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https://youtu.be/QAExb6QBIeI

Vide Diego uscire, silenzioso come un'ombra, da una delle finestre dell'elegante dimora situata nella Cittadella. Lo osservรฒ calarsi giรน dai rampicanti che decoravano quel lato in particolare dell'edificio, fermarsi a metร  strada e infine balzare giรน sull'acciottolato, atterrare in ginocchio e rimettersi in piedi senza batter ciglio. In una mano stringeva un'ampolla da cui si irradiava una luce bianco-azzurrina. Blake lo raggiunse e si fermรฒ di fronte a lui, passando meglio in rassegna il bottino del collega: il contenitore era sigillato da un tappo di legno e sulla sommitร  di quest'ultimo v'era un simbolo che pareva esservi stato marchiato a fuoco. Syders non era un esperto di magia, ma era dell'idea che il segno in questione appartenesse ai tanti di cui i maghi si servivano per gli scopi piรน disparati.

Notando il suo sguardo, Diego rigirรฒ nella mano l'ampolla e si concentrรฒ sul simbolo. ยซUn Segno di Confinamentoยป spiegรฒ. ยซรˆ cosรฌ che intrappoliamo i sogni.ยป Gesticolรฒ, accennando a quella che non era sul serio una semplice luce. In realtร  sembrava una mescolanza di sabbia evanescente, bianco-argentata, e vorticante, ceruleo fumo.

ยซE come fate a intrappolarli in sรฉ per sรฉ? Non sono qualcosa di fisicoยป osservรฒ perplesso Blake, convinto che non si trattasse veramente di sabbia e fumo come li intendevano le persone comuni.

Rivagni mise via l'oggetto dentro la borsa da viaggio nera che portava a tracolla. Sul coperchio c'era un simbolo che consisteva in una stella a dieci punte con all'interno un'iniziale che stava per โ€ŸSceriffo". Fece cenno all'amico di seguirlo e si avviarono, allontanandosi dalla casa e tornando sulla strada. ยซCiรฒ che vedi รจ semplicemente l'aspetto che l'occhio umano percepisce quando i sogni abbandonano la realtร  onirica e vengono forzati a palesarsi nel mondo reale. Io e gli altri ci serviamo sempre della magia e con essa riusciamo a sottrarli dalla mente di chiunque. Quelli che invece non sono maghi vengono agevolati da trabiccoli magici che riescono a percepire i sogni e a imprigionarli, un po' come i pesci quando una rete viene gettata in mare. Sono oggetti piuttosto elementari e pare siano una rivisitazione di aggeggi molto conosciuti nei Tempi Antichi. Li chiamavano, mi pare, โ€Ÿacchiappasogni". Come ho detto, perรฒ, sono stati ripescati da chissร  quale abisso dimenticato nel tempo e poi, ovviamente, sono stati potenziati e perfezionati. Non tutti ne posseggono uno e quand'รจ cosรฌ, come nel caso di questa vedova e dei suoi quattro figli o... beh, di gran parte delle famiglie della Cittร  Bassa... la gente come me ricorre alla magia. Lo preferiamo, specie considerando che spesso almeno il dieci per cento del potenziale dei sogni e del loro valore si perdono passando attraverso quegli strumenti. Chi non รจ un mago, invece, si porta dietro uno degli Estrattori di cui ti ho parlato. Li definiamo cosรฌ.ยป

Blake percepรฌ nel tono di voce di Diego una nota di amarezza che tradรฌ subito l'apparente indifferenza che l'Assassino piรน giovane mostrava in gran parte delle circostanze. ยซรˆ solo lavoro, Diegoยป gli disse, un modo come un altro per blandirlo e non farlo sentire un mostro senza cuore. ยซรˆ solo lavoro.ยป

Rivagni trattenne un sospiro. Solo gli Sceriffi come lui erano al corrente di cosa accadeva alla mente di una persona quando essa veniva disturbata e privata di qualcosa di cosรฌ personale e intimo come un sogno. Non era una bella cosa sfruttare la popolazione fino all'osso a quel modo, ma ci si poteva fare ben poco. La realtร  era quella, inutile filosofare o immaginare un mondo diverso. ยซSei il primo a cui sto per dirlo: in tutte le case in cui mi tocca andare, dopo aver riscosso i sogni lascio sempre un piccolo sacco di monete d'oro. In parte lo faccio per risarcirli in qualche maniera e per togliermi di dosso il pensiero che quelle persone, specialmente i bambini, il giorno seguente si sveglieranno spossate e inquiete, forse persino innervosite o arrabbiate, senza neppure comprenderne fino in fondo la ragione. Penso che ormai sappiano tutti quanti loro che trovare quelle monete equivalga a una valida spiegazione al malumore che segue il risveglio.ยป

Naturalmente nessuno dei superiori di Diego era a conoscenza di quel dettaglio, di quella sua speciale e inconfondibile firma, ma se anche lo avessero saputo, Blake e il suo migliore amico dubitavano che il Direttore o persino il Sovrintendente avrebbero fiatato. Rivagni era un Assassino come pochi, prezioso come un diamante. Era la gemma incastonata nella daga insanguinata qual era l'Organizzazione. La sua era una fama cosรฌ estesa e rigogliosa di ottimi risultati, che erano tutti disposti a chiudere non uno, ma ben due occhi su eventuali battute d'arresto da parte del mastino piรน feroce del loro serraglio.

