Chào các bạn! Vì nhiều lý do từ nay Truyen2U chính thức đổi tên là Truyen247.Pro. Mong các bạn tiếp tục ủng hộ truy cập tên miền mới này nhé! Mãi yêu... ♥

❥30.

WORD COUNT: 4.814

======== • ✠ • ========

Hana continuò a guardare il vuoto per un tempo interminabile, il cellulare era rimasto sul palmo della mano, la richiesta di Jimin vorticava ripetutamente nella sua testa.

Mi ha chiesto di raggiungerlo... dovrei...?
Rifletté internamente la mora, indecisa su cosa avrebbe dovuto fare.

Hana era contenta di sapere che Jimin stesse bene, anche se al telefono era stato molto vago sulla questione.

"Mi spiace."

Hana rimembrò quelle due parole pronunciate da Jimin con una voce stranamente tremante e insicura.
Una voce pentita.

Ma pentito per cosa?
Questo si chiese Hana, che non comprese il significato di tali parole.
Jimin aveva litigato con Taehyung e in qualche modo pure con Jungkook, avrebbe dovuto scusarsi con loro, non con lei.

Forse voleva scusarsi per quel che ha detto ieri... Hana pensò, ricordò i discorsi senza senso di Jimin, quando lui l'aveva accusata di non averlo mai amato.

Ad un certo punto la fanciulla si alzò, decisa a raggiungere Jimin poiché voleva vederci chiaro in questa storia, doveva parlare con lui.
Si immobilizzò di nuovo, chiedendosi se fosse il caso di avvertire Taehyung.
Hana si mise nei panni del suo ragazzo, e se dovevano imparare a fidarsi l'uno dell'altra, dovevano anche cercare di non nascondersi le cose.
La mora sapeva che Taehyung si trovasse con Iseul in quel momento; certo, non le faceva piacere anzi, l'ansia dentro di lei non faceva altro che aumentare. Ma almeno lo sapeva.

Emettendo un enorme sospiro, Hana andò nella lista dei contatti e chiamò Taehyung.
Non voleva lasciargli un messaggio, pensò che fosse più giusto chiamarlo per avvertirlo a voce.

Dall'altra parte, Taehyung stava parlando con Iseul quando la suoneria del suo telefonino interruppe la loro conversazione.
Il maschio prese il cellulare, sentì un sussulto colpire il suo cuore quando lesse il nome di Hana.

"È così gelosa che ti tempesta di telefonate?" Non appena vide che era la ragazza dai capelli neri a chiamare, Iseul non perse tempo e mandò subito una frecciatina avvelenata.

"Veramente questa è la prima volta che mi chiama." Taehyung borbottò, ricordò di aver detto ad Hana che sarebbe stato lui a chiamare lei.

Un cipiglio irritato si formò sul suo volto, il maggiore si chiese perché Hana non riuscisse a fidarsi di lui, le aveva detto che l'avrebbe chiamata più tardi e invece era lei quella che adesso stava chiamando lui.
Questo innervosì abbastanza Taehyung da farlo balzare in piedi e rispondere al telefono scocciato.

"Ti avevo detto che ti avrei chiamata io."

"Sì ma-"

"È inutile che ti inventi scuse. Dici tanto che io dovrei fidarmi di te e tu di me, ma tu nemmeno ci provi!" Taehyung sbottò seccato.

"Ma sei incazzato perché ti ho chiamato? Ma tu sei fuori!"

"Sono incazzato perché avresti dovuto almeno provare ad aspettare, invece di fare la fidanzata ansiosa."

"Non ti è passato per l'anticamera di quel cervello minuscolo che hai, il pensiero che forse mi è successo qualcosa e ho preferito chiamarti per dirtelo a voce, invece che per messaggio??" Hana esclamò, anche lei stava cominciando ad innervosirsi e a perdere la pazienza.

Non ci voleva credere, non pensava che Taehyung avrebbe potuto reagire così solo perché lei gli aveva telefonato.

