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Maid - J.Jk. 🔞

Trama: A Y/N serviva un lavoro, era disperata e le sarebbe andata bene qualsiasi cosa; così tramite amici di famiglia, trovò mansione come maid nella villa di Jeon Jungkook, un ricco e giovane ereditiero dall'atteggiamento arrogante.
Ben presto però, la ragazza comprese che il lavoro di maid non consisteva solo nel cucinare e pulire, bensì anche nel soddisfare ogni richiesta del suo padrone, anche quella più assurda o imbarazzante.
Ma le richieste di Jungkook alla fine, non risultarono così spiacevoli per la giovane Y/N.

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Y/N'S POV

Lavoravo in questa villa da ormai una settimana.

La mia famiglia aveva problemi economici, quindi decisi una cosa che non tutte le ragazze della mia età avrebbero fatto; lasciai gli studi e cercai un lavoro.
Ovviamente senza titolo di studio non potevo trovare granché; ma un'amica di mia madre ci disse che un certo "riccone" assumeva cameriere giovani.

Inizialmente ero titubante all'idea di lavorare per un ricco signore di mezza età... poteva essere un maniaco pervertito!
Però la paga era buona, e avrei avuto vitto e alloggio alla villa... accettai; l'importante per me era aiutare la mia famiglia.

Appena arrivata, una ragazza sui trent'anni circa che si presentò con il nome di Anna, mi spiegò le cose basilari del lavoro.
Mi fece fare il giro della villa, che era enorme, e mi disse come dovevo rivolgermi al signorino.

Sì, scoprii che il "riccone" di mezza età era se non altri un ragazzo poco più che ventenne, che aveva ereditato una fortuna dalla morte di un lontano parente.
Quando scoprii che era così giovane, tirai un sospiro di sollievo.

No, non avrei dovuto.

"Allora, questa è la tua divisa... e devi sempre rivolgerti al signorino Jungkook dandogli del voi e chiamandolo padrone."

"Cosa?" Chiesi confusa.

"Il padrone ha voluto così, non ci considera semplici cameriere, ci considera le sue maid."

Una maid era una ragazza che indossava un particolare tipo di divisa da cameriera, di foggia vittoriana o francese.
Questa divisa era riccamente decorata con pizzi e merletti, e ovviamente non mancava mai il grembiulino.
Sapevo che le maid dovevano accogliere i clienti chiamandoli appunto padrone, o onorato signore e dovevano intrattenerli con giochi o esibizioni canore.

Ma... davvero dovevo fare tutto questo?

Rimasi un attimo perplessa.
Lanciai un rapido sguardo alla divisa, era davvero carina... nera con pizzi e merletti bianchi ovunque; anche se la gonna mi sembrava un po' troppo corta. Era adornata anche da dei piccoli fiocchi.

"Oh, devi indossare anche questo cerchietto." Mi disse Anna porgendomelo.

Un semplice cerchietto bianco con un fiocchetto posizionato al lato.
Era carino... sarebbe risaltato sul colore dei miei capelli.

"Come ti chiami?" Mi chiese.

"Y/N."

"Per qualsiasi problema Y/N, rivolgiti a me okay? All'inizio ti faremo fare le faccende domestiche, quando avrai preso familiarità con il lavoro e il posto, ti faremo anche interagire con il nostro padrone."

"Interagire?" Chiesi, sempre più confusa.

"Beh, servirgli i pasti, accoglierlo quando rientra in casa, farti riordinare la sua stanza... tutte cose incentrate su di lui. Ma per ora, limitati a pulire le altre stanze, che questa villa è gigantesca e ci mettiamo sempre un po' per ripulirla tutta."

"Okay."

"Dividerai la camera con le altre ragazze, siamo otto in tutto; stiamo quattro ragazze in una stanza e quattro in un'altra."

"Perfetto."

Sorrisi, alla fine dovevo solo fare la donna delle pulizie... non mi sembrava tanto difficile.

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Passata una settimana, ero sempre qua... a pulire il cesso del bagno.

Ero stanca, pensavo non fosse difficile ma le pulizie sono stancanti, soprattutto se devi pulire una villa immensa!
Avevo fatto amicizia con le altre maid; erano simpatiche e cercavano tutte di darmi una mano... erano molto disponibili nell'aiutarmi.