A un occhio esterno quel giovane Assassino di soli ventisei anni sembrava fregiarsi di tutti quei privilegi, del buon nome che era stato capace di farsi da zero in appena otto anni di servizio, ma non era cosรฌ. Diego, in realtร , detestava la meschina occupazione che la sorte gli aveva imposto. Pur lavorando senza intoppi, con rigore e con estrema cura, pur a volte lasciandosi andare alla violenza e all'animo sanguinoso che nel profondo celava, un piccolo angolo della sua persona provava disgusto per l'essere in cui tanti avvenimenti, culminati con l'arrivo alla Scuola degli Assassini, lo avevano trasformato.

A differenza di Blake, perรฒ, non aveva mai del tutto confessato quelle veritร  ad alta voce. Non lo faceva nรฉ mai lo avrebbe fatto perchรฉ sapeva di essere sotto sotto fra le persone piรน vigliacche che ci fossero.

Sollevรฒ gli occhi grigi dall'ordinato selciato inviscidito dalla pioggia recente e incrociรฒ quelli cerulei dell'unico amico che avesse mai avuto. Il solo che gli fosse rimasto accanto nel bene e nel male, anche quando se l'era meritato di meno.ย  A volte non ce la faceva a sostenerli e il motivo, purtroppo, neppure se avesse voluto avrebbe potuto rivelarlo. Lui e Blake erano una coppia di amici molto strana e atipica: si volevano bene, eppure, mentre Diego sapeva tutto o quasi di Syders, quest'ultimo era all'oscuro dell'intero passato del collega e aveva smesso di chiedere delucidazioni su di esso non appena aveva capito che Rivagni non amava parlare del periodo antecedente all'arrivo nella Scuola. Gli aveva concesso piena fiducia pur restando all'oscuro di molte cose. Tale particolare rendeva Blake unico nel suo genere, anzi un vero uccello raro.

Mentre lo guardava, Diego capรฌ di non essere sottoposto a giudizio alcuno. Capรฌ di essere stato in un certo modo compreso. ยซAll'inizio mi sentivo uno stupido, pensavo che niente avrebbe ripagato il vuoto che i sogni lasciano sempre nella mente di chi li fa, ma d'altro canto... meglio di niente, giusto?ยป aggiunse cupo.

Blake trattenne un sospiro. ยซIn fin dei conti credo sia meno grave rispetto a quando, invece, devi uccidere dei poveri disgraziati di cui conosci a malapena il nome. I sogni non hanno una vita propria nรฉ sentimenti. Non sanguinano e non provano dolore. Sono due torti su piani diversi, Diego.ยป

Rivagni sbuffรฒ una risata amara. ยซA noi hanno tolto la capacitร  di sognare e guarda come siamo finiti.ยป

ยซSiamo ancora vivi, perรฒ, giusto?ยป

Diego tacque, ma non potรฉ che ritrovarsi d'accordo con il collega, seppur non del tutto. Erano ancora vivi, certo, ma a un prezzo altissimo, dopo aver trascorso anni infernali di prigionia in un posto dove, a volte, erano proprio i genitori a gettare via i figli. Lo facevano per liberarsi di un fardello diventato troppo pesante e ricevere, in cambio, una somma di denaro che per qualche anno poteva assicurare al resto della famiglia una vita migliore. Molti di loro non erano altro che vittime sacrificali, anche se non era il suo caso. La sua storia, purtroppo, era ancora piรน complicata e, per certi versi, ironica.

ยซLa casa in cui sono stato poco fa era l'ultima, comunqueยป disse. ยซTi accompagno a casa, dai.ยป

Di solito non si proponeva di fare cose come quella, ma preferiva tenere ancora un po' d'occhio Blake prima di separarsi da lui. Non riusciva a togliersi dalla testa quel mezzo mancamento di prima. Continuava a riesaminarlo nella propria mente, convinto che prima o poi avrebbe risolto l'arcano.

Per quanto Blake fosse oggettivamente ben piazzato e in forma, aveva allo stesso tempo visto giorni migliori e, a parte gli scherzi, era ancora giovane, troppo per recare sul viso tutta quella stanchezza.

Non รจ piรน cambiato da quando Lorayne se n'รจ andata, constatรฒ con un gran nodo allo stomaco.

