CAPITOLO 16
JOHN P.O.V
“Buon giorno Johnny”, disse una voce entrando in camera.
“Ciao Luna”, le risposi dandole un bacio sulla fronte.
“Come è andata ieri?”, mi chiese sedendosi sul letto accanto a me.
“Oh, è stato veramente fantastico…”.
“Te lo avevo detto che George era molto bravo!”.
“Ah, si… George…”.
“Luna, John muovetevi e preparatevi sennò arrivate in ritardo!”, esclamò Mimi dal salotto.
“Si Mimi, io e John ci prepariamo subito!”, allora Luna mi guardò, “vado a prepararmi, muoviti anche tu!”.
“Si, mi sbrigo cucciola”.
Allora mi sono alzato dal letto e sono andato in bagno. Avevo i capelli completamente disordinati. Mi sono pettinato e mi sono vestito.
“Sei pronta, Luna?”, le chiesi.
“Si, arrivo!”.
È uscita dalla camera e siamo scesi le scale per andare a salutare Mimi.
Dopo averla salutata siamo usciti e ci siamo incamminati verso la fermata dell’autobus.
Lì abbiamo trovato Paul che aspettava. Il mio cuore ha iniziato a battere molto forte.
“Ciao Paul!”, dissi avvicinandomi a lui.
“Ciao John!!!”, rispose lui abbracciandomi.
“Paul… c’è Luna...”, sussurrai al ragazzo.
“Ah, si… scusa…”, e si staccò dall’abbraccio.
“Ciao Luna”, la salutò sorridendo.
“Ciao Paul”.
“Hai saputo di George, Luna?”, chiese Paul.
“Oh, si! Sono felicissima per lui!”.
Poi Paul si avvicinò a Luna e le sussurrò qualcosa nell’orecchio.
LUNA P.O.V
“Sicura che sei solamente felice?!”, disse in modo scherzoso Paul. Io sono arrossita.
“Paul, che cosa le hai detto?!”, urlò John.
“Niente John, Paul fa solo lo scemo!”, esclamai guardando Paul.
Poi scoppiammo a ridere.
“Ah, questi giovani di oggi…”, disse John facendo la voce da vecchietto.
“Oltre a Paul ti ci metti pure tu John!”.
“Scusami piccola, non volevo farti arrabbiare…”, affermò mio fratello mentre mi accarezzava la guancia e mi dava un bacio sulla fronte.
“Devo ancora ricordarti che non sono piccola?”.
“Per me sarai sempre la mia piccola cucciola”.
E dopo questo arrivò l’autobus.
Dopo essere saliti ed esserci seduti al nostro solito posto al secondo piano, John intravide un ragazzo che probabilmente conosceva.
“Stuart, che bello vederti!”, esclamò John alzandosi. Anche dal volto di Paul si formò un sorriso.
“Johnny, amico mio!”, rispose lui avvicinandosi a John e abbracciandolo forte, per poi sedersi accanto a me.
“Hey Stu”, disse Paul, forse un po' geloso della situazione.
“Ciao Paul”.
“E lei chi è?”, chiese guardandomi.
“Mia sorella, di cui ti ho già parlato ampiamente”, rise John.
“Ciao, io sono Luna, Luna Lennon”.
“Io Stuart Sutcliffe... incantato”, disse porgemdomi la mano. Ma quando gliela diedi me la baciò delicatamente.
“Cosa ci fai qui? Avevi detto che questa settimana non potevi venire alle prove perché eri via”, chiese John.
“Si, lo so John... Ma mi hanno ordinato un quadro, ed è per lavoro, quindi sono occupato”.
“Ah ok!”, rispose mio fratello. E poi abbiamo continuato a parlare del più e del meno, finché io, John e Paul siamo dovuti scendere perché era la nostra fermata.
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