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𝟎𝟏. nomi.


tw: accenni di body dysmorphia

☆ 𝒄𝒐𝒓𝒊𝒏𝒏𝒂 𝒃𝒚𝒍𝒆𝒓

La sera del concerto

Per una volta non odiavo l'immagine riflessa nello specchio. Forse la prima dopo anni.

Indossavo una gonna argentea, che richiamava quella che Olivia indossava nel music video di "bad idea, right?", il top stile tubino nero mi fasciava come seconda pelle, il che mi urtava, il mio corpo era troppo visibile.

Scacciai il pensiero con uno più importante, sarei stata di fronte a Olivia Rodrigo tra poche ore, avrei cantato le canzoni di cui ho fatto mio il testo insieme a lei. Sorrisi agganciando la collana con una grande stella che avevo comprato apposta per il concerto.

Il viola non é decisamente il mio colore, pensai guardandomi le unghie che avevo colorato appositamente per il concerto. Ah, chissene.

Tanto nessuno mi guarderà, guarderanno tutti Liv. Nessuno mi noterà. Forse é per quello per cui non mi sentivo uno schifo.

Pretty isn't pretty mi saltò in mente mentre applicavo il trucco. La cantavo sempre mentre mi preparavo, in realtà.

Non sarà la canzone migliore per alzarmi l'autostima, ma funziona, mi sento capita.

Infilai le converse nere, ero pronta. Mancavano solo la borsa e il cowboy hat viola, per ricordare sour, che volevo portarmi dietro.

Il telefono trillò.

[ nuovo messaggio da: tess pasticcino ❤️‍🩹]

tess pasticcino ❤️‍🩹

amore belloooo, sei pronta??❤️❤️

SI
A
YSKSJSHSJSIS

ahaahhahah manda fotoo

[ 1 ; photo ]

ma che bella 😭😭
smashhhh

tiamo

io sempre
divertiti cuoricino

❤️


Era arrivato il momento. Quello che dovevo affrontare da sola. 

Salii in macchina e guidai seguendo le indicazioni, ma senza saperlo anche dove la portava il cuore.

-

Feci tesoro delle sensazioni che provavo al momento.
Dalla particolare attenzione agli odori che sentivo, il vento che soffiava e al suono delle ruote sull'asfalto. Sapevo già che una volta finito il concerto avrei voluto rivivere tutto quanto, per questo godetti ogni sensazione.

Parcheggiai in uno spazio affollato da tante altre macchine, e mi bastarono 5 secondi per realizzare con quante persone sarei stata in queste ore. Era veramente dispersivo, mi feci spazio tra la folla rumorosa per arrivare al mio accesso al pit.

Lo scroscio di voci era immersivo, sembravamo tutti un unica forte voce.

Ero immersa completamente nella musica. Le luci soffuse e i colori vibranti danzavano sul palco, mescolandosi con il fumo leggero che si disperdeva nell'aria, mentre Olivia Rodrigo cantava una delle sue canzoni più toccanti. Il suono delle chitarre e la voce potente di Olivia riempivano ogni angolo dell'arena. Ogni parola mi colpiva, come se la cantante stesse leggendo i miei pensieri e mettendo in musica le emozioni io stessa non riuscivo a esprimere.

Attorno a me, il pubblico cantava a squarciagola, le mani alzate verso il cielo, eppure mi sentivo come se fosse sola in quel mare di persone. Sola e quasi completa. Io, Olivia, e una parte di me che ancora si sentiva vuota. Chiudevo gli occhi ogni tanto, assaporando ogni nota, sentendo il battito del mio cuore all'unisono con la batteria, ogni pensiero dissolto in un vortice di melodia.

Con la coda dell'occhio notai un'ombra muoversi rapidamente tra la folla, ed era proprio in quell'istante, senza alcun preavviso, che tutto accadde. Un urto improvviso. Qualcuno inciampò e si scontrò con me. Persi l'equilibrio, ma una mano calda la afferrò al volo prima che potesse cadere del tutto.

« Scusa, non ti avevo vista » disse una voce maschile, velata da una risata nervosa.

Mi voltai, ero faccia a faccia con un ragazzo alto, dai capelli spettinati, un sorriso imbarazzato sulle labbra. Indossava un cappello da baseball, leggermente abbassato sugli occhi, ma era inconfondibile: Vinnie Hacker. Lo aveva riconosciuto subito, quell'anno in lockdown dove sbavava sul suo instagram era indimenticabile, e il suo viso era ovunque ultimamente.