Non poteva non pensare che in parte Blake fosse morto insieme all'unica donna che si fosse mai azzardato ad amare.

In silenzio percorsero le vie della cittร . Le finestre delle umili dimore erano buie, a differenza di alcune dalle quali proveniva un fioco lucore.

Quando ormai erano quasi giunti a destinazione, Diego esitรฒ e infine frugรฒ nella propria borsa da viaggio, estraendone infine un sacchetto di velluto nero chiuso da un cordoncino color argento. Blake, notandolo, si accigliรฒ e si fermรฒ. ยซE quello che cos'รจ?ยป chiese smarrito.

L'altro non replicรฒ, allentรฒ la corda e tirรฒ fuori dal piccolo sacco quella che sembrava a tutti gli effetti polvere, anzi sabbia. Sabbia nera che pareva tuttavia scintillare, come se fosse stata ricavata da diamanti del medesimo colore del cielo notturno. Versรฒ il materiale in un'ampolla vuota e consegnรฒ il contenitore all'amico. Blake si rigirรฒ fra le mani quella specie di bizzarro dono. ยซUhm... cosa dovrei farci?ยป domandรฒ ancora, piรน confuso che mai.

Rivagni rimise a posto tutto quanto e incrociรฒ le braccia. ยซUsarla, cretino di un Syders. Usarla per dormire e riposare come si deve, almeno per stanotte. รˆ sabbia magica che di solito usiamo per addormentare la gente quando magari si sveglia nel momento meno opportuno, tanto per fare un esempio. Credimi quando ti dico che ne basta un pizzico per dormire come un bambino. Non devi far altro che metterne un po' sulla mano e soffiarci sopra quando sei a letto. Appena ricadrร  su di te, ti addormenterai.ยป

Blake sospirรฒ. ยซNon credo di poter dormire, almeno non stanotte. รˆ tardi e tra al massimo cinque ore dovrรฒ presentarmi alla Scuola.ยป

Diego trasferรฌ il peso del corpo sull'altra gamba. ยซTi copro io, chiaro? Non devi preoccuparti. Pensa solo a riposare e lascia il resto a me.ยป

Syders, a quelle parole, cedette. In effetti era parecchio stanco. ยซVa bene, va bene. Grazie, Diego.ยป

ยซNon osare dire che mi devi un favore.ยป

ยซStavo per farlo.ยป

ยซBeh, non lo fare.ยป Intanto avevano ripreso a camminare ed erano giunti a pochi passi dall'edificio in cui Blake abitava. Era anonimo e decadente, si sposava alla perfezione con il degrado che aleggiava ovunque in quella zona di Versya. ยซCi vediamo alla Scuola, dunqueยป aggiunse infine Rivagni. ยซMi raccomando: riposa.ยป

Blake udรฌ ancora una volta quell'imperativo risuonare nel cranio a distanza di due ore dal ritorno a casa. Due ore in cui aveva continuato a fissare l'ampolla riposta sul comรฒ accanto al letto senza mai decidersi a fare come l'amico gli aveva consigliato.

Avrebbe tanto voluto spiegargli il motivo per cui da molto tempo non trascorreva una notte decente, dirgli che aveva il terrore di dormire perchรฉ sapeva che ad attenderlo ci sarebbero stati gli incubi, ma non ci riusciva. Si sentiva incapace di confidarsi apertamente con qualcuno circa tale problema.

Non voglio dormire, riusciva a pensare solo questo. Pensava quello, ma in realtร  anche a qualcos'altro: trovare una cura per suo figlio prima che la salute del piccolo peggiorasse ancora e, addirittura, finisse per ucciderlo.

I suoi occhi segnati dall'insonnia si diressero alla sola finestra presente nella modesta camera da letto. Fu allora che si rese conto che, forse, erano trascorse piรน di due semplici ore. L'alba, infatti, timidamente stava facendo capolino nel cielo che andava rischiarandosi. Blake scivolรฒ giรน dal letto le cui lenzuola non erano neppure state guastate e si avvicinรฒ al vetro dall'aspetto consumato e fragile. Scostรฒ le ante e il suo viso venne investito dall'aria gelida che neppure l'aurora era capace di intiepidire.

Il sole era smorto, una sbiadita macchia bianco-arancione che probabilmente era stanca di far luce su un pianeta che anzichรฉ progredire, aveva finito per regredire e corrompersi. Non doveva essere affatto una bella vista.

A volte Blake, per quanto mai fosse stato granchรฉ credente, non poteva non pensare che Versya fosse stata dimenticata e abbandonata dagli dรจi. Quel che era sicuro, era che fosse stata fra le prime cittร  a venir ricostruite dopo la Terza Grande Guerra.

