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❥39.

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Quando Taehyung arrivò in segreteria con l'intenzione di dirne quattro a chi stava aiutando Iseul, trovò Jimin e Yoongi.

"Il tipo è scappato. Era un ragazzino, e sembrava pure spaventato quando ci ha visti." Yoongi lo informò, Taehyung annuì leggermente ma il suo sguardo era puntato sui lineamenti seri di Jimin.

"Jimin-"

"No. Non ci voglio parlare con te perché altrimenti potrebbe finire molto male. Ero già incazzato con te perché sei andato da Hana a dirle tutto, ma ora scopro anche che le hai dato della puttana così, senza motivo. Solo perché stava con me ."

"Non le ho dato della puttana, avevo detto-"

"No, le hai dato della maiala. Beh che dire, che eleganza Tae." Yoongi borbottò.

"E l'hai insultata solo perché aveva deciso di uscire con me? Solo perché stavi chiacchierando con quella stronza e volevi farti bello ai suoi occhi? Io sarò stato un traditore e un bugiardo con lei, ma mai mi sarei permesso di usare certi termini. Almeno io so quanto valga Hana come persona."

"Smettila. Quelle erano delle cazzate che io, coglione, ho detto due anni fa. Due anni fa! In due anni può accadere di tutto, e io ho cambiato completamente opinione su di lei! Sono stato un imbecille, non ho scusanti! Ma tengo ad Hana e anch'io so perfettamente quanto valga."

"Ah sì? Ma se hai praticamente detto che ha solo un bel faccino e un bel corpo? Che io l'ho considerata solo per farmi una bella scopata? Avrai detto queste cose due anni fa, ma intanto le hai dette Tae. Anzi peggio, prima le hai pensate, e poi le hai dette."

"Seriamente, non ho più voglia di discutere con te Jimin. Tanto qualsiasi cosa dirò per te sarò sempre dalla parte del torto. Quindi va bene, hai ragione tu." Taehyung sospirò stancamente, non voleva più dare un continuo a quella discussione.

Il più alto stava per andarsene, quando Jimin lo afferrò per la spalla e lo strattonò leggermente; Yoongi si mise sull'attenti, pronto nell'evitare che quel confronto così acceso potesse sfociare in qualcosa di peggio.

"Decido io quando avremo finito di discutere. Hai detto ad Hana che l'ho tradita, perché? Perché cazzo non hai tenuto la bocca chiusa, dovevo essere io a parlargliene!" Jimin esclamò arrabbiato, Taehyung si rigirò.

"E quando glielo avresti detto? Sono mesi che glielo nascondi! Andiamo Jimin, non farmi ridere. Non glielo avresti mai detto."

"Non dovevi comunque essere tu a dirle questa cosa." Yoongi si intromise, il più giovane gli lanciò un'occhiataccia.

"Sei sempre dalla sua parte Hyung, anche quando sbaglia."

"Non sono dalla parte di nessuno Tae. Siete entrambi miei amici, ma capisci anche tu che questa era una cosa tra Jimin e Hana. Doveva essere lui a parlargliene, tu dovevi tenere la bocca chiusa e basta."

"Ma porca puttana, capisci anche tu che lui non glielo avrebbe mai detto, o no?" Taehyung alzò il tono di voce anche con Yoongi, quest'ultimo si ordinò di mantenere la calma.

Sia Jimin che Taehyung erano entrambi molto agitati, se pure Yoongi avesse perso la tranquillità che lo aveva sempre contraddistinto, sarebbe potuta finire male tra i tre.

"Fai attenzione quando ti rivolgi a me in questo modo, perché io non sono Jimin." Yoongi disse con una freddezza tale da far deglutire Taehyung. Il più giovane fece un passo indietro.

"Glielo avrei detto. Puoi non credermi, ma prima o poi glielo avrei detto. Mi fa ridere però non solo che tu abbia fatto la parte della spia, ma che tu abbia trovato comunque il modo di non dirle di Iseul. Devi sempre proteggerla, eh Tae?" Jimin disse con fare ironico.
Taehyung gli lanciò un'occhiata nervosa, dopodiché sospirò; cercò di rispondere a Jimin usando un tono più tranquillo.

"Jimin... non glielo volevo dire. Mi è scappato. Ieri sera io e Hana stavamo discutendo e in un momento di rabbia ti ho nominato. Ovviamente facendo così ho acceso la sua curiosità e ha iniziato a farmi domande... non sono stato diretto, non le ho detto che tu le avevi fatto le corna. Ma le ho detto di pensare bene al motivo per cui tu l'avevi lasciata. Lei ha fatto due più due e-"

"Oh eddai non mi prendere per il culo! Se le hai detto di pensare per bene al motivo per cui l'avevo lasciata, è come se tu glielo avessi detto! Glielo hai fatto capire Tae, ora non provare a nasconderti dietro un dito, non puoi tornare indietro."

