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𝐯𝐢.

-Allora? Ci ha creduto?- chiedo subito a Nancy, quando riattacca il telefono.

-Si, ci ha creduto. Ma oggi ti vuole a casa, dice che c'è...-

-La nostra serata film, si lo so- la precedo io, sorridendo al pensiero. Christine amava quell'occasione.

Stiamo camminando insieme nei corridoi, Nancy diretta verso la redazione del giornalino scolastico e io verso l'uscita. Credo che questo sia stato il primo giorno dell'anno scolastico in cui sono stata felice, e questo solo perché so che finalmente avrò una pausa.

-Grace, da quanto tempo- dice qualcuno, fermandomi. Faccio segno a Nancy di proseguire, mentre io mi fermo davanti alla signora Kelly, la psicologa della scuola.

-Oh, buongiorno signora Kelly- la saluto io, con un sorriso un pò forzato.

-Come va? Stai meglio?-

-Sì, assolutamente-

-E tua madre? Come si sente?-

-Andiamo avanti. Continua a prendere regolarmente gli antidepressivi, e sembra stare davvero molto meglio-

-Ne sono felice. E ricordati che se dovessi avere bisogno di me, io ci sono-

-Grazie mille. Ci vediamo- rispondo, per poi riprendere a camminare. Ho passato molto tempo dalla Kelly, dopo che Christine morì. Mi ha aiutato molto, ma allo stesso tempo passare il tempo nel suo ufficio a parlare con lei non faceva altro che ricordarmi quanto stavo male.

Non posso ignorare il fatto di non avere ancora visto Eddie a scuola, nonostante tutti gli altri membri dell'Hellfire se ne siano andati. Decido che chiederò a Dustin, una volta tornata a casa. All'uscita noto subito l'auto di Steve, con lui affianco che mi fa segno di raggiungerlo.

Deglutisco, ricordandomi che Nancy mi aveva detto di non dire assolutamente a Steve che avevo passato la notte da Eddie, perché sicuramente avrebbe iniziato una di quelle sue solite scenate di gelosia.

-Ehi, Gracie- mi saluta, mettendo subito in moto -com'è andata ieri?-

-Cosa? Ieri quando?- rispondo, andando subito nel panico.

Steve mi guarda confuso.

-A quel club del tuo gioco. Sai, quello che ti ho consigliato io-

-Oh, sì! L'Hellfire- m riprendo subito, ridacchiando nervosa -mi sono divertita, devo essere sincera. Hai avuto proprio una buona idea-

-Come sempre, aggiungerei-

-Sì, certo. Come quando l'anno scorso ti sei fatto distruggere la faccia da quel russo perché avevi avuto la "grande idea" di irrompere nel suo laboratorio, o quello che era-

-Ok, sì, forse quella volta ero stato un pò stupido- risponde lui -ma alla fine ne sono uscito vivo-

-E hai perso il lavoro-

-Vero-

-E lo Starcourt è andato in fiamme-

-Vero anche questo-

-Ma, cosa più grave, hai dovuto dare via quel tuo bellissimo vestito da marinaio. Giuro, ero letteralmente innamorata di quel...-

-Va bene va bene, hai ragione tu- mi ferma lui, facendomi ridere. Parcheggia la macchina davanti casa mia. Faccio per prendere lo zaino, che non è chiuso bene, ma Steve è più veloce di me. Nota subito qualcosa che sporge oltre la zip, e quando intuisco cosa sta per vedere sbianco completamente.

Prende tra le mani il vinile dei Metallica di Eddie, osservandolo per un pò.

-Ma non ti piacevano i Queen?- dice, con la fronte aggrottata.

-Sai com'è, a volte si deve sperimentare qualcosa di nuovo- rispondo, con un dei sorrisi più forzati della mia vita.

Steve alza le spalle, rimettendo a posto il vinile, mentre io tiro silenziosamente un sospiro di sollievo. Mi saluta con un cenno del viso, poi rimette in moto e si allontana.

Non appena entro in casa, mia madre corre ad abbracciarmi. Mentre ricambio l'abbraccio, riesco ad intravedere sul tavolo della cucina due ciotole di pop corn insieme ad alcune bibite gassate.

