Capitolo 9
La biblioteca della scuola per me è come una seconda casa.
Spostare i libri nel giusto scaffale, vedere gruppi di studenti sedersi insieme per leggere lo stesso libro, aiutare chi ha bisogno di prenderne uno in una posizione troppo alta, sono tutte cose che amo fare.
Dopo aver passato tanto tempo a fare questo ho memorizzato i titoli di molti libri, a volte ne prendo anche qualcuno da portare a casa.
Più passo del tempo qui dentro più penso che sia un posto magico.
E poi è qui che ho visto Makoto la prima volta.
"E con questo per oggi ho finito!" sorrido spostandomi poi appena verso destra.
Trovandomi in una posizione ad angolo avrei dovuto prestare più attenzione invece sono finita quasi contro un ragazzo, per fortuna mi sono fermata in tempo, altrimenti avrei fatto l'ennesima figuraccia.
"Ti chiedo scusa, non ti avevo visto!"
"Non ti preoccupare, sono io che avrei dovuto fare più attenzione quindi scusami tu. Ero preso a cercare un libro e non ti ho vista." dice passando una mano tra i capelli, dietro la testa.
Sembra un ragazzo molto gentile.
"Se vuoi posso darti una mano a trovarlo."
"Non ricordo il suo nome ma le figure, quindi non penso sapresti come aiutarmi. Ho visto quel libro cadere a una ragazza poco tempo fa, non ho fatto in tempo a vederla in faccia perché dopo averlo raccolto è corsa via."
È caduto a una ragazza dice?
Se non sbaglio un paio di settimane fa mentre stavo sistemando mi è caduto un libro con delle immagini al suo interno, forse la ragazza che ha visto sono proprio io, dopotutto mi capita spesso di far cadere libri mentre sistemo.
Mi lascio scappare una breve risata prima di rispondergli, ormai mi avrà vista metà scuola far cadere libri.
"Ti sembrerà divertente da sentire ma quella ragazza potrei essere io. Sai faccio cadere molti libri nel sistemare. Forse il libro che stai cercando è quello che ho messo a posto poco fa. Aspetta un attimo, te lo prendo subito!"
Cerco di arrivarci senza scala come ho fatto prima ma non ci riesco, forse devo mettermi in punta di piedi per riuscirci.
Prendere la scala solo per questo sarebbe imbarazzante.
"Aspetta, ti aiuto io."
Mi ha presa in braccio guardandomi con un sorriso, non mi aspettavo intendesse questo quando mi ha detto che mi avrebbe aiutata.
È più alto di me quindi pensavo avrebbe preso lui il libro ma non importa, va bene anche così, l'importante è che qualcuno di noi due ci arrivi.
"Sei leggera come una piuma." dice, subito dopo avermi messa giù.
"Grazie! Allora? È quello il libro?"
Sta ancora sfogliando le pagine con un sorriso in viso, a guardarlo sembra proprio un ragazzo dolce.
"Si, ti ringrazio per avermi aiutato. Ah scusa, non mi sono ancora presentato. Inoue Hideki, sono al terzo anno anche io. Tu sei Yuma, la migliore amica di Yoshino giusto? L'ho sentita spesso parlare di te. Dimenticavo, spero non ti dia fastidio che ti chiamo per nome..."
Non pensavo mi conoscesse, prima mi aveva dato tutt'altra impressione ma forse non mi aveva riconosciuta.
"No, va bene. Quindi Inoue...kun?"
"Tranquilla, se ti va puoi chiamarmi Hideki."
"Okay! Allora piacere di conoscerti, Hideki."
"Adesso devo andare ma se ti piace leggere potrei darti un foglio con su scritta una lista di libri che vorrei leggere, la tengo sempre con me ma posso dartela se può esserti utile." sorride.
In effetti ora che me lo fa pensare ho finito di leggere tutti i libri che avevo portato a casa e non ne ho ancora scelti di nuovi, magari quelli che vuole leggere lui sono interessanti, il libro che gli ho dato poco fa lo era e molto anche.
