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I baci tra Taehyung e Hana divennero più famelici, più voraci; il maggiore sbatté la ragazza contro la colonna del portico, la sua lingua girava e si arricciava nella sua bocca e Hana rispondeva senza tirarsi indietro, troppo offuscata da tutto l'alcol ingerito.
Ma non solo: Hana era anche annebbiata dal piacere che Taehyung le stava donando.
Il corpo scolpito e allenato del maschio premuto avidamente contro il suo, le labbra di lui che si muovevano con prepotenza sopra le sue e la lingua che rincorreva affamata la gemella.
I ringhi quasi animaleschi che emise Taehyung fecero aumentare l'eccitazione di Hana, che si ritrovò a serrare le cosce e a maledirsi perché a causa del maschio lei diventava sempre così debole.
Il ragazzo ad un certo punto strinse con forza i fianchi della mora, il bacino si scontrò con il suo e Hana sgranò gli occhi non appena avvertì una presenza dura e solida che spingeva con insistenza contro il suo punto caldo.
Hana schiuse le gambe, gli occhi erano lucidi per il desiderio e quel desiderio crebbe quando percepì la lunghezza di Taehyung strusciare sulla sua intimità; il più alto dondolò i fianchi contro i suoi, la fanciulla sapeva che se la sua bocca non fosse stata occupata dai baci bagnati del suo ex avrebbe gemuto più forte che mai.
All'improvviso Hana girò il viso di lato, il respiro era affannoso e il petto si sollevava e abbassava velocemente da tanto che era priva d'aria.
La bocca di Taehyung si spostò sulla mascella e una scia di baci coprì la pelle bollente della ragazza che continuava ad ansimare senza sosta.
Voleva di più, non poteva negarlo.
Ed era consapevole che anche Taehyung lo volesse, Hana era certa che il ragazzo non si sarebbe fermato ad una semplice quanto passionale pomiciata.
In quel momento però Hana ebbe un barlume di lucidità, e mentre Taehyung le stava succhiando un lembo di pelle al lato del collo, la mora decise di metterlo alla prova.
"Andiamo via da qui." La più bassa ansimò, le mani accarezzarono con fervore i neri riccioli del più alto.
"Dove?" Taehyung ringhiò, una mano si spostò sotto la gonna del vestito e il pollice toccò da sopra la stoffa degli slip le labbra pulsanti dell'intimità di Hana. Quest'ultima sobbalzò, ma non lo fermò comunque.
"Andiamo nella tua macchina." Hana propose, mordendosi il labbro subito dopo.
Taehyung continuò a mordicchiare la pelle sensibile della ragazza, il suo pollice tastava la femminilità di quest'ultima sentendo quanto fosse bagnata in quell'istante.
Mentalmente però Taehyung realizzò cosa gli avesse appena proposto la mora ed inizialmente si bloccò; sperò che Hana non notasse quanto le sue parole lo avessero irrigidito.
Il ragazzo grugnì infervorato, e continuando ad evitare gli occhi pungenti della fanciulla, rispose.
"Non ti scoperò nella mia macchina Hana..."
Non meriti di essere trattata così.
Taehyung mormorò dentro di sé, scelse volutamente di non pronunciare quelle parole ad alta voce.
Pensò poi che se avesse voluto andare oltre con lei non avrebbe potuto comunque, poiché era andato a quella festa con la sua moto. Quest'informazione però se la sarebbe tenuta per sé.
Taehyung non voleva che la più piccola potesse pensare che il suo rifiuto fosse dipeso dal differente mezzo di trasporto.
Hana aggrottò la fronte, visibilmente infastidita.
Era scocciata perché lo aveva messo alla prova e lui aveva risposto esattamente nel modo in cui lei più temeva.
Ancora una volta, si domandò a che gioco stesse giocando il ragazzo.
Perché quella risposta le fece pensare che lei per lui non fosse una delle tante; aveva la possibilità di farsela eppure si era mostrato stranamente rispettoso.
E per Hana tutto ciò era strano, soprattutto dopo quel che Taehyung aveva fatto con Jeon Iseul.
La mora indietreggiò, ebbe la forza di spingere leggermente Taehyung per il petto, allontanandolo così di poco dalla sua figura.
Il più alto le lanciò un'occhiata confusa.
"Tanto non te l'avrei data comunque." Hana asserì freddamente e di corsa, rientrò in casa.
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Jin e Mei desideravano avere un po' di privacy, ma tutte le stanze erano già occupate e loro avevano deciso di abbandonarsi alle coccole ed effusioni in un angolo piuttosto insolito della casa, ovvero la lavanderia.
La castana era seduta sulla lavatrice, Jin faceva scorrere le sue carnose e soffici labbra sul suo collo.
Con la coda dell'occhio vide il volto rosso di Mei, lo sguardo era imbarazzato e la mano premuta sulla sua bocca; il più grande sorrise compiaciuto e continuò a tempestare di baci la sua pelle candida.
"Sei così carina." Jin sussurrò all'orecchio della ragazza, morse il lobo carnoso e notò subito che Mei tentò di chiudere le gambe, ma invano.
Le gambe della fanciulla dovettero rimanere spalancate a causa del corpo del maschio, che premeva contro il suo.
"Jin..." Sussurrò lei agitata, il maggiore dondolava i fianchi contro i suoi e Mei era più imbarazzata e nervosa che mai.
Si trovavano a casa di un'altra persona, in una festa ben affollata e sopra un elettrodomestico che il proprietario sicuramente usava solo per lavare i suoi indumenti.
Mei non voleva fare niente di indecente su quella lavatrice, ma per lei era quasi impossibile dire no a Jin, soprattutto quando il suo corpo, le sue labbra e il suo tono seducente di voce la scaldavano così tanto da appiccare quel piccolo incendio dentro di sé.
Le mani grandi di Jin toccavano le cosce scoperte della fanciulla con fare possessivo; le massaggiò lentamente, i palmi annegarono nella pelle morbida e soffice di Mei, le dita strofinarono dei cerchi sempre più vicini all'interno coscia.
Mei si morse con forza il labbro inferiore, consapevole che il centro delle sue mutandine fosse fradicio.