Non appena udì le parole nervose di Hana, Taehyung si bloccò.
Serrò la mascella agitato, si rese conto di aver effettivamente esagerato e che forse le era successo qualcosa di grave se non aveva voluto aspettare.

"Cos'è successo?" Domandò lui con tono più calmo e dispiaciuto per aver alzato la voce senza un valido motivo.

"Ma vaffanculo!" Hana urlò furiosamente, riattaccò e uscì dalla stanza fortemente alterata.

Voleva fare le cose per bene, avvertire il ragazzo che stava andando da Jimin per poter parlare con lui ma dopo aver ricevuto un trattamento simile da parte di Taehyung, tutte le buone intenzioni di Hana se n'erano andate a quel paese.

Taehyung fissò lo schermo del suo cellulare, Hana aveva chiuso la chiamata.
Senza pensarci un secondo di più, la richiamò.
Ma la ragazza evitò immediatamente di rispondere, Taehyung grugnì sempre più scocciato e stanco.

"Tae... tutto a posto?" Iseul domandò, si alzò e raggiunse il ragazzo.
Non appena la mano della bionda accarezzò con delicatezza la schiena del più alto, quest'ultimo si girò di scatto e indietreggiò.

"Sì... tutto a posto." Borbottò lui.

"Non è tutto a posto... dai, ne vuoi parlare?"

"Ma ti prego Iseul, fai pena a recitare." Taehyung sbuffò, tornò a sedersi sul divano e la più bassa lo seguì.

"Ehi, guarda che sono davvero preoccupata per te. Ci tengo a te, lo sai."

"Ammettilo che faresti una festa se ti dicessi che le cose tra me e Hana non vanno bene."

"Non vanno bene?" Iseul ripeté, dovette trattenere la propria gioia quando pronunciò quelle parole.

"Non vanno proprio." Taehyung sospirò, si chiese dentro di sé perché la relazione con Hana stesse prendendo quella brutta piega.

I motivi potevano essere tanti: la gelosia di lui, la gelosia di lei... la presenza di Jimin, e anche quella di Iseul che non aiutavano per nulla.
Ma cos'avrebbe dovuto fare Taehyung?
Mettere fine alla sua amicizia con Iseul per salvaguardare la sua storia con Hana?
Hana gli piaceva davvero tanto, ma Iseul era come una sorella per lui.
E il moro si sentiva già abbastanza in colpa per non aver considerato per nulla la ragazza dai capelli biondi ultimamente.

"Non siete fatti per stare insieme. Ma dico io, cosa ti è preso quando le hai chiesto di uscire con te? Non siete mai andati d'accordo, se non c'è complicità tra voi come fate poi ad avere una relazione seria e duratura? Mica potete scopare e basta."

Le ultime parole ricordarono a Taehyung il momento in cui Hana le aveva chiesto di uscire per un appuntamento, perché non potevano appunto andare avanti solo facendo sesso, senza neanche provare a conoscersi.
L'appuntamento, nonostante Taehyung non avesse organizzato nulla era andato sorprendentemente bene; era riuscito a trascorrere una piacevole serata con la mora, avevano parlato molto dopo il film e adesso conosceva qualcosa di più di Hana, rispetto a prima.

"Tae? Perché sorridi?" Iseul inarcò un sopracciglio, aveva passato gli ultimi minuti a dire di quanto fossero pessimi lui e Hana come coppia, ma il maggiore non le aveva prestato per nulla attenzione, troppo concentrato a ricordare la bella serata avuta con la fidanzata.

"Lei mi piace." Taehyung mormorò con un filo di voce.

Gli occhi scuri del ragazzo si fermarono sul volto accigliato di Iseul.
La bionda sperò di aver capito male, ma aveva il timore invece che quella fosse davvero la verità, che Taehyung fosse realmente interessato ad Hana.
Perché l'espressione e il sorriso che Taehyung aveva impressi sul volto, parlavano al posto delle parole.

"Ma lei non si fida di te. Probabilmente anche tu le piaci, ma non abbastanza."

"Non abbastanza da fidarsi di me, dici?" Taehyung sospirò, Iseul annuì.

