✥ 12.
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YOONGI'S POV
Quanto mi erano mancate.
Così morbide, tenere e soffici... con il passare del tempo avevo sviluppato una dipendenza per questi dolci cuscinetti rosa.
Fu un casto bacio però, pensai che non fosse il caso di andare oltre.
Mi staccai dolcemente; non appena compiei quest'azione, Haneul abbassò immediatamente il capo e di conseguenza anche lo sguardo, ancorandolo sul cemento.
Era imbarazzata, non sapeva cosa fare, cosa dire o dove guardare.
Sorrisi divertito, adoravo quando aveva questo tipo di reazioni.
"C-ci vediamo a pranzo... allora." Balbettò.
Annuii.
Dopodiché si diresse rapidamente verso il cancello di casa sua, senza voltarsi indietro neanche una volta.
HANEUL'S POV
Yoongi mi aveva appena baciata... e io glielo avevo lasciato fare.
Ma cosa diavolo mi diceva il cervello?
Avrei dovuto tirargli una ginocchiata nelle parti basse e scappare via, e invece... ero rimasta immobile come una statua.
Quando avevo compreso le sue vere intenzioni avevo pure chiuso gli occhi, dandogli tranquillamente il permesso di baciarmi.
Sinceramente non sapevo cosa mi fosse preso.
Sapevo solo che avevo bisogno di un'aspirina che mi aiutasse a calmare questo mal di testa infernale.
Appena entrai in casa, la prima cosa che feci fu togliere i tacchi per lasciarli all'ingresso e poter indossare le mie amate e confortevoli pantofole.
Che sollievo per i miei piedini.
Il bacio che mi aveva dato Yoongi era stato un semplice bacio a stampo, il che mi aveva lasciata perplessa... Yoongi non era mai stato così delicato.
La nostra relazione era stata decisamente passionale, ricordavo che il mio ex provava qualche volta a fare il fidanzato dolce, ma quei momenti erano davvero rari.
Ripensai un attimo a come si fosse svolta questa pazza serata.
Era partita con il mio immenso odio nei confronti di Yoongi, ed era finita sempre con Yoongi che però, mi aveva accompagnata a casa e mi aveva baciata.
Mi aveva anche chiesto scusa per quel che aveva detto prima, davanti a Jimin.
Beh... le scuse erano il minimo, anche se mi sembrò sinceramente dispiaciuto in quell'istante.
Il comportamento di Jimin invece mi rendeva parecchio confusa.
Per tutto il resto della serata mi era stato accanto, mi aveva aiutata quando mi aveva vista in difficoltà con Yoongi, e sempre lui era venuto a cercarmi quando ero rimasta al bancone a bere.
Glielo avevo chiesto io di spingersi oltre con la farsa.
Era stata tutta colpa mia, anche se lui però parve sacrificarsi più che volentieri.
Però cavolo, chi mai avrebbe immaginato che avremmo avuto la sfortuna di trovare Kippeum proprio questa sera?
Fortunatamente mia sorella aveva creduto alla scusa che stessimo fingendo.
Ma dovevo ringraziare il fatto che fosse presente il mio ex; non avrei mai pensato di dirlo, ma la sua presenza era stata molto rilevante.
In fondo, se Yoongi non fosse mai intervenuto, e non avesse detto che non avrebbe mai creduto alla relazione tra me e Jimin se ci fossimo scambiati solo un semplice bacio, in questo momento mia sorella sarebbe ancora là fuori a fare la terza guerra mondiale.
"Reggimi il gioco."
"Solo se mi dai un'altra possibilità."
E quindi ora cosa sarebbe successo?
Sarei dovuta uscire con lui?
Vai a sapere a che tipo di possibilità si riferiva quello.
Ma adesso questo doveva essere l'ultimo dei miei pensieri: le mie maggiori preoccupazioni andavano soprattutto al tanto temuto e inatteso pranzo di domani.
Ancora non capivo perché mia sorella avesse invitato Yoongi.
Che colpo basso...
Pregai fortemente che nulla di sconveniente sfuggisse dalle dannate boccacce dei tre invitati.
Speravo davvero che andasse tutto bene... ma perché allora avevo questa brutta sensazione che creava un dolorante peso sul petto?
