragazzo per avvicinarsi e rubargli un bacio, sulle labbra.

Era imbarazzante per lei fare in pubblico cose del genere ma ci aveva provato, aveva trovato il coraggio di farlo solamente perchè era di lui che si trattava.

"Da quando sei diventata così spietata e sicura di te?"

"B-Beh in realtà."

Il ragazzo si fermò a guardarla, sospirò e poi sorrise.

"Cavolo, se devi fare certe cose prima assicurati di non diventare un peperone che esplode per l'imbarazzo dopo averlo fatto." disse, posando una mano sopra la testa della giovane, che era entrata in uno stato di completo imbarazzo.

"Dai, scegliamo queste palline ma facciamo in fretta." aggiunse, facendola così riprendere del tutto.

"Dici sul serio? Che ne dici se prendiamo questa renna e quell'orso allora? Guarda come sono carini."

"Non esagerare, concentrati sull'albero. Se perdi di vista il tuo obiettivo finiamo per comprare l'intero negozio."

Una volta usciti la castana si fermò a osservare il terreno, la sera prima aveva nevicato ed essendo scesa un sacco di neve ancora sui marciapiedi se ne trovava a palate.

Il moro andò avanti senza accorgersi che era rimasta indietro, se ne rese conto appena un paio di secondi dopo.

In un attimo Yuma si sollevò da terra, poi lanciò la pallina di neve che aveva appena formato contro la schiena del fidanzato, facendolo voltare.

"Sul serio? Adesso anche la lotta con le palle di neve?"

Una dolce risata comparve sul viso di Yuma, non poteva fare a meno di ridere vista la reazione che Hanamiya aveva avuto.

Subito dopo si affiancò a lui.

"Non ne hai mai fatta una?"

"Si, ovvio che ne ho fatta una, non sono così triste."

"Allora che ne dici di provare a farne una insieme?"

"Yuma. L'ho fatta, ma avevo otto anni."

"Ah!" disse sorpresa, rimanendo per un attimo in silenzio per l'imbarazzo.

"Mi accontenterò del pupazzo di neve allora!" continuò cercando di riprendere in mano la situazione, ma senza riuscirci.

Hanamiya aveva appena sospirato, ormai si era rassegnato all'idea che qualcosa avrebbero dovuto fare comunque.

"Quanto sei insistente." disse, portando la castana a sorridere.

Fine flashback

Il giovane ripensò a quel momenti proprio in quell'istante.

Yuma era intenta a sistemare alcuni addobbi sulla parte centrale dell'albero e la luce le illuminava il viso.

È davvero bella.
Pensò, senza però dirlo ad alta voce, spesso anche lui si fermava a fare pensieri di questo genere.

Se prima riusciva a trattenersi ormai non era più in grado di farlo, il tempo che aveva passato insieme alla castana lo cambiarono poco a poco senza dargli modo di accorgersene.

Avrebbe fatto di tutto per lei, a modo suo, con i suoi metodi e pensieri, ma senz'altro l'avrebbe resa felice ogni giorno che passava.

"Mmh? Makoto?" disse fermandosi a osservarlo con occhi sorpresi.

Non appena si voltò lo sorprese a guardarla, per questo voleva cercare di capire se fosse successo qualcosa.

"Sei lenta. Spostati un po', ti aiuto." rispose esitando solo un istante, posando una mano dietro la testa un attimo prima di avvicinarsi alla castana, che davanti a quella scena sorrise prima di riprendere con gli addobbi.

Vedere Hanamiya fare quel genere di cose le riempiva il cuore di gioia, all'inizio non pensava che l'avrebbe mai fatto.

Le cose stavano davvero cambiando.

Si era ritrovato a fare qualcosa su cui non avrebbe mai scommesso un centesimo, eppure per Yuma non si faceva nessun problema.

Era innamorato più di quello che immaginava.

"Makoto, potresti passarmi quella- pallina..." disse, interrompendo la domanda dopo essersi fermata a guardarlo.

Il viso del ragazzo era più bello del solito, ne rimase incantata.

Si notava anche prima quanto si stesse impegnando per fare del suo meglio pur non avendolo mai fatto, eppure nemmeno Yuma avrebbe mai immaginato di vederlo cambiare espressione da un momento all'altro.

Prima si stava impegnando, ma non era al settimo cielo, mentre in quel momento la giovane notò dell'interessamento.