Blakeson aveva studiato la storia di tale conflitto che aveva cambiato per sempre il corso degli eventi, ma in tutta franchezza ricordava ben poco; era perรฒ consapevole della gran quantitร  di continenti rimasti coinvolti nello scontro. Intere terre emerse i cui nomi erano stati cancellati per sempre. Disastri di proporzioni globali erano seguiti al conflitto: inondazioni, terremoti su larga scala, cittร  spaccate in due o ridotte in cumuli di polvere, detriti e dolore. Altre ancora, invece, da secoli e secoli giacevano in fondo agli oceani, perdute testimonianze di popolazioni e culture morte per sempre. A volte Blake ancora ripensava a quelle catastrofi e rabbrividiva quando gli capitava di immaginare frotte di persone correre ovunque in preda al panico, ignare di non avere scampo e di non poter sfuggire alla sorte. Di gente ne era morta tanta, troppa, e all'epoca non si era fatto in tempo a riprendersi da una disgrazia che subito ne era giunta un'altra, e nel frattempo il pianeta aveva iniziato a morire per colpa delle porcherie usate negli scontri, oltre che a causa dello sfruttamento delle risorse naturali. Poi, tuttavia, la Terra aveva opposto resistenza e detto alla morte di andare altrove: si era risvegliata per davvero e aveva reclamato la propria materna potestร  su tutto ciรฒ che ospitava.

A un certo punto erano arrivati loro, quelli che gli esseri umani, in un accesso di razzismo e di sciocca fierezza, avevano soprannominato l'Altra Razza, la quale si era auto-convinta di poter fare di meglio rispetto alle creature che a sua volta considerava inferiori. Fino a quel momento le due specie non erano mai andate d'accordo; avevano convissuto sullo stesso pianeta e la magia aveva sempre fatto parte della vita di entrambe, ma quella si era rivelata una semplice facciata.

Blake aveva imparato a proprie spese, nascendo, crescendo e invecchiando in quel posto chiamato mondo, che gli umani erano per natura dispotici ed egoisti, incapaci di accettare realmente chi era diverso o lontano da ciรฒ che ritenevano esser in armonia con la normalitร . Agli uomini dell'epoca avevano fatto gola tanti dei vantaggi e delle ricchezze dell'Altra Razza e quale modo migliore di ottenere certi privilegi, se non dichiarando guerra?

L'Altra Razza si era offerta di aiutare la specie piรน debole e meno avanzata corrosa dall'orgoglio, ma quest'ultima l'aveva ripagata rivoltandosi come un cane rabbioso e avido. I potenti di allora avevano bramato di piรน, avevano visto un'occasione troppo ghiotta e non si erano fatti scrupolo alcuno a sfruttare i soliti problemi e la diffidenza generale che aveva sempre aleggiato fra le parti coinvolte. Neppure quanto accaduto tempo addietro fra gli umani era stato sufficiente a far germogliare un po' di sano giudizio. Era proprio vero: la guerra non cambiava nรฉ riposava mai.

C'erano stati altri scontri, altre lotte sanguinose, anni e anni di supplizi. Giovani di ogni razza erano stati mandati a combattere le guerre dei vecchi. Ne erano morti tanti, tutti avevano subito ingenti perdite, finchรฉ non si era giunti a una tregua e poi alla pace, non appena gli schieramenti avevano compreso che, in caso contrario, le conseguenze del conflitto avrebbero rischiato di sterminare un bel po' di gente e peggiorare la condizione giร  precaria del pianeta.

Da allora di anni ne erano trascorsi molti e di eventi se ne erano susseguiti tanti. Attualmente, perรฒ, insieme ai piรน potenti e ai ricchi, erano molti gli esponenti dell'Altra Razza a comandare e torreggiare sul resto della popolazione, ovvero su misere formiche da sfruttamento.

Piรน o meno tutti loro erano al corrente delle tipologie di โ€Ÿrazze" cui appartenevano, ma ormai non faceva alcuna differenza e quelle cosiddette nazionalitร  non significavano piรน niente, appartenevano a un passato del quale Umani e Sovrumani - questo il recente nome assunto dall'Altra Razza - si vergognavano.

Una delle poche cose che Blake ricordava gli avessero detto i genitori, l'ultima volta che li aveva visti, era che veniva da un posto chiamato Alysteria nel quale aveva vissuto finchรฉ non era stato trascinato laggiรน a Versya, dopo aver viaggiato su una nave puzzolente, dentro una cella stretta e umida. Avrebbe dovuto capire sin da allora quale sarebbe stato il suo destino. Avrebbe dovuto cogliere i segnali e capire immediatamente che da quel momento in avanti sarebbe stato uno schiavo a vita. L'unica vera lezione che aveva colto a furia di risiedere a Versya e lavorare come Assassino, era questa: erano tutti uguali davanti alla morte, all'ingiustizia, alla miseria e al rimpianto, e a poco serviva sapere da dove si provenisse. Forse era l'unica forma di uguaglianza degna di nota e di rispetto.