Consapevole che quel punto stesse per essere raggiunto dalle dita affusolate ed esperte del suo fidanzato.
E infatti, pochi secondi dopo Jin sfiorò l'intimità di Mei da sopra la stoffa degli slip; egli sorrise sardonico quando sentì quanto fosse zuppa, e il suo sorriso si allargò quando un piccolo gemito abbandonò le labbra della castana.
"Jin..."
"Cazzo, i tuoi gemiti sono dannatamente carini." Il maschio sussurrò, dopodiché ricoprì di nuovo la mandibola di Mei con tanti piccoli baci.
Mei stava per dire al ragazzo che non aveva intenzione di fare niente in quella stanza, che avrebbe voluto più intimità ma non ne ebbe la possibilità.
La porta si spalancò di colpo, facendo prendere quasi un attacco di cuore alla coppia che sussultò per la paura.
"Sul serio? Pure la mia lavanderia deve essere contaminata?" La voce di Youngjae era colma di fastidio, Jin imprecò sottovoce.
L'atmosfera era stata completamente distrutta.
"Fai una festa in casa tua, aspettati di tutto." Jin ribatté, scocciato.
"Ha ragione." Mark concordò con il maggiore, dopodiché bevve un sorso della sua birra.
"Amico potete scopare dove volete, ma un'altra volta okay? Dovete venire a recuperare Namjoon."
"Cosa?" Jin sibilò, guardò Mei un po' confuso e dopo averla afferrata per i fianchi, la aiutò a scendere dalla lavatrice con cautela.
"Non è messo bene." Mark commentò.
"Ha bevuto? E Hana dov'è?" Jin domandò un po' preoccupato.
"Doveva essere con me ma-"
"È con Taehyung." Mark ridacchiò alla vista dell'espressione dispiaciuta del suo amico.
"Tae è qui?" Jin domandò a bassa voce, afferrò la mano di Mei e salirono di corsa al piano superiore.
Seguirono Mark che indicò la figura sbronza e priva di lucidità di Namjoon, spalmata sul pavimento.
"Cazzo potevi almeno farlo sedere sul divano." Jin ringhiò.
"Credimi, lo avevamo messo sul divano! Proprio lì... oh." Mark indicò un piccolo divanetto dove in quel momento stava dormendo Jackson.
"Deve avergli rubato il posto."
Jin raddrizzò Namjoon facendolo sedere con la schiena poggiata contro il muro.
L'amico si era assopito e il più grande gli tirò qualche schiaffo leggero alle guance per farlo destare.
"Hyung..." Namjoon mormorò con voce impastata, Jin assottigliò gli occhi.
"Quanto cazzo hai bevuto?"
Namjoon si mise a ridere.
Le fossette spuntarono sulle sue guance rosee, se non fosse stato così tanto ubriaco Mei lo avrebbe trovato adorabile.
Con fatica Namjoon sollevò il braccio e si portò la mano al viso, continuando a ridere premette l'indice sulla bocca.
"Non si dicono le parolacce." Namjoon sghignazzò, chiuse di nuovo gli occhi e il maggiore sospirò stanco.
"Hoseok e Yoongi dove sono finiti invece?"
"Non li abbiamo visti." Youngjae alzò le spalle ma la sua attenzione venne immediatamente catturata da Hana, che si affiancò a Mei in un attimo dopo averla cercata per tanto.
"Hana!"
"Taehyung è qui!" Hana ansimò con tono esausto, aveva cercato la migliore amica ovunque.
"Sì lo so... ci- ci hai parlato?" La bruna chiese titubante, non sapeva se Hana volesse parlarne o meno.
"Parlato... è impossibile per me parlare con lui." Hana mormorò, il ricordo della bocca di Taehyung premuta prepotentemente sulla sua era ancora vivido e intenso.
La mora stava per dire altro ma la voce di Jin la interruppe.
"Deve vomitare, aiutatemi a portarlo in bagno!"
Youngjae si era volatilizzato all'istante, ma Mark rimase e aiutò gentilmente Jin a portare Namjoon nel bagno, sotto le risate incontrollate di quest'ultimo.
Le due ragazze li seguirono.
"Wow, quando lo avevo lasciato non era così ubriaco." Hana disse a Mei, ricordò di come all'inizio della serata fosse Namjoon a controllare lei.
"Io penso che questa sia la prima volta che lo vedo in questo stato." La castana borbottò.
"Qualcuno fermi il mondo! Sta girando tutto!" Namjoon urlò, ridendo ancor più sguaiatamente.
"Basta che non fai uscire fuori lo schifo che sta girando dentro di te! Almeno aspetta il bagno per farlo uscire." Jin replicò, Mark dovette soffocare la sua risata.
La casa di Youngjae aveva due bagni, ma quella sera alla festa erano venute davvero tante persone.
Di fronte alla porta del bagno quindi c'era una fila enorme, ed erano tutte ragazze.
"Ragazze usate il bagno di sopra!" Mark esclamò non appena raggiunsero con tanta fatica la porta desiderata.
"Due ci stanno facendo sesso!" Rispose una, Jin imprecò ancor più forte.
"Okay... allora ci fate passare per favore? Il nostro amico sta per vomitare." Mark chiese con tono allarmato e le ragazze in fila non poterono dire di no.
Un po' perché era il festeggiato a chiedere loro questo favore e trovarono impossibile dire di no a Mark Tuan, ma soprattutto non volevano che la casa puzzasse di vomito nel giro di pochi secondi.
Jin ne approfittò immediatamente ed entrò nel bagno con Namjoon. Appena in tempo perché il più giovane rigettò tutta la birra che aveva bevuto durante quel gioco dove aveva miseramente perso.
"Vomiterò anch'io tra poco, già lo so." Il più grande mormorò disgustato, solo sentire i conati di Namjoon più il pessimo odore, fece risalire a Jin quel poco che aveva mangiato per cena.
La serata stava andando così bene...
Jin pensò con un sospiro, ricordando i momenti trascorsi con Mei e realizzando che adesso si trovava in un bagno con Namjoon che vomitava l'anima, e Mark che sembrava desideroso di scappare via il prima possibile.