Fu in quell'istante che nella sua mente comparve un unico pensiero, qualcosa che senza il permesso del fidanzato di solito non aveva il coraggio di fare, tuttavia sentiva di non potersi più trattenere.

Era chiaro ciò che voleva fare, era chiaro che l'avrebbe fatto.

"Makoto." lo chiamò.

Il moro si voltò subito, ma la castana non gli diede il tempo di fare altro, delicatamente chiuse gli occhi e posò le labbra sulle sue.

Era qualcosa che non faceva dal giorno seguente della partita, ma forse ogni tanto poteva permettersi di essere così egoista da non chiedere il permesso.

"Yuma." la chiamò, la giovane era arrossita e incantata dalla bellezza dei suoi occhi.

A quel punto le afferrò il polso e la tirò verso di se, ancora nella mano sinistra di Yuma c'era la pallina rossa che doveva appendere prima di baciarlo.

"Se mi prendi di sorpresa in questo modo mi dici come faccio a restare concentrato su questo albero? Non credi che potrei smettere di controllarmi in qualsiasi momento?"

Yuma arrossì maggiormente, prendendo a osservare il pavimento.

Fare l'albero in condizioni simili, solo il tempo avrebbe deciso se ci sarebbero riusciti senza intoppi.

[24 Dicembre, a cena]

I giorni passarono troppo velocemente e Yuma non vedeva l'ora arrivasse quel momento, la cena della sera della vigilia.

Prima di uscire di casa si specchiò almeno una decina di volte, decise tempo prima cosa mettersi per paura di arrivare impreparata ma voleva comunque che fosse tutto perfetto.

Inoltre voleva farsi bella per il fidanzato, quindi si mise anche qualcosa sulle labbra.

Erano rimasti fuori tutto il giorno, ma prima di entrare in qualche fast food la castana insistette per passare da casa con la scusa di lasciare alcune cose, quando la motivazione più importante era il cambio d'abiti che voleva fare.

Si sedettero in uno dei tavoli liberi che trovarono, uno dei primi, non avevano tempo di stare li a scegliere quale fosse il migliore.

Essendo la sera della vigilia il posto a sedere andava scarseggiando.

Dopo essersi sistemati il giovane fermò lo sguardo sulla ragazza, aveva notato che qualcosa la turbava ma onestamente non aveva la più pallida idea di cosa fosse.

Inoltre si trattava di Yuma, poteva essere qualsiasi cosa, anche la più banale.

"Si può sapere che hai? Sembri un palo e non hai detto quasi niente per tutto il tragitto." le disse, portando la testa sopra il palmo della sua mano.

La castana quasi sobbalzò, prese colore sulle guance e continuò a guardare verso sinistra, con entrambe le mani nascoste dal tavolo.

"N-niente di importante. Non ti preoccupare."

"Guarda che se devi fare così ce ne torniamo a casa. Non voglio mica passare tutto il tempo con una mummia." le disse dopo aver sospirato, con quelle parole aveva intenzione di sbloccarla ma non stava neanche mentendo a riguardo, anzi lo pensava veramente.

"Beh, ecco. Speravo te ne accorgessi."

"Di cosa?"

La giovane posò gli occhi su di lui solo un istante, poi tornò a guardare di fianco a lei.

"Che seccatura. Anche alla vigilia mi devi creare problemi, almeno guardami in faccia." continuò.

Successivamente si sollevò appena in modo da poter raggiungere Yuma, che si trovava di fronte a lui, poi posò un dito sotto al mento della castana, in modo da farla voltare verso di lui.

Rimasero così un paio di secondi, poi entrambi tornarono esattamente come prima, lui seduto a osservarla mentre lei imbarazzata al punto da non riuscire a guardarlo negli occhi.

"Senti, non mi starai facendo sta specie di scenata solo perché non ti ho fatto i complimenti?"

Davanti a quella domanda Yuma non disse nulla, si voltò verso di lui e basta, ci aveva preso quindi era troppo in imbarazzo per dire qualcosa.

"E-ecco."

"Ma quanto sei scema? Te l'ho detto, non sono il tipo che di punto in bianco si mette a fare complimenti sdolcinati, potrei vomitare solo provandoci. Però ti guardo sempre." confessò, ma si rese conto di ciò che aveva appena detto solamente dopo aver visto l'espressione sul viso della giovane.