« Stai bene? » chiese lui, il tono preoccupato, mentre cercava di sistemarsi, evidentemente imbarazzato dalla situazione.

Mi resi conto che il cuore stava battendo più forte, ma questa volta non per la musica. « Si, grazie  » riuscii a rispondere, con tutte le mie energie rimaste per sembrare il più disinvolta possibile. Non poteva credere che quel Vinnie fosse proprio lì, a pochi centimetri da lei, e che fosse appena inciampato addosso. Una fottuta di scena da film. E stocazzo se la foto gliel'avrei chiesta.

Alla mia risposta rimase ancora con il braccio attorno alla mia vita, fermo a scrutarmi. Mi guardava con più attenzione di un gatto quando ho il cibo in mano. Per l'imbarazzo, tolsi io stessa il suo braccio e mi rigirai verso il palco frettolosamente. 

Che minchia è appena successo?



★ 𝒗𝒊𝒏𝒏𝒊𝒆 𝒉𝒂𝒄𝒌𝒆𝒓

«Si, grazie » è stata la prima frase che ho sentito da lei.

Senza accorgermene, quella sera inciampai su una ragazza in prima fila.

Pensavo che l'amore a prima vista fosse una grandissima stronzata.

Allora perché quando i miei occhi incontrarono i suoi sentivo il mio cuore battere così forte? le viscere contrarsi?

Non erano neanche particolari, azzurri o qualche altra sfumatura basica che per tutti sono le più belle. Erano grandi occhi marroni, e guardavano fisso nei miei. C'era qualcosa di magico. Forse erano le luci dello show che lampeggiavano e riflettevano in quel miele.

Non era neanche una semplice troietta bionda, no. i suoi capelli erano scuri e tendevano al rossiccio. Erano lunghi e voluminosi, i suoi ricci avrebbero potuto far impazzire chiunque.
Compreso me.

Il mio braccio era attorno la sua vita, non si voleva staccare.

E Lei stava ancora cantando quando si girò, smise solo per qualche secondo. A me sembrò di vedere tutto a rallentatore. Le labbra, il paio di labbra più bello che io abbia mai visto, schiudevano in un sorriso che si spense all'istante, per blaterare quel suo "si, grazie" con la voce più bella che avessi mai sentito. Avevo bisogno di sapere quale fosse il suo sapore. l'istinto mi spingeva verso di lei, come a volermi far cadere sulla sua bocca per riempirla di baci.

Eravamo per forza poli opposti di una calamita, sennò perché mi sentivo così attratto da lei?

E la cosa che mi fece mancare l'aria, girare la testa e perdere ogni senso tutto in un secondo, non mi conosceva, per Lei sono solo un fan ad un concerto. Non mi è saltata addosso perché sono Vinnie Hacker.

Però addosso a lei io ci sarei saltato eccome.

E quando si girò di nuovo verso il palco seppi immediatamente cosa dovevo fare, trovare una scusa per sapere il suo nome.

Mi guardai intorno per farmi venire qualche idea, ma una ragazza si avvicinò a me e urlando sopra al caos della gente, mi chiese una foto. Ovviamente accettai, anche se ero ancora con la mente fissa sulla riccia. Quando la ragazza gettò il suo braccio attorno il mio collo, abbassai la testa istintivamente e notai che le scarpe di Lei erano slacciate. Affrettai la fan a fare la foto e la congedai. Ecco un motivo per parlarle.

« Hey, ricciolina  » la chiamai, dandole dei colpetti sulla spalla. Lei si girò nuovamente. « Scusa se disturbo, hai le scarpe slacciate  ». Lei controllò subito, « Oh, hai ragione  » fece per abbassarsi ad allacciarle ma la battei sul tempo, mi inginocchiai e allacciai la sua scarpa. « Un modo per farmi perdonare per l'urto avrei dovuto trovarlo, comunque  ». Lei mi rispose imbarazzata « Per me eri già perdonato  ».

« Mi chiamo Vinnie  » le dissi, una volta tornato in piedi. Lei mi guardò confusa e rise, inclinando la sua testa ad un lato. « Lo so. Una celebrità ha davvero bisogno di presentarsi?  ». « Non posso pretendere che tutti sappiano chi sono, e comunque, era una tattica per sapere il tuo di nome  » risposi sorridendole sfacciato, lei alzò leggermente il capo intrigata.

« Ti interessa il mio nome?  » 

« Non dovrebbe?  »

Lei si morse leggermente il labbro, e sempre sorridendo disse « Corinna. Corinna Byler. ».

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