Hana e Mei rimasero fuori, di fronte alla porta. La prima si guardava intorno agitata, Taehyung si trovava nei paraggi e la mora sperava di non averci di nuovo a che fare per quella sera.
I baci passionali di poco prima le erano bastati.
"Ci siamo baciati." Hana mormorò, il suo sguardo continuava a vagare da una parte all'altra della casa.
"Cosa? Davvero? Tu e Taehyung?" Mei domandò incredula, Hana annuì.
"Chi ha baciato chi?"
"Lui."
"Oh... ma-"
"Se stai per chiedermi se mi sono allontanata non appena lui mi ha baciata la risposta è no. Anzi... sono rimasta lì, a pomiciare con lui come una ragazzina eccitata."
"Ah."
"E io gli ho detto che lo odio." Hana disse ancora, Mei inarcò un sopracciglio.
"Okay... e lui?"
"Anche lui mi ha detto che mi odia."
Mei dovette trattenere il sorrisino che si formò sulle sue labbra.
La castana sapeva che quelle parole nascondessero tutt'altro significato, e credeva che forse ne fosse conscia pure Hana.
"Sono quasi certa che mi stia cercando..." Hana borbottò, i suoi occhi scuri continuavano imperterriti a studiare il volto di ogni persona con cui incrociava lo sguardo.
Mei aiutò Hana a cercare Taehyung tra la moltitudine di persone presenti.
Aguzzò la vista, ma sobbalzò turbata quando invece di trovare Taehyung, individuò due persone che avrebbe preferito non rivedere.
Le due ragazze che l'avevano attaccata nel bagno dell'università la fulminarono con un'occhiataccia non appena si accorsero di lei; Mei deglutì nervosamente, si guardò intorno per vedere se Hoseok e Yoongi fossero vicini, ma i due sembravano essere scomparsi.
"Hai bevuto anche tu Mei?"
"Come?"
"Stai bene? Sembri pallida... devi vomitare anche tu?" Hana domandò allarmata, ma Mei si affrettò a negare con il capo.
"Non ho bevuto... mentre mi cercavi hai per caso visto Hoseok? Yoongi?"
"L'ultima volta che li ho visti è stato prima del Beer pong... ora non so dove siano."
"Questa volta non ci sono i tuoi amichetti a difenderti!" Biascicò una delle due ragazze, avvicinandosi repentinamente a Mei e Hana e attirando l'attenzione non solo di loro due, ma anche delle persone vicine.
Mei sospirò, evitò di rispondere perché aveva immediatamente compreso dal tono di voce che quella ragazza avesse bevuto un po' troppo.
Hana invece guardò la sconosciuta confusa, non sapeva se quella ragazza ce l'avesse con loro perché la sua amica non le aveva mai raccontato cosa fosse successo in quel bagno.
"Con chi ce l'hai scusa?" La mora domandò a quella ragazzina.
"Hana... lasciala perdere, è ubriaca."
"Ho capito Mei, ma sembra che ce l'abbia con noi. Non possiamo mica far finta di nulla."
"Stavo parlando con lei!" La tipa urlò, indicò Mei guardandola con astio. Hana sollevò un sopracciglio, era sempre più confusa dato che la sua migliore amica era nota per andare d'accordo con chiunque.
"La conosci?"
"No... ma ce l'ha con me. Perché sto con Jin." Mei sospirò, puntò il suo sguardo per terra, si vergognava nel sentire tutti quegli occhi puntati sulla sua figura e non poté quindi vedere l'espressione derisoria di Hana.
"Cosa? Stai scherzando vero?" La più alta disse a Mei, dopodiché si rivolse alla sconosciuta.
"Senti bimba, vai a fare un giro un po' più in là." Hana parlò con tono sprezzante a quella tipa, già solo sapere che Mei avesse problemi con qualche ragazza solo perché frequentava Jin, la fece parecchio innervosire.
"Questa volta non ci sono i due amici di Jin vero? Ci siamo chieste perché fossero entrati addirittura in bagno per difenderti, poi siamo arrivate ad una conclusione."
"Di cosa cazzo sta parlando?" Hana ringhiò irata, si arrabbiò poiché odiava non sapere in che guaio si fosse infilata la migliore amica.
Mei molto velocemente le raccontò del breve scontro, dicendo poi che Hoseok e Yoongi erano intervenuti per aiutarla.
"Perché non mi avevi detto nulla?"
"Perché... Hana, tu avevi i tuoi problemi con Taehyung." Mei rispose alla mora che alzò gli occhi al cielo.
"Ma che importa di Taehyung! Avresti dovuto-"
"Ehi! Io stavo parlando!" La ragazzina volle nuovamente attirare l'attenzione di Mei e Hana su di sé.
"Okay, forse hai bevuto troppo... dovremmo andarcene." Le parlò la ragazza che stava con lei, aveva notato gli sguardi giudicanti che la gente stava lanciando alla sua amica ma quest'ultima non la volle ascoltare.
"Dovresti dare retta alla tua amica." Hana replicò.
"Abbiamo pensato che fosse strano che-"
"Oh aspetta, sai anche pensare?" Hana la derise.
Mei sempre più nervosa, allungò il braccio e afferrò quello della mora, come per tentare di calmarla e di farle capire che non doveva fare sciocchezze, dato che quelle due ragazze erano più piccole di loro e completamente ubriache.
"Perché mai uno come Kim Seokjin dovrebbe stare con una come lei?" La tipa urlò.
Il volto di Mei era rosso fino alla punta delle orecchie.
Odiava stare al centro dell'attenzione e quella ragazza la stava umiliando pubblicamente, la castana in quel momento voleva solo sparire.
Andarsene via da lì e fuggire dagli sguardi insistenti degli invitati.
"La ragazzina ci tiene davvero a ricevere due schiaffi." La voce di Yoongi arrivò da dietro Hana e Mei, un ghigno strafottente era presente sul viso del più grande.
Aveva riconosciuto subito una delle due sconosciute con cui aveva avuto a che fare Mei quella volta.
"Oh andiamo! Seokjin merita di avere una ragazza bellissima, non una come-"
Hana non la fece finir di parlare.
Le bastarono due passi per raggiungerla e tirarle uno schiaffo in piena faccia.
