𝐯𝐢𝐢𝐢.
La mattina dopo non ho assolutamente voglia di alzarmi dal letto. Rimango a fissare il soffitto per così tanto tempo che alla fine mi bruciano gli occhi.
Mi volto verso Bianca, che sta ancora dormendo, e improvvisamente mi viene voglia di svegliarla. Non so perché, forse solo per avere un po' di compagnia.
Ogni volta che nella mia mente riaffiorano dei ricordi della sera prima, cerco di mandarli via il più velocemente possibile. Era successo tutto così velocemente che quasi stentavo a crederci.
D'altro canto mi sentivo terribilmente stupida per non aver capito prima le intenzioni di Xavier. Ma non mi aveva mandato dei segnali così evidenti. O forse sì?
-Perché stai fissando così intensamente il soffitto?- dice Bianca ad un tratto, facendomi quasi cadere dal letto.
-Sto cercando la forza di alzarmi- rispondo io, mentendo spudoratamente ma in modo abbastanza convincente.
-Ieri sera quando mi sono addormentata tu non eri ancora tornata- riprende subito, mettendosi seduta sul letto -dove sei stata?-
Vorrei sotterrarmi come mai prima d'ora.
-Io...ero con Enid- rispondo di botto, mordendomi la lingua subito dopo. Questa volta sono stata molto meno convincente di prima.
-In camera di Enid? La Thornill non ti ha sgridata?-
-No, affatto! Anzi, era felice che avessi subito fatto amicizia-
Mi metto anche io a sedere sul letto, cercando di evitare lo sguardo di Bianca. Scrutando fuori dalla finestra noto che oggi è davvero una bellissima giornata. Mi alzo velocemente e mi vesto senza più rivolgere la parola a Bianca, che invece se ne sta seduta perfettamente immobile sul suo letto. Prima di uscire dalla stanza prendo i miei occhiali neri e rivolgo un veloce cenno di saluto alla ragazza. Poi mi chiudo la porta alle spalle e quasi corro giù dalle scale.
Cerco di non farci caso, ma il pensiero di Xavier mi sta letteralmente tormentando. Ogni volta che svolto all'angolo di un corridoio ho la costante paura che possa trovarmelo davanti, e sono consapevole di essere totalmente impreparata a costruire una conversazione sensata.
Per tutto il tragitto fino all'aula della Thornill, per fortuna, non lo incrocio neanche una volta. Una volta entrata, però, la prima persona che vedo è proprio Xavier. È seduto al suo solito posto, accanto a Mercoledì, e non appena mi sente entrare alza gli occhi verso di me. Io abbasso subito lo sguardo, procedendo svelta verso il mio posto. L'unico rimasto libero è vicino a Ajax.
-Celia! Mi ero iniziata a preoccupare- dice la Thornill, sorridendo radiosamente come sempre.
Dopo un po' entra anche Bianca. La vedo lanciare uno sguardo malizioso a Xavier, che però la ignora, e poi sedersi non lontano da me. Per tutta la lezione non fa altro che cercare di essere più veloce di Mercoledì a rispondere. È davvero divertente vederle così, se proprio volete saperlo.
La lezione passa abbastanza velocemente, ma prima di andarcene la Thornill ci ferma.
-Se qualcuno fosse interessato ad entrare nel comitato di decorazione per il Raven's, venga a parlarmi nel mio ufficio nella giornata di oggi! E, proprio per lasciarvi divertire questo fine settimana, non vi lascerò alcun compito-
-Che cos'è il Raven's?- chiedo ad Ajax, un pò confusa. Sono alla Nevermore già da un po' di tempo, ma mai nessuno ne ha parlato.
-È un ballo che si fa ogni anno. Ogni volta il tema è diverso, è davvero una figata-
-E sarà questo fine settimana?-
-Sì, proprio così. Io avevo pensato di invitare Enid, ma non so perché in questi giorni mi sta evitando-
-Ma non dovevate vedervi vicino alla serra, qualche giorno fa?-
-E tu come fai a saperlo?-
-Me ne ha parlato- rispondo, con un'alzata di spalle.
