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Capitolo 57.

Eren's pov.

Mi trovavo in camera.
Ormai la finale si era fatta vicinissima e quello fu uno dei pochissimi giorni senza allenamenti, giusto per far riposare i muscoli sempre perennemente sotto sforzo.

Levi si allenò duramente per recuperare quelle settimane perse, aveva ancora la fascia lungo l'addome ma non sembrò soffrirne più di tanto.

Stavo giocando al cellulare, era leggermente crepato per via delle mie crisi isteriche nelle quali finiva spesso e volentieri a terra.

In camera c'erano anche Marco e Jean che si stavano baciando dolcemente facendo finta che io non esistessi e a me andava benissimo così.

"Eren, potresti uscire?"
Jean cercò di essere il più gentile possibile riuscendogli parecchio male.

"Jean!"
Marco lo guardò con disapprovazione.

"Eren resta pure, non facciamo nulla di importante."
Mi fece un sorriso.

Il lentigginoso era di un carattere davvero raffinato ed educato, tutto il contrario dell'altro, ma si completavano a vicenda dopotutto.

"Marco, non capisco davvero come tu riesca a sopportare un idiota come Jean."
Dissi guardandolo con ammirazione, in tutta risposta il ragazzo con le lentiggini iniziò a ridere di gusto.

"Eren hai rotto il caz-"
Il castano non riuscii a finire la frase che sentimmo bussare alla porta.

Andai ad aprire scorgendovi con mia sorpresa il corvino appoggiato sul ciglio.

"Levi..."
Lo baciai dolcemente.

"Che ci fai qui?"
Chiesi una volta staccatomi, il ragazzo appoggiò le mani sui miei fianchi.

Stavamo sussurrando così che potessimo sentirci solo noi.
"Ho finito di lavorare prima e sono venuto a prenderti."

"A prendermi?"
Chiesi con un sorriso.

"Sì, stasera stai con me."
Rispose avvicinandomi alla sua figura con una mossa prepotente e rapida.

"A-aspetta cosa?!"
Esclamai appoggiando entrambe le mani sul suo petto allontanandolo leggermente.

"Se non vuoi facciamo un'altra volta..."
Mi guardó malizioso, sapeva fin troppo bene che non avrei mai rifiutato.

"NO, NO, NO, va benissimo, andiamo."
Stavo uscendo.

"Ehi... aspetta, non saluti nessuno?"
Mi fermò per un braccio bloccandomi con sguardo divertito.

Sospirai esasperato rientrando in camera.
"Ci vediamo domani ragazzi"
Annunciai.

"Woo Eren, dove vai?"
Chiese Jean sporgendosi da dietro la figura del suo ragazzo.

"Lo sai..."
Avevo fretta di andarmene assieme al corvino.

Jean scostó delicatamente Marco dalle sue gambe alzandosi in direzione della porta.

"H-heichou buon pomeriggio."
Iniziò il castano.
Il corvino gli fece un cenno con il capo.

"Non è un problema se oggi mi prendo Eren, giusto?"
Lo guardó con un sopracciglio leggermente alzato.

Arrossii in modo evidente.
"L-levi!"
Risposi.

"Nessun problema"
Il castano sorrise in modo malizioso.

Levi mi prese per il polso trascinandomi fuori.

"Possibile tu mi debba sempre mettere a disagio?!"
Chiesi incrociando le braccia al petto.

Stavamo raggiungendo camera sua.
"Lui sà di noi quindi non ne vedo il problema, zitto"

"N-non è quello il punto... comunque... anche Gunther ha capito..."
Stavamo entrando.

"Gunther cosa?!"
Chiese puntandomi uno sguardo accigliato.

"I-io non lo so..."
Risposi incespicando nelle mie stesse parole.

Appoggió la giacca sul tavolo.

"E credo non sia l'unico..."
Continuai con un filo di voce.

"Pazienza, prima o poi sarebbe saltato fuori"
Finì lui facendo spallucce.