Uno dei pochi a non sapere niente sulla propria provenienza era il migliore amico di Blake: Diego, infatti, sosteneva di non ricordare nulla delle proprie origini. Neppure una rimembranza, ecco cosa rispondeva a tutti coloro che si arrischiavano a fare domande.
Forse la veritร  non l'avrebbe mai scoperta nessuno o forse Diego sapeva eccome qualcosa, ma non desiderava parlarne. Non era da biasimare, a pensarci bene, e Blake stesso preferiva non indugiare mai quando si trattava di rievocare ciรฒ che era stato e che ormai era andato perduto.

Sul conto di Diego sapeva soltanto che un giorno, alcuni anni dopo che lui era stato preso per imparare l'arte di uccidere alla Scuola degli Assassini, aveva visto due uomini in nero trascinare in malo modo un ragazzino pelle e ossa dalla folta, ribelle chioma nera e dallo sguardo inferocito, dentro una cella. Gli era parso piรน una bestia selvatica, che un essere umano. Non ne aveva saputo piรน nulla finchรฉ, una settimana piรน tardi, mentre lui e gli altri si trovavano in refettorio, il marmocchio non era stato presentato a tutti quanti come Diego Rivagni. Solo qualche settimana dopo Blake s'era fatto coraggio, scorgendo quella minuta figura in disparte, e si era deciso ad approcciare Diego. Ammetteva di aver provato un po' di pena per lui e di essersi fatto intenerire, anche se Rivagni mai aveva dato prova di essere un bambino indifeso.
A quel punto dei fatti la sua folta e corvina chioma era giร  sparita, rimpiazzata dal classico taglio corto che tutti loro erano costretti a portare finchรฉ non terminavano l'addestramento, il quale durava fino ai diciotto anni.
Dopo tale scadenza iniziavano a lavorare, schiavi dell'Organizzazione fino alla fine dei loro giorni e, quando essa fosse arrivata, nessuno li avrebbe ricordati e se anche fosse stato, sarebbero in ogni caso stati ricordi pieni di odio e rancore.
Nessuno amava gli Assassini e i pochi che si arrischiavano a farlo prima o poi finivano male, come la fidanzata di Blake e, probabilmente, la famiglia di Diego e quella di Judas, l'uomo che era stato a tutti gli effetti il loro mentore, suo e di Rivagni. Erano anni che non lo vedevano piรน, sparito nel nulla, e avevano parlato sempre poco in merito alla faccenda. In parte perchรฉ non era cosรฌ strano che un Assassino svanisse come fumo: c'era sempre quel tale che non si era arreso alla morte e aveva sistemato uno di loro per le feste o, ancora, quel certo Assassino che si era inimicato un superiore o qualche potente, oppure che era stato ritenuto ormai troppo in lร  con gli anni per continuare a soddisfare i clienti.

Proprio perchรฉ la loro era una vita ingrata, Blake aveva cercato sin dal principio di scoraggiare la relazione fra Diego e l'attuale e fedele compagna del giovane. Gli aveva ripetuto fino alla nausea che la storia non era destinata a finire bene per nessuno dei due e che, se l'Organizzazione fosse venuta a sapere di loro, li avrebbe fatti giustiziare, ma Diego non aveva mai ascoltato nessuno fuorchรฉ se stesso e la sua donna. I timori di Syders, tuttavia, si erano rivelati infondati quando si era reso conto che in realtร  il Direttore e il Sovrintendente erano da tempo a conoscenza del legame amoroso di Rivagni. Diego poi aveva confessato di non aver voluto dirgli alcunchรฉ proprio a causa di quanto accaduto a Lorayne; si era giustificato dicendo di sentirsi in parte in colpa, ma Blake, in tutta franchezza, si era solo sentito sollevato all'udire che per fortuna al suo migliore amico era andata molto meglio che a lui. Gli bastava saperlo vivo e fuori pericolo, come si ritrovรฒ a pensare mentre finiva di vestirsi per preparare la colazione alla sorella e al figlioletto. Per quanto esausto, non lo era abbastanza da bramare solamente di chiudere gli occhi e lasciarsi andare all'oblio. Preferiva mantenere lo stato di veglia, per quanto la vita vera, quella che accoglieva tutti loro quando smettevano di sognare, fosse uno strazio perpetuo.