"Va bene, grazie! Te la restituisco appena la trascrivo su un altro foglio, va bene?"
"Non importa, puoi tenerla. Ne ho una copia a casa. Però se ti va potresti farmi sapere cosa ne pensi. Puoi farti dire da Yoshino dov è la mia classe, adesso però devo scappare. È stato un piacere parlare con te Yuma, ci vediamo okay?" sorride allontanandosi l'attimo seguente, non mi ha neanche lasciato il tempo di rispondergli.
Però sono felice di aver trovato un altra persona con cui parlare di libri, gli farò sicuramente sapere cosa ne penso.
"Chi era quello?" mi volto dopo aver sentito la voce di Makoto.
Non pensavo arrivasse alle mie spalle, mi ha quasi fatto prendere uno spavento.
"Hideki! L'ho conosciuto poco fa, anche lui è interessato alla lettura!"
"Hideki? Lo chiami per nome?"
"Si! Anche lui mi chiama per nome. Sai, penso sia davvero un bravissimo ragazzo."
"Ci mancava solo quell'idiota. Cos è quel foglio che ti ha dato? Il suo numero di telefono? conoscendo l'elemento non mi sorprenderei."
Ha preso una sedia e si è seduto dopo avermi fatto quella domanda, ha la schiena poggiata contro il tavolo e gli occhi puntati su di me.
Non riesco a capire per quale motivo sta dicendo tutte queste cose, forse in passato hanno avuto qualche problema e non vanno molto d'accordo, se fosse così mi dispiacerebbe.
"Una lista dei libri che vorrebbe leggere. Me l'ha data perchè potrei trovarli interessanti e cominciare a leggerne qualcuno. Mi sembra un gesto molto carino. Quando ne avrò letto almeno uno andrò a fargli sapere come l'ho trovato!" sorrido.
"Un gesto carino certo. Fammi vedere." dice togliendomi il fogliettino dalle mani.
"Butta questa roba. Questi libri fanno schifo."
"Nessun libro fa schifo, non è rispettoso nei confronti dell'autore, chiedi scusa!" gli dico mettendo un broncio.
Mi dispiace abbia avuto questa reazione, passando molto tempo insieme a lui ho imparato a conoscerlo e so com è fatto, sta rispondendo in questo modo perché è nervoso per qualcosa.
Solitamente non si comporta così, forse oltre ad avere avuto in passato un problema con Hideki è successo di recente qualcosa in famiglia o agli allenamenti che l'ha portato a rispondere in questo modo.
"Ti dico io quali libri leggere. Più tardi ti scrivo un messaggio con i titoli. Ora siediti."
Prendo posto accanto a lui notando subito due libri uguali sul tavolo, sono quelli che avevamo deciso di leggere insieme ma non mi ero accorta li avesse con se quando è arrivato.
Forse li ha messi qui prima che Hideki andasse via, per questo non l'ho visto.
"Ehi, Makoto."
"Che c'è?"
Non volevo disturbare la sua lettura, abbiamo iniziato a leggere appena un minuto fa ma non sono riuscita a trattenermi.
Siamo seduti allo stesso tavolo di quel giorno, forse non gli interesserà ma vorrei parlagliene.
"Ti ricordi quando stavo cadendo dalla scala?"
"Si, e allora?"
"Quel giorno tornai a casa sicura di aver visto un angelo. La luce attraversava quel ragazzo seduto senza la compagnia di nessuno, erano sono solo lui e il suo libro. Il gomito poggiato sul tavolo e la mano sulla guancia di quel dolce viso, quel sorriso quasi angelico e i suoi occhi concentrati sulle parole scritte su quelle pagine. La luce era talmente forte che riusciva a illuminare anche la polvere."
Ricordare quelle scene mi fa uno strano effetto.
Ho sempre pensato che non avrei mai parlato con quel ragazzo eppure ora sono sua amica.
Tutto questo mi fa sorridere.