"Appunto, non si può tornare indietro. Ora Hana sa tutto, non lo ha saputo da te ed è questa la parte peggiore, ma la colpa è anche tua, ne hai avuto di tempo per parlare con lei, ma hai sempre evitato." Yoongi commentò, per lui non era giusto che fosse stato Taehyung ad aver parlato, ma era anche vero che Jimin aveva continuato a tergiversare più del previsto.
In questo Yoongi non si sarebbe schierato, per lui entrambi avevano le loro colpe.

"Il problema però è che oggi avevi avuto la possibilità di dirle che eri stato con Iseul. E anche in quest'occasione, hai evitato di dirle la verità. E guarda lei come lo ha scoperto." Il maggiore continuò, Jimin serrò la mascella.

"Non potevo mica immaginare che quella bastarda usasse i miei vecchi messaggi vocali per fare quel che ha fatto. A proposito Tae, vorrei proprio sapere cosa pensi di fare con Iseul dopo che lei ti ha sputtanato in quel modo davanti a tutti. Sono curioso." Jimin sorrise sardonico.

Taehyung scosse la testa arrabbiato, doveva ancora realizzare quel che gli aveva appena fatto Iseul.
Una persona realmente innamorata non gli avrebbe mai fatto questo; la bionda non era innamorata di lui, ma a questo punto il maschio mise in dubbio anche l'affetto che li aveva legati per tutti questi anni.
Taehyung ci era rimasto davvero male; era cresciuto con Iseul, conosceva lei e Jungkook da più tempo di tutti, non la credeva capace di fargli una simile cattiveria.

"Ho chiuso con lei." Taehyung mormorò a bassa voce.

"La cosa più giusta che tu potessi fare oggi." Commentò Yoongi, ma Jimin non era dello stesso avviso.

"Sicuro? Hai davvero chiuso con lei? Non è che appena quella viene a piangere da te, tu cederai subito? Sappiamo bene quanto tu sia debole per quella stronza." Jimin lo provocò un po', Taehyung lo guardò con il gelo negli occhi.

"Fanno un po' ridere queste tue continue provocazioni, hai sbagliato anche tu Jimin. Non hai avuto le palle di ammetterlo in tutti questi mesi, almeno ora abbi la decenza di stare zitto."

Jimin aveva uno sguardo che parlava da solo, fortunatamente i due non erano soli, c'era Yoongi in mezzo a loro, altrimenti quella discussione sarebbe degenerata.
E per fortuna arrivarono anche gli altri.

"Allora, chi era quello che ha messo in funzione gli altoparlanti?" Hoseok domandò non appena li raggiunse.

"Era una matricola. Si è spaventato non appena siamo arrivati ed è scappato subito." Rispose Yoongi.

"Non è di certo colpa del ragazzino... la colpa è di chi aveva gli audio e ha avuto la bella idea di trasmetterli nella sala mensa all'orario del pranzo." Namjoon borbottò, volendo far riflettere i suoi amici che la colpa era unicamente di Iseul, non di chi l'aveva aiutata.

"Roba da matti... come puoi guardarti allo specchio ed essere addirittura fiera di quel hai combinato?" Hoseok parlò con tono sprezzante, a lui Iseul non era mai piaciuta. Si conoscevano da tanto ma le volte in cui avevano parlato poteva contarle sulle dita di una mano.

"Kook dov'è?" Yoongi chiese non appena si accorse che c'erano tutti tranne lui.

"Ha detto che voleva starsene un po' per i fatti suoi." Rispose Jin.

"Devo parlare con lei." Taehyung mormorò, senza guardare in faccia nessuno cercò di allontanarsi dal gruppo, ma Namjoon si posizionò davanti a lui.

"Tae no. Lasciala in pace, oggi è stata pesante per lei." Namjoon ordinò guardandolo severamente, i suoi occhi poi si spostarono su Jimin.

"Tutti e due... cercate di farla respirare. Questa volta non le passerà tanto facilmente."

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Hana si precipitò nella propria stanza come una furia; prese alcune cose, le infilò nella sua borsa a tracolla e poi andò verso l'armadio.

"Hana..." Mei era riuscita a raggiungerla in tempo, la castana aveva il fiatone poiché la più alta aveva corso dalla mensa fino alla loro stanza senza mai fermarsi.

"Hana fermati." La più bassa disse spaventata quando vide la migliore amica tirare fuori dall'armadio un borsone più grosso di lei.

Hana però sembrava non aver nemmeno sentito la voce di Mei; prese alcuni vestiti e li gettò alla rinfusa dentro quel borsone.

"Aspetta... vuoi andartene?" Fu con quella domanda che Mei riuscì a fermare i movimenti di Hana; quest'ultima si voltò, guardò l'amica con il fuoco negli occhi.

"Non dire cazzate, non mando a puttane i miei studi per due coglioni." La mora ringhiò e tornò a svuotare l'armadio.