"La capisco. Nemmeno io mi fiderei di me stesso." Il più alto brontolò sovrappensiero.

"Posso chiederti... com'è nato il tuo interesse nei suoi confronti? Ti piaceva già anche quando stava ancora con Jimin?" Iseul domandò, non voleva fare la parte della pettegola o altro, era sinceramente curiosa.

La bionda era sempre stata convinta che Taehyung avesse occhi unicamente per lei; Iseul aveva sempre cercato di non dare peso a tutte quelle ragazze con cui lui aveva flirtato in passato, certa che quelle fossero delle storie passeggere.
Ma da quando aveva saputo che si era messo con Hana, qualcosa era scattato dentro Iseul; qualcosa le suggeriva che quella non sarebbe stata una storia passeggera, ma il contrario.

"Sì. Mi piaceva anche quando stava con Jimin. E volutamente non andavo d'accordo con lei, perché appunto stava con Jimin. Ero sicuro che sarebbe durata come tutte le altre sue ex, una storiella di un mese massimo due. E invece..."

"E invece sono durati quasi due anni. E tu l'hai sopportata sempre meno."

"Tutta colpa mia, potevamo andare d'accordo fin dall'inizio se non mi fossi mostrato così ostile con lei. Sono stato un coglione."

"Ti è sempre piaciuta... e io che pensavo..." Iseul si bloccò.

Si mise a ridere, si maledì per essere stata così stupida.
Era davvero convinta di piacere a Taehyung, e che lui non si avvicinasse a lei solo per non rovinare la loro amicizia, eppure scoprire che il ragazzo non l'aveva mai vista come una possibile partner, la ferì.

"Cosa? Cosa pensavi?" Taehyung chiese con la fronte aggrottata, pensieroso poiché un'idea gli era balenata nella sua mente, ma attese che Iseul parlasse per vedere se quel che aveva pensato fosse reale.

"Oh andiamo, lo sai!" Iseul sbuffò, Taehyung si mise a ridere.

"Ti riferisci per caso a quella cosa che mi hai detto durante quello stupido gioco al compleanno di Jimin?" Taehyung prese in giro la ragazza, consapevole che Iseul si riferisse proprio a quello.

"Che stupida che sono stata... vero?" Iseul sorrise un po' a disagio, lo sguardo di Taehyung si incupì.

No, non sei stata stupida.
Il ragazzo pensò, i sentimenti per Iseul erano sempre stati molto forti.

Ma con il passare del tempo, e soprattutto grazie ad Hana, Taehyung aveva capito che non provava amore nei confronti di Iseul.
Era affezionato a lei, teneva a lei e avrebbe dato tutto per vederla felice.
Ma non l'amava, perché in quel momento lui si trovava seduto al suo fianco, eppure nella sua testa era presente il nome di un'altra ragazza.

"Non sei una stupida Iseul... sei e sarai sempre importante per me, okay?" Taehyung le sorrise dolcemente.

Iseul si gettò su di lui e lo abbracciò; Taehyung si sentì un po' in imbarazzo, aveva abbracciato la bionda svariate volte ma in quel momento era stato colto alla sprovvista.
Con titubanza però, chiuse le braccia attorno a lei e la strinse a sé.

"Scusa... ultimamente sono stato molto distante." Taehyung sussurrò, il naso era affondato nei lunghi capelli dorati della fanciulla.

"Non penso che sia stata una tua scelta."

"Iseul... non dare la colpa ad Hana, non è colpa sua se ci siamo allontanati." Taehyung sospirò, sciolse l'abbraccio e guardò la ragazza con estrema serietà.

"Quindi è colpa mia?"

"Non ho detto questo... la colpa è mia." Taehyung brontolò.

"Tanto so che una volta uscito da qua, ritornerai ad essere il suo burattino."

"Non sono il burattino di nessuno. Perché dici così? Abbiamo appena parlato, pensavo fosse tutto a posto!"