"Hana!" Mei sgranò gli occhi, Yoongi invece scoppiò a ridere.
Quando la castana vide arrivare Taehyung di corsa, involontariamente tirò un sospiro di sollievo.
"Tua madre deve avertene date poche quando eri piccola, ma non ci sono problemi, rimedio io!" Hana ringhiò arrabbiata, Taehyung appena la raggiunse si posizionò rapidamente davanti a lei.
"Che ti prende? Non puoi continuare a tirare schiaffi alla gente oggi!" Il più alto la rimproverò, Hana lo fissò accigliata.
"Ma tu che vuoi? Perché sei ancora qui?"
"Strano che tu dica così, prima sembravi parecchio contenta di avermi intorno." La risposta di Taehyung fu rapida e Hana in un primo momento rimase interdetta. Poi cercò di spostare l'attenzione di nuovo sulla ragazzina.
"Ha insultato Mei!"
"Hana, è ubriaca ed è una matricola."
"Non me ne frega un cazzo se è più piccola di noi, ha insultato Mei solo perché sta con Jin, non doveva permettersi!"
"Chi avrebbe insultato Mei?" Jin domandò appena uscì dal bagno, Namjoon era dietro di lui, il volto pallido come un lenzuolo.
"Questa stro-" Hana stava per indicare la ragazzina che Taehyung tentava di coprire ma la mora scoprì che questa si era dileguata.
"È scappata la codarda." La fanciulla ringhiò irata.
"Hyung, non è nulla... è tutto a posto." Taehyung disse gentilmente, ma a Jin bastò vedere l'espressione vuota e spenta di Mei per capire che niente fosse a posto.
"Tae, Yoongi... aiutatemi per favore." Il maggiore chiese indicando Namjoon che faticava a mantenere l'equilibrio.
Non voleva vedere la fidanzata in quello stato ma avrebbe certamente parlato con lei più tardi, adesso l'importante era portare Namjoon a casa e metterlo a letto.
Taehyung e Yoongi non se lo fecero ripetere due volte, affiancarono Namjoon e finalmente anche Hoseok li raggiunse.
"Siete spariti tutti! Mi avete lasciato da solo con Namjoon e il suo vomito!" Jin esclamò disgustato.
"Scusa hyung... ero... con una ragazza..." Hoseok ammise un po' imbarazzato.
"Sì, anch'io." Yoongi si aggiunse.
"Anch'io." Taehyung sospirò, guardò Hana e nell'esatto momento in cui lo fece la mora scostò lo sguardo.
"Tae sei con la macchina?" Jin chiese al più giovane, erano andati alla festa con un'unica auto e ora che c'erano anche le ragazze avrebbero avuto problemi ad entrare tutti nello stesso veicolo.
"No, sono con la moto."
Appena sentì che Taehyung era venuto alla festa con la moto e non con la macchina come aveva pensato Hana, gli occhi della mora si spalancarono e lanciò un'occhiata interrogativa al ragazzo che in risposta le sorrise.
"Ah... merda."
"Voi cinque ci entrate no? Hana viene con me." Taehyung propose.
"Io non vado da nessuna parte con te."
"Vuoi stare dentro il bagagliaio?"
"Sarebbe meglio che salire su una moto insieme a te!"
"Disse quella che poco prima voleva scopare con me nella mia macchina." Taehyung ribatté.
Tutti gli altri, compreso Namjoon che era mezzo intontito strabuzzarono gli occhi.
"Non volevo fare nulla con te, volevo solo vedere come avresti risposto."
"E la mia risposta ti ha soddisfatta?"
"Ora so perché avevi detto di no, solo perché sei venuto con la moto. Avresti risposto diversamente se-"
"Oh amore scusa, la prossima volta terrò la macchina pronta solo per-"
"Ragazzi! Dateci un taglio, si gela qui fuori! Potete scopare a casa, sbrighiamoci!" Yoongi esclamò, infreddolito.
"Io non ho bevuto, posso guidare. Yoongi viene con me davanti, Namjoon, Jin e Mei dietro. Hana va con Taehyung." Hoseok parlò con voce autoritaria.
"Ma vi siete tutti messi d'accordo per caso? E poi non devo farmi accompagnare da nessuno, posso tornare al dormitorio a piedi." Hana replicò stizzita.
"Hana... non ti facciamo tornare al dormitorio da sola, a quest'ora." Hoseok rispose dolcemente.
"Non sarò da sola, Mei viene con me."
"Mei viene con noi perché dobbiamo parlare." Jin controbatté immediatamente.
La diretta interessata si mordicchiò il labbro.
"Jin... sono stanca..." Mei sussurrò, volendo far capire al fidanzato che voleva solo tornare nella sua stanza.
Non voleva stare da sola con lui dopo quel che era appena successo, sapeva che Jin le avrebbe fatto domande e Mei al momento non voleva proprio parlare di come si sentiva dopo le parole che quella ragazzina le aveva rivolto.
"Oh ma amore, voglio solo parlare un po' con te... non faremo altro." Jin le sorrise, ma tutti potevano vedere quanto fosse falso quel sorriso.
È proprio quello che temo.
Mei pensò, ma scelse di mantenere il silenzio.
"Okay, allora facciamo così." Yoongi ordinò e senza sentire repliche, si avviarono tutti verso l'auto di Jin.
"No ma io-" Hana stava per protestare ma Taehyung la afferrò per il polso e cominciò a camminare verso il lato opposto della strada, nel punto dove aveva parcheggiato la sua moto.
"Tranquilla tesoro, con la moto andiamo alla mia macchina."
"Taehyung, potevo sembrarti ubriaca prima ma adesso sono più sobria che mai, e ti ripeto ciò che avevo detto. Non voglio più avere niente a che fare con te, non voglio nemmeno che mi guardi, non voglio-"
"Sai Hana, dopo aver limonato con me in quel modo ed esserti fatta toccare in punti abbastanza intimi, tutte le parole che mi avevi detto prima perdono di valore."
"Solo perché ti ho baciato non vuol dire che ho dimenticato la cazzata che hai fatto."