"Ma... stai mettendo un bel po' di vestiti dentro quella borsa."

"Perché ho bisogno di cambiare aria per qualche giorno. Quindi sì, me ne vado. Posso saltare qualche lezione." Hana rispose mentre era intenta a mettere calzini e mutande dentro quella borsa.

"Hana... fermati un attimo. Ti stanno tremando le mani." Mei si avvicinò, prese le mani di Hana e le strinse nelle sue.

Hana posò i suoi occhi sulle loro mani intrecciate, vide quanto le sue stessero tremando e sgranò gli occhi incredula, in quel momento si sentì ridicola.
Ridicola perché le sue mani stavano tremando per le parole di una persona che meritava meno di zero.

Ferme. Ferme. Ferme.
La fanciulla ripeté dentro di sé, trovando insopportabile quella visuale.

Le sue mani piano piano smisero di tremare e Hana riuscì a percepire il calore che le stava trasmettendo la stretta di Mei.

"Calmati... Respira..." La più bassa sussurrò, le sue manine più piccole accarezzarono dolcemente quelle poco più grandi di Hana, quest'ultima chiuse gli occhi e fece dei respiri profondi.
Pochi secondi dopo, li riaprì.

"Devo fare shopping." Hana sciolse l'intreccio formatosi tra le loro dita e afferrò il giubbotto.

"Vieni con me?"

Mei era rimasta interdetta.
Guardò la sua migliore amica con occhi sgranati, in quel momento non riusciva a riconoscerla ma mai e poi mai l'avrebbe lasciata da sola.

"Sì, certo che vengo con te."

"Bene." Hana finì di preparare quel grosso borsone da viaggio, lo mise vicino alla porta. Sarebbe tornata a prenderlo dopo.

"Mi devi fare un favore però." Hana finalmente si fermò, guardò la sua migliore amica con glaciale serietà. Mei annuì.

"Non devi dire a Jin dove stiamo andando."

Mei annuì di nuovo, prese il cellulare e lo posizionò di fronte alla mora. Lo spense, non appena lo schermo divenne completamente nero, Hana accennò un sorriso.

"Grazie."

Mei sorrise leggermente alla più alta e rimise il telefono in tasca; lo aveva spento senza pensarci due volte, Hana in quel momento aveva la priorità su tutto e tutti, ma una piccola parte dei suoi pensieri non poté non andare verso Seokjin.
La castana sperava tanto che il fidanzato non si arrabbiasse e che soprattutto non si preoccupasse per le mancate risposte ai messaggi, Jin era una persona intelligente e Mei era sicura che avrebbe capito.

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Dopo aver preso l'autobus ed essersi allontanate un bel po' dal campus, le due ragazze adesso stavano girando per i negozi di un enorme centro commerciale.
Hana sembrava essersi calmata, Mei conosceva la fanciulla dai tempi del liceo ma non immaginava che lo shopping potesse aiutarla così tanto.
Era anche vero che non aveva mai visto la più alta in una situazione del genere.

Quando Hana e Jimin si erano lasciati, la ragazza si era chiusa in camera per tre giorni e aveva consumato una spaventosa quantità di gelato al cioccolato.
Dopo quei tre giorni Hana era tornata quella di sempre, solo un po' meno felice del solito, e più triste e arrabbiata.
Ma ora... ora la situazione era molto diversa.

Mei osservò attentamente la sua migliore amica, e questa non le sembrò né triste, né arrabbiata.
Certo, si era arrabbiata prima quando si trovavano tutti in mensa, ma ora sembrava essersi calmata.
Era stranamente tranquilla, e questo fece insospettire abbastanza la più bassa.

"Cosa c'è?" Hana inclinò lievemente il capo, notò il modo in cui Mei la stesse osservando.

"No... Nulla..." La castana sussurrò, Hana stava per risponderle quando all'improvviso la sua pancia brontolò, facendosi sentire distintamente non solo da lei ma anche dalla sua amica.
La mora ci posò una mano sopra, arrossì imbarazzata.

"Devi mangiare qualcosa... non hai messo nulla sotto i denti oggi." Mei sussurrò, un po' spaventata perché non voleva ricordare all'amica il motivo per cui non avesse mangiato niente quel giorno.

"Beh, almeno qui ho la certezza che gli altoparlanti non si mettano a dire quanto io sia una puttana che dovrebbe essere solamente scopata e basta." Hana sputò con tono acido, Mei spalancò gli occhi.

Le due ragazze fecero la coda al fast food e quando arrivò il loro turno, Hana ordinò quasi tutto il menù, l'espressione sul viso di Mei era il massimo dell'incredulità.
E quell'espressione incredula aumentò quando Mei si sedette ad un tavolo ricolmo di cibo.

"Avanzerà un sacco di roba." La castana ragionò ad alta voce, ma Hana fece spallucce.