Erano passati sette giorni, e ancora non avevo visto il padrone di persona.
Avevo intravisto la sua immagine attraverso dei ritratti dipinti ad olio però, che si trovavano appesi nei corridoi.
Da quel che avevo potuto vedere, sembrava davvero un bel ragazzo.

Anna mi aveva detto che ancora non ero pronta a farmi vedere dal nostro padrone, quindi quando scendeva le scale per consumare i pasti nell'apposita sala, io restavo in cucina a dare una mano alla cuoca.
Un po' mi dispiaceva... ero curiosa di conoscere il ragazzo per cui lavoravo.

Notavo che passava davvero molto tempo nella sua stanza durante il giorno; a volte, qualche maid entrava nella sua stanza per poi ritornare dopo un certo lasso di tempo.
Anna mi diceva sempre che sparivano per intrattenere il padrone.

Ma perchè per così tanto tempo?
Non poteva intrattenersi uscendo con gli amici?

Ad un certo punto, pensai addirittura che usasse le maid per darsi "piacere".
Sì, credevo usasse le altre ragazze per il proprio piacere sessuale.
Ma siccome non sentivo alcun rumore strano, provenire dalla sua stanza, mi convinsi che forse ero in errore.

Forse.

La sera invece, il padrone usciva, con gli amici appunto... e tornava sempre molto tardi.
Forse tornava anche all'alba, non potevo saperlo... a quell'ora ero già a dormire.

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Era notte, pensavo che dopo aver lavorato tutto il giorno sarei crollata subito dalla stanchezza, e invece no.
Ero fin troppo sveglia.

Controllai l'orario sull'orologio a pendolo situato sulla parete della nostra stanza, erano le due e mezza.
Accidenti... dovevo alzarmi alle sette e ancora non avevo chiuso occhio; avrei avuto due occhiaie orribili, avrei assunto le sembianze di uno zombie.
Speravo vivamente di non addormentarmi sul tavolo mentre cercavo di spolverarlo.

Facendo il minimo rumore possibile, cercai di alzarmi senza destare le altre tre ragazze, che stavano tutte dormendo profondamente.
Sapevo che era proibito uscire dalle nostre stanze dopo il coprifuoco, che erano le 23:00... ma avevo urgente bisogno di una tisana rilassante.
Quindi, decisi di trasgredire alle regole.

Non avrei dovuto farlo.

Aprii la porta con la massima cautela, la richiusi, e a piedi nudi scesi velocemente le scale.

Due e mezza... speravo che il padrone fosse già nella sua stanza a dormire.

Andai in cucina, presi il bollitore e lo riempii di acqua calda.
Mentre aspettavo che l'acqua bollisse, scelsi nella scatola di bustine la tisana che avrei bevuto a breve.
Optai per quella ai frutti di bosco, la adoravo.
Mi sedetti e aspettai pazientemente.

"Tu chi sei?"

Una voce mi fece sussultare dallo spavento; mi alzai subito in piedi e mi voltai verso il punto da dove era provenuta.
Spalancai gli occhi, osservando la figura del ragazzo che in questo momento si trovava di fronte a me.

Capelli corvini, occhi scuri, stranamente grandi per essere a mandorla, mascella pronunciata, labbra a dir poco... perfette; in ogni suo lineamento.
Alto, magro, spalle possenti, indossava un paio di pantaloni di pelle molto attillati, lasciavano davvero poco all'immaginazione... fasciavano perfettamente le sue cosce muscolose.
Il suo busto era coperto da una semplice t-shirt bianca.
Aveva delle mani davvero... grandi.
Mi erano sempre piaciute le mani grandi, in un ragazzo; e questo aveva le venature ben visibili, rendendole ancora più sexy.
Rendendo lui, decisamente più sexy.
Notai una piccola cicatrice dalla forma allungata sulla sua guancia sinistra.
Chissà come se l'era fatta?

"Devo anche spogliarmi? Così controlli per bene il tesoro nascosto che si trova sotto questi pantaloni." Mi disse il ragazzo, sfoderando un sorriso malizioso.

Udita quella frase, arrossii.
Non aveva tutti i torti, ero rimasta imbambolata a fissarlo come una cretina!
Io e la discrezione proprio non andavamo d'accordo.
Mi inchinai subito e cercando di non balbettare mi scusai.

"S-scusate... io sono la nuova maid."

Che figuraccia!
Doveva essere così, il nostro primo incontro?
Certo, desideravo vederlo dal vivo già da una settimana, ma così... vestita solo con la camicia da notte rosa, a fiorellini per giunta, e a piedi nudi...
Insomma, che cosa penserà ora di me questo ragazzo?