"Ma tu pensi che con due sorrisi e un abbraccio sia tutto a posto? Appena fuori da qua, tornerai a stare appiccicato alla tua ragazza e io tornerò magicamente invisibile!"

"Sai... ero venuto qua per vedere se stavi bene, dopo la sfuriata di Kookie." Taehyung si bloccò, guardò Iseul dalla testa ai piedi.
"Beh, vedo che stai bene."

"Il fatto che mio fratello mi consideri una poco di buono non mi interessa. Mi spiace solo vedere che anche tu te ne freghi, una volta saresti intervenuto." Iseul mentì, lo sguardo freddo e severo di Jungkook che le aveva rivolto quella mattina ancora permeava dentro la sua testa.

"Iseul, non sono intervenuto perché era una questione che coinvolgeva te e Jungkook. E basta. E smettila di dire che non me ne frega nulla di te cazzo, mi fai salire il nervoso quando dici queste cavolate!"

Taehyung si alzò ma Iseul fu svelta a seguirlo, lo sguardo di entrambi era freddo e arrabbiato.

"Scusa ma come devo reagire? Ti metti con una che non hai mai sopportato, e da quel momento non mi parli nemmeno più. Poi vengo attaccata da mio fratello e tu non ci provi neanche a fermare lui e difendere me. Poi vieni a casa mia a dirmi che Hana ti è sempre piaciuta. Sembra una commedia, una ridicola commedia perché ero convinta che quella ragazza ti stesse sul cazzo, e ora wow! Ti è sempre piaciuta? Jimin lo sa? Jimin sa che hai festeggiato quando lui e Hana si sono lasciati?"

"Jimin deve essere l'ultimo a parlare dato che ha tradito Hana con te. Sinceramente... tu non c'entri nulla in tutto questo, ma perché te la prendi così tanto?"

"Non c'entro nulla...? Tae... ero convinta che tu fossi innamorato di me! E anch'io provo qualcosa di forte per te, non ho mai voluto fare una mossa verso di te perché avevo paura di perderti, di perdere la nostra amicizia, ma vedo che la sto perdendo comunque anche senza fare nulla."

Il cuore di Taehyung si fermò di colpo.
Guardò Iseul con occhi spalancati, dentro di sé la confessione della bionda si ripeté all'infinito come un disco rotto.
Il maschio scosse la testa e si affrettò a rispondere.

"Non hai mai fatto niente per dimostrarlo... per farmelo capire. Ho sempre e solo pensato che tu mi vedessi come un fratello. Non puoi uscirtene ora così, dicendomi questo." Taehyung sussurrò stremato, era stanco di tutta quella confusione che lo stava soffocando.

"Ha importanza adesso?" Iseul sibilò, gli occhi della bionda non erano più furiosi, bensì lucidi e sofferenti.

La più bassa fece un passo avanti, poi ne seguì un altro; avanzò lentamente verso Taehyung, con cautela, come se avesse paura che con un movimento più lesto il maggiore si sarebbe potuto spaventare e fuggire lontano da lei.

Le braccia di Iseul si mossero, le mani finirono a coppa sul viso di Taehyung che continuò a fissare la ragazza con apparente inespressività, ma in realtà si stava mentalmente chiedendo fino a che punto si sarebbe spinta la più piccola.
Ma lo avrebbe visto molto presto.

Fu così veloce che Taehyung non la sentì neanche; Iseul si alzò sulle punte dei piedi, mani ancora premute sulle guance del ragazzo, occhi fissi sulle sue labbra invitanti.

Il secondo dopo, gli occhi di Iseul si chiusero nello stesso istante in cui le loro bocche premettero tra loro.

Ma Taehyung si staccò immediatamente.

"Iseul..."

"Dai... lasciati andare." Iseul lo pregò con occhi lucidi, le mani ancora strette sulle guance del più alto.

La bionda azzerò di nuovo la distanza tra i loro visi, i denti di lei mordicchiarono il labbro inferiore di lui.
Taehyung schiuse le labbra per protestare ma Iseul fu veloce e con la lingua ne approfittò per approfondire il bacio.

