
chapter seven.
「 a JAMES BEAUFORT fanfiction 」
⋆ chapter seven ⋆
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"Signorina Amaya, mi dispiace interrompere la sua colazione, ma hanno appena consegnato questo per lei" Dorothea, mi affiancò, mantenendo una custodia porta abiti di colore nero. Corrucciai le sopracciglia nel mentre che posavo la tazza di the sul tavolo.
"Ci penso io, grazie" sorrisi, alzandomi e andando in camera mia, portando con me la custodia.
La poggiai sul letto, tirando giù la cerniera, e la prima cosa che vidi fu un tessuto verde smeraldo. Spalancai gli occhi nel momento in cui vidi anche una lettera. La presi e la aprii:
" Questo abito è stato fatto per te. Solo con 200 anni d'anticipo. Indossalo al gala, ti sta benissimo, sarebbe un peccato non metterlo.
ps. mi dispiace ancora per l'altra sera :(
- JMB "
Chiusi la lettera poggiandola sul vestito, e mi buttai a peso morto sul letto, con un leggero sorriso da ebete sul volto.
Scrollai subito il capo per riprendermi e scacciare qualunque cosa il mio stomaco stesse cominciando a provare.
Dopo l'umiliante figura fatta alla festa di Cyril, James, stranamente, si era preso "cura" di me. Facendo sì che mi calmassi, offrendomi una felpa asciutta e accompagnandomi a casa; non chiedendo ulteriori spiegazioni sul perché l'acqua mi facesse quell'effetto. E gliene fui grata.
Presi il telefono, digitando il numero del ragazzo e gli lasciai un messaggio:
" Grazie.
- AGW "
"Va al diavolo, James Beaufort" sussurrai, lanciando il telefono sul letto per poi coprirmi il viso con le mani.
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"Prego, comunque"
"Accidenti! Che paura" affannai portandomi una mano al petto
"E che cavolo, Beaufort. Adesso mi pedini anche" dissi chiudendo la portiera dell'auto. Strinsi la tracolla della mia borsa.
"Non mi hai detto per cosa sta la G, in AGW" mi disse alzando le sopracciglia, guardandomi con fare curioso.
"E non te lo dirò mai" sorrisi.
"Perché non ammetti che sta per James, scritto con la G. Forse in qualche altro continente, è veramente così" espose il suo ragionamento, guardando verso il cielo.
"Che pensieri contorti, James M. Beaufort. Vedo che il tuo ego è intatto" ridacchiai.
"Questo è il tuo ringraziamento per chi ti ha salvato alla festa?" incrociò le braccia al petto, parandosi di fronte a me. Mi morsi il labbro inferiore, evitando il suo sguardo divertito.
"Ti rivelo la mia G. in cambio della tua M." proposi, rammentando alla firma sul bigliettino.
"Bel tentativo" negò con il capo.
"Allora direi che qui abbiamo finito" feci un piccolo inchino per poi sorpassarlo ed entrare all'interno della scuola.
A breve, noi componenti del comitato, avremmo cominciato con i preparativi del gala di beneficenza, che era alle porte.
"Amy!" mi raggiunse Lin.
"Ciao Lin, come sta Ruby?" le chiesi.
"Il bruciore di stomaco è passato. Sta bene, oggi però si assenterà. Quindi sarai tu al comando" mi avvisò ed io annuii
"Tu come stai? Mi dispiace per quello che è successo e per non esserci stata" si rattristò, facendo riferimento alla disavventura accaduta alla festa.
"Tranquilla, sto bene. Va tutto bene" la rassicurai accarezzandole il braccio.
"Fortunatamente c'era James" ammiccò dandomi una spintarella.
"Per una volta ha fatto qualcosa di utile" scrollai le spalle, non approfondendo la questione. Cosa che evidentemente non piaceva a Lin.
"Come va tra voi?" continuò.
"Tra noi? Tutto normale. Ci odiamo ancora" risposi, ma vedendo la sua espressione, direi che non era convinta
"Non abbiamo tempo per questo! Dobbiamo organizzare un evento! Forza, a lavoro!" sventolai il braccio, scacciando la brutta piega che stava prendendo quella conversazione.