"Padrone." Disse lui.

"Come?" Chiesi confusa, alzando lo sguardo su di lui.

"Scusate, padrone."

"Oh, sì! Scusate padrone." Dissi inchinandomi di nuovo.

Che vergogna... già mi vedevo licenziata.

"Partiamo male... non solo non ti rivolgi a me esattamente, sei pure fuori dalla tua stanza non rispettando il coprifuoco."

Non sapevo cosa dire, le parole si erano bloccate in gola.
Continuava a scrutarmi... lo vedevo osservare ogni particolare del mio viso; quegli occhi, così neri e profondi, in quel momento mi fecero sentire nuda.

"Quanti anni hai?" Mi chiese.

Gli dissi la mia età, mentre le mie guance già calde, lentamente avvamparono sempre di più.
Mi sembrava strano rivolgermi in questo modo ad un ragazzo che aveva pochi anni più di me.

Intravidi uno strano sorrisetto farsi spazio sul suo volto.
Avanzò lentamente verso di me e... dio.
Persino la sua camminata era sexy.
Questo ragazzo sprizzava sensualità da tutti i pori.

"Sei una bambina cattiva." Mi sussurrò sensualmente all'orecchio.

"Sai, ti spetta una punizione per aver trasgredito alle regole." Continuò, sempre usando quel tono di voce maledettamente erotico.

Una punizione?
Okay, sì me la meritavo... ma che cosa avrei dovuto fare?
In cosa consisteva la punizione?
Cercai di essere il più professionale possibile nel rispondergli.

"Certo, mio padrone... me la sono meritata. Mi scuso ancora per la mia poca professionalità." Dissi, senza però guardarlo negli occhi.

Tenevo lo sguardo ancorato sul fondo del pavimento.
Mi vergognavo a parlare così, pronunciare determinate cose... ma essere una maid, significava anche questo.
Il ragazzo, Jungkook si chiamava... continuava ad osservarmi immobile.
Quel suo sguardo mi stava decisamente mettendo a disagio.
Sentivo il mio cuore battere così velocemente, che ad un certo punto avevo il timore che il padrone potesse sentirlo, dato che si trovava vicinissimo.

Improvvisamente, il fischio del bollitore mi fece risvegliare dai miei pensieri, e mi fece anche saltare un poco dallo spavento.
Mi voltai subito per spegnere il fornello, ma... Jungkook si posizionò dietro di me, appoggiando le mani sul ripiano della cucina.

Facendo così, mi aveva bloccata in quella posizione... non potevo muovermi.
Sentii il suo caldo respiro sul mio collo; le mie guance arrossirono ancora di più.
Cominciai a percepire un calore crescente verso il basso ventre.
Con una mano spostò i miei capelli dal lato opposto dove si trovava lui; lasciando una parte del mio collo scoperto.
Sentii una sensazione umida proprio su quella parte scoperta del collo.

Mi stava... baciando?
Cosa...?

"P-padrone..." Dissi, tentando di richiamare la sua attenzione.

"Ssssh." Fece lui, facendomi capire che dovevo rimanere in silenzio.

Però...

"Scusate padrone..."

"Silenzio." Mi ordinò freddamente.

Non potevo vederlo in volto, dato che si trovava alle mie spalle; ma il tono di voce che aveva appena usato era così freddo e severo, che mi ritrovai costretta ad assecondarlo e a cedere al suo volere.
Jungkook continuò a lasciarmi una serie di baci umidi sul collo.

"Brava... vedo che hai capito." Sussurrò eroticamente al mio orecchio, per poi leccarmelo e mordicchiare il lobo.

Strinsi fortemente con i denti il labbro inferiore, cercando di trattenere il gemito che mi stava scappando a causa di quel contatto.
Con la mano avvolse tutti i miei capelli per poi tirarli leggermente; facendo così, di riflesso gettai la testa all'indietro.
Jungkook cominciò a mordicchiare e succhiare insistentemente un punto preciso, provocandomi una sensazione di leggero bruciore.
Se con una mano mi teneva i capelli, con l'altra mi accarezzava l'interno coscia, che poi spostò sull'orlo della gonna della mia camicia da notte, alzandolo leggermente.
La mano si posò sulla mia intimità, che era coperta dalla stoffa dei miei slip di pizzo.

Che cosa stava facendo?