JIMIN'S POV
"Sai, io e Mina volevamo stare a casa... poi ha chiamato sua cugina e ci ha implorate di accompagnarla questa sera, perché doveva vedersi con un tipo e da sola non voleva andarci. Altrimenti sarei volentieri rimasta a casa... non mi piace andare nei locali il sabato sera."
Ora si spiegava tutto... maledetta cugina di Mina.
"Capito. Quindi Mina ora si trova con sua cugina?"
"Sì, anzi mi ha detto che dormirà a casa sua, passerà la domenica assieme ai parenti."
"Quindi... vuol dire che questa notte sarai tutta sola?" Sorrisi maliziosamente e appoggiai la mano sulla sua coscia.
"Jimin... sono stanca e ho sonno."
Lo sapevo.
Che nervi, il mio amico qua sotto stava andando in letargo.
Sbuffai irritato e Kippeum lo notò; abbassò la testa, e intravidi uno sguardo colpevole comparire sul suo viso.
"Puoi comunque venire, ci facciamo due coccole." Sussurrò, in un vano tentativo di recuperare in qualche modo.
"Kippeum, se entrassi nella tua stanza non sarebbe solo per scambiare due coccole." Dissi con tono serio.
"Eddai Jimin, lo abbiamo fatto una settimana fa!" Si lamentò improvvisamente con espressione seccata, ma qui quello scocciato dovevo essere io.
Una settimana senza sesso; ma davvero pensava che mi potesse bastare quell'unica volta avvenuta qualche giorno fa?
Davvero credeva che io non avessi avuto voglia in questi giorni?
"Hai detto nulla! Ho capito che siamo a fine novembre, ma non significa che pure io debba andare in letargo!"
Kippeum cominciò a ridere, ma io non stavo ridendo per nulla; il fastidio e l'irritazione stavano prendendo il sopravvento su di me.
Cos'aveva da ridere poi? La mia non era una battuta.
"L'attesa aumenta il desiderio."
Sì certo.
Qui aumentava ma qualcos'altro, e glielo avrei detto volentieri, ma cercai di contenermi... non avevo voglia di litigare.
"Ti passo a prendere a mezzogiorno e un quarto?" Domandai, cambiando così argomento.
"Sì."
"Perfetto, buonanotte." Dissi seccamente.
"Neanche un bacio?" Chiese Kippeum dopo essere scesa dalla macchina.
Mi voltai verso di lei, e vidi che stava facendo il labbrino per intenerirmi.
"Sai com'è, l'attesa aumenta il desiderio." Dissi sorridendo e lanciandole un occhiolino.
"Dio Jimin sei uno stronzo! C'è tanta differenza tra il fare sesso e il darsi un semplice bacio!" Si lamentò ancora.
Fece il giro della macchina e venne dal lato del guidatore, tirai giù il finestrino.
"Un bacetto?"
"Ma come, non eri arrabbiata con me?"
"Sì, ma un bacio posso anche concedertelo."
"Ma quale onore." Mormorai sarcasticamente.
Mi avvicinai lentamente a lei e appoggiai la mano sulla sua nuca per attirarla di più verso di me.
I nostri nasi si toccarono dolcemente, le mie labbra sfiorarono le sue, i nostri respiri si mescolarono.
Poi... con uno scatto felino le stampai un bacio in fronte.
Kippeum mi guardò imbronciata.
"Vai a letto, sei stanca."
Le feci l'occhiolino e partii.
Mi negava il sesso?
Allora io le avrei negato baci e coccole.
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Arrivato a casa trovai i due spaparanzati sul divano.
"Già tornati?"
"Yeri era ubriaca marcia e Nayeon si era pure addormentata sul divanetto... quindi le abbiamo riportate a casa." Rispose Taehyung.
"È andato tutto bene?"
"Jungkook ha fatto cadere un vaso in casa di Nayeon." Svelò il mio coetaneo e subito dopo scoppiò a ridere.
Sorrisi... non potevo lasciarli soli un attimo.
"Ehi, era difficile camminare in mezzo al buio okay? E poi quello non era il posto giusto per metterci un vaso!" Si difese il più piccolo.
"Basta che non si sia rotto..." Commentai.
"No, però quando è caduto ha fatto una trambusto enorme."
"Non avete svegliato i genitori vero?" Chiesi preoccupato.
