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𝐱𝐱𝐢𝐯.

Ci accorgiamo troppo tardi che il motoscafo è davvero troppo piccolo per cinque persone. Steve sta già sbuffando prima di arrivare al centro del lago, e continua a parlare tra sé e sé borbottando qualcosa di incomprensibile.

Stiamo tutti così stretti che mi ritrovo praticamente schiacciata contro Eddie. Ho ancora addosso il suo giubbotto, anche se la temperatura si è fatta quasi sopportabile.

-Mi sto divertendo un sacco- commenta sarcasticamente Robin, sporgendosi verso l'acqua e sfiorandone la superficie con un dito. L'acqua è totalmente nera, illuminata leggermente solo dalla luce della luna.

-Se ti va fatti un bagnetto- replica Steve, con ancora più sarcasmo. Alza gli occhi al cielo e poi anche lui inizia a fissare l'acqua. Nancy è accovacciata accanto a Robin, con la schiena poggiata al legno della barca e gli occhi socchiusi.

Eddie inizia a frugarsi in tasca, fin quando non trova un pacco di sigarette e un accendino. Fa per accenderla, ma Robin gliela sfila di bocca e gliela butta via.

-No- dice, con la voce di una mamma arrabbiata col figlio -questo non è affatto il momento adatto per fumare-

Eddie cerca di protestare, ma alla fine sbuffa e si arrende.

Io provo a socchiudere gli occhi, ma vengo immediatamente distratta. Non passa molto prima che inizi a sentire le mani di Eddie avvicinarsi a me.

Ingoio un sussulto, mentre gli anelli intorno alle sue dita premono sulla pelle appena sopra il mio bacino. Stringe ancora, fino a farmi sedere sulle sue gambe. Sento la barca inclinarsi leggermente, e anche questa volta fatico a soffocare un gridolino.

Rimango completamente immobile, pregando con tutta me stessa che nessuno degli altri si volti verso di noi. Cosa che per fortuna non succede.

Mi muovo leggermente solo per sistemarmi in modo più comodo, ma Eddie sembra interpretarlo in modo diverso. Mi afferra di nuovo la vita, con ancora più forza di prima. E questa volta deve premermi una mano sulla bocca per evitare di farmi urlare.

-Shh- mi sussurra ad un orecchio, facendomi rabbrividire -in fondo è colpa tua, se la mia reazione è stata questa-

Quando riesco a liberarmi lo guardo con sguardo contrariato.

-E cosa avrei fatto, se posso chiedere?-

-Oh, lo sai bene-

Sorrido innocentemente, muovendo di nuovo il bacino. Ho capito il suo gioco. Infatti Eddie trattiene il respiro.

-Vuoi dire questo?- gli chiedo, senza smettere di muovermi.

-Ti...odio- mormora Eddie, poggiando la schiena all'indietro e divaricando ancora di più le gambe.

-Certo- mi volto verso di lui con un solo movimento, avvicinando il mio viso al suo -non ti credo neanche un pò-

Sento una sua mano allungarsi verso il mio fianco, e per poco non cadiamo entrambi dal motoscafo quando mi tira a sé per baciarmi.

-Ti odio- ripete, mordendomi un labbro e sorridendo.

-Ti odio anch'io- rispondo, tirandogli una ciocca di capelli dietro la testa e lasciandogli un ultimo bacio sull'angolo della bocca.

Faccio appena in tempo a sistemarmi velocemente, che Robin si volta verso di noi. Ci scruta con aria indagatrice, e io ringrazio mentalmente il buio che copre il rossore sulle mie guance.

-Okay, fermiamoci qui- dice Steve, passando a Nancy il suo remo.

-Steve, cos'hai intenzione di fare?- gli chiede, la fronte aggrottata.

-Vado a controllare se c'è qualcosa, qui sotto- risponde lui, sfilandosi velocemente la felpa e gettandola verso di me. Eddie la prende al volo, guardandolo con la testa piegata di lato.

-Steve, potremmo andare insieme- propongo, cercando di ignorare il fatto che Nancy non gli abbia tolto gli occhi di dosso un attimo, dopo che si era tolto la felpa.

-Te lo dico in maniera molto gentile: col cazzo- sbotta, puntandomi contro un dito -hai letteralmente rischiato di morire quando? Un'ora fa? Quindi cerca di restare viva qui. E vale anche per voi-

-Non dovresti "cercare di restare vivo" anche tu?- replica Robin.

Lui liquida il discorso con un gesto della mano, lanciandoci un ultimo sguardo prima di tuffarsi in modo perfetto nel lago. Il suo corpo sparisce completamente sotto la superficie scura un attimo dopo.

-Esibizionista- sbuffa Robin, allungando le gambe nella barca.

-Ce la farà, non è vero?- chiede Nancy, a nessuno di preciso. Ha la voce spezzata dalla paura.

-Ehi, stai tranquilla Nance- le rispondo, sorridendole debolmente -andrà tutto bene-

Lo spero, dice la mia mente, ma io evito di dirlo ad alta voce. Guardo di traverso l'acqua sperando ogni secondo di vedere Steve ritornare a galla.

Quando vedo il suo viso spuntare dall'acqua tiro un sospiro di sollievo.

-È qui sotto- dice, boccheggiando per riprendere fiato -Dustin aveva ragione. Il portale è qui...-

Non fa in tempo a finire la frase, che qualcosa inizia a tirarlo sott'acqua. Il cuore sembra sprofondarmi nel petto.

-STEVE!- urlo io, tendendomi subito verso di lui e tendendogli la mano. Lui la afferra, cercando con tutte le sue forze di risalire, ma la cosa che cerca di trascinarlo sott'acqua è molto più forte di lui.

-Merda!- esclama Robin, alzandosi in piedi. -E quello che cavolo è?-

-Non lo so- risponde Nancy, affiancandola -ma dobbiamo aiutarlo-

Si sistema sul bordo della barca e poi si lascia cadere dentro l'acqua, lasciandomi a bocca aperta. Sta succedendo tutto così in fretta che fatico a stare al passo. Dietro di me Eddie si alza in piedi, il ginocchio che arriva all'altezza della mia fronte.

-Non avrete mica intenzione di scendere là sotto, vero?- chiede Eddie, ma non ricevendo risposta capisce da solo che il piano è esattamente questo.

Io e Robin ci lanciamo un solo sguardo di intesa, poi anche lei si siede sul bordo e cade in acqua. Io faccio per alzarmi in piedi e seguirla, ma Eddie mi ferma per un braccio.

-Provare a fermarti potrebbe servire a qualcosa?- mi chiede.

-Conosci già la risposta-

-Gesù santo- mi lascia il braccio -tutta colpa di Harrington-

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