love the way you lie.
capitolo uno, promises of the damned

«BRUTTO GIORNO?» la domanda lo aveva catturato sotto guardia dalla donna che lui si era stupidamente innamorato. lui si fermò nei suoi passi e rivolse il suo viso alla bruna che era appoggiata al edifico de grill.

lei aveva le sue braccia conserte sul suo petto, amplificando il suo comportamento nonchalant, ma il suo sorriso malizioso graziato sulle sue labbra lasciò posto al suo divertimento.

damon ruotò i suoi occhi verso la donna che aveva iniziato a detestare.

«brutto decennio,» lui scherzò aggrottando il viso e guardandola; i suoi occhi color ghiaccio la fissarono avidamente.«ho saputo che eri a piede libero.»

«qual è l'importanza?» katherine domandò spostando la testa. socchiuse i suoi occhi al uomo corvino che la guardava con attenzione. «geloso che ho passato la giornata con stefan?»

«non sono geloso,» lui rispose. la sua faccia si accigliò. aprì e chiuse le sue palpebre viri golosamente,«non con te.»

si allontanò dalla mora e continuò a camminare. spostandosi dal muro, katherine iniziò a camminare dietro a damon.«perché allora sei così imbronciato?»

«ho provato ad uccidere un lupo mannaro, ho fallito. adesso sembra che non sto dando il mio massimo,» le labbra dì katherine si unirono alla sua risposta. inclinò la sua testa di nuovo trovando le parole giuste «beh, i lupi mannari non sono una facile preda.»

«cosa sai dei lupi mannari?»

damon si fermò prima di girarsi verso la sua direzione. lei si fermò a qualche centimetro da lui, studiandolo con un sorriso condiscendente.

«perché non lo domandi a tuo fratello?»

damon rimase silenzioso. i suoi occhi fissarono quelli di katherine. lui stava cercando di capirla mentre stava cercando un piano. katherine aggrottò la fronte sapendo che i suoi occhi potevano causare malizia.

«non cercare di essere l'eroe, damon. finirai morto.»

damon fu rapido a rispondere . . . la sua risposta era piena di sarcasmo mentre i suoi occhi erano riempiti da rabbia.

«essere lì, fatto questo.» le sua sopracciglia si alzarono in confusione. si fermò per qualche instante. i suoi occhi la studiarono mentre si allargavano drammaticamente quando lui sputò, «almeno questa volta ne verrà la pena.»

i due si tenevano l'un l'altro lo sguardo che copriva l'atmosfera in una fitta tensione. katherine unì le sue labbra alla sua scelta di parole che sembravano non avere un effetto su di lei. damon la guardò per l'ultima volta prima di andare via.

questa volta katherine non lo seguì. lo vide  andare via con una smorfia. lei staccò i suoi occhi da lui dopo qualche secondo di seccatura.

katherine scosse la testa al vampiro corvino di cui la figura ha catturato la sua attenzione ancora una volta. lei lo guardò andare via con un sospiro e mise la sua mano sul suo fianco.

la bruna voleva aiutarlo. veramente, ma le sue intenzioni di essere un buon ragazzo per elena erano difficili da deglutire.

velocemente, il vampiro staccò la sua mano dal suo fianco, girando sui tacchi, iniziò a camminare dalla parte opposta del fratello salvatore.

i suoi pensieri la assordavano. qualcosa che lei doveva ancora affrontare da sola. lei non voleva pensare a lei, ma a katherine non poteva aiutare, tranne a pensare alla donna che le mancava. camminava senza meta non a proposito, i suoi occhi guardavano il cielo.

le nuvole rivelarono in tre quarti della luna che rifletteva la notte in cui katherine perse lei.

inghilterra, 1492 . . .

«non capisco, madame katerina, non sta mettendo senso,» zakiyah esclamò esasperata. portò le sue mani sulle spalle di katerina. l'azione sorprese la mora. zakiyah aggrottò la fronte, facendo cadere le sue mani«i . . . le mie scuse, non volevo esagerare»

«non hai fatto nulla del genere, amore mio,» katerina la tranquillizzò con un sorriso sforzato. i suoi occhi sembravano stanchi con un senso di urgenza che zakiyah non capiva.«promettimelo zakiyah.»