"Ma tu mangerai insieme a me... vero?"

"Sì, ma avanzerà comunque un sacco di roba."

"Non mi sfidare, sono molto affamata." Hana mormorò prima di dare un morso gigantesco al suo cheeseburger.

Le ragazze erano rimaste al centro commerciale fino a quando non si oscurò il cielo.
Il viaggio di ritorno sull'autobus fu silenzioso, Hana continuava a guardare fuori dal finestrino, Mei avrebbe tanto voluto accendere il telefono per vedere se Jin le avesse mandato qualche messaggio o meno.
Ma ormai arrivata a questo punto, avrebbe aspettato e avrebbe acceso il telefono appena rientrata al campus.

La castana si girò verso Hana, quest'ultima era immobile, il suo sguardo era posato sul paesaggio esterno, ora illuminato dai lampioni e dalle luci delle case e palazzi.
Tra le mani la mora stringeva un paio di buste, aveva comprato qualche indumento che le avrebbe fatto comodo per l'inverno.

"Hana..."

La ragazza si voltò, il suo sguardo freddo incontrò quello un po' insicuro di Mei.

"Hai ancora intenzione di andartene?" La castana domandò titubante, ma quando vide Hana scuotere negativamente il capo, Mei tirò un sospiro di sollievo.

"No... Non sono io quella che si deve nascondere." Hana mormorò con tono gelido, Mei le sorrise.

"Proprio così. Dovrebbe nascondersi chi si trova dalla parte del torto. E quella non sei di certo tu." La più bassa pronunciò con più sicurezza, Hana accennò un minuscolo sorriso.

"Non ero in me oggi, quando siamo rientrate in camera. Volevo solo andarmene e basta. Volevo scappare... Ma nel pomeriggio ci ho riflettuto a lungo. Perché dovrei scappare? Cosa ho fatto di male?"

"Niente... Non hai fatto niente di male Hana."

"Già... a parte avvicinarmi alle persone sbagliate. È stato questo il mio errore."

"Non esistono persone sbagliate o persone giuste. Sono le decisioni che prendiamo ad esserlo... Le persone sono solo persone. Sta' a loro, a noi, cercare di capire quale decisione è giusta e quale non lo è."

"Quindi... Mi circondo di persone che non capiscono nulla? Che prendono delle decisioni sbagliate pensando che queste siano giuste?"

"Errare è umano Hana... È giusto a volte commettere qualche sbaglio."

"Sì, ma non è giusto che una persona soffra per degli sbagli commessi da qualcun'altro."

"Anche questo è vero." Mei disse con un filo di voce.

"Sono stanca..." Hana sospirò.

"Siamo quasi arrivate."

Gli occhi di Hana rimasero puntati sul finestrino, Mei non ebbe la possibilità di vedere quanto questi fossero lucidi, sembrava che Hana stesse per scoppiare a piangere da un momento all'altro.

La mora tentò di resistere in ogni modo, chiuse gli occhi e appena lo fece una lacrima scappò, facendo poi il suo percorso lungo la guancia pallida e fredda della fanciulla.

"Sono davvero stanca." Lei ripeté a bassa voce, Mei rimase in silenzio ma allungò la mano e dopo aver preso quella di Hana, la strinse.

Le due ragazze scesero dall'autobus e lentamente si diressero verso gli alloggi.
Era già buio pesto, erano poche le persone che come loro, stavano rientrando nel campus.

"Spero di non averti messa nei guai con Jin..."

"Non ti preoccupare. Ho spento il telefono solo per qualche ora, e lui sa come sono andate le cose... avrà sicuramente capito che mi trovavo con te."

Hana non rispose e dopo aver sollevato lo sguardo, Mei comprese il perché.
Taehyung si trovava a pochi metri da loro, esattamente di fronte alla porta della loro stanza.
Hana serrò la mascella, era visibilmente infastidita.
Non voleva avere a che fare con Taehyung. Non ora.

Una volta arrivate, Mei entrò immediatamente, Hana informò l'amica dicendole che l'avrebbe raggiunta presto.
La ragazza si fermò di fronte a Taehyung, notò che il più alto stesse tremando nonostante fosse ben coperto.
Hana pensò che il ragazzo si trovasse lì fuori già da un po'.

"Non ho voglia di discutere Taehyung... Sono stanca."

"Lo so. Credimi... Nemmeno io voglio discutere. Però ho davvero bisogno di parlare con te. Devo parlare con te."

"Beh, questo bisogno può aspettare." Hana ribatté gelida, stava per dirigersi verso la porta quando Taehyung si mise in mezzo.

"No invece, non posso aspettare... Hana, ti prego."

Hana abbassò lo sguardo, voleva evitare di guardare quegli occhi per cui era maledettamente debole.
Quegli occhioni grandi e teneri, che la facevano ricapitolare sempre.

"Guardami." Taehyung sussurrò, ma Hana rimase immobile.