Questa era una molestia sessuale bella e buona!

Avrei dovuto ribellarmi... mandare a quel paese lui e il lavoro, e andarmene via da quella villa.
Ma.
C'era un ma.
Non riuscivo a fermare i suoi movimenti... mi stava facendo sentire così bene in quel momento, che mai e poi mai avrei tentato di fermarlo.
Jungkook infilò la mano dentro le mie mutandine, cominciò a stuzzicare il clitoride con le dita, disegnando dei piccoli cerchi concentrici intorno ad esso.
Quando mi ebbe marchiata, si staccò dal mio collo e potei notare con la coda dell'occhio un ghigno malizioso.

"Sei già così bagnata?" Mi chiese, mentre continuava a stimolare la mia intimità.

Non risposi, anzi... cercai di trattenere i gemiti il più possibile, mordendomi quasi a sangue il labbro inferiore.

"Non devi trattenerti, piccola." Mi sussurrò lui.

Non lo ascoltai; le altre ragazze stavano tutte dormendo... non avrei mai voluto che si svegliassero a causa dei miei gemiti.
Non volevo pensassero che fossi una facile.

Con un colpo secco, Jungkook penetrò la mia intimità con un dito; e in quel preciso momento purtroppo, uscì un gemito poco casto dalla mia bocca.
Lo sentii ridacchiare, e con estrema facilità, dato che la mia femminilità era già lubrificata a sufficienza, inserì un secondo dito, e poco dopo un terzo.
Non riuscii più a trattenere i gemiti.

La mano che avvolgeva i miei capelli ora si era spostata sul seno, che cominciò a palpare violentemente.
Appoggiai le mani sul ripiano della cucina, per non perdere l'equilibrio.
Jungkook continuò a palparmi il seno destro mentre con l'altra mano mi stava donando un piacere assoluto.
Il mio corpo era pervaso da una scarica di eccitazione, che rendeva la mia pelle rovente, dato il calore che stavo percependo.

Continuò a spingere prepotentemente quelle tre dita, che imperterrite, entrarono ed uscirono rapidamente dalla mia apertura.
Una serie di brividi percorsero tutta la mia schiena, continuai a gemere vergognosamente, sperando che nessuna delle mie colleghe ci beccassero proprio in quell'istante.
Mi mancava il respiro, il battito cardiaco era accelerato a dismisura e le mie cosce erano ormai bagnate dei miei umori.
Quando Jungkook riuscì a trovare quel punto di piacere, un gemito più acuto fece eco nella cucina.
Continuava a pompare, arricciare e sforbiciare le dita all'interno della mia intimità, colpendo ripetutamente il mio punto sensibile.
I miei gemiti riecheggiavano per tutta la cucina, mi stavo vergognando un sacco per me stessa.

Ma non volevo che si fermasse.... cavolo, a questo punto doveva arrivare fino in fondo!

Sentii le pareti della mia intimità restringersi, segno che l'orgasmo sarebbe arrivato a momenti.

"S-sto per..." tentai di dire ma...

Jungkook tolse le dita, facendo perdere il contatto e negandomi l'orgasmo.
Infuriata, mi voltai subito verso di lui che mi accolse con un sorrisetto sulle labbra.
Non sapevo neanche come reagire... avrei volentieri schiantato la mia mano sul suo bel visino; ma cazzo, non potevo!

Era il mio capo, e dovevo tenermelo questo lavoro, se volevo dare una mano alla mia famiglia.
Non potevo lamentarmi... mi limitai ad incenerirlo con lo sguardo.
Jungkook però, continuò ad osservarmi, divertito dalla mia reazione.

"Questa, è la punizione." Disse.

Si voltò, e uscì dalla cucina... lasciandomi lì da sola, con la mia intimità che stava letteralmente andando a fuoco.

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Alle sette suonò quella maledetta sveglia.
Inutile dire che non avevo chiuso occhio, in quelle poche ore.
Ci alzammo tutte, e mettendoci in fila attendemmo il proprio turno per il bagno.

"Wow Y/N, hai due occhiaie terribili, hai dormito poco?" Mi chiese Lisa, una delle maid più grandi.

"Sì... non ho dormito molto bene." Risposi, stropicciando un po' gli occhi.

"Fatti un caffè bello forte dopo." Mi disse.

Annuii.

"Ehi... ma quello è un succhiotto?" Chiese subito dopo, indicando il mio collo.

