CAPITOLO 10
“Stai fermo Lennon!”, disse qualcuno arrivando correndo.
GEORGE P.O.V.
“Sai fermo John!”, disse ancora la voce.
Arrivò e tolse le mani di John dal colletto della mia giacca.
“Luna, cosa ci fai qui?!”.
“Dovrei chiedertelo io, John! Lascia andare George a casa e smettila di assillarlo”.
“Oh, come vuoi”. Così John mi lasciò passare.
“George vai pure a casa”, disse Luna sorridendomi.
Allora me ne sono andato a passo veloce. Dopo un po’ sentì di nuovo una voce.
“Hey George!”. Mi sono girato e c’era Luna che correva verso di me.
“Luna!”.
“Scusami George, scusa John… è stato veramente maleducato...”.
“Ormai ci sono abituato. Alle persone piace prendersela con me...”.
“Non capisco perché se la prendono con te! E parlo anche di John!”.
“Forse perché sono più piccolo di lui, di loro...”.
“Ma questa cosa non ha senso...”.
“Lo so...”.
“Dopo gli parlo e provo a chiedergli perché fa così...”.
“Non ti preoccupare, non voglio che ti faccia niente...”.
“Cosa potrebbe farmi? Sono sua sorella!”.
“Beh, hai ragione...”.
“Ora è meglio che torni a casa, non voglio che Mimi si preoccupi...”.
“Ok, allora ci vediamo domani, Luna”.
“Ciao George”.
Allora ho visto Luna girarsi e andare via.
~ • ~ • ~ • ~ • ~
LUNA P.O.V.
Sono tornata a casa.
“Ciao Mimi!”.
“Eccoti Luna! Sei in ritardo!”.
“Non ancora, sono le otto e venti, non le otto e mezza e quindi non sono ancora in ritardo...”.
“Uhm, hai ragione… vai a cambiarti, per favore. E poi scendi giù per la cena”.
“Certo, arrivo!”.
Sono andata di sopra verso la mia camera ma mi sono fermata davanti alla porta della camera di John.
Era socchiusa e c’era una luce fioca proveniente dalla sua lampada.
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