Mentre si accingeva a raggiungere la cucina attraversando il corridoio illuminato dalla fioca e grigia luce del mattino, i suoi occhi azzurri non poterono non fermarsi, per un breve istante, sulla cornice appesa alla parete che ospitava la sola immagine raffigurante la sua defunta compagna. La tecnica con cui era stata immortalata veniva denominata dagherrotipia e Blake, in parte, odiava quella fotografia perchรฉ, in bianco e nero com'era, non rendeva affatto giustizia ai capelli biondo-rossicci della bella Lorayne nรฉ agli splendidi e indimenticabili occhi blu, di un colore ceruleo scuro e intenso, incastonati nel viso d'avorio che gli restituivano teneramente lo sguardo. Ricordava di averla accompagnata un giorno a farsi fare quello scatto e poi, dato che lei aveva insistito, di averla raggiunta di fronte al telo nero ed essersi fermato dietro di lei, di fianco alla sola donna che si era arrischiato ad amare. Eccolo lรฌ, infatti, immortalato in quel ritratto ovale privo di colori. Lรฌ era piรน giovane, qualcuno l'avrebbe definito persino piรน bello e in forma, ma soprattutto fiducioso nel domani, malgrado tutto. Non ricordava di aver sorriso piรน a quel modo, non dopo quanto accaduto alla sua donna.

Si avvicinรฒ e sfiorรฒ il vetro che teneva ben conservato quel ritratto, fermando poi l'indice sul viso della compagna, all'epoca ventitreenne. Un anno in meno di lui, ma in quanto a maturitร  era sempre stata Lorayne la piรน responsabile, quella brava a star dietro a tutto. Blake si era trovato molto male quando si era visto costretto a dover pensare a ogni singola cosa da solo. Una volta Diego gli aveva detto che alle spalle di un uomo idiota vi fosse spesso una donna coi nervi d'acciaio, e col senno di poi Blake aveva sempre dato ragione a quelle parole.

Ritrasse la mano e proseguรฌ, non volendo indugiare oltre in ricordi che gli facevano solo male e venir voglia di spararsi un colpo in testa. Non solo perchรฉ la fidanzata gli mancava da morire, ma anche per i sensi di colpa che lo tormentavano da anni. La consapevolezza che se solo fosse stato piรน forte, piรน astuto o almeno determinato nel respingere i sentimenti di quella donna, lei forse non si sarebbe trovata sottoterra. Magari sarebbe riuscita a trovare un uomo migliore, piรน ricco, piรน istruito o arguto e, soprattutto, non assoggettato all'Organizzazione e sottoposto al divieto di amare ed essere amato.

Agli Assassini, per regolamento, era proibito avere una famiglia, procreare e, in sintesi, essere felici. Il loro unico compito, la sola cosa di cui dovevano preoccuparsi, era uccidere e morire a loro volta nell'intento, se necessario, tuttavia ciรฒ non aveva impedito ad alcuni di loro di cercare di aggirare tale regola. Tanti, perรฒ, avevano miseramente fallito. A Blakeson, se non altro, era stato concesso di prendersi cura del figlioletto e della sorella minore, ma temeva il giorno in cui gli stessi uomini venuti a prelevare lui sarebbero forse giunti a prendere loro. Ovviamente non glielo avrebbe permesso e se era destinato a morire cosรฌ, allora avrebbe accolto la morte con determinazione. Ne sarebbe valsa la pena.

Non c'era granchรฉ da dire circa il passato di Blake Syders antecedente al suo arrivo a Versya. Niente che giร  tanti altri non avessero affrontato. Quale Assassino, dopotutto, aveva un'infanzia felice alle spalle? Non si diventava tali quando si aveva una famiglia amorevole e premurosa su cui contare.

Lui era stato venduto dai suoi stessi genitori all'Organizzazione in cambio di una somma che sicuramente era stata sufficiente a mantenere la baracca per almeno dieci anni. Poi, qualche anno dopo aver completato l'addestramento ed essere sopravvissuto ai terribili trattamenti all'interno della Scuola, dopo esser stato tramutato in qualcosa non piรน del tutto umano, aveva scoperto di avere una sorella e che la ragazzina in questione era rimasta orfana.
La piccola si era ritrovata a dover contare sull'unico membro della famiglia Syders ancora in vita, con sette miseri anni a gravare sulle fragili spalle. Blake non aveva avuto molte alternative. In teoria si definiva da sempre una canaglia, ma un cuore ogni tanto anche lui ricordava di averlo e Diego non esitava a ricordargli che, nonostante il suo ruolo di Assassino, avesse la corazza troppo tenera. A fronte di tutto ciรฒ, Syders aveva preso con sรฉ la ragazzina, si era arrogato il diritto e il dovere di crescerla nel miglior modo possibile mandandola a scuola e prendendosi cura di lei. Fino a quel punto tutto era andato bene, poi, tuttavia, Blake era incappato nella maledizione cui pochi eletti erano destinati a sfuggire: l'amore, la tribolazione piรน grande di tutte, specie per un Assassino. Aveva incontrato Lorayne e ogni cosa era andata a rotoli o quasi.