Cavolo.
E ora cosa mi inventavo?

Non potevo certo dire: "sai la notte scorsa me ne sono fregata del coprifuoco e mi sono fatta beccare dal padrone in persona, che come punizione mi ha fatto un lavoretto di mano, negandomi poi l'orgasmo, il maledetto."

"Hai visto male, è allergia. Sono allergica al polline." Dissi, inventando la scusa sul momento.

Velocemente portai tutti i capelli davanti per tentare di coprirlo; avrei dovuto usare un bel po' di trucco dopo in bagno, per fare in modo che non si notasse.
Lisa mi scrutò con uno sguardo poco convinto, ma fortunatamente era il suo turno, ed entrò immediatamente in bagno senza aggiungere altro.

Dopo aver fatto una doccia veloce, che mi aiutò a svegliarmi, feci colazione insieme alle altre per poi metterci a lavoro, come ogni giorno.
Dopo aver spazzato e lavato i pavimenti di quasi tutte le stanze, stanca morta mi spaparanzai sul divano, per riposarmi un po'.
Vidi però Anna venire di corsa verso di me.

"Il padrone si è svegliato!" Esclamò.

"E quindi?" Chiesi confusa.

Ancora non avevo il permesso di servirgli la colazione a letto, sapevo che oggi doveva toccare a Lisa.

"Vuole che sia tu a portargli la colazione."

"Cosa???" Balzai subito in piedi appena sentita quella frase.
"Ma toccava a Lisa oggi!" Esclamai.

"Già... ma il padrone ha chiesto espressamente di te. Ha detto: 'voglio che sia la nuova maid a servirmi.'"

Rimasi a fissare Anna con la bocca spalancata.
Non è che questo era il continuo della punizione, vero?

"Seguimi." Mi ordinò.

La seguii fino in cucina.

"Ecco." Mi porse il vassoio con la colazione di Jungkook.

"Mi raccomando... metti in pratica tutto quello che ti ho spiegato."

Annuii.

"E... asseconda sempre i voleri del padrone." Mi disse con sguardo serio.

Rimasi un attimo perplessa.
E se... il mio pensiero avesse avuto un fondo di verità?
Forse davvero Jungkook si approfittava delle maid.
Beh, da come si era comportato ieri notte... era plausibile come cosa.
Annuii, anche se poco convinta, e mi diressi verso la camera da letto di Jungkook.
Ero un po' curiosa in effetti di vedere come fosse, era l'unica stanza in tutta la villa che ancora non avevo visto.
Mi fermai di fronte alla porta, e feci un respiro profondo prima di bussare.

"Avanti."

Aprii la porta con cautela, rivelando una bellissima camera da letto stile vittoriano.
Uno specchio enorme di forma rettangolare era appeso alla parete, a lato c'era una scrivania con sopra libri, asciugamani piegati, vestiti... di tutto e di più.
Al centro in alto si trovava un bellissimo lampario adornato di cristalli.
Dava l'impressione di essere molto costoso.
Spostai lo sguardo sul letto a baldacchino che occupava gran parte della stanza, trovando Jungkook sdraiato comodamente a letto.
Indossava una vestaglia di seta blu con motivi floreali rossi.
Era davvero... sexy.
Sentii le mie gote scaldarsi.

"Buongiorno padrone, vi ho portato la colazione."

"Appoggia il vassoio qui." Disse indicando le sue gambe, coperte dal lenzuolo.

Il vassoio, era un apposito vassoio da letto con gambe pieghevoli; quindi potei appoggiarlo tranquillamente sul letto senza il rischio che qualcosa si potesse rovesciare.

"Carine, le mutandine nere."

Guardai Jungkook, che mi sorrideva malizioso.
Solo ora mi accorsi, che per poggiare il vassoio, mi ero chinata fin troppo, facendo intravedere la mia biancheria.
Dannata divisa troppo corta.
Mi rialzai subito, arrossita come non mai.
Molto probabilmente se in questo momento mi fossi affacciata allo specchio, avrei visto il mio viso prendere la forma di un pomodoro gigante.

"Buon appetito padrone, con permesso..." dissi inchinandomi, per poi darmela a gambe levate.

"Non così in fretta." Mi ordinò Jungkook.

Alzai lo sguardo, ponendolo su di lui spaesata.

"Imboccami."

Cosa?
Sul suo volto si fece spazio un ghigno malizioso.

"È un ordine." Esclamò, vedendomi ancora lì immobile.