Jungkook e Taehyung si scambiarono velocemente delle occhiate, poi posarono di nuovo lo sguardo su di me.
"Tu che fine avevi fatto? Nel messaggio hai solo scritto che c'era anche Kippeum stasera e dovevi riportarla a casa." Mi chiese Kookie.
"Sì infatti, è tutto a posto?" Continuò l'altro.
A giudicare dal rapido cambio d'argomento, dovevo presumere che allora li avevano sicuramente svegliati.
Sospirai, mi sedetti sulla poltrona davanti a loro e misi le mani tra i capelli.
"Dio ragazzi... stasera è successo di tutto e di più."
"Cos'è successo? Racconta!" Chiesero entrambi all'unisono.
Brevemente raccontai tutto: l'ex di Haneul, il bacio con lei, la comparsa di Kippeum, e tutta la discussione avvenuta fuori dal locale.
Sia Jungkook che Taehyung mi fissarono con occhi spalancati.
"Quindi domani... pranzo affollato eh?" Commentò Jungkook.
"Non vedo l'ora..." Dissi, lasciandomi scappare una risatina sarcastica.
"Comunque fattelo dire amico, hai avuto fortuna che Kippeum ci sia cascata." Disse Taehyung.
"Ehi... guardate che non le ho mentito. Davvero io e Haneul ci siamo baciati solo perché c'era il suo ex lì vicino."
"Sì certo... e c'era bisogno di limonartela per mezz'ora?" Ribatté Jungkook.
"Se ci fossimo scambiati solo un bacetto innocente, Yoongi non ci avrebbe mai creduto."
"E tu giustamente le hai infilato la lingua in bocca..." Borbottò Taehyung.
"Accidenti, che sacrificio!" Jungkook ridacchiò.
"Antipatici. Non resto qua a farmi prendere in giro da voi." Borbottai quasi offeso e mi alzai, mentre quei due continuavano a ridere alle mie spalle.
"Aspetta, noi prendiamo in giro te? Stai scherzando spero!" Esclamò Taehyung.
"Sei tu che stai prendendo in giro noi! Non vuoi ammettere che ti piace Haneul, continui a stare con Kippeum che neanche te la dà."
"Jungkook."
"Che c'è? È vero!"
Su questo aveva ragione... purtroppo.
L'avevamo fatto una settimana fa; okay, non era passato tanto tempo ma... per le persone normali.
Per me era fin troppo tempo.
"Pensi che Haneul possa in qualche modo riconciliarsi col suo ex?" Chiese Taehyung.
"Non lo so... forse."
"E tu che ne pensi?"
"Sinceramente non ci voglio entrare. Sono affari loro." Pronunciai con una serietà quasi spaventosa.
"Sicuro? Eppure l'hai aiutata più che volentieri stasera." Ragionò sempre Taehyung.
"Sì, non far finta che non ti interessi cosa faccia Haneul. Lo abbiamo visto come ti sei preoccupato quando era sparita, e come ti sei subito alzato per andare a cercarla." Continuò il corvino.
"Per ben due volte." Puntualizzò poi sorridendo, mettendo così il dito nella piaga.
Quell'altro intanto annuiva a tutto quel che il minore diceva.
Questi due si erano messi d'accordo, entrambi si erano palesemente coalizzati contro di me.
"Vado a farmi una doccia e poi vado a letto." Bofonchiai.
"Yah! Guardalo, non risponde proprio!" Sentii Taehyung esclamare, con la coda dell'occhio vidi che mi stava indicando.
"La mamma non te l'ha detto che è maleducazione indicare le persone?" Dissi scherzando.
Taehyung abbassò subito il dito, come se fosse stato scottato da qualcosa.
"Ma non hai comunque risposto."
Roteai gli occhi al cielo, e dopo aver emesso un enorme e stanco sospiro, mi incamminai verso il bagno.
"Non risponde perché sa che abbiamo ragione!" Esclamò il maknae alzando il tono di voce per farsi sentire.
Jungkook ci teneva sempre ad avere ragione, anche quando non ce l'aveva.
Entrai in bagno, mi tolsi velocemente tutti i vestiti, e mi posizionai sotto il getto d'acqua calda.
Cominciavo a nutrire dei dubbi nei confronti di Kippeum; non ero mai stato fidanzato seriamente, ma con lei avevo deciso di provarci.