Vedendo la figura di Hana rimanere fermissima, Taehyung azzardò e provò ad avvicinare la mano al viso della mora, voleva tentare di sollevarle il viso, voleva guardarla in faccia ma la fanciulla fece un passo indietro, ringhiò.

"Non mi toccare." Hana strinse i denti, Taehyung sospirò e abbassò il braccio.

"Hana... So che quel che hai sentito oggi ti ha fatto male. Ma sono passati due anni. Due anni da quando ho detto quelle cazzate. In due anni può accadere di tutto... in questi due anni io ho cambiato completamente la mia opinione su di te. Come d'altronde tu l'hai cambiata su di me. Anche se non ho scuse per quel che ho detto, ti chiedo comunque scusa. Non volevo offenderti in quel modo, sono stato solo un coglione che-"

"Taehyung?"

La voce di Taehyung si bloccò, adesso Hana lo stava guardando con quegli occhi a cerbiatta che il più alto tanto adorava, occhi però spenti, cupi.
Il maschio deglutì, rimase in attesa di quel che Hana aveva da dirgli.

"Sono davvero stanca... Ne possiamo parlare domani mattina?"

Il cuore del più alto perse un battito, non aveva mai visto Hana in questo modo.
Così... debole.
Il ragazzo annuì flebilmente, non se la sentì di insistere, non questa volta.
Poteva aspettare qualche ora, anche se tutta quell'attesa lo avrebbe mangiato vivo, ma avrebbe cercato di resistere. Per lei.

"Domani mattina?" Taehyung ripeté sottovoce, Hana annuì.

"Domani mattina." La mora confermò ripetendo le medesime parole, a quel punto Taehyung indietreggiò.

"Domani mattina allora... Ci conto Hana." Il maschio dai ricci scuri mormorò, dopodiché si girò e a passo svelto sparì dietro l'angolo.

Hana sospirò pesantemente, rientrò in camera ma dopo aver chiuso la porta, non poté fare a meno di sentire la voce furiosa della sua migliore amica.

"Pensavo avresti capito, non puoi farmi una scenata del genere solo perché avevo il telefono spento!"

Mei si era chiusa in bagno ma la sua voce arrivò chiara e perfettamente nitida alle orecchie di Hana; la mora si sentì in colpa nel sapere che la sua amica stesse litigando con Jin a causa sua.

In quel momento la ragazza prese il suo telefono, anche lei lo aveva spento; lo accese e dopo qualche secondo, lo schermo si illuminò ripetutamente a causa dei tanti messaggi che aveva ricevuto nel corso della giornata.
Hana col dito scorse sullo schermo, aggrottò la fronte quando tra i nomi di Namjoon, Jin e Jungkook, trovò quello di Jimin.

Non ci pensò due volte, aprì subito il messaggio del suo ex, ma dopo aver letto le prime tre parole uscì immediatamente dalla chat.
E non si fermò lì, Hana spense nuovamente il telefono.
Non voleva sentire nessuno in quel momento.

Se doveva essere onesta con sé stessa, Hana non voleva nemmeno sentire Mei; era la sua migliore amica e non avrebbe dovuto desiderare di mettere distanza da lei, eppure in quel momento la mora avrebbe preferito stare da sola.
Lontana da tutto e tutti, persino dalla sua migliore amica.

Per questo, quando Mei uscì dal bagno, dopo aver discusso abbondantemente con Jin per aver tenuto il telefono spento per tutto il pomeriggio senza prima avvisarlo, trovò la figura di Hana già a letto, seppellita dal caldo e pesante piumone.

"Hana? Stai già dormendo?" La castana domandò a bassa voce, non voleva credere che la più alta si trovasse già nel mondo dei sogni, non era tanto tardi.

Quando Mei non ottenne risposta, comprese che Hana non avesse voglia di parlare e la più bassa esaudì la sua silenziosa richiesta.

Mei provò un po' a leggere il romanzo che ormai da settimane le faceva compagnia la sera, le vicende dei protagonisti la facevano sognare e lei attendeva eccitata la fine della giornata solo per andare avanti con la lettura.

Eppure quella sera, a causa della discussione avuta con Jin al telefono, ma soprattutto per quel che era accaduto in mensa, Mei non riuscì a concentrarsi sul suo passatempo preferito.
Andò a letto anche lei, speranzosa che il giorno dopo fosse migliore del precedente.

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Il mattino dopo, quando Mei aprì gli occhi e vide il letto vuoto di Hana, non ci diede molto peso, pensò semplicemente che la ragazza si trovasse in bagno.

Dopo essersi stiracchiata, dopo aver sbadigliato ancora e dopo aver indossato gli occhiali, la castana si alzò dal letto e la prima cosa che notò, era che la porta del bagno era spalancata.
E quindi Hana non si trovava in bagno.