Annuii, e presi la forchettina per la macedonia di frutta.

"Niente posate."

Lo guardai ancora più confusa... insomma, ma come dovevo dargliela questa maledetta frutta?

"Usa questa." Disse, tirando fuori la lingua che poi passò sulle sue labbra.

Trovai quel gesto terribilmente sexy.
Ed erotico.
Scossi la testa, ritornando coi piedi per terra.
Voleva che gli infilassi la frutta con la mia bocca?
Ma era serio?
Lo guardai, come per implorarlo a non farmi fare una cosa del genere.

"Forza. La frutta mica si muove da sola."

Feci un respiro profondo, mi sedetti sul letto accanto a lui, e infilzai un pezzo di mela, inoltrandolo poi nella mia bocca.
Lo tenni stretto con i denti e mi avvicinai al viso di Jungkook, che intanto mi stava fissando con sguardo languido.
Quando il mio viso fu molto vicino al suo, Jungkook afferrò la mia nuca e si avventò letteralmente sulla mia bocca.
Prese prima il pezzo di mela, che sgranocchiò; poi mi mordicchiò il labbro inferiore, facendomi scappare un piccolo lamento.
Ne approfittò subito per infilare la lingua, che trovò subito la mia e diede inizio ad un bacio pieno di passione e lussuria.
Le nostre lingue si intrecciarono, danzarono e giocarono in un modo disordinato.
Jungkook continuava con forza a tenere la mia nuca, evitando così ogni minima probabilità di fuga; mise fine a quel bacio bagnato e proibito, che mi lasciò senza respiro... si dedicò poi alle mie labbra leccandole, succhiandole e mordicchiandole.

"Ah!" Mi lamentai, all'ennesimo morso.

Sicuramente ora avrei avuto due labbra rosse e gonfie come canotti.
Jungkook lasciò la presa della mia nuca, e io velocemente mi alzai.
Avevo il cuore che palpitava a mille.
Avevo già baciato in passato ma... non così.
Un bacio così, ancora non l'avevo dato a nessuno.

"Posa il vassoio sulla scrivania." Mi ordinò.

Presi il vassoio, e lo poggiai sulla scrivania a lato del letto.
Era così che faceva colazione eh?
Cibandosi delle sue servitrici.

Mi voltai, ritrovando il suo petto che scontrò contro il mio naso.
Quando cavolo si era alzato?
Era stato silenziosissimo!

Non alzai lo sguardo; lo tenni di fronte a me, posato sul suo petto scoperto a causa dello scollo a V della vestaglia.
Certo che... aveva un bel collo.
E una bella clavicola, e due spalle davvero grandi.
Oh maledizione Y/N, non perdere il controllo!

"Inginocchiati." Mi sussurrò all'orecchio.

Appena connettei la parola al cervello, un mare di pensieri impuri e poco casti mi riempirono la mente.
Decisi di alzare il viso, e vidi lo sguardo di Jungkook, freddo, glaciale, che mi penetrava ardentemente, mentre aspettava che io eseguissi l'ordine.

Mi inginocchiai.
Sapevo già come sarebbe andata a finire.

Jungkook si tolse la vestaglia, rivelando il suo fisico perfetto e statuario ma soprattutto... liberando la sua dura e pulsante erezione.
I miei occhi si spalancarono appena la vidi.
Il suo membro era... grosso.
Dire grosso era poco, era gigantesco... non ce l'avrei mai fatta ad inglobarlo tutto.
Cominciò a massaggiare la sua erezione davanti al mio viso.

"È la prima volta?" Mi chiese.

Notai una punta di dolcezza in quella domanda, ma forse mi sbagliavo.
Negai con la testa.
Nonostante la mia giovane età, avevo già fatto esperienza.

"Allora... prendilo in bocca e succhiamelo."

Deglutii.
Afferrai il suo membro, che strinsi nella mia mano... appena compiuto quel gesto, a Jungkook scappò un gemito strozzato.
Sorrisi.

Il suo membro caldo e pulsante mi provocò così tanta eccitazione, che potevo sentire i miei slip già fradici dei miei umori.
Cominciai a fare su e giù con la mano, e mi avvicinai col viso.
Baciai la cappella, la leccai e la mordicchiai leggermente.
Sentii Jungkook gemere ancora di più; leccai tutta l'asta, con una mano lo masturbavo mentre con l'altra stuzzicavo i suoi testicoli.
Accolsi il suo membro tra le mie labbra, ma come avevo previsto, non riuscii ad inglobarlo tutto da quanto era grosso; usai la mano là dove non potevo arrivare.