Ma che senso aveva provarci se poi lei mi negava una delle cose che mi facevano sentire più vivo?
Mai e poi mai avrei rinunciato al sesso per lei; quindi, o si dava una mossa... o me la sarei data io.
Ripensai un attimo ad Haneul; arricciai il naso infastidito, appena ricordai il momento in cui lei era andata a parlare di me al suo ex.
Forse me l'ero presa un po' troppo, in realtà avrei dovuto reagire diversamente.
Forse... c'ero rimasto anche un po' male nel sentirla dire quelle cose.
Haneul non era mai stata particolarmente carina con me, quindi le parole che mi aveva sempre rivolto non mi avevano mai particolarmente toccato.
Allora perché stasera sì?
In fondo aveva solamente detto che mi vedeva come uno che ci provava con tutte, e questo me lo aveva sempre detto fin dall'inizio.
Probabilmente mi aveva dato molto fastidio perché lo aveva detto proprio al suo ex.
Anzi... sapevo qual era il vero motivo di tanto fastidio; questa sera le ero stato vicino, avevo cercato di aiutarla con Yoongi, di difenderla quando quest'ultimo aveva pronunciato cose davvero brutte su di lei.
E lei mi ripagava in questa maniera?
Già... sicuramente era per questo.
Eppure non riuscivo ad avercela con Haneul.
Ero ancora preoccupato per averla lasciata tornare a casa con Yoongi.
In quell'istante numerose domande e pensieri mi assalirono la mente, riempiendola.
E se Yoongi l'avesse portata a casa sua?
E se in questo preciso momento stessero facendo sesso?
E se avessero deciso di rimettersi insieme?
Scossi la testa; okay, non dovevo pensarci, non erano affari miei... era inutile stare a tormentarmi per una ragazza che non era nemmeno la mia.
Uscito dalla doccia, mi avvolsi nel mio accappatoio e mi diressi in camera mia.
Presi il cellulare e involontariamente andai nella chat di Haneul; avevo il suo numero perché Jungkook lo aveva chiesto a Nayeon senza dirmi niente.
Venne da me qualche giorno fa dicendomi: 'Hyung, dammi il telefono!'
Glielo detti e lui mi registrò il numero di Haneul in rubrica.
Avevo deciso di tenermelo, poteva sempre servire per qualsiasi evenienza.
Avrei voluto mandarle un messaggio per sapere se fosse tutto a posto, e soprattutto, se fosse a casa.
Maledizione, ma perché mi preoccupavo così tanto per lei?
HANEUL'S POV
Mi ero infilata il mio enorme e morbidissimo pigiamone di paille con un adorabile orso stampato sopra, e ora mi stavo sdraiando nel mio amato lettino caldo.
Appena mi misi comoda però, sentii una vibrazione.
Notai lo schermo del cellulare illuminarsi; sbuffai scocciata, poi mi resi conto che poteva essere una delle mie amiche, quindi mi alzai per andare a controllare.
Inarcai un sopracciglio quando lessi un numero che non avevo memorizzato nella mia rubrica.
Chi poteva essere?
Incuriosita e anche un po' intimorita, aprii la chat e visualizzai il messaggio.
Tu - tum.
Cosa?
Stupido cuore non fare tu - tum, è un semplice messaggio!
Da parte di Jimin però...
Come aveva fatto ad avere il mio numero?
Rimasi un attimo imbambolata con gli occhi incollati sullo schermo.
Cosa dovevo fare?
Avrei dovuto rispondere?
Voleva sapere se fosse tutto a posto e se mi trovassi a casa...
Mi sfuggì un sorriso dalle labbra.
Dovevo ammetterlo, mi piaceva il fatto che il mio tanto amato, quanto odiato cognatino si preoccupasse per me.
Decisi di stuzzicarlo un po'.
La risposta non tardò ad arrivare.
Ma che antipatico.
Accidenti, e io che pensavo si fosse preoccupato per me!
E comunque, non poteva mandarmelo Kippeum il messaggio?
Perché me lo aveva mandato lui?
Solo adesso realizzai che forse, in questo esatto momento, quei due si trovavano insieme.
Anzi, senza forse.
Come mai improvvisamente mi era venuta questa sensazione strana sul petto?