-Grace, tesoro, mi sono così preoccupata stamattina quando non ti ho visto nella tua camera. Menomale che mi hai chiamato presto...-

-Tranquilla mamma, va tutto bene- le rispondo, sciogliendomi lentamente dall'abbraccio.

-Guarda- riprende lei, afferrando una videocassetta dal divano -me lo ha portato Steve prima che ti venisse a prendere-

-Sa benissimo quanto adoro Ritorno al Futuro- dico io, leggendo il titolo -ti dispiace se vado un attimo in bagno, prima? Ci metto un secondo-

-Certo, io intanto preparo tutto- risponde lei, sorridendomi.

Salgo velocemente al piano di sopra, precipitandomi in camera mia. Prendo il walkie talkie dalla scrivania e poi vado in bagno.

-Dustin! Dustin, mi ricevi? Sono Grace, passo-

-Ti ricevo forte e chiaro, Grace. Passo- mi risponde subito lui.

-Stamattina non ho visto Eddie a scuola, sai per caso dove è andato?-

-Oh, non ne sono sicuro, ma credo di averlo visto andare nel bosco con Chrissy Cunningham, non so sei hai presente. Quella delle cheerleader-

Sento un nodo bloccarmi lo stomaco, facendomi per un attimo trattenere il respiro.

-E...non lo hai visto ritornare?-

-No, poi me ne sono andato. Magari, che ne so, l'ha portata nella sua roulotte-

Un altro nodo ad arricciarmi sempre di più la pancia.

-Sì...molto probabilmente- rispondo, prendendo un grande respiro. Forse non avrei voluto saperlo.

-Grazie, Dustin. Ci vediamo. Passo e chiudo- e così dicendo, abbasso l'antennina del walkie talkie.


***


Avrei voluto davvero godermi il film con mia madre, ma tutto ciò a cui sono riuscita a pensare è ad Eddie e Chrissy. Non che me ne importi qualcosa di ciò che hanno fatto e stanno facendo, o forse sì, ma maledizione, quel pensiero sembra non volermi abbandonare.

Salgo le scale ed entro in camera mia con la testa altrove, senza nemmeno guardare dove sto andando. Mi butto sul letto e seppellisco la faccia nel cuscino, sentendo improvvisamente un'incredibile stanchezza assalirmi. Sto già assaporando il gusto di potermi svegliare tardi senza che nessuno mi dica niente, quando inizio a sentire qualcuno sbattere sul vetro della finestra. All'inizio credo di essermelo immaginato, ma poi lo sento di nuovo. Mi alzo dal letto e mi avvicino al rumore, con gli occhi semichiusi, cercando di vedere meglio al buio. Mi basta incontrare i suoi occhi per capire che è lui. Di nuovo.

-Eddie?- dico, mentre gli apro la finestra. Lui quasi cade nella stanza, arrotolato su se stesso. In viso ha un'espressione terrorizzata, che non gli avevo mai visto prima -che diamine è successo?-

-Grace...Grace, devi aiutarmi- inizia a ripetere lui, con una mano poggiata sulla fronte.

-Eddie, posso aiutarti solo se mi spieghi cosa è successo e perché sei fiondato in camera mia di notte-

-Chrissy...Chrissy è...morta- dice, con voce tremante -non so come sia successo. Lei è...è volata in aria, e poi le sue ossa hanno iniziato a spezzarsi e gli occhi le si sono...è stato come se qualcuno glieli avesse tolti dall'interno-

Lo prendo per mano e lo porto verso il letto, iniziando a preoccuparmi anche io.

-Ok, Eddie, cerca di calmarti...-

-Grace, tu devi credermi! So che sembrerà assurdo, lo so benissimo, ma non sono stato io! Io non ho potuto fare nulla, e ho anche tentato di aiutarla-

-Eddie, fidati, ho visto già molte cose assurde- rispondo, mentre tutti gli avvenimenti degli anni precedenti iniziano a riaffiorarmi in mente -e sì, ti credo. So che non sei stato tu-

Gli stringo più forte la mano, mentre lui inizia a respirare a ritmo più regolare.

-Che...che genere di cose assurde hai visto?- mi chiede, quando finalmente sembra essersi calmato.

-Oh, neanche te lo immagini- rispondo, zittendo quella solita parte del mio cervello che mi urla di rimanere in silenzio -è ora che anche tu sappia del Sottosopra-

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