Gli occhi attenti di Hana notarono come divennero più titubanti i passi di Taehyung, dapprima sicuri e decisi.
Quelle parole lo avevano leggermente irrigidito, e all'improvviso un velo di silenzio cadde sulla coppia.
Nonostante il disagio Taehyung continuò comunque a camminare senza lasciare la presa sul polso di Hana, che lo seguì senza più dire altro.
La mora attendeva una risposta da parte del ragazzo, ma questa non arrivò mai.
Solo quando raggiunsero la moto rombante di Taehyung, quest'ultimo si decise a parlare.
"È tardi Hana, non ti faccio tornare a piedi da sola, a quest'ora. Potresti apprezzarlo, invece di venirmi contro."
"È un gesto che apprezzo... peccato che preferirei dividere l'aria con te il meno possibile." Hana replicò con tono velenoso, un debole sorriso sfiorò le labbra del più alto.
"Wow, per parlarmi così devi odiarmi parecchio."
"Mi sembrava di avertelo detto, prima."
"Quando? Quando la tua lingua era ficcata nella mia gola?" Taehyung avanzò lentamente, con la sua altezza sovrastò sulla figura di Hana che però rimase imperturbabile.
"Tu stesso hai detto che mi odi." Hana gli ricordò.
Taehyung osservò in silenzio i lineamenti della ragazza, debolmente illuminati dalla luce dei lampioni che contornavano le strade.
La sua attenzione venne catturata dalle labbra carnose e soffici di Hana, Taehyung sapeva bene quanto fossero morbide e vellutate.
Il maggiore deglutì nervoso, la voglia di baciarla ancora lo colpì, ma lo sguardo di fuoco che la più bassa gli stava lanciando lo frenava.
"Io non ti odio Hana."
"Beh... io sì."
Taehyung sogghignò e Hana dentro di sé si chiese cosa ci trovasse di divertente in quel che gli aveva appena detto.
Il più grande tirò fuori il casco e lo porse alla sua ex, che lo guardò confusa quando lo vide salire senza tirare fuori un secondo casco per sé.
"Non ne hai due?"
"Forza, sali." Taehyung ribatté freddamente.
Hana tentennò un po', non si sentiva sicura poiché sapeva che il ragazzo guidava sempre molto veloce.
Se fosse successo qualcosa a Taehyung solo perché il suo casco lo aveva indosso lei e non lui, non se lo sarebbe mai perdonato.
"Però guida piano." La mora borbottò mentre si sedeva dietro.
"Oh, ti preoccupi per me?"
"Assolutamente no. Odio quando vai così veloce... le strade sono deserte, non c'è bisogno di correre."
Taehyung sorrise ancora, evitò di rispondere e non appena Hana si sistemò per bene sul sedile posteriore, il ragazzo partì.
Inizialmente fece un balzo con la moto che spaventò abbastanza la fanciulla, spingendola a circondare con le braccia il busto del suo ex per non rischiare di cadere.
Ma subito dopo notò che Taehyung rallentò, guidò sempre più piano e Hana inarcò un sopracciglio seccata, capendo immediatamente che avesse fatto apposta quel balzo solo per spingerla ad appoggiarsi a lui.
Quando Taehyung parcheggiò sotto casa sua e dei ragazzi, Hana aggrottò la fronte scocciata.
"Ma che diavolo-" La ragazza scese di corsa dalla moto e si sfilò il casco.
"Dovevi portarmi al dormitorio! Perché diavolo mi hai portata qui?"
"Perché mi dispiaceva saperti da sola in quella stanza triste e vuota."
"Non ci provare Taehyung. Io ho capito cosa stai cercando di fare."
"Ah sì? Sentiamo... cosa sto cercando di fare?" Taehyung domandò con tono mellifluo, di nuovo avanzò verso la figura di Hana come un predatore che si aggirava attorno alla sua preda.
"Avevo detto che preferivo dividere la mia aria con te il meno possibile, e tu mi porti a casa tua? E poi cosa, tenterai di portarmi nella tua camera?
Te lo ridico: non avevo intenzione di fare nulla con te prima, volevo solo metterti alla prova... non sono così facile Taehyung."
"Oh, credimi che lo so... so che non sei per niente una facile." Taehyung ribatté, con gli occhi alzati al cielo.
"E sai cos'altro non è facile?" Hana fece due passi avanti, il suo naso quasi sfiorò quello del ragazzo.
"Il mio perdono."
Taehyung osservò quasi rapito gli occhi così arrabbiati di Hana.
Era più forte di lui, la trovava dieci volte più sexy quando faceva così.
Avendo il viso così vicino al suo, Taehyung non poté non approfittarne; gli bastò sporgersi per premere le sue labbra sopra quelle di una Hana incredula, che indietreggiò in un attimo non appena percepì sulla sua bocca quella morbidezza tanto arrogante e sfacciata.
"Tu... tu non puoi fare così! Mi hai tradita! Ci siamo lasciati! Abbiamo rotto, non puoi baciarmi come se niente fosse!" Hana esclamò fortemente innervosita.
Il suo nervosismo crebbe quando vide Taehyung ridacchiare divertito, il desiderio di tirargli un altro ceffone la travolse completamente.
"Che cazzo ridi? Ma pensi di poter giocare con i miei sentimenti in questo modo? Mi hai messo le corna, e tutta l'università lo ha saputo prima di me!" La ragazza urlò sempre più irata.
Nel vederla così furiosa, Taehyung divenne serio in meno di un secondo.
"Hana..."
"Ti baci con quella, rompiamo, sparisci per due giorni e poi ti comporti così? Non puoi fare così Taehyung. Cresci dannazione!"
"Hana. Se non me ne fosse fregato niente di te e avessi voluto stare con Iseul adesso starei con lei, non starei qui con te. Non sarei neanche venuto a quella cavolo di festa, ci sono andato solo perché sapevo che ci saresti andata anche tu!" Taehyung asserì con tono cupo.
"Taehyung non lo fare..." Hana parlò con tono tremante, fece un altro passo indietro ma il ragazzo avanzò, raggiungendola.
"Cosa non devo fare...?"
"Questo. Non illudermi, ci siamo già passati. Mi avevi detto che volevi stare con me, invece poi sei andato da lei."