"Cazzo Iseul, fermati!" Taehyung ringhiò, le mani si posarono sulle spalle della più piccola.
Iseul sorrise quando sentì che la presa sulle sue spalle non era per niente decisa o forte.

"Non ci credi nemmeno tu mentre lo dici." La ragazza ammiccò, spintonò Taehyung per farlo ricadere sul divano e in un attimo lei salì a cavalcioni sul suo corpo.

"Iseul non posso..."

"Non puoi o non vuoi?"

Taehyung non ebbe il tempo di ribattere che la lingua della fanciulla lo invase nuovamente.
Le mani andarono sui fianchi della bionda ma non ci fu alcuna pressione, non era presente la benché minima intenzione da parte del ragazzo di fermare tutto quel che stava succedendo.

E Taehyung si sentiva una merda per questo, aveva sgridato Hana perché non riusciva a fidarsi di lui, e lui adesso non stava facendo niente per togliersi Iseul di dosso.

Non me la merito una come lei.

Taehyung si sentì ancor peggio di una merda quando la porta si aprì e Nami, la coinquilina di Iseul e Kira beccò i due a cavalcioni sul divano.

Nami guardò i due ragazzi con occhi spalancati, conosceva Taehyung, sapeva che era un amico stretto di Iseul.
Ma sapeva anche che questo Taehyung era fidanzato con un'altra.

Il ragazzo fu veloce ad alzarsi e ad uscire da quella casa, senza dire una parola e senza degnare Iseul neanche del più piccolo sguardo.

|
|

Hana si fermò di fronte al luogo dove lei e Jimin avevano passato gran parte delle loro giornate, quando stavano ancora assieme.

Era la palestra di un amico del padre di Jimin, e il ragazzo spesso andava lì per allenarsi o semplicemente per trascorrere due ore di svago.
Jimin aveva spiegato ad Hana che gli altri non conoscevano l'identità del luogo, non poteva parlarne con loro perché altrimenti tutti avrebbero cominciato a frequentare quella palestra.
Si sarebbe sparsa la voce che il proprietario faceva favoritismi e a quel punto anche Jimin avrebbe dovuto pagare il prezzo pieno per l'abbonamento che serviva per andare lì più volte alla settimana.
E per di più, avrebbe dovuto dire addio al posto dove poteva godere di un po' di pace.

Il proprietario era un po' come uno zio per Jimin, e spesso il più giovane andava in quella palestra anche solo per ascoltare la musica o fare un sonnellino.
La stanza che si trovava al piano di sopra faceva parte anch'essa dell'edificio ma l'uomo la utilizzava come magazzino per gli attrezzi vecchi o quelli di riserva; e l'ingresso di quella stanza era unicamente riservata a Jimin.
Oltre che i tanti attrezzi, era arredata anche con un divano, un pouf, un piccolo tavolino con due sedie.
Un sacco da boxe si trovava al centro della sala, era presente anche un lettino dove Jimin e Hana avevano trascorso gran parte del loro tempo.

Un semplice lettino che per i due significava qualcosa di molto importante, poiché era stato il testimone della loro prima volta e poi di tante altre venute dopo.
E fu proprio su quel lettino, che Jimin si trovava disteso quando Hana entrò silenziosamente nella stanza.
La ragazza non disse nulla, avanzò verso il suo ex che appena udì i passi della mora, voltò il viso di lato.
Sorrise dolcemente e alzò il busto, mettendosi comodamente seduto sul materasso.

"Hai fatto alla svelta." Jimin fu il primo a spezzare il silenzio.

"La palestra non è tanto lontana dal campus." Hana borbottò, si sedette al suo fianco, mantenendo però una certa distanza da lui.

Per un po' nessuno dei due disse niente.
Hana si sentiva un po' a disagio, seduta sul letto dove lei e Jimin mesi fa avevano fatto più volte l'amore, una sensazione di imbarazzo scaldò le sue guance.
Jimin notò lo sguardo incerto che la mora stava lanciando un po' in ogni angolo della stanza... ovunque, evitando però di incrociare appositamente i suoi occhi.

