1. ๐๐ ๐ฎ
๐ ๐ ๐
di mitris77
Per la Squadra Rossa.
โค๏ธ๐๐น๐บโค๏ธโ๐ฅ๐ซ๐ฆโ๐ฅ๐
L'aria era un pugnale di ghiaccio, tagliente e spietato. L'inverno aveva avvolto il mondo nella sua stretta implacabile, trasformando ogni respiro in una nuvola bianca. Oggi non riuscivo nรฉ a riscaldarmi nรฉ a trovare cibo. Il mio stomaco brontolava, vuoto da ieri, e il dolore sordo della fame si mescolava al freddo che intorpidiva le membra. Le scorte di legna erano finite, e il vento gelido mi graffiava le guance come artigli invisibili. Seduta sotto un albero spoglio, cercavo di farmi piccola, come se potessi scomparire insieme alla mia sofferenza.
Il bosco sembrava una distesa infinita di silenzio e ombre. Ogni creatura si era rifugiata nel calore delle proprie tane, e io ero lโunica presenza viva in quel luogo che sembrava morto. Ma per me, non cโera alcun rifugio, nรฉ una voce che mi chiamasse. La solitudine era una morsa soffocante che stringeva piรน forte a ogni istante.
Era passato un anno da quando Marcus, mio padre adottivo, mi aveva cacciata, abbandonandomi in questo bosco. Spesso mi domandavo se, almeno per un istante, mi avesse mai voluto bene.
Mi chiamo Sky, ed รจ l'unica certezza che ho di me stessa. Ho appena compiuto 15 anni, anche se mi sento molto piรน vecchia. Sono nata qui, o almeno cosรฌ credo. Marcus mi trovรฒ in questo stesso bosco quando ero solo una neonata, avvolta in una pelliccia di lupo bianco. Accanto a me c'era un biglietto sgualcito, che riportava solo il mio nome. Era una notte di plenilunio, e il mio pianto lo attirรฒ durante una caccia ai lupi. Lui credeva di portare un dono speciale a sua moglie, Erminia, che non poteva avere figli.
All'inizio fui accolta come una benedizione. Erminia mi guardava con occhi curiosi, come se fossi una creatura magica. Ma col passare degli anni, quel fascino svanรฌ. Non ricordo molto della mia infanzia, ma frammenti di quei giorni riaffiorano a volte, come schegge di vetro.
Un giorno, quando avevo forse sei anni, caddi mentre giocavo e mi sbucciai un ginocchio. Con le lacrime agli occhi, corsi da Erminia, sperando che mi abbracciasse o almeno mi consolasse. Lei mi guardรฒ con disapprovazione. "Non sporcare il pavimento," disse, indicandomi un secchio e uno straccio. Fu in quel momento che capii quanto fossi sola.
Marcus cambiรฒ poco dopo. Il suo sguardo si fece piรน duro, le sue parole piรน fredde. Ogni volta che qualcosa andava storto โ una pecora scompariva, il raccolto falliva o il cielo prometteva tempesta โ ero io il capro espiatorio. Nel villaggio iniziarono a circolare voci su di me. Dicevano che fossi figlia di un demone, nata sotto una maledizione.
Le cose peggiorarono quando compii 14 anni. Erminia, che un tempo aveva cercato di tollerarmi, iniziรฒ a evitarmi del tutto. Marcus mi costrinse a dormire nelle stalle, tra il fieno e il freddo, e a lavorare per avanzi di cibo. Non passรฒ molto tempo prima che prendessero una decisione definitiva. Una sera, mi portarono nel cuore del bosco e mi lasciarono lรฌ, sola.
L'oscuritร intorno a me si fece piรน densa. Le ombre degli alberi tremolarono alla luce pallida della luna, danzando come spettri inquieti. Mi avvolsi nel mantello logoro che avevo, cercando di trattenere il calore. Ogni suono โ il crepitio di un ramo, il fruscio delle foglie โ sembrava amplificato, un segnale di qualcosa che si avvicinava.
L'ululato di un lupo squarciรฒ il silenzio, lungo e inquietante. Mi irrigidii, trattenendo il respiro. Una figura emerse lentamente tra gli alberi. I suoi occhi, rossi come brace, erano fissi su di me.
Il mio cuore martellava nel petto, cosรฌ forte che temevo potesse tradire la mia presenza. La creatura avanzava, i movimenti fluidi e silenziosi. Non era un lupo comune. Il suo manto era nero come la notte, e le sue dimensioni erano molto piรน grandi di quelle di un lupo normale. Mi fissava, come se potesse vedere ogni pensiero nascosto dentro di me.
Non sapevo cosa fare. Scappare sarebbe stato inutile. Mi alzai lentamente, cercando di mantenere il controllo del mio corpo tremante.
"Chi sei?" mormorai, senza sapere se stessi parlando con l'animale o con me stessa.
La creatura inclinรฒ leggermente la testa, come se avesse capito le mie parole. Poi fece un passo avanti, le zampe che affondavano leggermente nella neve. Il suo respiro era visibile nell'aria fredda, una nube di fumo che sembrava prendere vita.
Improvvisamente, un rumore alle mie spalle attirรฒ la mia attenzione. Mi voltai di scatto, il cuore in gola. Una seconda figura stava emergendo dall'oscuritร . Questa volta non era un animale. Era una persona.
Il mantello scuro che indossava lo rendeva quasi indistinguibile dalle ombre, ma la sua presenza era innegabile. Mi guardava, e il suo volto era nascosto da un cappuccio. Chi era? Un cacciatore? Un altro emarginato come me?
La creatura con gli occhi rossi emise un basso ringhio, ma non si mosse. Sembrava aspettare. L'uomo sollevรฒ una mano, e nel palmo brillava una piccola sfera di luce, simile a una fiammella viva.
"Sky," disse, la sua voce profonda e grave. "Finalmente ti ho trovata."
Feci un passo indietro, confusa e spaventata. "Chi sei? Cosa vuoi da me?"
L'uomo non rispose subito. Invece, fece un passo avanti, e la luce nel suo palmo si intensificรฒ, illuminando il mio volto e quello della creatura accanto a me. Mi sentivo intrappolata, come una preda circondata da predatori.
"Non hai idea di chi tu sia veramente, vero?" continuรฒ l'uomo. Il suo tono era quasi gentile, ma c'era qualcosa di sinistro in quelle parole.
Le ombre intorno a noi sembravano muoversi, come se fossero vive. La creatura con gli occhi rossi avanzรฒ di un altro passo, e io indietreggiai ancora, fino a sentire la corteccia ruvida di un albero contro la schiena.
La sfera di luce nella mano dell'uomo si spezzรฒ in frammenti luminosi, che si sollevarono nell'aria come lucciole. "Non temere," disse. "Questo รจ solo l'inizio."
Poi il suo volto si sollevรฒ verso di me, e finalmente vidi i suoi occhi. Non erano umani. Erano come quelli della creatura accanto a lui: rossi, ardenti, pieni di segreti che non ero pronta a scoprire.
Un rumore improvviso, un crepitio nei cespugli, mi fece sobbalzare. L'uomo si girรฒ di scatto, la sua mano pronta a evocare un'altra luce. La creatura emise un ululato basso e minaccioso, fissando qualcosa nell'oscuritร .
Mi accovacciai, il cuore che batteva come un tamburo. Qualcosa โ o qualcuno โ stava arrivando.
E poi tutto si fece buio.
Bแบกn ฤang ฤแปc truyแปn trรชn: Truyen247.Pro