-Comunque sì, dovevamo vederci alla serra. Io però...non sono andato-
Io lo guardo di traverso. -Perché no?-
-Perché...- si gratta nervosamente la tempia -mi sono pietrificato da solo-
-Che cosa hai fatto?-
-Stavo facendo la doccia, e avevo messo un asciugamano sullo specchio. Poi sono uscito, però l'asciugamano era scivolato. Perciò quando ho guardato dentro lo specchio mi sono pietrificato-
-Terrificante- commento, osservando attentamente i capelli coperti di Ajax.
-Non ho detto niente ad Enid perché mi vergogno troppo. Già dirlo a te è stata una sfida-
-Ma io credo che non dirglielo abbia peggiorato le cose, non credi anche tu?-
-Forse sì- sbuffa lui, raccogliendo i libri in una borsa e avviandosi verso l'uscita. Io lo seguo, fermandolo prima che possa allontanarsi in corridoio.
-Senti, secondo me dovresti invitarla. Ne sarebbe davvero davvero felice-
-Vedrò che fare. Grazie comunque del consiglio, Celia- e poi si allontana verso un'altra aula. Mentre lo guardo camminare, mi ricordo che anche io dovrei avere un'altra lezione. Tiro fuori il foglio con su stampato l'orario e controllo.
Mi avvio verso l'aula di letteratura, incontrando Mercoledì in corridoio.
-Ehi! Come va?- le chiedo, e lei mi lancia un'occhiata assassina.
-Meravigliosamente- risponde, e io riesco a cogliere al volo l'ironia.
-Certo, immagino. Comunque, verrai al ballo questo fine settimana?-
-Anche Enid me lo ha chiesto. Siete davvero insopportabili- commenta lei, facendo per andarsene.
-Quindi è un no?-
Lei si volta verso di me e poi scuote in modo lento e deciso la testa. Dovevo aspettarmelo.
-Ok allora, ci vediamo in giro!- la saluto, ma lei si è già incamminata via. Senza darci poi tanto peso, mi raddrizzo gli occhiali sulla punta del naso ed entro in classe.
Mi guardò un po' intorno, cercando di capire quali posti siano rimasti liberi. Solo uno. E vicino a Xavier, ovviamente.
Mentre penso che probabilmente è l'universo che vuole prendersi gioco di me per farmi finire in certe situazioni, noto qualcosa che prima avevo ignorato. Sul collo di Xavier ci sono tre graffi, profondi e ancora un po' sanguinanti.
Non appena lui vede che li sto guardando, se li copre immediatamente con la mano.
-Xavier, ma che...-
-Siediti- mi interrompe lui, senza guardarmi negli occhi ne staccare la mano dal collo.
-Xavier, che cosa sono quei graffi?-
-Non pensavo ti importasse-
-Ma smettila. Chi te li ha fatti?-
-Hawthorne, Thorpe, smettetela di blaterare o vi spedirò in presidenza all'istante- tuona il professore, e noi ci scusiamo velocemente.
-Chi te li ha fatti?- ripeto, questa volta quasi sussurrando.
-Un disegno- risponde lui, e io aggrotto ancora di più la fronte.
-Un disegno? Un disegno ti ha graffiato a sangue sul collo?-
Mi accorgo solo dopo di averlo detto esageratemente ad alta voce, e il professore ovviamente mi ha sentito.
-Hawthorne, questa è la seconda volta che ti avverto. Alla terza perderò davvero la pazienza. E se hai qualcosa di tanto interessante da dire, perché non lo condividi con tutti?-
Tutti in classe si voltano verso di me, che cerco disperatamente una risposta sensata.
-Potrei portare Xavier in infermeria? Ha dei graffi non disinfettati sul collo-
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