Aveva amato quella donna con tutto se stesso e tutte le volte che si fermava a guardare il figlio โ€“ proprio come stava facendo in quel momento, mentre lo osservava mangiare del pane accompagnato da un sorso di latte per completare il misero pasto โ€“ non poteva non rivedere Lorayne. Da lui aveva ripreso i capelli scuri e folti, da lei aveva invece ereditato gli occhi blu come il mare e profondi intrisi di innocenza. A Blake venivano i brividi quando pensava che un giorno quell'innocenza sarebbe stata sottratta al suo bambino, come era stata rubata a lui tanto tempo addietro.

Sospirรฒ e si sforzรฒ di sorridere con tutta la dolcezza e tutta la serenitร  possibili quando il figlioletto e la sorella trasferirono su di lui l'attenzione, come a chiedergli il motivo di quel sospiro o dell'espressione chiaramente malinconica che aveva negli occhi.

Come avrebbe mai potuto rispondere, quando v'erano cosรฌ tante ragioni celate in tale stato d'animo?

Rowan aveva quattordici anni, come tante altre ragazzine era giร  una donna in miniatura e purtroppo era lei che faceva quasi da madre al nipote mentre Blake era via per lavoro; oltre a questo, teneva in ordine la baracca, insieme al fratello teneva sotto controllo i risparmi, cucinava e lavava i panni giรน alla fontana della piazza cittadina. Sembrava una vita terribile per una bambina, ma tante altre stavano peggio.
Molte ragazzine della sua etร  ogni giorno finivano a lavorare in qualche bordello, in moglie a chissร  chi o a pulire le case dei potenti in cambio di un misero gruzzolo; altre, proprio come sarebbe potuto accadere a Rowan, venivano strappate a forza dalle famiglie o vendute da quest'ultime pur di rimediare dei soldi e venivano date all'Organizzazione, addestrate nelle Scuole degli Assassini, frustate e incattivite, finchรฉ non divenivano spietate belve dal volto dolce e tenero.
Blake non voleva che accadesse niente del genere a lei nรฉ a Morgan.
Rowan era la sua sorellina, Morgan l'unica cosa bella che avesse mai contribuito a fare in tutta la propria esistenza, quindi non poteva permettere che affrontassero il suo stesso destino. Fu questo pensiero a spingerlo ad alzarsi in piedi e trovare la forza di andare a lavorare anche quella mattina, come tutti i giorni.

ยซLeprotta, preparati per la scuola.ยป Era un piccolo nomignolo che da tempo aveva affibbiato teneramente alla sorella. Ogni tanto Blake andava a caccia, usando le armi anche per scopi piรน nobili, e un giorno era tornato a casa con due lepri catturate e uccise dopo essersi avventuratoย  fuori dalla cittร  di Versya per addentrarsi nella foresta che, quando ancora il mondo non aveva ancora preso una piega orribile, per secoli era stata chiamata Foresta di Soignes.

Rowan, vedendo quei poveri animali, aveva pianto e chiesto al fratello perchรฉ li avesse uccisi. Lui le aveva spiegato di aver trovato quelle bestiole giร  morte, pur di convincerla a mangiare qualcosa di decente. L'episodio gli era rimasto impresso e da allora aveva soprannominato la sorella minore โ€ŸLeprotta".

Da quando Blake si trovava a Versya, sapeva che tutti chiamavano ormai la Foresta di Soignes semplicemente โ€Ÿforesta", che molte persone appartenenti al passato vi si fossero aggirate e vi fossero accadute altrettante cose importanti, almeno per i pochissimi che ancora conoscevano la Storia Antica. Un bel bagaglio di tempi d'oro ormai svaniti, non c'era che dire, ma Syders non provava soggezione nรฉ altro, non sapendo i dettagli di tali vicende.
Provava solo pace fra quegli alberi e arbusti. Lรฌ c'era il silenzio e ogni tanto lui, Rowan e Morgan andavano a rifugiarsi lร  dentro quando volevano un po' di tregua da tutto. Ci si impiegavano circa tre ore per raggiungere la foresta, meno se si riusciva a trovare dei ronzini. I mezzi di trasporto, salvo i treni che facevano piรน fumo di Blake quando era arrabbiato e iniziava a fumarsi una sigaretta dopo l'altra, erano accessibili solo ai ricchi, ai privilegiati della Cittadella. Un tempo quest'ultima era stata chiamata Cittร  Alta e non perchรฉ quella parte di Versya si trovasse in cima a chissร  quale cocuzzolo, bensรฌ in riferimento alla casta di coloro che la occupavano.

La Cittadella e la Cittร  Bassa erano divise da un'altissima recinzione di filo spinato sorvegliata da apposite autoritร  sia di giorno che di notte. Se un qualsiasi cittadino intendeva passare oltre il recinto, doveva avere un motivo piรน che valido per farlo e sperare che le guardie, quel giorno, non si fossero svegliate dalla parte sbagliata del letto, cosa che Blake temeva accadesse molto di rado.