Mei andò dritta sulla bacheca dove le ragazze lasciavano dei post it con sopra dei messaggi scritti da loro stesse.
Le due amiche avevano questo modo di comunicare quando non riuscivano a parlarsi direttamente.
La ragazza si aspettava di trovare un nuovo post it dove Hana le faceva sapere di essere uscita prima, chissà, magari per evitare di incontrare di nuovo Taehyung.
Invece di post it nuovi non c'era nemmeno l'ombra, era sempre presente quello vecchio, quello scritto da Hana dove ricordava a Mei che quella settimana era il suo turno di fare la lavatrice.

Allora Mei, ora più sveglia che mai, andò verso il loro armadio e vide che Hana non aveva rimesso al loro posto i vestiti che ieri aveva gettato nel borsone anzi, quel borsone era sparito assieme a lei.

Mei chiuse gli occhi, ricordò dentro di sé la conversazione avuta con l'amica il giorno prima, quando si trovavano sul pullman Hana aveva detto che non sarebbe andata via, perché non era lei quella che avrebbe dovuto nascondersi.
La castana a quel punto si chiese mentalmente se Hana fosse davvero convinta mentre pronunciava quelle parole, o se in realtà dentro di sé avesse già deciso di andarsene.

La notifica del cellulare fece scattare Mei; la castana raggiunse il telefono e si illuminò quando vide che il messaggio appena ricevuto, era stato mandato proprio da Hana.

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Da Hana:

Non sono io quella che si deve nascondere, ma in questo momento sento il bisogno di allontanarmi. Starò dai miei per qualche giorno, ti voglio bene.
P.S. mi spiace che tu abbia litigato con Jin, mi sento in colpa.

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Mei sorrise debolmente, si affrettò a rispondere, a farle sapere che non doveva sentirsi in colpa perché era stata sua la decisione di spegnere il telefono senza avvisare Jin, e dopo averle scritto che le voleva bene e che l'avrebbe aspettata, la rassicurò scrivendo che non avrebbe detto a nessuno dove fosse andata.

Con il petto un po' più leggero, la castana andò a lavarsi e si cambiò, consapevole che a breve avrebbe dovuto affrontare il suo fidanzato.
Da una parte capiva perché si fosse arrabbiato, aveva tenuto il telefono spento per oltre quattro ore, Jin si era preoccupato.
Ma Mei credeva che Jin avrebbe capito il motivo per cui aveva spento il telefono, d'altronde per lei era ovvio che dopo quanto accaduto, sarebbe rimasta al fianco di Hana.
Era ovvio per lei... Ma non per lui.

Dopo aver dato un'ultima occhiata allo specchio, Mei prese la borsa e si apprestò ad uscire dalla sua camera; si immobilizzò però, non appena trovò Taehyung dietro la porta.
Era stata colta alla sprovvista.

Taehyung stava per chiedere di Hana ma Mei lo precedette.

"Se n'è andata." La castana mormorò con tono spento, Taehyung sgranò gli occhi.

"Oh... Mi aveva detto... fa' nulla, le parlerò più tardi." Il più alto sospirò, convinto che Hana fosse uscita prima per evitarlo.

"No. Non hai capito... Se n'è andata dal campus. Starà via per qualche giorno. Le parlerai al suo ritorno... se lei vorrà."

Il cuore di Taehyung smise di battere per un secondo.
Il maschio deglutì, incredulo.
Guardò la figura di Mei allontanarsi da lui, gli ci volle qualche secondo per mettere in moto il cervello ed inseguire la fanciulla.

"Aspetta! Se n'è andata? Stai scherzando?"

Mei non rispose, continuò a percorrere il lungo corridoio, Taehyung velocizzò la sua camminata per stare al passo con lei.

"Sei arrabbiata con me... Okay. Non ho scuse per quel che hai sentito in mensa ieri, era la mia voce. Erano cose che ho realmente detto. Ma Mei... sono passati due anni da quei messaggi vocali. Credimi, quel che penso ora di Hana è molto diverso da quel che pensavo due anni fa."

Mei continuò a mantenere il silenzio, Taehyung inarcò un sopracciglio, non pensava che la fidanzata di Jin, che era sempre stata così carina e simpatica con lui, potesse diventare così ostile nei suoi confronti.
Ma il maschio comunque comprendeva questo cambio d'atteggiamento, d'altronde Mei stava cercando di proteggere la sua migliore amica.

"Non hai intenzione di dirmi dov'è andata, vero?" Il più alto sospirò quasi ansimando, le gambe di Mei erano corte eppure Taehyung stava facendo fatica a starle dietro.

"No. Desidera stare da sola, dopo quel che è successo ieri il minimo che puoi fare è esaudire questo desiderio. So già che se ti dicessi dove è andata, tu tenterai di raggiungerla per parlarle."

"Mei... Ho davvero bisogno di parlarle."

"Puoi farlo tra qualche giorno, quando tornerà al campus." Mei replicò freddamente.