Questa massiccia sensazione che pesava su di me, schiacciandomi così tanto fino a farmi mancare il respiro.
Decisi di non rispondere e me ne tornai a letto.
Tenni comunque il cellulare accanto, almeno non dovevo rialzarmi ogni volta che lo schermo si illuminava.
Mi sdraiai, e chiusi gli occhi abbracciando il mio amato cuscino.
Vibrazione.
Che palle.
Afferrai il cellulare e guardai chi mi stesse rompendo le scatole, anche se non avevo molto dubbi su chi fosse la persona in questione.
Dottor stronzo.
Sì, così lo avevo salvato nella mia rubrica.
Davvero stavo messaggiando con Park Jimin alle quattro e mezza del mattino?
Da non credere.
Jimin rispose quasi immediatamente, e sgranai gli occhi appena lessi ciò che aveva scritto.
Cosa?
Rilessi quelle cinque parole decine di volte.
Ma era serio?
Cercai di sviare il discorso, chiedendogli di mia sorella.
Quindi... non si trovava con Kippeum ora, era da solo.
Non seppi perché, ma mi sentii quasi sollevata.
Dopodiché, un furbo sorriso si dipinse sulle mie labbra, e iniziai subito a muovere le dita sulla tastiera del cellulare.
Sembravo una ragazzina alle prese con la prima cotta.
Scrivevo e leggevo i messaggi sorridendo come un'idiota.
Cavolo, perché Jimin mi faceva questo effetto?
Questa mi sembrava una chiara frecciatina nei miei confronti.
Sinceramente non pensavo fosse così rancoroso.
Ecco, questa frase mi sembrava avesse un doppio senso... perverso.
Per di più quegli occhiolini stavano cominciando a darmi fastidio.
Mi chiamava bambina?
Bene, lui allora era un moccioso.
Eh no, non mi sarei fatta mettere i piedi in testa.
Da Jimin poi.
Aveva usato ancora quella faccina che mi irritava così tanto, solo perché sapeva che mi dava fastidio!
Però mi irritava di più il fatto che Jimin mi vedesse davvero come una bambina.
Non ero una bambina, avrebbe dovuto capirlo dai baci che ci eravamo scambiati questa sera.
Anche se dati per finta, non erano per niente casti.
Ricordai la sensazione che avevo provato nel sentire le sue carnose labbra sopra le mie; la loro morbidezza, la loro sofficità, la loro pienezza che avevano avuto il potere di togliermi il respiro.
Quelle labbra così tenere e succose che si incastravano perfettamente con le mie, formando un difficile e complicato puzzle.
Difficile e complicato.
Proprio come il rapporto che avevo con Jimin.
Ora avevo il suo numero, avremmo potuto parlare di quel che era accaduto tra noi...
Sì, ma poi?
Non c'era molto di cui parlare alla fine... Jimin avrebbe risposto che mi stava aiutando a causa di Yoongi, tutto qui.
Ero io quella che si stava facendo inutili paranoie.
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Venni svegliata dalla mia adorabile mammina che dava di matto già di prima mattina.
"Sbrigati! Tra mezz'ora arrivano Kippeum e Jimin e te sei ancora a letto!"
Ma chi se ne frega.
Mica arrivava la regina Elisabetta con tutta la famiglia al seguito.
Mi alzai sbuffando enormemente, e mezza assonnata andai in bagno per rinfrescarmi un po'.
Una volta pronta, scesi le scale.
"Haneul! Sei ancora in pigiama?"
"Dov'è il problema?"
"Come dov'è il problema? Tra venti minuti arriva-"
"Sì sì lo so chi arriva. È solo Kippeum col biondino, quanta pena che ti dai mamma." Dissi sbadigliando.
"Kippeum mi ha mandato un messaggio e mi ha avvisato che ci sarà un ragazzo in più."
"Sì, lo so..."
"Ha detto che è un tuo amico."
Stronza.
"Sì."
Appena risposi, mia madre mi lanciò un'occhiata sospetta; sapevo già che a breve mi avrebbe tartassata di domande.
"Non è che... ti sei trovata il ragazzo anche tu vero?" Mi sorrise e cominciò a darmi delle gomitate senza senso.
Lo sapevo.
"Mamma... no. È solo un amico."