«tutto quello che vuoi katerina,» zakiyah disse. «dimmi solo cosa vuoi che io giuro.»

la bruna le sorrise, le sue piccole mani si appoggiarono sulle guance di zakiyah. katerina portò la testa di zakiyah più vicino alla sua finché non si toccarono. zakiyah sorrise cercando i fianchi di katerina, portando il suo corpo vicino al suo. katerina sentì i suoi occhi bagnati di lacrime, spaventava la bellezza della ragazza che guardava la bulgara.

«madame katerina . . . »

la sua domanda si perse, senza nessun preavviso le sue labbra attaccarono quelle di zakiyah, prese all'improvviso dalla audacia di katerina. zakiyah non reagì, sentì la sua amante sgonfiarsi per la mancanza di risposta.

zakiyah tenne i fianchi di katerina con più forza e spostò la testa per approfondire il bacio. la mora sorrise durante il bacio e ansimò. zakiyah morse le labbra di katerina e la succhiò prima di far tornare la sua testa all'indietro.

katerina sospirò, i suoi occhi si aprirono con sorpresa. zakiyah rispecchiando la sua risposta, le sue guance diventarono rosee. katerina sorrise alla ragazza con i capelli neri.

«promettimi che non smetterai di amarmi,» katerina sussurrò «non credo di poter sopportare una tale perdita.»

«te lo prometto katerina petrova,» zakiyah disse spostando la mora più vicino a lei,«l'amore che provo per te è irrilevante, non smetterò di amarti. non sai quanto è profondo il mio amore che provo per te? hai la mia parola, amore mio. non smetterò mai di amarti fino al giorno della mia morte.»

mystic falls, giorni presenti . . .

istintivamente, katherine cercò per le sue labbra . . . il tenero incontro delle labbra di zakiyah toccando le sue era ancora fresco come se fosse successo da poco, non smetterò mai di amarti le sue parole sussurravano nella testa di katherine. la mora guardò dall'altra parte della luna, sorridendo ai ricordi delle parole del suo amore.

l'amore che la sua anima manteneva per zakiyah non si potrà mai comparare per quello di stefan. stefan era la sua fuga dal passato che non poteva dimenticare, ma ancora, il suo amore verso di lei non poteva sostituire il vuoto di quello di zakiyah in mancanza.

a katherine pierce mancava disperatamente la sua luce, il suo tutto. zakiyah reed era impossibile da dimenticare. come poteva dimenticare una anima così stupenda quando zakiyah era il suo primo amore. il suo tutto.

«mi scusi?» katherine aggrottò la sua fronte, ad una voce sconosciuta che la chiamava, infastidita, katherine si spostò per poi incontrare la bionda che stava approcciando prima, katherine alzò una sopracciglia alla donna. «come posso aiutarti?»

«sei katerina petrova giusto?»  katherine   aggrottò la fronte, «sei tu! menomale! ti stavo cercando!»

guardò confusa la sconosciuta, in un secondo, la mano di katherine si ritrovò sul collo della donna. fece sbattere la donna su un albero. i piedi della donna erano per aria finché katherine mise più forza sulla mano.

«chi diamine sei tu?» disse katherine, la donna soffocò alle sue parole. katherine mise meno forza sulla presa, ma la tenne ancora più arrabbiata. «chi ti ha portato?»

«mi crederesti se ti dicessi che è stato un fantasma?» la donna iniziò a ridere, la confusione colpì katherine e alzò le sopracciglia. «non essere così persa, katerina sono solo qui per postare un messaggio.»

«basta chiamarmi in quel modo!»

kathrine ringhiò, le sua dita spostandosi dalla donna. chi era questa donna? la sconosciuta strinse i suoi denti dalla agonia, chiuse i suoi occhi. cercando di trovare il respiro. katherine allentò la sua grinta per lasciarla parlare.

«qual è il messaggio?»

tendendo un sospiro profondo. gli occhi della donna si aprirono e lei sospirò con sollievo. incontrò i occhi di katherine che stavano disperatamente cercando di capire. le labbra della donna si separarono, rilasciando un sonoro rumore di una risata che fece preoccupare di più il vampiro.

«ti ho ritrovata dopo tutti questi anni che hai continuato a scappare,» la donna recitò mono talmente. katherine sentì il suo cuore cadere. «è adesso, non c'è nessun podo per scappare, amore. noi ci incontreremo di nuovo, tra poco katerina.»