"Oh andiamo, non posso aspettare qualche-" La voce di Taehyung si bloccò non appena Mei gli chiuse la porta in faccia.

In un primo momento il ragazzo rimase paralizzato; ma poco dopo si mosse, non era intenzionato ad arrendersi così facilmente e così Taehyung prese il telefono e chiamò Seokjin.

"Ci siamo salutati tipo... mezz'ora fa? Che vuoi Tae?"

"Devi farmi un grosso favore... enorme... E tu sei l'unico a cui posso chiedere."

"Cos'è successo? Mi devo preoccupare?" Seokjin domandò un po' allarmato, Taehyung fece un respiro profondo prima di spiegare.

"Hana se n'è andata, non so dove. Mei lo sa ma ovviamente non me lo vuole dire... Ecco, dovresti-"

"Ti fermo subito. Io e Mei abbiamo litigato ieri... e anche se fosse tutto a posto, Mei non me lo direbbe comunque."

"Avete litigato? Ecco perché era così acida stamattina." Taehyung borbottò, pensò che Mei gli avesse risposto in quel modo anche per questo motivo, non solo per l'accaduto della mensa.

"Tu l'hai vista? Com'era?"

"Di pessimo umore. Mi ha persino chiuso la porta in faccia. Comunque, tanto si sa che farete pace, quindi... per favore Hyung? Se tu scoprissi dove si trova Hana mi faresti un favore enorme!"

Seokjin non ebbe la possibilità di ribattere, Taehyung aveva già chiuso la chiamata e il maggiore si ritrovò ad imprecare sottovoce.
Doveva chiarire con Mei, la sera prima avevano animatamente discusso al telefono perché lei lo aveva tenuto spento quasi tutto il giorno, la priorità per lui adesso era questa.
Conosceva Mei e sapeva che non sarebbe riuscito a scoprire dove si trovasse Hana... E se doveva essere sincero con sé stesso, Jin pensò che Hana avesse fatto bene a cambiare aria.
Forse mettere questa distanza tra lei e il resto del gruppo, l'avrebbe aiutata.

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"Possiamo fare la pace? Odio litigare con te." Seokjin fece la voce piccola piccola non appena incontrò Mei.

"Anch'io odio litigare con te." La castana sospirò.

Fortunatamente Seokjin era maturo e invece di continuare a discutere con lei per una sciocchezza come il telefono spento, aveva messo da parte tutto, desideroso di far subito pace con la sua dolce metà.
Ma quella pace durò ben poco, poiché quel che disse il maschio subito dopo fece sparire immediatamente il sorriso dal volto di Mei.

"Se ti chiedessi dove si trova Hana..."

"No. Non ci pensare nemmeno. Non me lo chiedere perché tanto io non ti dirò un bel niente!"

Seokjin si mise la mano sul petto, il suo viso assunse un'espressione offesa.

"Perché mi rispondi così? Non avevamo appena fatto pace?" Il maggiore domandò, ma la castana evitò di rispondere.

"Seriamente? Mi stai ignorando?" Seokjin quasi si mise a ridere perché trovava Mei dannatamente carina pure quando cercava di tenergli il broncio, la più bassa aggrottò la fronte.

"Smettila. Sei dalla parte del nemico, da me non avrai neanche la più piccola delle informazioni."

"Chi sarebbe il nemico? Taehyung?" Seokjin tirò ad indovinare, quando Mei fece scena muta capì di averci preso.

"Quindi questo rende anche me tuo nemico?" Seokjin ragionò ad alta voce, Mei evitò di rispondere.

"Sì? Lo sono? Anche se vieni a letto con me?"

Mei si bloccò.
Il volto della fanciulla divenne paonazzo, Seokjin quasi scoppiò a ridere, si dovette trattenere con tutte le forze che aveva in corpo.

"Gli amici dei nemici sono altri nemici." Mei mormorò, il sorriso sparì dal volto del più alto.

"Okay okay... Senti, non me lo dire. Non voglio sapere dove sia andata Hana. Non voglio continuare a litigare con te per colpa di Taehyung."

"Bene. Bravo, saggia scelta la tua." Mei borbottò e ricominciò a camminare, Seokjin la seguì.

"Continui ad essere arrabbiata però..."

"Non sono arrabbiata."

"Mei, ti conosco ormai. So che quando fai così vuol dire che c'è qualcosa."

Mei tirò un grosso sospiro, arrestò i suoi movimenti; i ragazzi si trovavano poco distanti dal bar dove si recavano di solito per fare colazione.

"Come puoi prendere le parti di Taehyung dopo quello che ha detto ad Hana? C'eri anche tu ieri, hai sentito come ha parlato di lei in quegli audio." Mei sibilò freddamente, Seokjin si irrigidì; non si aspettava che il motivo di tale nervosismo della fidanzata fosse dovuto a questo.