"Ceeeerto. E vuoi farti vedere da Jimin e questo amico con il pigiama dell'orso addosso?"
"Di Jimin poco me ne può fregare..." Borbottai.
E Yoongi... beh, Yoongi mi aveva vista pure nuda, quindi.
Ora che ci pensavo bene, pure Jimin mi aveva vista nuda, anche se non del tutto.
"Vado a cambiarmi." Informai, cominciando a salire le scale.
"Sii elegante!"
"Per un barbecue in casa? Spero tu stia scherzando!" Mi lamentai accigliata.
"Senti Haneul, fa' come ti pare okay?" Sospirò mia madre.
Finalmente aveva capito che a me di questo pranzo non me ne fregava un emerito cavolo.
"Bene. Papà?"
"È già fuori in giardino, sta preparando la carne."
Improvvisamente, l'orribile immagine di mio padre che parlava ad un'enorme bistecca, massaggiandola con le mani per far aderire bene le spezie comparve all'interno della mia mente.
Da non credere.
Stavano facendo le cose in grande per chi poi?
Anzi per cosa?
Per la lamborghini.
E per il suo proprietario ovviamente.
Andai in camera mia e velocemente mi vestii.
Leggins neri, felpa rossa gigantesca che mi teneva al caldo e le mie fidate converse nere un po' consumate.
Lasciai i capelli sciolti e non mi truccai minimamente; avrebbero visto tutti le mie occhiaie, ma poco mi interessava sinceramente.
Sentii il suono del campanello, e controllai immediatamente che ore fossero.
Maledetti, erano pure in anticipo!
"Haneul! Scendi sono arrivatiiiiiii!"
Dio... mia madre mi stava facendo innervosire, e il pranzo ancora non era iniziato.
Okay, respira.
Fai un profondo respiro, puoi farcela.
Puoi affrontare questa pazza giornata.
Scesi le scale mostrando un gigantesco quanto fintissimo sorriso.
"Haneul! Ciao!" Esclamò mia sorella.
Kippeum mi raggiunse e mi abbracciò.
L'abbraccio del diavolo.
Dopo ieri notte ormai, la vedevo con occhi diversi.
Il diavolo sciolse l'abbraccio e posai lo sguardo su Jimin; mi salutò tranquillamente agitando la mano, e io ricambiai.
Ovviamente davanti ai miei doveva comportarsi bene.
"Oh, guarda Jimin cosa ci ha portato!" Disse mio padre sventolando una bottiglia di vino rosso davanti al mio viso.
"E quindi? È una bottiglia di vino." Risposi con totale disinteresse.
"Non è una semplice bottiglia di vino. È un Cabernet Sauvignon del 2013!"
Oddio mio.
Ecco mio padre che ricominciava con le solite cavolate.
"Hai avuto davvero un pensiero carino Jimin, non dovevi!" Cinguettò mia madre, mentre guardava Jimin con occhi sognanti.
"Mi avete invitato a pranzo, non potevo mica presentarmi a mani vuote."
Jimin era davvero insopportabile quando faceva il leccaculo.
Il bello era che non c'era bisogno di tutte queste moine, i miei genitori erano già totalmente ammaliati da lui.
"Mamma, ti do una mano in cucina?" Chiese Kippeum.
"Oh, grazie mille tesoro!"
Entrambe si avviarono in cucina e rimasi lì con mio padre e Jimin.
"Vado un attimo a controllare la carne, tu Haneul fai fare il giro della casa a Jimin."
E anche mio padre si volatilizzò.
Ma... scherzava?
Non era che ci fosse molto da far vedere poi, casa nostra era molto modesta.
Mi diressi verso il salotto e sentii Jimin venirmi dietro.
"Dormito bene?"
Mi voltai, scrutai per bene il suo viso... sembrava serio.
Strano.
Indossava una camicia nera, attillata al punto giusto e un paio di blue jeans strappati alle ginocchia.
Era vestito in maniera semplice.
Semplice ma sexy.
Oh maledizione, ma cosa andavo a pensare?
"Non è venuto a farmi visita l'uomo nero, se te lo stavi chiedendo." Dissi incrociando le braccia.
Jimin sorrise e cavolo... quanto era carino però.
"Ti ho solo chiesto se hai dormito bene..." Sussurrò, e non potei non notare il tono sensuale con cui pronunciò quelle poche parole.