Gli Assassini non avevano problemi, dato che a loro bastava esibire il marchio impresso a fuoco nel braccio per passare senza indugio, eppure si trattava di una libertร  apparente: non gli era permesso viaggiare, se non per lavoro, e appena avevano finito, erano costretti a tornare subito alla Scuola di appartenenza dov'erano stati istruiti.
Scappare era ancora piรน impensabile, in quanto il marchio โ€“ un drago a due teste aggrappato a un pugnale, con le ali da pipistrello e le fauci nell'atto di sputare fiamme โ€“ fungeva anche da sistema di rintracciamento. Non veniva usata una fiamma qualsiasi quando gli Assassini venivano marchiati, ma una fiamma nera che proprio i Sovrumani avevano fatto conoscere all'umanitร .

Quando era toccato a Blake farsi marchiare, aveva provato un dolore allucinante, impossibile da descrivere. Era ancora peggio di un marchio qualsiasi impresso col fuoco e la conseguenza peggiore che tutti loro riscontravano, anche a distanza di anni da quella che definivano Cerimonia di Marchiatura, era che non smetteva nรฉ mai avrebbe cessato di fare male. Anche se la bruciatura guariva e si lasciava dietro solamente la cicatrice e il simbolo degli Assassini, era come se la ferita fosse costantemente in via di guarigione, ancora fresca e pulsante, seppur non a rischio di infezione. Col tempo aveva imparato a conviverci e a non badarvi piรน, ma per i primi tempi era stata una vera tragedia.

Quando Blake, a diciotto anni, era appena uscito dalla Scuola, gli era stato assegnato il primo compito come Assassino e in poche parole la vittima, nel disperato tentativo di sottrarsi al suo ben poco raffinato modo di uccidere, aveva serrato una mano attorno al braccio marchiato e non serviva dire che gli aveva fatto vedere le stelle e l'aveva fatto arrabbiare parecchio. Gli era rimasto impresso l'attimo in cui aveva mandato il tizio a sbattere con la testa a ridosso del muro. L'urto aveva causato all'uomo un trauma che lo aveva ucciso sul colpo, anche se a Syders era stato detto di farlo soffrire come un animale. Non ricordava bene quante bestemmie oscene avesse tirato fuori, quella notte, dal repertorio imparato a memoria grazie ai Maestri della Scuola.

Ad ogni modo, per mezzo di qualcosa simile alla magia ai loro superiori era permesso di rintracciarli ovunque in caso di sparizione sospetta. La presenza di un Assassino in quella vita, in quel mondo, era perennemente segnalata e tenuta sotto sorveglianza con un tabellone messo in bella mostra nella sala principale della Scuola. I nomi degli Assassini di Versya erano tutti scritti lรฌ, di fianco ad essi un punto luminoso e scarlatto, e ovviamente si trattava sempre di magia.

Se il punto diventava bianco, allora era in corso un'attivitร  anomala e non segnalata, come una fuga, una sparizione sospetta o addirittura una ribellione a un ordine impartito; se il punto spariva del tutto, ciรฒ corrispondeva ovviamente alla buon vecchia morte e per ogni Assassino che se ne andava, arrivava almeno una nuova recluta a prenderne il posto. Non c'era un vero meccanismo di ricambio. Ci sarebbe sempre stato quel tale disgraziato esiliato dalla famiglia o quello schiavo di dieci anni che in realtร  era il figlio bastardo di un nobile e per questo andava fatto sparire senza spargerne per forza il sangue.
Gli averi che un Assassino defunto aveva posseduto, sempre in nome dell'ovvietร , andavano a finire nelle tasche dei superiori. D'altronde, di solito non avevano qualcuno cui lasciare le poche fortune che cercavano di racimolare dai diciotto anni in poi. Morivano e finiva tutto cosรฌ, sparivano completamente dalla faccia della terra, senza nessuno che piangesse per loro o che li ricordasse.

In fin dei conti erano soltanto schiavi che sapevano camuffare la propria prigionia e niente era di loro proprietร , a cominciare dalla vita. Soprattutto la vita che, fino a prova contraria, sarebbe sempre appartenuta all'Organizzazione finchรฉ avessero avuto fiato in corpo.

Ciรฒ che la Scuola degli Assassini prendeva, ciรฒ che Versya prendeva, anzi, mai veniva restituito nรฉ lasciato andare, se non quando c'era da smuovere la terra della fossa comune in cui tutti i membri della Confraternita, un giorno, erano destinati a riunirsi dopo la morte, in modo che anche da scheletri inanimati potessero in eterno ricordare chi erano stati e quale sempre sarebbe stato il loro posto nel mondo.

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