Tutti si misero all'opera, cercando di rendere le sale e l'ingresso quanto più ottocentesco possibile.
Salii sulla scala portatile, così da poter addobbare anche le parti più alte della struttura.
"Tieni, ti aiuto io" il ragazzo biondo, mi tenne fermo lo scaletto, porgendomi alcune decorazioni.
"Ti ringrazio"
"Non mi abiurerò mai a tutti questi grazie. Mi stai ringraziando un po' troppo spesso" ammiccò, passandomi un fiocco bordeaux.
"L'educazione non è un optional, babbeo. Anzi sai che ti dico, per te ecco uno strappo alla regola" cominciai e lui mi riservò uno sguardo confuso
"Da adesso in poi non ti parlerò proprio più, biondino" lo avvisai, guardandolo male.
"Sei incredibilmente permalosa" si lamentò
"Non posso mai esporre i miei pensieri, che subito ti offendi" ricambiò l' occhiataccia.
"Dovresti imparare a tenerli per te" continuai.
Non era lo scambio di battute piene di cattiveria come al solito, al contrario, sembrava quasi stessimo simpatizzando come persone normali.
"E invece no. Anzi ti dirò: è la prima festa a scuola di cui sono contento, e rinuncerò anche alla mia ora di ritardo" disse.
"Allora forse farai anche in tempo per il compleanno di Amaya" si intromise quella pettegola di Lin, sorpassandoci e andando a posare dei candelieri. La guardai male.
"Domani è il tuo compleanno?" chiese schizzando con lo sguardo su di me.
"Il mio compleanno è tutti i giorni, solo che domani sarà arricchito da una torta con delle candeline sopra" scrollai le spalle.
"Sarò sicuramente puntuale allora, promesso" sorrise, salendo anche lui, dall'altro lato della scaletta telescopica.
"Che onore, Beaufort" inclinai leggermente il capo quando me lo trovai a pochi centimetri dal mio viso.
"Altrimenti con chi farai il primo ballo?" si guardò intorno.
"Sicuramente, non con te" lo stuzzicai. Lo vidi sorridere leggermente, aveva colto quella mia frase come una sfida, e dallo scintillio nei suoi occhi azzurri, capii che l'aveva accettata.
"Amaya, a proposito del catering, volevi che fosse il più fresco possibile, dico bene?" la voce di una terza persona ci fece sobbalzare.
"Cosa vuoi dire?" scesi pian piano dalla scala.
"Vieni a vedere tu stessa"
Rischiai un collasso e un infarto vedendo tante gabbie piene di uccelli galliformi.
"Sono 150, le macelliamo noi?"
"Macelliamo tutte le pernici... nella cucina della scuola?" domandai sbattendo velocemente le palpebre. Nel mentre mi sventolavo una mano davanti la faccia, cercando di riflettere su cosa fare.
"No, impossibile" rispose un ragazzo
"Me ne occupo io, trovo subito una soluzione" continuò, e nel frattempo vidi in lontananza il rettore Lexington che marciava verso di noi.
"Fate sparire le gabbie, subito. Mettetele in un luogo arieggiato! Io distraggo Lexington!" ordinai per poi allontanarmi e andare a distrarre il rettore.
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Tornata a casa, neanche il tempo di farmi un bagno caldo e una maschera viso, che ricevetti una chiamata, verso il tardo pomeriggio, in cui mi informavano che le pernici erano in qualche modo scappate dalle loro gabbie ed erano sparse per tutta la Maxton Hall.
Fortunatamente la scuola ancora non era in chiusura, ma avevamo comunque poco tempo per risolvere la situazione.
"Sono dappertutto. Gli altri ragazzi sono dentro, abbiamo poco tempo prima che chiudano i cancelli e gli incaricati della ditta saranno qui domani mattina presto. Come lavoreranno se questi uccellacci svolazzano ovunque?" dissi frettolosamente, quando James arrivò in nostro soccorso.