Diceva di poter vomitare solo provandoci, invece le aveva rivolto delle parole dolcissime senza accorgersene.

La castana a quel punto sorrise, istintivamente, non poteva fare altro.

"Grazie, Makoto."

"Adesso possiamo mangiare o devi dirmi altro?" le chiese, portandola a ridere per un attimo, poi scosse la testa un paio di volte subito dopo.

"Va bene così, mangiamo!"

Ordinarono il menù natalizio, e tra un boccone e l'altro si fermavano a fare una piacevole chiacchierata.

Ogni volta che Yuma sorrideva il ragazzo si fermava a guardarla con un sorriso, ma senza farsi notare, sarebbe stato troppo imbarazzante per lui.

La castana l'aveva cambiato, quando era in sua compagnia era in grado di sorridere come non aveva mai fatto.

Dopo essersi riempiti lo stomaco tornarono a casa per mangiare la torta, come da tradizione.

Hanamiya l'aveva ordinata tempo prima per evitare di ritrovarsi senza alla vigilia, Yuma aveva apprezzato molto quel gesto, così come ogni cosa che il moro faceva.

"Buonissima! Makoto, è deliziosa!" disse, fermando la forchetta sulle sue labbra.

"Già."

"L'anno prossimo però la prepariamo insieme, non puoi scamparla per sempre." lo avvertì, indirizzando la forchetta verso di lui e mettendo un dolce broncio.

"Vedremo. Non cantare vittoria. Comunque, vado al bagno. Cerca di non esagerare con la torta, non mi va di sentirti di nuovo lamentarti del tuo peso." disse mentre si alzava, passando poi accanto a lei.

"Ehi! Così mi vengono ancora più paranoie, uffa." rispose, assaggiando un'altra fetta e posando di nuovo la forchetta sulle labbra.

La giovane era ignara di tutto, in realtà Hanamiya non stava andando in bagno.

Un paio di minuti dopo tornò cercando di non farsi sentire dalla castana, poi le avvolse un ciondolo attorno al collo non appena la vide in una buona posizione.

A quel punto Yuma posò una mano sul ciondolo, si voltò verso il ragazzo solo dopo averlo osservato con attenzione.

"È bellissimo..."

L'aveva lasciata senza parole, non sapeva come rispondere, si limitò ad alzarsi dalla sedia continuando a tenere la mano sul ciondolo.

"L'ho preso in quel negozio, quando siamo usciti con Imayoshi."

"Ma ti sarà costato troppo..."

"Ti preoccupi davvero di cose insignificanti sai? L'ho comprato perché mi faceva pensare a una Principessa."

"Come quella di quel libro, lei lo indosserebbe!"

"Si, lo indosserebbe. Ma non l'ho preso pensando a lei."

La castana alzò lo sguardo, ma non fece in tempo a dire nulla, le dita del ragazzo si trovavano già sotto il suo mento, si era avvicinato con il viso al punto da trovarsi a pochi centimetri dalle sue labbra.

"Noi non siamo loro. Ricordi cosa ti ho detto? Tu non sei lei, ma la mia Principessa. E sei anche meglio di quella del libro. Mettitelo bene in testa." disse, posando subito dopo le labbra sulle sue.

Si era di nuovo lasciato trasportare da quello che provava, aveva detto un'altra cosa che precedentemente non si sarebbe mai sognato di dire.

Era follemente innamorato di Yuma.

"Ora vestiti, che usciamo."

"Eh? Usciamo? E dove andiamo?" chiese, vedendo Hanamiya allontanarsi per andare a prendere il cappotto.

Per la castana avevano fatto tutto quello che c'era da fare, erano passati anche a Disneyland, quindi non aveva idea di cosa avesse in mente.

"Dobbiamo concludere la serata come si deve, non si può saltare una cosa come questa la sera della vigilia." disse, prendendo il cappotto e dicendole di sbrigarsi l'istante successivo.

Yuma continuava a non avere idea di che cosa stesse parlando, ma anche con dei punti di domanda in testa decise di accontentarlo.

Dopotutto si fidava di lui, magari voleva farle una sorpresa e portarla in un posto di cui lei non era a conoscenza, ma probabilmente era tutto nella sua testa.