"Questo letto contiene parecchi ricordi..." Jimin rifletté ad alta voce, il palmo della sua mano accarezzò con leggerezza il lenzuolo dove erano seduti.

"Molti."

"Taehyung sa che sei qui?"

"Dovrebbe?" Hana sbuffò, ricordando di come avesse cercato di dire al suo ragazzo che stava per andare da Jimin e questo invece si era infuriato solo perché lei lo aveva telefonato.

"Oh, mh... non so. Dimmelo tu."

"Lo avevo chiamato... glielo volevo dire." Hana sospirò, Jimin rise.

"Sei proprio la fidanzatina perfetta... lo hai avvertito quindi."

"Se fossi la fidanzata perfetta tu non mi avresti mai lasciata. E Taehyung non si troverebbe con Iseul in questo momento. No, non l'ho avvertito perché quell'idiota si è incazzato perché l'ho chiamato, evidentemente l'ho disturbato."

Lo sguardo di Jimin si incupì.
Non sapeva cosa gli avesse fatto più male, se fosse stata la frecciatina di Hana nei suoi confronti, o il sapere che Taehyung stava per fare il suo stesso, imperdonabile errore.
Jimin sperava fortemente che Taehyung fosse più intelligente e sveglio di lui, ma era conscio che Iseul gli faceva perdere la capacità di ragionare con lucidità.

"Mi stai dicendo... che Taehyung si trova con Iseul?" Jimin ripeté incredulo.

"Perché così sorpreso? Sono solo amici." Hana mormorò ma dall'espressione e dal tono appena usati, Jimin vide che non ci credeva neppure lei.

"Ti fidi così tanto di lui? Davvero Hana?"

"Cosa dovrei fare? Non posso vietargli di parlare con lei, neanche se volessi."

"Sta a lui capire che può benissimo stare anche senza di lei... Iseul è una presenza tossica per lui." Il maschio ragionò.

Ma quando lo capirà, sarà troppo tardi.
Jimin pensò, stando attento a non pronunciare quelle parole ad alta voce.

"Cos'è successo tra voi due ieri sera? Jungkook ha detto che avete litigato per Iseul..." Hana aveva cercato di trattenere la propria curiosità ma non ci era riuscita.
Taehyung non le raccontava nulla, sperava che con Jimin invece andasse diversamente.

Il cuore di Jimin sussultò.
Il più grande guardò Hana con il timore negli occhi; avrebbe tanto voluto dirle tutto, ogni cosa, ma sapeva che avrebbe dovuto parlarle anche del tradimento.
Era da lì, che era cominciato il tutto.
Era da quel terribile sbaglio, che aveva dovuto chiudere con lei e mettersi con Iseul.

Se n'era pentito subito, la bionda aveva tentato di controllarlo, tenerlo al guinzaglio e averlo tutto per sé e Jimin in un primo momento gliel'aveva data vinta.
Con il tempo aveva capito che non voleva avere niente a che fare con Iseul, l'unica che voleva era Hana.
Solo che ora lei stava assieme al suo migliore amico e nel frattempo quel segreto continuava a marcire al suo interno.
Sapeva che Iseul stava bluffando quando lo aveva minacciato di raccontare tutto alla mora, difatti non ne aveva fatto parola con nessuno e Hana ne era ancora all'oscuro.
E questo non andava bene, lo sapevano tutti tranne proprio la diretta interessata.

"Anche per te. Non solo per Iseul... inizialmente stavamo parlando di te." Jimin proferì a bassa voce, chinò lo sguardo rivolgendolo sulle sue cosce.

"Di me? Jimin..." La voce di Hana si bloccò quando vide le spalle di Jimin tremare.

Il ragazzo sentiva il suo petto bruciare, confessare il proprio errore gli stava risucchiando ogni briciolo di forza ed energia.
Gli occhi del maggiore divennero lucidi, il volto era nascosto dalla frangia color pece e dal cappuccio sollevato della sua felpa ma Hana comprese subito che Jimin stesse piangendo.