"Sì ma..."
Abbassai lo sguardo mentre mi sistemai sul letto.

"Ti imbarazza?"
Chiese scostandosi dei capelli che gli scendevano in modo scomposto sul viso davanti allo specchio non badandomi troppo.

"Un po'..."
Ammisi con un filo di voce.

Si avvicinò posizionandosi sopra di me con le ginocchia appoggiate affianco alla mia figura.
Si strusciò sopra, deglutii a fatica, amavo quella parte provocatoria di Levi.

"Ti vergogni di me?"
Chiese con tono sensuale.

"Ho paura della reazione degli altri..."
Abbassai lo sguardo ripensando a quella di mia madre.

Mi accarezzò l'addome fino ad arrivare al viso, sfilandomi la maglia subito dopo.

Levi's pov.

Tentò di coprirsi appena con il viso riempito di un rosso vivo.

"Eren?"
Lo guardai confuso.

"Parlare del fatto di dirlo agli altri mentre facciamo... cose, mi imbarazza"
Ammise.

Gli accarezzai il viso continuando a scontrare il mio addome sul suo.

"Se è per questo non riesci ancora a sostituire la parola cose con sesso. Con me non devi vergognarti..."
Sussurrai.

"I-io... mi dispiace... non ci riesco."
Si appoggió le mani sugli occhi esasperato.

"Eren... sono il tuo ragazzo... ti conosco ormai."
Continuai con pazienza iniziando un bacio, le nostre lingue avvinghiate provocarono un suono bagnato.

"Conosco ogni parte del tuo corpo..."
Gli sussurrai in modo sensuale.
Avvolse le mani attorno al mio collo nel
mentre che io iniziai ad accarezzargli i fianchi fino ad arrivare alle natiche.
Si contorse inarcando leggermente la schiena.

"Mhh... secondo me dovresti darci una ripassata..."
Mi rispose lui iniziando a sciogliersi.

"Pensi che non lo conosca?!"
Mi stava stuzzicando, in quello era dannatamente bravo.

"Mhh... controlla tu..."
Mi guardó con un'aria talmente provocatoria che mi fece trasalire d'eccitazione.

Iniziai a sfilargli i jeans e lui mi lasció fare senza opporre resistenza.
Mi tolsi la maglia subito dopo.
Il suo sguardo era puntato sul mio corpo, ammetto che mi facesse sentire abbastanza a disagio, ma poco importava.

Mi prese a sé premendo i nostri addomi l'uno contro l'altro.

Eren's pov.

Oh Eren hai fatto proprio centro trovandoti un ragazzo con un corpo simile...

Sentii i nostri addomi sfiorarsi, fu una sensazione eccitante.
Aveva ancora la fascia addosso, ma era così aderente da poter distinguere perfettamente tutte le sue curve.

Iniziai a leccarlo, emise piccoli gemiti che non persero di virilità ad ogni contatto.
Arrivai ai suoi capezzoli che morsi delicatamente, il corvino si prese il labbro inferiore tra i denti per il piacere.

"Oggi ti lasci fare qualsiasi cosa eh... capitano?"
Domandai stuzzicandolo.

"Stai zitto..."
Rispose ansimando.

Gli sorrisi per poi fiondarmi su di lui, iniziando a cospargerlo di baci.
La sua pelle fra i miei denti era morbida e liscia, mi sfilò anche i boxer massaggiandomi le cosce ed io ansimai sul suo collo.

"L-le coperte Levi..."
Dissi leggermente preoccupato.

Non avrei voluto sporcare tutto di nuovo, almeno non le coperte pulite, mi sentii in dovere almeno di avvisarlo.

"Shh... non fa niente..."
Mi sussurrò indaffarato.

"S-sul serio..."
Aggiunso con un filo di voce tra diversi gemiti.
Inizió a stuzzicare il mio membro.