"Aspetta, non sono dalla sua parte-"

"Volevi sapere dove si trova Hana per poterlo dire a lui. Volevi aiutarlo."

"Sì. Sono dell'idea che quei due dovrebbero parlare, da soli. Ma non giustifico affatto le parole di Taehyung, sono rimasto di sasso anch'io quando ho ascoltato quegli audio, ieri."

Mei si morse nervosamente il labbro inferiore. Annuì debolmente e riprese a camminare, ma quel che disse Seokjin la bloccò di nuovo.

"Però Mei... Sono passati due anni da quando Taehyung ha detto quelle cose."

"Ecco, lo stai giustificando."

"No. Non giustifico il Taehyung di due anni fa e le parole che ha detto. Giustifico il Taehyung di ora, che è cambiato, è diverso da quello degli audio."

Mei evitò di ribattere.
Stava per riprendere a camminare quando Seokjin continuò.

"Dai tesoro, lo sai anche tu che le cose ora sono diverse. Che Taehyung guarda Hana in modo diverso. Che la stessa Hana guarda Tae con occhi diversi."

"Prova a metterti nei panni di Hana." La castana sibilò sempre con tono glaciale.

"Lo so. So che Hana ora è arrabbiata ma-"

"No... Non lo sai. Prova a metterti nei panni di Hana dopo che ha scoperto che il ragazzo che ha tanto amato l'ha tradita con quella che praticamente ha sempre considerato la sua acerrima rivale. Prova a metterti nei suoi panni dopo che ha scoperto cosa diceva alle sue spalle il ragazzo di cui è innamorata adesso, e guarda un po'? Anche in questo caso è sempre presente la stessa ragazza che lei non sopporta e con cui il suo primo amore le ha fatto le corna. Prova anche a mettere nel mucchio il modo in cui lei ha scoperto queste cose. Ecco... prova ad essere Hana in questo momento e a mettere tutte queste cose insieme."

Seokjin per la prima volta non seppe cosa dire.
Non poté ribattere, Mei aveva ragione; tutto quel che era accaduto, tutto il macello che aveva preso vita ieri, faceva passare in secondo ma pure terzo piano il fatto che quelle parole, stupidamente dette da Taehyung, fossero state pronunciate più di due anni fa.

Seokjin rimase senza parole, un piccolo sorriso sarcastico prese vita sulle labbra di Mei, consapevole che il fidanzato non avrebbe mai potuto ribattere a quel che gli aveva appena detto.

"Ecco, appunto." La castana mormorò, si girò e ricominciò a camminare e Seokjin, un po' imbarazzato, la seguì con un passo decisamente più lento.

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~ Angolo Autrice ~

Ehilà💜

Ho finito ieri di ripubblicare tutti i capitoli di Best friend in love, e come avevo promesso, ho aggiornato subito Fake Boyfriend.

In realtà avrei voluto aspettare e aggiornarla settimana prossima, ma avevo il cap pronto e avete aspettato così tanto che ho deciso di aggiornarla subito stasera.

In tantx in questi mesi mi avete chiesto quando avrei aggiornato di nuovo questa storia, ma nelle note in fondo al cap 38 avevo scritto che avrei dato la priorità alla riscrittura di BFL, e che avrei aggiornato FB solo terminata quella storia.
E infatti ecco qua il nuovo capitolo, mantengo sempre le mie promesse, anche se la maggior parte di voi si è fidata pochissimo di me.🥲

Andando al capitolo, Hana giustamente è stanca di tutta la situazione, e pensa che questo allontanamento le farà bene.
Anche se quelle parole dette da Taehyung sono state pronunciate in modo stupido e superficiale più di due anni prima, comunque quelle parole anzi, quelle cattiverie, Taehyung le ha pensate, le ha dette, ha volutamente parlato male di Hana solo per farsi bello agli occhi di Iseul.
Quindi no, è indifendibile. Almeno per me.

Lo scrivo perché ho visto commenti su quanto fosse esagerata la reazione di Hana e che appunto, siccome quelle cose sono state dette due anni prima e ora il pensiero di Tae nei confronti di Hana è diverso, non c'è bisogno di reagire in questo modo.
Ovviamente ognuno può pensarla come vuole, ma se scopro che il ragazzo di cui sono innamorata in passato mi ha dato della mai*la, così senza motivo, non so voi ma io ci resterei malissimo.🥲

Coooomunque, spero che questo cap vi sia piaciuto, fatemelo sapere con un voto e/o un commento.⭐
Non so quando pubblicherò il prossimo ma vi posso dire che ho già cominciato a scriverlo, spero quindi di non farvi aspettare troppo.

Prima di salutarvi, ringrazio non solo tutte le persone che hanno letto fino a qui, ma tutte le persone che si sono fidate di me e che hanno aspettato con tanta pazienza e comprensione l'aggiornamento di questa storia.🥺♥️

Al prossimo aggiornamento.✨

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