A quanto pare, il detto che tutti gli asiatici ce l'hanno piccolo, era una gran cazzata.

Iniziai a pompare; i gemiti di Jungkook riempirono tutta la camera e quest'ultimo insinuò le mani tra i miei capelli, spingendomi più a fondo.

"Mh così... brava piccola." Ansimò lui.

I suoi fianchi iniziarono a muoversi sinuosamente contro il mio viso, mentre io cominciai ad agire con più velocità.

"Sì cazzo!"

Jungkook prese a spingere più volte contro la mia bocca, prima di venire.
Rilasciò il suo caldo succo all'interno della mia cavità.

"Ingoia." Mi ordinò.

E io ingoiai; assaporando quel liquido cremoso.
Mi rialzai, leccandomi le labbra.
Jungkook mi osservò; la fronte, imperlata di sudore, lo rendeva ancora più sexy di quanto già non fosse.
Ci fu un intenso scambio di sguardi tra noi, che mi rese strana, ma allo stesso tempo mi provocò una sensazione di disagio.

"Come ti chiami?"

Rimasi stupita da quella domanda; appena arrivata alla villa, Anna mi disse che Jungkook non si interessava alla servitù, quindi non sapeva nemmeno come si chiamassero.

E ora stava chiedendo a me il mio nome?

"Y/N." Risposi.

Jungkook sorrise.
Dio... quanto poteva essere bello il suo sorriso?
Così luminoso, splendente, perfetto... dopo aver passato una brutta giornata, bastava un suo sorriso per ribaltarla e renderla perfetta.

"Sei stata brava Y/N... è giusto che ti ricambi il favore." Sussurrò sensualmente, e con un sorrisino malizioso in volto.

Eh?
Ricambiarmi il favore?
Feci un'espressione imbronciata e storsi il naso; Jungkook non capì il perchè della mia espressione, e mi guardò confuso.

"Il favore? Come quello che mi avete negato ieri notte?"

Okay, potevo già considerarmi licenziata.

Ma come avevo potuto rispondere così al padrone per cui lavoravo, e che mi pagava pure profumatamente?
Non dovevo scaldarmi, dovevo mantenere la calma e restare impassibile; ma accidenti, non ce l'avevo fatta.

Jungkook strabuzzò gli occhi e mi fissò con la bocca spalancata.
Mi avrebbe licenziata, poco ma sicuro.
Cercai di riparare l'irreparabile, e mortificata, mi inchinai per scusarmi.

"Scusate, mio padrone... non so cosa mi sia preso!" Esclamai, chiudendo gli occhi per non vedere il suo volto infuriato.

Sentii due dita posizionarsi sotto il mio mento; alzai il viso e aprii gli occhi, vedendo che Jungkook non era infuriato, anzi... mi stava sorridendo dolcemente.
Arrossii; il mio cuore sembrava impazzito dalla velocità con cui stava battendo nel mio petto.

Jungkook si avvicinò ancora di più, si chinò... e premette le sue morbide e vellutate labbra sulle mie.
Fu un bacio casto.
Portò un mano alla mia schiena, e la cominciò ad accarezzare delicatamente; la posò sul fiocco del grembiulino, che sciolse.
Mi tolsi il grembiule mentre Jungkook si avventò sul mio collo.
Mi lasciò una serie di baci umidi e di morsi ovunque.
Gemetti.
Mi sbottonò la camicetta della divisa e si concentrò su un punto specifico del mio petto; iniziò a succhiare avidamente, procurandomi così un altro succhiotto.
Intanto le sue mani viaggiavano per tutto il mio corpo, esplorandolo.
Mi sfilò la camicetta, e abbassò il resto della divisa, togliendomela; lasciandomi direttamente in biancheria intima.
Mi scrutò con un sorrisetto divertito sul volto; mentalmente mi complimentai con me stessa per il completo intimo che mi ero scelta oggi.

"Pizzo nero... sexy." Commentò lui, continuando ad osservarmi.

Mi sentii in imbarazzo, cercai di coprirmi con le braccia ma Jungkook me lo impedì.

"Non coprirti. Voglio ammirarti in tutto il tuo splendore."

Non potevo credere a quello che le mie orecchie avevano appena sentito.
Mi aveva fatto un complimento... forse non era così stronzo come mi ero immaginata.