Quando scesero dal taxi si trovarono davanti un hotel, ma la giovane continuava a non capire, anzi era più confusa di prima.

"Una camera per due."

Eh?
Pensò, aggrappandosi subito dopo al braccio del fidanzato, forse stava cominciando a capire.

"M-Makoto, perché ci troviamo qui?"

"Andiamo." rispose, solamente dopo essersi fatto consegnare le chiavi della camera.

Una volta entrati Yuma capì quello che Hanamiya aveva intenzione di fare, così rimase immobile per l'imbarazzo.

"Era questo che intendevi con concludere la serata come si deve?"

"Che ti aspettavi? Me la merito una ricompensa non credi?" le disse, togliendo il cappotto e la sciarpa.

Non ci aveva fatto caso, ma con quelle parole aveva in qualche modo offeso Yuma, che rimase immobile in mezzo alla stanza.

Non era una ragazza che si offendeva spesso, generalmente non se la prendeva e risolveva tutto con un sorriso, ma questa volta qualcosa andò diversamente.

In quella situazione interpretò la frase in modo diverso, sapeva che non era così ma non poteva fare a meno di pensarci.

Hanamiya non era cambiato caratterialmente nemmeno con lei, si era addolcito appena ma restava quello di sempre, quando qualcosa non gli andava bene non si faceva problemi a parlarne.

Era fatto così, quindi non le avrebbe mai mentito.

Tuttavia Yuma pensò di essere stata un peso, per tutta la giornata hanno fatto cose di cui lei era entusiasta ancora prima che cominciasse il mese, ma non si era mai fermata a chiedere di cosa avesse voglia il moro.

Si sentiva in colpa, esattamente come quella volta dopo la partita.

"Hai sopportato tutta la giornata per questo?" disse.

A quel punto il moro si girò di scatto e la raggiunse, non esitò nemmeno per un secondo, non appena arrivò davanti a lei le rubò un bacio.

Non sapeva esattamente cosa fosse successo, ma le parole che gli rivolse smossero qualcosa in lui, in quel momento baciarla gli sembrava l'unica cosa da fare per farla sentire meglio.

Non era tipo da abbracci, ancora non ce la faceva, ma il bacio era più che sufficiente.

"Non dirlo neanche per scherzo. Non sono abituato a festeggiare in questo modo, ma non ho mai detto che non mi andava di farlo. E poi, ecco..." disse, distogliendo per un istante lo sguardo, era un filo in imbarazzo ma cercava di non darlo a vedere come suo solito.

"Quindi non sono un peso?" chiese, ormai era sul punto di piangere.

Makoto non aveva altra scelta, doveva farlo, doveva dire quello che pensava senza troppi giri di parole, ma per la prima volta nella sua vita si trovava in una situazione davvero disperata per la sua reputazione.

Era in imbarazzo, estremamente in imbarazzo.

"Sei la mia prima ragazza. Mi piaci, okay? È normale che voglia fare queste cose con te."

L'aveva detto, distogliendo lo sguardo, ma l'aveva detto.

A quel punto la castana sorrise, e con le lacrime che le scivolavano sulle guance si gettò su di lui, avvolgendo le braccia attorno al suo corpo.

Il moro questa volta non si trattenne, voleva farlo, quindi cominciò a chiedersi per quale ragione avrebbe dovuto trattenersi.

Ricambiò l'abbraccio e la strinse forte a se.

Aveva sperimentato una nuova e unica sensazione, quella di stringere tra le braccia la persona di cui è veramente innamorato.

Ormai c'era poco da fare, era andato.

Era questo quello che pensò in quel momento.

Allora perché non completare il quadro?

Tirarsi indietro non faceva per lui, e non intendeva farlo.

Si separò dalla castana, ma rimase comunque vicino a lei.

La guardò negli occhi e le sorrise, si stava finalmente preparando a dirle ciò che si era tenuto dentro per tanto tempo.

"Makoto?"

"Ti amo."

"Eh?" disse istintivamente, continuando a guardarlo negli occhi, era rimasta talmente sorpresa da pensare di aver capito male.

"Devo ripeterlo? Ho detto che ti amo."

Yuma rimase senza parole, non riusciva a dire niente, come poteva farlo?

Il ragazzo aveva appena detto qualcosa di bellissimo, la cosa più bella che si potrebbe dire alla persona che si ama.