"Jimin..."

La fanciulla si avvicinò di più a lui, posò la mano con fare confortante sulla sua spalla, piegò lievemente il volto per potere vedere gli occhi del suo ex.

"Mi spiace... mi spiace tanto Hana, ho fatto un casino." Jimin singhiozzò, Hana poté sentire il suo cuore traballare.

"Di cosa stai parlando?" Hana chiese con un filo di voce, vederlo così debole e fragile strinse il suo cuore in una forte morsa.

Hana si accostò ancor di più al corpo del ragazzo, il viso di lei era ad un palmo dal naso di lui.
La mano della mora accarezzò dolcemente la guancia accaldata del più grande.

"Jimin... ti prego, mi stai facendo preoccupare..." Hana mormorò visibilmente allarmata.

La più piccola non riusciva ad immaginare in che guaio si fosse cacciato il suo ex.
Non capiva di che casino stesse parlando Jimin e la sua mente la spinse a nutrire i pensieri peggiori.
Hana pensò che Jimin avesse problemi con dei tipi poco raccomandabili, che avesse cominciato a drogarsi; il fatto che Jimin l'avesse tradita non le passò minimamente per la testa.

"Non posso... non posso dirtelo." Jimin singhiozzò ancora, portò le mani al viso per asciugarsi gli occhi, era la prima volta che piangeva di fronte a qualcuno e provava tanta vergogna, soprattutto perché stava piangendo di fronte alla ragazza che amava.

"Jimin per favore... smettila di piangere. Calmati, respira..." Hana tentò di calmarlo, voleva cercare di aiutarlo e anche se era ignara di tutto quel che era successo, sapeva che non era un bene farsi sovrastare dall'agitazione.

"Ti amo... ti amo così tanto e mi odio per aver rovinato tutto. Mi odio cazzo!" Jimin urlò, le lacrime non ne volevano sapere di fermarsi, continuarono a scendere copiosamente.
Hana deglutì turbata, le gote divennero più scure.

"Jimin... sai che non po-"

La voce di Hana si bloccò non appena le labbra di Jimin attaccarono con prepotenza le sue.
La ragazza sgranò gli occhi, tentò di allontanarsi spingendo i palmi contro le spalle di Jimin ma quest'ultimo non si mosse di un millimetro.
Le mani di Jimin tennero ferma la testa di Hana, in questo modo lei non riuscì ad indietreggiare e mettere distanza tra i loro volti.
Dopo aver premuto la sua bocca contro quella della più bassa per secondi che parvero ore, Jimin si staccò.

"Jimin non-"

"Ti prego... so di averti già persa, permettimi solo di fare questo." Piagnucolò il maggiore e senza attendere la risposta della ragazza, le diede una spinta.

Non appena la schiena di Hana si scontrò con il materasso, Jimin si librò sulla sua figura e la baciò di nuovo.
E non fu dolce, il maschio baciò Hana in modo vorace, famelico.

"Jimin aspe-" Hana ansimò, la lingua del maggiore si infilò nella bocca della ragazza, le mani sul suo corpo che però cominciò ad irrigidirsi sempre di più.

E Jimin lo notò.
Percepì come il corpo di Hana sotto di lui divenne improvvisamente rigido e freddo, sapeva che dopo quel giorno non avrebbe più potuto guardare in faccia la ragazza che tanto amava ma era pronto a conviverci, perché era consapevole di averla già persa.

"Jimin ti prego fermati!" Hana esclamò con gli occhi lucidi, le labbra erano un po' più gonfie per i morsi che il ragazzo le aveva dato, il suo stato era ridotto ad un fascio di nervi per quel che stava accadendo.

"Hana..."

"Non posso. Non posso. Non posso." Hana continuò a ripetere, premette la mano sul petto di Jimin per allontanarlo, usò l'altro braccio per coprire i suoi occhi colmi di lacrime.

"Sto con Tae! Io non posso... ti prego..."

"Ti sta solo prendendo in giro." Jimin ringhiò cupamente e si rialzò, mise distanza tra lui e il corpo di Hana e la femmina così riuscì a respirare di nuovo.