"Hana... ho sbagliato. Capita a tutti di-"
"Sì, errare è umano. Ma non voglio darti la possibilità di sbagliare di nuovo. Non voglio stare con un ragazzo indeciso. Anzi, al momento non voglio proprio stare con nessuno."
Il respiro di Taehyung si bloccò.
Rimase con la bocca semiaperta, avrebbe voluto dire tante cose ma in quel momento fu incapace pure di respirare.
I fari di una macchina illuminarono fiocamente il suo volto, lo sguardo era scuro, sembrava pentito ma Hana non voleva tornare indietro.
Non era passato tanto tempo da quando avevano parlato e insieme avevano deciso di rompere.
La mora credeva che anche lui fosse d'accordo, che anche lui avesse capito che non potevano stare insieme, non con i sentimenti che lui provava per Iseul.
E Taehyung poteva sembrare deciso e dire di non voler stare con la ragazza dai capelli biondi, ma Hana non gli avrebbe creduto comunque.
"Ci siamo dovuti fermare perché Namjoon doveva vomitare di nuovo." Yoongi fece sapere non appena scese dalla macchina, seguito da Hoseok e dagli altri.
Taehyung annuì all'informazione del suo hyung, ma gli occhi continuavano ad essere puntati in quelli di Hana.
Per poco poiché quest'ultima spostò la sua attenzione e la diresse verso il suo amico.
"Joon, come stai?" Hana si avvicinò al ragazzo, era visibilmente pallido.
La ragazza si sentiva un po' in colpa poiché lei si era allontanata con Youngjae, pensò che invece sarebbe dovuta stare al suo fianco.
L'umore allegro che gli aveva donato l'alcol era passato, ora Namjoon sembrava solo volersi buttare nel letto e dormire fino a dopodomani.
"Non bene." Il più alto borbottò, Taehyung si affiancò a lui e lo aiutò ad entrare in casa.
"Resti con noi Hana?" Jin chiese alla più bassa mentre si avvicinava a lei e Mei.
La mora sospirò, l'ultima cosa che voleva fare era entrare nella tana del lupo.
Dopo aver affrontato Taehyung si sentiva stanca, se fosse entrata quasi sicuramente avrebbe dovuto avere a che fare anche con Jimin, a meno che non fosse già a letto ma questo era davvero poco probabile.
"Dai, ti preparo la mia cioccolata calda." Jin sorrise dolcemente, contagiando Hana che ricambiò.
"Pensi di potermi comprare con la cioccolata calda?"
"Prima di parlare, dovresti assaggiare la cioccolata calda dell'unico e solo Kim Seokjin." Jin si vantò, prese la mano di Mei e anche quella di Hana e trascinò entrambe le ragazze dentro.
Tutti fecero il loro ingresso nell'abitazione, sotto gli sguardi preoccupati e un po' assonnati di Jungkook e Jimin.
"Cos'è successo?" Quest'ultimo domandò con espressione allarmata, vedendo in che condizioni si trovava Namjoon.
"Tae?" Jimin chiamò perplesso quando vide la testa del coetaneo spuntare dietro quella del più alto.
"Perché quella faccia? Ci abito pure io qui." Taehyung ribatté aspramente.
Jimin non disse altro.
Non voleva discutere con lui, in realtà era anche contento di vederlo dato che quella mattina si era dileguato mentre tutti erano ancora a letto.
Erano due giorni che non vedeva l'amico e non poté che sospirare sollevato nel vederlo ritornare insieme a tutti gli altri.
Poi però, il suo sguardo si spostò verso Hana, che fece il suo ingresso insieme a Mei e Jin.
Le parole che la mora gli aveva rivolto quel giorno colpirono violentemente Jimin; la ragazza gli aveva ordinato di starle lontano, ma come poteva se lei andava direttamente a casa sua?
"Hyung hai una faccia..." Jungkook commentò lo stato di Namjoon, non sapeva se ridere divertito o se essere preoccupato per l'amico più grande.
"Ha giocato a Beer pong. Ha perso." Hana informò il perché avesse bevuto così tanto.
"Perché diavolo ti sei messo a giocare, sei sempre stato pessimo con queste cazzate." Yoongi commentò sprezzante, ma la risposta di Namjoon non arrivò mai.
A passo svelto andò di corsa verso il bagno, Hoseok emise un pesante sospiro ma lo seguì, si sentiva in colpa per averlo abbandonato per quasi tutta la serata.
Yoongi al contrario se ne fregò totalmente e andò in camera sua per cambiarsi.
"Da adesso in poi ci pensate voi, io sono impegnato qui." Jin borbottò, mentre prendeva l'occorrente per preparare la cioccolata calda per sé stesso e per le ragazze.
"Ehi, andate ad una festa, bevete da far schifo e quelli che devono farvi da babysitter siamo noi che siamo rimasti a casa?" Jimin protestò indicando anche Jungkook che annuì, concordando con il maggiore.
"Perché parli al plurale? Solo Namjoon ha esagerato."
"Hyung la fai anche a me?" Jungkook domandò con gli occhi che brillavano, già pronta tra le mani c'era la tazza che usava tutti i giorni per berci il caffè.
"Aiuta Hoseok a mettere Namjoon a letto, e te ne faccio una tazza piena." Jin ordinò, il maknae annuì contento e raggiunse i due amici.
Ha ceduto subito. Maledetto.
Jimin pensò, guardò con occhi sottili il traditore sparire dietro l'angolo.
Dopodiché lo sguardo di Jimin si trasferì su Taehyung; quest'ultimo stava osservando la figura di Hana seduta al tavolino, non aveva mai distolto l'attenzione da lei, nemmeno quando il maknae aveva fatto gli occhi dolci per ottenere la cioccolata.
Jimin pensò che fosse strano.
Era la prima volta che si rivedevano dopo due giorni; Taehyung nel frattempo aveva baciato Iseul e rotto con Hana, ma era anche vero che lui aveva baciato Hana mentre lei stava ancora con il più alto.
E Jimin si aspettava qualunque cosa, qualsiasi da parte di Taehyung... un'occhiata acida, una reazione, qualche parola minacciosa, e invece a parte quella risposta avuta non appena entrato, il ragazzo non lo stava considerando per niente.