Era stato lui a dirglielo per primo, e l'aveva fatto due volte di seguito.

"Ti amo, Yuma."

La giovane arrossì a tal punto che sembrava stesse sul punto di esplodere, ma il moro non smise un secondo di guardarla con un dolce sorriso.

Già, era proprio andato.

"Ti amo anche io, Makoto. Ti amo tantissimo! Ti amo tanto tanto!" disse alzando il tono della voce, la felicità che provava in quel momento era talmente forte che avrebbe voluto urlarlo al mondo intero.

Quella sera si liberò di tutte le preoccupazioni, non gliene importava di niente e di nessuno al di fuori di Makoto.

Si lanciò di nuovo tra le sue braccia, tenendo entrambe le mani sul suo petto, e scoppiò a piangere.

"Davvero tanto..." continuò, singhiozzando.

Il moro mise una mano sulla testa della castana e la accarezzò, quella sera stava facendo veramente di tutto, dopotutto pensò di potersi prendere una tregua visto che era Natale.

Anche se in realtà stava solo cercando di coprire le sue azioni con quella scusa, doveva pur trovarne una che spiegasse quella sua improvvisa dolcezza.

Però non si pentì di nulla, avrebbe ripetuto le stesse cose se fosse stato necessario.

Il moro con il tempo sarebbe cambiato ancora, la presenza della castana nella sua vita non poteva fare altrimenti, ma per lei era lo stesso.

Makoto aveva dei lati del suo carattere da migliorare, in modo da avere sempre meno problemi in futuro.

Yuma invece doveva imparare a vedere la vita e le persone per come erano davvero, abbandonando quel mondo rose e fiori in cui era abituata a vivere.

Crescendo entrambi avrebbero imparato l'una dall'altro, senza mai separarsi.

Dopotutto era questo quello che desideravano, restare insieme.

Entrambi con i loro modi di fare e di pensare, come avevano sempre fatto, ma uniti dallo stesso desiderio.

Rimanere insieme, per loro questo bastava per essere felici.

Se il Principe e la Principessa di quel libro avessero avuto l'opportunità di incontrarli avrebbero pensato la stessa cosa.

Si sarebbero guardati e avrebbero sorriso nel vedere quanto era forte la somiglianza.

Tuttavia Makoto e Yuma non erano mai stati come loro, erano diversi, ma avevano dato vita a uno di quei rapporti rari da trovare.

Il destino li aveva fatti incontrare, impararono a conoscersi e il tempo li fece innamorare, entrambi avevano a che fare con il loro primo amore.

Nessuno dei due aveva mai provato un sentimento così forte prima di conoscersi, non avevano mai incontrato la persona giusta.

Ma ormai non era più così.

Erano felici, e senz'altro insieme le avrebbero superate tutte.

La loro storia d'amore era appena all'inizio.









・❥・

Grazie a tutti per aver letto questa storia.

Spero che vi sia piaciuta. 💗

Non ci sarà un sequel purtroppo, quindi mi mancherà ancora di più scrivere su Yuma e Hanamiya, mi ci sono affezionata tanto.

Anche se questa storia non avrà un seguito mi sono immaginata entrambi anni dopo ed ecco cosa ne è uscito fuori. ♡

Il mese scorso ho trovato queste foto, fatte da un artista bravissima, e ho pensato subito che poteva trattarsi di loro.
(I capelli del ragazzo sono modificati, il colore originale era il castano)

Sono tanto carini aw *^*

Yuma e Hanamiya avranno tre figli.

La maggiore di diciotto anni.

Il fratello più piccolo di un solo anno rispetto a lei.
(Ho preso Kou perché mi dava troppo le vibes di Hanamiya)

E la più piccola in età di asilo, che vedete nella seconda delle foto che ho messo prima. ~

Sono davvero contenta di aver scritto questa storia, Hanamiya è uno dei miei personaggi preferiti in assoluto ma molte persone non lo sopportano per via del suo pessimo carattere.

Non giustifico il suo comportamento, ma sono dell'idea che dietro questo suo lato ci sia qualcosa che non ci è stato detto, come ad esempio una difficile situazione familiare.

Ogni persona ha la sua storia, quindi anche lui ne ha una che mi piacerebbe conoscere.

Detto questo, grazie ancora per aver letto questa storia. 💗

Se vi va fatemi sapere cosa ne pensate. ♡

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