"Ti ho detto di non preoccuparti... vieni pure se vuoi..."
Continuò lui puntandomi uno sguardo dannatamente sexy.

Arrossii.
"I-io non vorrei sporcare..."

"Pulisco io..."
Iniziò a leccare.

Amavo alla follia quando finiva per comportarsi in quel modo.
L'atmosfera che venne a crearsi fu impagabile.
Inizió a far scorrere la sua mano lungo il mio membro, mi stavo trattenendo continuando a mordermi il labbro per soffocare diversi gemiti, nonostante la parte più difficile fu trattenersi dal venire.

"Eren, non trattenerti, voglio che ti senta a tuo agio sù... fa come se non avessi il timore di sporcare."
Mi riferì lui sinceramente.

Arrossii maggiormente, erano argomenti delicati che mi imbarazzavano parecchio.

"Devo farlo io?"
Si stava avvicinando al mio membro.

"A-aspetta..."
Tentai di dire ritirando appena indietro le gambe quasi per chiuderle.
Lo mise in bocca e lì non resistetti più.
Venni poco dopo, ma non sembrò aver disturbato il corvino, che continuò comunque quello iniziato in precedenza.
Il mio respiro si fece affannato.

Mi eri mancato Levi...

La scuola e il lavoro sulla squadra gli avevano portato via un bel po' di tempo, per non parlare poi, del fatto che mancasse solo qualche settimana alla fine della scuola e fu allora che mi feci divorare da un dubbio.

"L-levi..."
Dissi.

"Stai zitto"
Mormorò lui.
Continuò a baciarmi stando attento però alle ferite, il suo petto possente si alzava ed abbassava ad ogni respiro affannato.

"Ascoltami."
Dissi prendendo tutta la sua attenzione.
Si fermó a guardarmi con le labbra ancora umide.

"Appena finita la scuola noi non ci vedremo per tre mesi?"
Chiesi.

"Già."
Rispose senza accenno di risentimento e con il suo addome ricoperto da goccioline di sudore e muscoli contratti.

"Ma... io non ce la faccio mica tre mesi senza di te"
Continuai.

"Senza sesso."
Mi corresse.

"A me basta anche solo averti accanto."
Abbassai lo sguardo.

"In un qualche modo ci sentiremo... tu però stai tranquillo."
Mi bació dolcemente.

"Lo sai che i miei non ci lasceranno mai stare assieme durante le vacanze, vero?"

"Allora, mettiamo in chiaro questa cosa, tu sei anche di mia proprietà."
Disse tentando di farmi tornare sù il morale.

Gli sorrisi.
Aveva un modo tutto suo di essere dolce.
"Io non sono un animale..."
Affermai divertito.

"E secondo te il cane cos'è?"

Lo guardai storto.
"Ancora con questa storia?"
Abbozzai una risata roteando gli occhi al cielo.

"Il mio cagnolino"
Rispose in modo scherzoso.

"Facciamo così, tu oggi puoi chiamarmi come vuoi, ma in compenso mi fai le coccole."
Proposi.

"Mhh... quante ne vuoi però..."
Storse il naso.

Mi si stese affianco afferrandomi e sistemandomi sopra di lui.
Mi avvinghiai al suo corpo muscoloso iniziando coccolarmi e facendomi sentire amato come mai prima d'ora.

"E questo non ti sembra da cagna?"
Riprese il discorso sempre più ironico.

"NO CHE NON LO È."
Gli urlai contro.

Sbuffò.
"Abbaia."

"Cos... cosa?!"

"T-ti prego."
Stava trattenendo una lieve risata.

"Ti diverte vedermi abbassare a te non è vero?"
Chiesi con un sorriso sul volto.

"Molto..."
Mi palpó il fondo schiena.

"Ahia..."
Sobbalzai leggermente accigliandomi.

"Ecco devi trasformarlo in un bau"

Iniziai a ridere.
"Bau..."

Mi strinse a sè.
"Ti adoro..."

Arrossii scoppiando a ridere.

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