Era troppo intento a fissare la loro ex, che nel frattempo assaggiava la calda bevanda preparata dal più anziano del gruppo.
"Wow! È buonissima Jin!" Hana esclamò innamorata, quella cioccolata le scaldò il petto e improvvisamente si sentì di buonumore.
"Lo so."
"Hai proprio fatto jackpot con lui." La mora sussurrò a Mei ma la castana invece di rispondere fece un sorriso poco convinto.
Tanti erano i pensieri che vagavano nella testa di Mei e questi non le permettevano di andare oltre.
E Jin che ormai conosceva bene la fidanzata lo aveva capito; per questo aveva insistito così tanto per farla andare a casa sua, la cioccolata era solo una scusa.
Voleva davvero parlarle.
"Ti piace?" Jin chiese dolcemente alla fidanzata, che annuì subito.
"Beh okay... grazie per la cioccolata Jin, ma io adesso torno-"
"Hana resta qua! Mei dormirà qui, puoi restare anche tu."
Hana alzò un sopracciglio.
Si girò e lanciò una veloce sbirciata a Taehyung; quest'ultimo le sorrise sghembo.
Per un attimo la fanciulla pensò che Jin e Taehyung si fossero messi d'accordo, o che comunque il primo stesse aiutando il suo amico.
"Grazie, non penso sia il caso."
"Puoi dormire in camera mia." La voce roca di Taehyung intervenne immediatamente e Hana non sapeva il perché ma non ne rimase così tanto sorpresa. Se lo aspettava.
Trovava insolito però che il ragazzo continuasse ad insistere anche dopo il discorsetto che gli aveva fatto poco prima.
"Taehyung, odio ripetermi. Ci sono altre persone qui e non ho voglia di litigare."
"Ma io non voglio litigare, la mia è una proposta innocente." Il maschio alzò le spalle, come se non ci fosse niente di male nel dormire insieme dopo quel che era accaduto tra loro.
Jin e Mei mantennero un rigoroso silenzio.
Jimin invece era sparito non appena Taehyung aveva aperto bocca.
Si chiuse dentro camera sua e non voleva saperne nulla; non voleva sapere se Hana sarebbe rimasta a dormire nella camera accanto alla sua.
Non voleva sapere se sarebbe riuscita ad andare via, a non rimanere lì... non voleva sapere niente di niente.
Ma solo una cosa sapeva... stava bruciando dentro.
Restare lontano da lei per lui sarebbe stato una tortura abnorme.
"Innocente? Ti sembro scema?"
"Assolutamente no, cerco di essere carino con te. Perché non apprezzi nemmeno questo?"
"Taehyung, hai avuto infinite possibilità di essere carino con me, e le hai finite tutte."
"Se sono infinite non possono-"
"Hai capito cosa intendo!"
"Hoseok hyung ha detto che ci pensa lui a mettere Namjoon hyung a letto." Jungkook spuntò dall'angolino del corridoio, noncurante della discussione che stava prendendo piede tra Taehyung e Hana.
Il corvino prese la tazza e la sollevò, guardandola come se tra le mani tenesse oro liquido e altamente prezioso.
Hana lo trovava dannatamente carino, si ritrovò a pensare perché i ragazzi non fossero tutti come lui.
"Potrei restare e dividere il letto con Jungkook."
Non appena Jungkook realizzò quel che disse Hana, la cioccolata quasi gli andò di traverso.
"Hana..."
"Non sarebbe la prima volta." La mora sorrise nel vedere Jungkook arrossire imbarazzato, e il suo sorriso si allargò quando si accorse che lo sguardo di Taehyung era diventato più cupo.
"Noona... se dici così penseranno tutti male." Jungkook disse a fatica, tra una tosse e l'altra.
"Oh... avete già dormito insieme?" Jin domandò confuso.
"Al compleanno di Jimin." Mei gli ricordò.
"Puoi dormire in camera mia, io dormirò sul divano." Taehyung propose quasi con tono rassegnato.
Le parole del moro ammutolirono tutti.
Hana sgranò leggermente gli occhi, se la proposta di prima non l'aveva sorpresa, questa invece aveva sortito l'effetto contrario.
"Bene, noi andiamo. Buonanotte." Jin parlò non appena Mei finì di bere la sua porzione di cioccolata e sveltamente il maggiore si diresse verso la propria stanza.
"Hana...?"
"Vai tranquilla. Ci vediamo domani mattina."
"Sei sicura?" Mei domandò a bassa voce, il suo sguardo saltava titubante tra Taehyung e Hana.
"Sì sono sicura. Buonanotte." Hana sorrise all'amica.
Mei si alzò e Jungkook ne approfittò per seguirla così da lasciare soli i due ex.
Pure il corvino aveva capito l'atmosfera pesante che ruotava tra quei due e preferì finir di bere la cioccolata in camera sua.
Hana rimase seduta.
Taehyung invece rimase in piedi, poco distante da lei. Le mani infilate nelle tasche della sua felpa, lo sguardo continuamente puntato sul viso della mora.
"Perché?" Hana sibilò con un filo di voce.
"Perché cosa?"
"Questo... la storia del letto e tu che vuoi dormire sul divano. Perché?"
"Perché volevo fare qualcosa di carino per te. Non posso?"
Hana si alzò.
Avanzò lentamente verso il ragazzo, non aveva mai spostato o abbassato lo sguardo, questo era sempre puntato sugli occhi fermi e decisi di Taehyung.
Quando la mora si fermò ad un passo da lui, l'espressione che aveva sul viso era più gelida che mai, nonostante al suo interno stesse scoppiando un uragano di emozioni.
Poiché anche se aveva sofferto a causa sua, il sentimento che provava per lui si trovava ancora lì, radicato.
Più forte e intenso che mai.
"È tardi." Hana sussurrò con voce tremante.
Lo amava, ma non voleva piangere di nuovo per lui.
Non avrebbe ceduto così facilmente, solo per un gesto carino e qualche parolina dolce.
"Vuoi fare qualcosa di carino per me?" Hana mormorò, inclinò la testa, continuò a guardare Taehyung con quello sguardo di ghiaccio.