O semplicemente si complimentava con le sue maid prima di fottersele senza pietà.

Rimasi comunque felice di quel commento.
Con un veloce gesto mi prese in braccio e mi sollevò, gettandomi poi sul suo letto.
Salì sopra di me; mi tolse il reggiseno e si concentrò sui miei capezzoli.
Leccò il mio capezzolo sinistro, facendo con la lingua dei movimenti circolari intorno ad esso, e stuzzicò con le dita il destro.
Mi morsi il labbro inferiore per trattenere i gemiti.

"Non trattenerti piccola. Le pareti di questa stanza sono molto spesse per un motivo." Mi sussurrò sorridente.

Ecco spiegato il motivo del perchè non sentivo niente, quando entravano le altre maid per "intrattenere" il padrone!

Spostò la sua mano sulla mia intimità, accarezzandola da sopra la stoffa degli slip.
Jungkook potè sentire quanto già fossi bagnata; sogghignò.
Con un veloce movimento mi tolse le mutandine e infilò un dito nella mia apertura.

"Aaah!~" Gemetti, ansimando.

"Sei già così sensibile... mh?" Disse, per poi guardare per bene il dito che fino a pochi secondi prima era dentro la mia intimità.

Se lo portò alla bocca, leccandolo e gustando il sapore dei miei umori.

"Mmmh... sei deliziosa."

Il mio viso bruciò, vedendo cos'avesse appena fatto Jungkook.
Prese la sua erezione in mano, e la strusciò sulla mia intimità; facendola passare dalle labbra al clitoride e viceversa.
Cominciai a gemere rumorosamente; ci provava gusto nello stuzzicarmi.

"Padrone..." ansimai.

"Chiamami Jungkook." Disse, per poi entrare in me con un colpo secco.

Spalancai gli occhi; Jungkook cominciò a spingere con forza dentro di me senza neanche farmi abituare alla sua grandezza.

"Ah! Jungkook!~"

"Sì piccola... urla il mio nome. Voglio sentirti!" Ringhiò lui nel mio orecchio.

Continuava a penetrarmi violentemente, il suo membro entrava ed usciva dalla mia apertura; avvolsi il suo bacino con le gambe, per potergli dare un miglior accesso.
Le sue mani si trovavano sui miei fianchi, li stringeva così forte che temevo sarebbero rimasti i segni delle sue dita.

"Sei così stretta." Disse lui, ansimando.

Gettò la testa all'indietro; il suo respiro era affannoso, notai che si formarono delle goccioline di sudore sul suo collo.

Dio, quanto avrei voluto morderglielo.

Ogni millimetro della mia pelle stava andando a fuoco, una sensazione bollente, travolgente e impetuosa mi colpì al basso ventre.
E quella sensazione era così... bella.
In quel preciso istante, stavo toccando il cielo con un dito.
Non riuscivo a fare niente... ero esausta per reagire, l'unica cosa che riuscivo a fare era rilasciare tanti gemiti, tutti così lussuriosi e perversi.
Sentii che stavo per arrivare al limite; Jungkook cominciò a rallentare con la velocità, e mi dette una forte, lenta e profonda spinta.
Seguita da un'altra.
Dopo la terza, inarcai la schiena drasticamente, la mia testa cadde all'indietro e la mia intimità fu invasa dal liquido caldo e cremoso di Jungkook.

Venimmo entrambi, insieme.

Passarono due o tre minuti pieni, che servirono per far regolarizzare i nostri respiri e per calmare i nostri corpi.
Jungkook fece uscire il suo membro, e stremato si sdraiò sul letto, affiancandomi.
Mi voltai verso di lui, per poi vedere che mi stava osservando con quel suo sorriso meraviglioso.
Sorrisi anch'io.

"Forse dovrei aumentarti la paga." Disse, ridendo.

"Quindi deduco che l'aumenterai a tutte." Risposi.

Che stupida! Gli avevo dato del tu!
Mentalmente mi detti uno schiaffo sul viso.

"Mi hai appena dato del tu." Sussurrò lui, sorridendo.

Non risposi.

"Sai cosa significa vero?"

Un sorrisetto si fece largo sul mio volto.

"Punizione?" Chiesi.

"Punizione." Confermò lui.








~ Angolo Autrice ~

Se vi è piaciuta questa OS, ho pubblicato anche il sequel.
Lo trovate nel mio profilo.

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