"Si trova con Iseul in questo momento, me lo hai detto tu! E ti ostini a credere che vada tutto bene?" Non c'era già più traccia del Jimin debole e fragile che poco prima piangeva per i sensi di colpa, il ragazzo parlò ad Hana con tono aggressivo, la fanciulla sobbalzò.

Hana si rialzò, guardò Jimin con occhi arrossati, lucidi e un po' intimoriti per il cambiamento repentino del ragazzo.
Con passo tremante si avviò verso la porta, dandosi della stupida per essersi preoccupata per lui.
Ma prima di uscire, rispose alle sue parole intrise di veleno.

"Forse trovo difficile fidarmi di lui... forse lui prova ancora qualcosa di forte per Iseul... forse lui mi sta prendendo in giro: ma non posso prendere in giro me stessa. Non posso prendere in giro i miei sentimenti, non posso ignorare quel che sente il mio cuore." Hana singhiozzò.

La mora uscì da quella stanza in fretta e furia, sotto lo sguardo distrutto di Jimin che non solo aveva capito di aver perso Hana per sempre.
Ma aveva realizzato che la sua ex si fosse innamorata di un ragazzo che in quel momento, invece di essere con lei, si trovava con un'altra.












~ Angolo Autrice ~

Quanto mi era mancata Fake boyfriend! 😭

Allora... avevo già spiegato su instagram e sulla mia bacheca come mai avevo smesso di aggiornare questa storia, ma siccome non tutti mi seguite lo rispiego.

Ho voluto preparare due sorprese per il compleanno di Jungkook, se ne ho la possibilità (tempo e ispirazione) cerco sempre di fare qualcosa di speciale per i compleanni dei ragazzi o anche quando c'è qualche festa (Natale o Halloween).
Chi mi segue da tanto lo sa.
E siccome questa volta avevo del tempo a disposizione, mi ero messa in testa di portare a termine questi due obiettivi.
Ma appunto, per poter scrivere queste due sorprese in modo da averle pronte per il primo settembre, ho dovuto fermare la scrittura di FB.

Se lo volete sapere, la prima sorpresa è il sequel di Maid (ho già pubblicato le varie info e trovate la storia nel mio profilo) mentre la seconda è un capitolo nuovo di Hostage.
E ci è voluto un po' di tempo perché Maid 2 è una breve storia di cinque capitoli, questi più il cap di Hostage hanno richiesto un bel po' per essere scritti.

Ma come avevo promesso, appena finito di scrivere l'ultimo cap di Maid 2 sono tornata subito a scrivere questa storia, che mi era mancata tantissimo! 🥺

Spero abbiate capito come mai non ho più aggiornato FB, ma ora cercherò di tornare ad aggiornarla almeno una volta alla settimana, come facevo prima.

Un'altra cosa e ci tengo a sottolinearla: nel cap della smut avevo scritto di evitare di fare commenti dove vi lamentate o dove considerate tutto troppo cRiNgE.
Nemmeno due giorni fa una lettrice invece lo ha scritto, fregandosene pure di quel che ho scritto nelle note in fondo.
Forse la maggior parte di voi non capisce che la parola "cringe" per noi che scriviamo e mettiamo tanto impegno nelle nostre storie NON è un complimento.
Personalmente a me dà fastidio quella parola, non lo ripeto più: trovate le smut che scrivo cringe?
Via dalle palle allora.
L'altro giorno ho solamente cancellato il commento, la prossima volta potrei fare di peggio.

Tornando a FB (scusate per questo piccolo sfogo) spero che questo capitolo vi sia piaciuto, anche se succede un bel po' di casino ma forse ve lo aspettavate già. Forse.

Alla fine Jimin non ha più detto niente ad Hana, non ve l'ho mai chiesto ma a questo punto, secondo voi Hana in che modo scoprirà che Jimin l'ha tradita con Iseul?

Al prossimo aggiornamento.✨

Bạn đang đọc truyện trên: Truyen247.Pro