Tu - tum.
E lo aveva notato pure il mio stupido cuore.
No okay cuore... non ci siamo capiti.
Datti una calmata okay?
È solo quello sbruffone del mio quasi cognato.
Perché diavolo stavo parlando con il mio cuore ora?
"Sei senza trucco..." Notò lui, spezzando quel silenzio disturbante che si era formato tra noi.
"Sì... perché?"
"Niente."
Come niente?
Questo ragazzo aveva la capacità di farmi andare in pappa il cervello.
E di rendermi instabile.
E... accidenti, non era una cosa buona questa.
Jimin si voltò di nuovo verso la mia direzione, si soffermò ad osservarmi.
Ma avevo qualcosa in faccia e non lo sapevo?
"Ho forse qualcosa in faccia?"
Mi sorrise, di nuovo.
Quel sorriso fece perdere un battito al mio cuore.
Di nuovo.
"Sei carina senza trucco. Sembri più piccola."
Quelle parole involontariamente mi fecero arrossìre.
Mi aveva appena fatto un complimento.
Cos'avrei dovuto fare, avrei dovuto ringraziarlo?
Neanche sapevo come comportarmi con lui.
Perché qualsiasi cosa facesse o dicesse, mi destabilizzava?
Il mio cuore aveva perso tanti più battiti, appena Jimin si chinò leggermente verso di me.
"Sii sempre al naturale; preferisco la tua versione acqua e sapone." Sussurrò al mio orecchio.
Alzò lo sguardo, posandolo nei miei occhi.
Mi mordicchiai il labbro inferiore, era un gesto che facevo spesso quando mi sentivo in imbarazzo o terribilmente a disagio, e Jimin ovviamente lo notò.
Come io notai le sue iridi scure e colme di malizia puntare le mie labbra; continuò a fissarle come ipnotizzato, e sentii che il mio cuore stava minacciando di uscire dal petto, a causa della velocità con cui martellava.
"V-vuoi vedere le foto di Kippeum da piccola?" Chiesi, cercando di non balbettare.
Mi allontanai repentinamente da lui e dal suo prorompente fascino, e mi recai verso lo scaffale dove erano posizionati gli album con le fotografie.
"Veramente... penso che Kippeum me le abbia già fatte vedere tutt-"
"Ma qui ne abbiamo di più!" Esclamai, mentre cercavo un album dove non ci fossero anche foto mie che potessero mettermi ulteriormente in imbarazzo.
Mi voltai e lo vidi intento nell'osservare una piccola foto incorniciata sul comodino, vicino la tv.
Mi avvicinai lentamente, e mi sbattei con forza una mano sulla fronte, non appena realizzai di quale foto si trattasse.
Era il primo piano del mio faccione quando avevo tre anni.
Fantastico.
Mi ero dimenticata di questa foto... più tardi l'avrei fatta sparire.
Con la coda dell'occhio vidi la reazione che ebbe il biondino; quest'ultimo stava guardando l'immagine particolarmente divertito.
"Ma che guanciotte paffute che avevi!" Disse ridendo.
Arrossii.
"Ehi! Come fai a dire che sono io quella? Potrebbe benissimo essere Kippeum!" Ribattei.
"Non è Kippeum."
Si voltò e osservò velocemente il mio viso.
"Stessi occhietti vispi, stesso nasino alla francese... e stesse guanciotte morbide e paffute!" Disse strizzandomi una guancia.
"Ehi!"
Jimin rise, e intanto io percepii il calore farsi spazio nelle mie guance; sicuramente ero diventata rossa quanto un pomodoro.
"Ero una bambina adorabile!"
"Assolutamente adorabile." Sussurrò lui.
Tu - tum.
"Haneul."
Io e Jimin ci voltammo immediatamente verso Kippeum, che mi aveva appena chiamata.
"La mamma ti vuole in cucina. Devi fare non so cosa."
Annuii, e raggiunsi subito mia madre senza mai voltarmi indietro.
JIMIN'S POV
"Mi stava facendo vedere delle foto."
"Foto sue." Rispose Kippeum con sguardo serio, mentre avanzava verso la mia direzione.
"In realtà stava anche cercando un album con le tue foto."
"Immagino."