"Sono 150 pernici" scrollò le spalle, togliendosi gli occhiali da sole.
"Se Lexington lo scopre siamo, anzi sono, spacciata" dissi
"Spacciata!" sottolineai quando vidi che il biondo vagava con lo sguardo, cercando forse un modo per risolvere
"Ed è tutta colpa di voi incapaci che non siete riusciti a tenere degli stupidi uccelli a bada!" calciai un sassolino cercando di non perdere la pazienza.
"Furia, calmati. Chiama gli altri, così insieme le catturiamo e le rimettiamo nelle gabbiette" mi si parò davanti, mettendomi le due mani sulle spalle così da calmarmi. Io chiusi gli occhi e respirai.
"D'accordo" annuii.
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"Hai qualcosa tra i capelli" il ragazzo biondo, raccolse dal mio chignon una piccola piuma.
Il nostro lavoro era terminato, e in quel momento ero in attesa che il mio autista venisse a riprendermi per portarmi a casa.
A farmi, diciamo compagnia, c'era James.
Eravamo in una delle aule che si trovavano vicino l'ingresso, seduti sulla scrivania: io con le gambe incrociate e lui con le gambe a penzoloni.
"Beaufort, sono ancora in attesa di sapere il tuo secondo nome. Oppure dovrò chiedere al mio investigatore privato di scoprirlo" mi girai e lo osservai.
Lui abbassò lo sguardo sulla piuma, che teneva ancora in mano, e iniziò a rigirarsela tra le dita.
"M sta per Mortimer, come mio padre" rispose, portando poi i suoi occhi azzurri su di me
"Adesso tocca a te" mi incalzò, alzando l'angolo destro della bocca.
"Mh, fammici pensare" mi finsi pensierosa, prendendomi il mento con l'indice e il pollice
"Non te lo dico"
"Imbrogliona! Avevi detto che mi avresti svelato il tuo secondo nome in cambio del mio" si imbronciò
"Te la farò pagare" chiuse gli occhi in due fessure.
"Non mi fai paura, biondino da quattro soldi" lo sfidai.
Lui sorrise, avvicinando le sue mani alla mia pancia coperta da una camicetta di raso lilla, e cominciò a farmi il solletico. Di conseguenza iniziai a dimenarmi come una forsennata e a ridere.
"Hai vinto! Va bene! Te lo dico!" provai a bloccargli le mani
"Grace" dissi, dopo aver fermato le risate.
"Amaya Grace Waldorf, adorabile" schioccò la lingua sul palato.
"Smettila di prendermi in giro, non ti sopporto" lo colpii con un pugnetto.
"È il massimo che sai fare?" mi sfidò.
"Fidati, non vuoi ricevere un pugno dalla sottoscritta" mi pavoneggiai. Lui scoppiò in una fragorosa risata, evidentemente si stava prendendo gioco di me
"Ma dai!" esclamai, ridendo anche io.
Ad un certo punto, i nostri cellulari tintinnarono nello stesso istante. Ci guardammo, contemporaneamente e leggemmo i messaggi.
"È arrivato anche a te?" chiesi, tenendo lo sguardo sullo schermo del cellulare.
"Sì" lo vidi annuire con la coda dell'occhio.
"Domani c'è la conferenza stampa per annunciare l'unione delle aziende delle nostre famiglie" lessi quello che c'era scritto nel messaggio. Che a quanto pare era arrivato ad entrambi.
"Dobbiamo presenziare all'evento e così non potremo partecipare al gala" disse portandosi una mano tra i capelli, per spostare le ciocche bionde dagli occhi.
"E io potrò dimenticarmi la lettera di referenza" portai la testa all'indietro, chiudendo gli occhi e cercando un modo per evitare un'imminente catastrofe
"Si prospetta un bellissimo compleanno"
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ciaoo!
eccoci con un nuovo capitolo,
se vi è piaciuto vi invito a lasciare una stellina e a farmi sapere cosa ne pensate <3
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