"Eri seduto proprio qui, a questo tavolo, mentre io mi trovavo li sopra a sistemare i libri sullo scaffale in alto, mentre ti guardavo..." continuo non avendo avuto da parte sua nessuna risposta.
Non posso capire al cento per cento come si sente ma so che in un momento come questo non se ne uscirebbe con qualcosa di dolce.
Però ha prestato attenzione a quello che ho detto, il che mi rende molto felice, ho scelto il momento giusto per parlargliene.
"Non sono un angelo. Non farti troppi film sul mio conto, potresti rimanere delusa."
Ha spostato nuovamente gli occhi su una delle pagine del libro, mettendosi nella stessa posizione di quella volta.
Cosa intende dire con quella frase?
Non è la prima volta che mi dice una cosa del genere.
Inizio Flashback
"Quali sono le vostre prossime partite? Magari posso venire a vederne una."
"Te lo sconsiglio. Non ti piacerà quello che vedrai, se non vuoi vedere qualcosa di sgradevole stai a casa."
"Ma è solo una partita di Basket..."
"Non fa per te. Non venire."
Fine Flashback
Quando se ne esce con frasi di questo tipo non riesco mai a capirlo, però se risponde in questo modo forse non vuole essere capito, quindi va bene così.
Forzare qualcuno a parlare non è mai bello, se un giorno vorrà spiegarmi nel dettaglio il significato delle sue parole sarò qui per ascoltarlo.
Adesso sarà meglio non pensarci.
Sposto una ciocca di capelli dietro l'orecchio, finendo di nuovo per guardare Hanamiya, sta tenendo gli occhi su una delle due pagine quindi non mi ha ancora notata.
Più lo vedo leggere più continuo a pensare il suo viso sia quello di un angelo.
So che mi ha detto di non farlo ma non ci riesco, è più forte di me, i miei occhi non riescono a posare la loro attenzione altrove.
Dovrei continuare a leggere, così come sta facendo lui, in modo da essere allo stesso punto per poi commentare insieme le pagine lette, però non riesco a farlo.
Cosa mi succede...Forse non mi sento bene?
"In questi due minuti non hai fatto altro che fissarmi. Ho qualcosa in faccia?" chiede dopo aver spostato lo sguardo su di me.
Non pensavo se ne fosse accorto, è vero che lo sto osservando da un po' ma ha tenuto tutto quel tempo gli occhi sul libro, come ha fatto ad accorgersene senza voltarsi?
Scuoto appena la testa prima di rispondere.
Sono anche arrossita per l'imbarazzo, che figura.
"Non hai niente in faccia! È che...Il tuo viso è...perfetto. Per questo ti stavo guardando." gli dico tenendo lo sguardo basso per l'imbarazzo.
Guardarlo negli occhi ora è troppo difficile.
D'un tratto sento due dita toccare il mio mento, senza che io lo volessi ha portato il mio viso a pochi centimetri dal suo.
Non so dire con che espressione mi sta guardando, non la avevo mai vista prima, però non mi dispiace.
"Tu sei troppo pura. Devi controllarti, altrimenti non sarò più in grado di farlo nemmeno io. Hai capito o sei troppo stupida?"
Non li ho mai visti così da vicino ma i suoi occhi sono bellissimi, più di quanto abbia sempre pensato.
"L'istituto sta per chiudere. Alzati e andiamo."
Le sue dita hanno lasciato il mio mento prima di quanto potessi immaginare, ero talmente attratta dai suoi occhi che non volevo lo facesse.
Però è giusto così, non posso passare la vita intera a guardare gli occhi di qualcuno.
Adesso devo pensare alla cena di stasera, mamma tornerà tardi da lavoro ma nonostante questo non voglio mangiare senza di lei, le farò trovare in tavola degli splendidi piatti.
Non voglio che si stanchi.
Angolo autrice:
Ehi^^
Di solito non scrivo l'angolo autrice ma visto che ho inserito un personaggio volevo farvi vedere una sua foto.
Questo è Hideki:
Spero che la storia vi stia piacendo 💗
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