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𝐋'𝐚𝐦𝐧𝐞𝐬𝐢𝐚.

CEDRIC's POV

Phyton non si sveglia.
Non dormo da giorni nel saperla costretta a letto, ma la cosa che più mi tormenta è che non l'ho sentita parlare nemmeno una volta. Non emette il minimo suono, come se il mondo fosse svanito attorno a lei.
Ogni ora che passa è una spada che mi trafigge il cuore. Le sue labbra, di solito così piene di vita e di parola, sono ora immobile, e io non posso fare nulla per svegliarla.
Il silenzio dell'infermeria sembra più pesante ad ogni battito del mio cuore. Nulla promette bene.

Sono le dieci di sera. Sfinito dalla preoccupazione e dal sonno che non arriva, decido di restare accanto a lei per qualche minuto in più. Voglio almeno sentire il suono del suo respiro, essere sicuro che non la sto perdendo. È allora che sento la porta di legno scricchiolare e vedo l'ombra di Draco entrare nella stanza.

Draco. Non riesco a credere che sia di nuovo qui.
Non è la prima volta che entra di soppiatto, e non è mai stato benvenuto.
Ma non importa, lo sapevo che sarebbe stato così. È un Malfoy, sempre capace di sistemare le cose a suo favore, così come l'ennesima espulsione mancata.
La mia testa fasciata e i miei ricordi sfocati non sono stati sufficienti, se non a un abbasso di punti per la loro casa. Non posso fare a meno di pensare che non gli sia mai passato per la testa di pensare a qualcun altro se non a sé stesso. Eppure, qualcosa in me lo trattiene dall'esplodere contro di lui. Ho imparato a frenare la rabbia quando vedo Phyton, quando mi concentro su di lei.

Draco, il biondino senza scrupoli, non si fa mai da parte, ma questa volta, per una volta, mi limita solo a osservare. Il suo sguardo non è privo di compiacimento. Più di tutto, mi disgusta. Ma, a sorpresa, non ha intenzione di darmi fastidio. Per il momento, sembra avere la decenza di stare in silenzio.

Lo ignoro. È difficile concentrarsi, ma non posso permettermi di distrarmi da Phyton. E, proprio quando credo di aver perso ogni speranza, qualcosa accade. I suoi labbri inferiori si muovono, appena, ma in modo abbastanza evidente da farmi battere il cuore più forte.

Un altro movimento. Più lento, ma più evidente. I suoi occhi si aprono a fatica, come se stesse cercando di ricordare qualcosa di lontano, qualcosa che non riesce a raggiungere.

«D-dov...?» balbetta, il suo respiro ancora affaticato.

«Phy?» la chiamo con affetto, sperando riconosca la mia voce.

«D-dove mi trovo..?» chiede con una voce flebile.

La mia mente si blocca. Non mi aspettavo questo. Perché non ricorda dove si trova? Non ricorda nulla?

«Phy...» il mio cuore si spezza mentre cerco di tenerle la mano. «Ci...»

«Ci troviamo in infermeria.» Draco si fa avanti, non aspettando nemmeno che io finisca di parlare. Il suo tono è freddo e distante, come sempre.

Lo guardo con occhi pieni di rabbia, ma non posso permettermi di dare sfogo alla mia furia. Non ora. Phyton ha bisogno di me.

Lei mi guarda. Non sembra capire cosa stia succedendo. Si strofina gli occhi e cerca di orientarsi.

«...b-ben...bene,» mormora, come se volesse tranquillizzarmi. Ma qualcosa non va.

«Non sforzarti,» dico delicatamente, portandole un po' d'acqua. «Bevi, ti aiuterà.»

Lei sembra confusa. Mi guarda, ma non sembra riconoscere la mia voce.

«Grazie, ma...» inizia a dire guardandomi con un'espressione spaesata. «...tu, chi sei..?»

Un colpo violento mi attraversa il cuore. Un dolore insopportabile. Cosa sta succedendo? Non ricorda più?
Non posso crederci. Il mio corpo si irrigidisce, come se un gelo si fosse impossessato di me.

«Phyton, ti prego, non è uno scherzo...» dico, la voce spezzata dal dolore. Stringo la sua mano più forte, ma lei sembra non riconoscermi. La guardo negli occhi, ma non vedo nulla che mi rassicuri.

«Io... non so chi tu sia» ripete, ancora più confusa.

Il mio cuore batte forte, mentre cerco di non crollare davanti a lei. Non può essere vero. Non può essere...
«Phyton... ti prego, sono io! Cedric! Il tuo ragazzo!» ripeto, sperando che le parole riescano a farle tornare la memoria.

«Io...» lei mormora, gli occhi persi nel vuoto.

«Lei non ricorda, Diggory» dice Draco, con la sua solita freddezza, interrompendo la mia speranza. «È inutile.»

Ma dentro di me, la disperazione cresce. Se lei non ricorda me, cosa succederà a noi?

DRACO'S POV

Non so nemmeno come definire ciò che provo. È un miscuglio strano. Felicità? Forse, ma è di una felicità strana.
Vederla svegliarsi dopo giorni di coma è un sollievo. Ma quella domanda che ha posto, quella che mi ha stordito, mi ha riportato indietro, alle vecchie paure. Se non ricorda Cedric, non ricorda neanche me. Non riconosce nemmeno il suo nome.

La vedo da vicino, ma dentro di me sento solo dolore. Il vuoto. Un buio che mi consuma.

Cosa sta succedendo? Mi sento perso, come se stessi cercando di capire qualcosa che non riesco nemmeno a toccare.
Quando l'ho vista svegliarsi, ho sperato in una seconda possibilità, ma ora... ora mi sembra che tutto stia andando in frantumi. La sua mente è vuota, e con essa, ogni traccia di speranza.

Mi avvicino a lei, cercando di rassicurarla, ma ogni mio movimento è ostacolato dalla sensazione che tutto stia andando verso l'oscurità. Non c'è luce, solo ombre.

E poi, la visione del marchio. L'oscurità che mi ha perseguitato. Non c'è più nulla sul suo braccio. Non c'è traccia del segno. Ma io l'ho visto. L'ho visto, ne sono sicuro.
Come è possibile che non ci sia più?

Un'ora dopo

Mi trovo a riflettere sulla mia situazione, su ciò che sta accadendo.
La mia mente è in subbuglio. Non posso più ignorare le coincidenze.
Mi manca qualcuno con cui parlare, qualcuno che mi faccia sentire che non sono solo in questa follia.

Mia madre non è mai stata in grado di proteggermi da questo mondo crudele, e ora tutto ciò che vedo è l'ennesima perdita. La perdita di qualcosa che non so se tornerà mai più.

I miei ricordi sono frammentati, come pezzi di un puzzle che non riesco più a ricomporre. Eppure, quando penso a Phyton, so che qualcosa di grande sta accadendo, qualcosa che mi ha fatto perdere tutto ciò che credevo di sapere.

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