"Mettiti il cappotto e riportami al dormitorio. Non passerò la notte qui, con te non voglio neanche condividere lo stesso tetto."
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"Tae ha sbagliato, ma quei due si vogliono. È così palese." Jin parlò mentre si cambiava di fronte a Mei.
Il viso della castana prese fuoco quando il ragazzo si tolse i vestiti davanti a lei senza farsi troppi problemi, ma Jin non ci fece caso poiché si mise subito il pigiama. Quella notte faceva davvero freddo.
"Pensi che Hana riuscirà mai a perdonarlo?" Jin continuò a parlare, ma Mei non era molto dell'umore di spettegolare sui loro amici.
Quando Jin si rese conto che Mei stesse facendo scena muta, si voltò verso di lei.
La ragazza teneva lo sguardo ancorato sul pavimento, il maschio si avvicinò a lei e quando fu più vicino, si chinò per fare in modo che i loro occhi si incrociassero.
"Ehi? Amore?"
"Penso che dovremmo lasciarci."
Jin se lo aspettava.
La conosceva così bene che sapeva che la bruna aveva pensato a questo tutto il tempo, da quando quella ragazzina l'aveva insultata un paio d'ore fa, a quella maledetta festa.
Difatti Jin sorrise, ma quel sorriso durò quanto un battito di ciglia.
"Non dire cazzate." Il maggiore sospirò, si rialzò e andò a preparare il letto, sotto gli occhi spalancati di Mei.
"Ma... Jin-"
"Tu vuoi questo? Vuoi che rompiamo? Vuoi davvero che finisca tra noi?" Jin alzò la voce, non si preoccupò di mantenere il tono basso.
Ma non appena vide gli occhi di Mei diventare sempre più lucidi, qualcosa si spezzò dentro il petto di Jin.
La castana scoppiò a piangere e Jin si sentì morire nel vederla così.
"Non voglio! Ho solo... ho paura, ma non voglio che finisca tra noi! Ti amo così tanto che stare con te mi sembra ancora un sogno, ma quando ricevo così tanto odio quel sogno diventa un incubo e io non voglio che qualcosa di negativo possa influenzare la nostra relazione!" Mei gridò tra le lacrime.
Jin si avvicinò di nuovo, strinse la ragazza tra le braccia, uno sguardo sofferente era dipinto sul suo viso.
"Non dovevo rendere pubblica la nostra storia. Ho sbagliato... sapevo che sarebbe andata a finire così." Jin sussurrò, sentì Mei piangere ancor più forte e di conseguenza lui aumentò la stretta attorno al suo corpicino tremante.
"È colpa mia, non devo dare ascolto a quello che mi dicono le altre persone. Ma mi insultano, e io come posso passare sopra a certe parole? Non ci riesco!" La ragazza singhiozzò consapevole che la colpa alla fine era unicamente sua poiché il lato debole e fragile di lei prevaleva ogni volta.
Invidiava la sua migliore amica, che era così forte e rispondeva a tono a chiunque.
Anche lei avrebbe dovuto fare così, eppure le sue insicurezze la sovrastavano sempre e i commenti offensivi di quelle ragazze invidiose della loro relazione spingeva Mei a chiudersi sempre di più, diventando un riccio con tante spine appuntite che avrebbero tenuto alla larga chiunque.
Forse anche lo stesso Jin, che in quel momento la stava stringendo a sé.
"Mei..." Jin sciolse l'abbraccio, le sue mani presero a coppa il viso colmo di lacrime della sua dolce metà.
"Io non ti lascerò. Quindi te lo richiedo: tu vuoi chiuderla qui?"
"Io... no ma-"
"Perfetto. Hai già riposto." Jin sorrise.
"Ma Jin-"
"Ascolta. Vuoi davvero privarti di me, del mio cuore, del tanto amore che ho da darti, per colpa di qualche ragazzina gelosa che apre la bocca solo per sparare cazzate? Davvero vuoi darla vinta a quelle vipere?"
Lo sguardo di Mei si indurì, negò con il capo in meno di un secondo.
"No! Però... fa male."
Jin fissò con insistenza gli occhietti arrossati della ragazza, accostò il viso al suo e le diede un bacio sulle labbra.
"Non voglio che tu ti senta così... dovrei evitare che ti accada questo."
"Non è colpa tua..."
"Lo so. È colpa di quelle dementi, di certo non è colpa mia." Il maggiore mormorò con tono ovvio.
"Ma sono il tuo fidanzato e se quelle bambinette ti prendono di mira, un pochino di colpa ce l'ho. So che quello che ti dicono fa male, ma fa più male mettere un punto al nostro amore a causa di persone che valgono meno di zero. Non lo pensi anche tu?" Jin disse con tono morbido, guardando con la dolcezza negli occhi Mei che non poté non annuire, toccata dalle parole del fidanzato.
Si odiava. Mei non sopportava sé stessa, perché ancora una volta Jin le aveva dimostrato quanto fosse perfetto e lei invece gli aveva dimostrato quanto fosse debole.
E si odiava per questo, odiava troppo la parte fragile di sé.
Con la testa immersa tra mille pensieri, Mei non si accorse di come mutò repentinamente la luce negli occhi scuri come la pece di Jin.
Il ragazzo sorrise malizioso, le sue mani andarono sui fianchi della più bassa e sollevò il corpo di Mei con estrema facilità.
L'attimo dopo, la castana si trovava distesa sul letto di Jin e quest'ultimo era sopra di lei, la bocca era impegnata a tempestare di baci il volto della fanciulla.
Le labbra piene e soffici del maschio coccolarono la pelle accaldata di Mei, che sospirò per quel tocco così dolce ma al contempo avido dell'uomo che amava.
Sul collo, sulla mandibola, sulla guancia... fino a raggiungere l'orecchio, di cui Jin mordicchiò giocosamente il lobo.
E dopo aver visto con la coda dell'occhio la sua Mei sobbalzare per questo gesto lussurioso, il maggiore si apprestò a sussurrarle parole che fecero sussultare direttamente il suo cuore.
"Mi permetti di farti sentire bene?"
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