"Kippeum-"
"Perché eri da solo con lei? Potevi raggiungere mio padre in giardino."
"È stato proprio tuo padre a dire ad Haneul di farmi vedere la casa."
Lo sguardo serio di Kippeum divenne colmo di stupore; questo interrogatorio mi innervosì fortemente, per una volta io e Haneul non stavamo facendo niente di male, e Kippeum invece sembrava stesse sospettando di noi.
Mi dette davvero fastidio questo suo atteggiamento, ma ancora una volta mi ordinai di calmarmi.
Non volevo fare una scenata, non qui a casa dei suoi genitori.
"Sei gelosa di tua sorella?"
"Mh."
"Kippeum..." Avvicinai la mia mano alla sua per afferrarla, ma la scansò.
Eh no, ora mi stavo davvero incazzando.
"Non ci posso credere che tu faccia così solo perché ci ho scambiato appena due parole!" Esclamai seccato.
"Le sorridevi."
"Quindi non devo sorridere più?" Chiesi scoppiando a ridere, stava diventando ridicola.
"Hai un sorriso che fa innamorare. Preferirei vederlo solo io."
Questa frase aveva un complimento all'interno ma allo stesso tempo mi fece anche storcere il naso.
Non dovevo più sorridere di fronte alle altre persone?
Kippeum si stava facendo divorare dalla gelosia.
Per mettere fine a quell'inutile discussione, velocemente la abbracciai da dietro, e appoggiai il mento sulla sua spalla.
"Adoro quando fai la gelosa." Sussurrai.
"Davvero?"
Annuii, e le stampai un bacio sulle labbra.
Avevo capito che dovevo tenermela buona, cominciava ad avere fin troppi sospetti.
Sospetti inutili e stupidi, dato che tra me e Haneul non c'era assolutamente nulla.
HANEUL'S POV
"Mamma, ti serve aiuto?" Chiesi, non appena entrai in cucina.
"Me lo chiedi ora tesoro? Avresti dovuto chiederlo prima... è mezzogiorno e mezzo, è già tutto pronto."
"Kippeum mi aveva detto che mi volevi per qualcosa..."
"No, è tutto a posto. Il tuo amico è in ritardo o sbaglio?"
Maledizione Yoongi.
"Ehm... è che lavorava questa mattina e ha un orario da seguire... ma a momenti sarà qui."
Mia madre annuì; uscii dalla cucina ma forse era meglio se ci restavo, perché vidi Jimin abbracciato a mia sorella.
Non seppi il motivo, ma quella scena mi fece arricciare il naso... avrei preferito non assistere a niente del genere.
Ma non potevo perdere tempo a giudicare quei due; salii rapidamente le scale e andai in camera mia a prendere il cellulare.
Dovevo mandargli un messaggio?
O dovevo chiamarlo?
E se stesse guidando in questo preciso momento?
Okay, al diavolo... lo avrei chiamato.
Yoongi e la puntualità non erano mai andati d'accordo, ma speravo che, dato che c'erano di mezzo i miei, almeno per una volta fosse uscito di casa in anticipo.
Forse speravo troppo... in fondo era Yoongi, cosa mi aspettavo?
"Pronto?"
"Yoongi! Dovevi essere puntuale! Dimmi che stai arrivando!"
"Buongiorno anche a te principessa."
"Perché sento ancora la tua voce impastata dal sonno?" Domandai preoccupata.
"Forse... perché mi sono appena svegliato?"
Ecco.
Lo sapevo... che sia maledetto.
"Non ti ricordi che dovevi venire a pranzo da me oggi?"
"Devo per forza?"
"Yoongi... i miei ti stanno aspettando."
"Haneul, non stiamo più insieme. Perché ci tieni così tanto che io faccia bella figura con i tuoi?"
Questa era una bella domanda.
Perché ci tenevo così tanto?
Non lo sapevo nemmeno io... una cosa la sapevo però; non volevo che i miei genitori parlassero male di Yoongi in mia presenza, e soprattutto davanti a Kippeum e Jimin.
"Io... non lo so. Non voglio che i miei ti giudichino negativamente." Ammisi.
Non sentii niente dall'altra parte del telefono, ad un certo punto avevo pure pensato che me lo avesse riattaccato in faccia.
"Yoongi?"
"Cinque minuti e sono lì."
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